AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

GIOVEDI' 18 MAGGIO 2000

533ª Seduta

Presidenza del Presidente
VILLONE


Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Schietroma.

La seduta inizia alle ore 11,40.

IN SEDE CONSULTIVA

(4604) Conversione in legge del decreto-legge 10 maggio 2000, n. 111, recante disposizioni urgenti in materia di anagrafe degli italiani residenti all'estero e sulla revisione delle liste elettorali.

(Esame, ai sensi dell'articolo 78, comma 3, del Regolamento: parere favorevole)

Il presidente VILLONE illustra il contenuto del provvedimento in esame che riproduce, sostanzialmente, quanto previsto dal disegno di legge (atto Senato n. 4551), approvato dal Senato ed ora all'esame dell'altro ramo del Parlamento.
Si tratta, a suo avviso, di una normativa che non incide in alcun modo sulla titolarità del diritto di voto. Secondo quanto previsto dal comma 3 dell'articolo 2, infatti, anche i cittadini cancellati dalle liste elettorali, per effetto del provvedimento in titolo, possono, qualora si presentino all'ufficio elettorale, essere senz'altro ammessi al voto mediante rilascio del certificato elettorale.
Ritiene dunque sussistenti i presupposti di necessità ed urgenza del provvedimento in titolo che, peraltro, non reca la disciplina transitoria - contenuta invece nel citato disegno di legge approvato dal Senato ed ora all'esame della Camera dei deputati - che consente, in sede di prima applicazione, la cancellazione dall'anagrafe degli italiani residenti all'estero degli elettori cui non sono state recapitate le cartoline avviso, considerando due consultazioni che si siano svolte con intervallo fra di esse non inferiore a sei mesi - e non già di un anno come previsto dalla normativa a regime - in due differenti anni solari.

Si apre quindi il dibattito.

Il senatore MAGNALBO', dichiarato di non avere rilievi sulla costituzionalità del provvedimento, segnala il clima che si è venuto a creare nell'opinione pubblica sul tema della partecipazione alle prossime consultazioni referendarie. Coglie quindi l'occasione per lamentare la incapacità della maggioranza di mantenere un atteggiamento coerente e coeso sul tema delle riforme istituzionali, durante il corso di questa legislatura.

Il senatore SCHIFANI, ricordata la posizione della sua parte politica circa l'insufficienza di una riforma del sistema elettorale per risolvere il problema della stabilità e dell'autorevolezza dell'Esecutivo, ricorda il dibattito che si è svolto in Senato sul disegno di legge n. 4551, ora all'esame dell'altro ramo del Parlamento. In particolare ricorda la posizione critica della sua parte politica sull'inserimento della normativa transitoria, ricordata dal Presidente, volta a derogare la previsione contenuta nell'ultimo capoverso dell'articolo 1 del decreto in esame e del citato disegno di legge; previsione quest'ultima, inserita nel disegno di legge, su iniziativa della suo gruppo. Nel prendere atto che questa normativa transitoria non è stata - opportunamente - riprodotta nel provvedimento in esame, manifesta tuttavia talune perplessità sulla costituzionalità del provvedimento d'urgenza. Se infatti non si incide, cancellandolo, sul diritto di voto dei cittadini residenti all'estero, se ne affievolisce comunque il pratico esercizio, facendo venir meno il dovere di informazione che grava sull'amministrazione in occasione dello svolgimento di consultazione elettorali. Questo affievolimento ha prodotto i suoi effetti come dimostrato dalla cancellazione dalle liste elettorali di note personalità italiane residenti all'estero. Nel contestare quindi la possibilità di utilizzare lo strumento del decreto-legge su una materia così delicata, osserva che non ci si è in questa occasione preoccupati di rivedere la normativa sui cittadini residenti all'estero, al fine di garantire, con strumenti nuovi e più efficaci, la piena partecipazione degli stessi alla vita delle istituzioni italiane.

Il senatore BESOSTRI a quest'ultimo rilievo del senatore Schifani replica osservando che il provvedimento in esame - riproducendo le disposizioni approvate, su iniziativa del relatore, in occasione dell'esame nell'Assemblea del Senato del disegno di legge n. 4551 - garantisce comunque l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero, prevedendo altresì strumenti che rendono pubblici e danno notizia, nei paesi di prevalente emigrazione, dell'elenco dei cittadini cancellati ai sensi del presente provvedimento. Il provvedimento in esame, dunque, non incide in alcun modo sul diritto di voto di cittadini, che vengono solo cancellati, restando iscritti in un apposito elenco, e che possono esercitare il loro diritto seguendo procedure semplici. Ritiene pertanto che il provvedimento in esame migliori complessivamente la disciplina della materia; quanto alle polemiche sorte oggi sulla stampa quotidiana, ricorda infine che si è proceduto a cancellare solo soggetti che non si siano mai preoccupati di far conoscere la loro effettiva residenza comunicandolo al comune di appartenenza.

Il senatore TIRELLI non si mostra convinto delle considerazioni svolte dal senatore Besostri, mentre dichiara di concordare con i rilievi avanzati dal senatore Schifani, richiamando in particolare le evidenti disparità di trattamento e le incongruenze che si sono realizzate nell'applicazione della disciplina contenuta nel provvedimento in titolo. Nel manifestare dunque le sue perplessità sulla costituzionalità di questo decreto, osserva che l'urgenza del medesimo è fondata su ragioni solo politiche.

Il senatore ELIA reputa invece sussistenti i presupposti di costituzionalità del provvedimento in titolo. Venendo a considerare il merito del medesimo, ritiene che i dati diffusi nella giornata di ieri dal Ministero degli interni sull'applicazione di queste disposizioni abbiano fugato le letture, compiute dalla stampa straniera, secondo le quali le liste elettorali italiane comprendono un gran numero di soggetti deceduti. Le cancellazioni effettuate, infatti, sono in assoluta prevalenza motivate dalla irreperibilità dei cittadini iscritti nelle liste dell'AIRE.
Il problema che ha reso necessaria l'approvazione di questo provvedimento va individuato, a suo avviso, nel sistema normativo che disciplina la materia, ed in particolare nella scelta del legislatore del 1992 di trasferire gli iscritti all'AIRE nelle liste elettorali. Il sistema di formazione di questa anagrafe è, a suo avviso, troppo inclusivo e poco rigoroso ricordando, in particolare, quanto previsto dal comma 6 dell'articolo 6, della legge n. 470 del 1988, secondo il quale gli uffici consolari devono iscrivere d'ufficio i cittadini italiani, che abbiano trasferito la loro residenza da un comune italiano all'estero, senza che sia prescritto alcun serio accertamento. Ricorda quindi la normativa che, dal 1991, ha consentito la possibilità, in misura assai larga di una doppia cittadinanza.
Questo complesso e articolato sistema normativo è da tempo oggetto di riflessione critica in sede scientifica e meriterebbe un intervento chiarificatore del legislatore, che introduca una disciplina più stringente per la quale i cittadini residenti all'estero - che si trovano spesso in una condizione di doppia cittadinanza - devono attivamente manifestare il loro interesse alla partecipazione alla competizione elettorale.
Venendo infine a considerare alcuni rilievi mossi sul merito della disciplina oggetto del provvedimento in titolo, ricorda che l'irreperibilità è già prevista dall'ordinamento vigente, come motivo che giustifica la cancellazione dall'anagrafe della popolazione residente in Italia. Non si tratta dunque di un istituto nuovo, introdotto dal provvedimento in esame.

Il senatore MANZELLA, rilevato che il provvedimento in esame ha finalmente posto all'attenzione dell'opinione pubblica il problema dell'esercizio del diritto di voto degli italiani residenti all'estero, ritiene opportuno rafforzare la previsione contenuta nel comma 4 dell'articolo 2, prevedendo che le liste dei cittadini cancellati vengano pubblicati anche sui quotidiani italiani diffusi nei paesi, come quelli del Sud America, ove sono presenti importanti comunità italiane.

Il presidente VILLONE, riassunte le considerazioni emerse nel corso del dibattito, si sofferma in particolare sul rilievo esposto dal senatore Schifani, secondo il quale il provvedimento in esame farebbe venir meno un dovere di informazione nei confronti degli elettori residenti all'estero. In proposito rileva che ogni attività di informazione svolta dall'amministrazione presuppone, quale necessaria condizione, la reperibilità degli interessati, sui quali grava dunque un onere di rendere edotti gli uffici competenti dei propri recapiti. Nel valutare poi, la costituzionalità del provvedimento in esame non si può non tenere conto del problema della regolarità delle liste elettorali, che costituisce un evidente presupposto della correttezza delle consultazioni. Auspicando una valutazione sul merito della disciplina proposta, reputa opportuno cogliere l'occasione dell'esame di questo provvedimento per rivedere alcuni aspetti della legislazione vigente in materia di anagrafe degli italiani residenti all'estero.

Accertata la presenza del prescritto numero dei senatori, la Commissione approva quindi la proposta, avanzata dal relatore, di riconoscere la sussistenza dei presupposti di necessità e di urgenza del provvedimento in titolo.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Replicando ad una richiesta del senatore SCHIFANI, il presidente VILLONE propone che la settimana dal 29 maggio al 5 giugno sia essenzialmente dedicata all'esame del disegno di legge n. 4368 e connessi (di revisione degli Statuti speciali) per concluderne la trattazione in Commissione e garantire la possibilità di inserire quanto prima questo argomento nel calendario dei lavori dell'Assemblea.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle ore 12,10.