AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

GIOVEDI' 26 OTTOBRE 2000
589ª Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente
VILLONE


Interviene il ministro per le politiche comunitarie Mattioli.

La seduta inizia alle ore 8,45.


IN SEDE REFERENTE

(4783) Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2000, approvato dalla Camera dei deputati.
(Seguito dell'esame e rinvio)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

Continua l'illustrazione degli emendamenti.

Il relatore BESOSTRI illustra ulteriori emendamenti a sua firma. L'emendamento 11.2 mira a garantire che si tenga conto degli studi e delle analisi compiute dall'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente nella definizione dei principi e criteri direttivi previsti per la delega della nuova disciplina sulle discariche dei rifiuti. L'emendamento 17.4 mira invece a garantire un più efficace coordinamento tra le diverse amministrazioni a livello nazionale e locale. L'emendamento 17.5 incide sulla composizione di alcuni organi dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente. Non essendo stato acquisito su quest'ultimo emendamento il parere della 5a Commissione, manifesta da subito la sua disponibilità al ritiro del medesimo.

Il ministro MATTIOLI invita il presentatore a trasformare l'emendamento 11.2 in un ordine del giorno; analogo invito formula con riferimento all'emendamento 17.4, reputando difficile imporre un coordinamento da parte dell'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente su attività e strutture del Ministero della sanità, mentre manifesta la sua disponibilità ad accogliere un ordine del giorno che impegni le amministrazioni pubbliche alla collaborazione. Quanto all'emendamento 17.5, osserva che questa misura incide sulla potestà organizzativa delle amministrazioni pubbliche; invita pertanto il presentatore al ritiro.
Nel complesso, auspica che i presentatori degli emendamenti vogliano trasformarli in ordini del giorno, che verranno utilizzati dal Governo nella predisposizione del disegno di legge comunitaria per il 2001. Ricordate le iniziative di riforma della cosiddetta "legge La Pergola", segnala la necessità di definire in tempi certi e rapidi il provvedimento in esame, la cui adozione è necessaria per garantire l'adempimento di obblighi assunti in sede comunitaria. Si tratta di obblighi il cui rispetto ha un valore nazionale, che oltrepassa la contrapposizione tra maggioranza ed opposizione. Auspica pertanto che il provvedimento venga approvato al più presto dal Senato nell'identico testo trasmesso dalla Camera dei deputati, anche in vista dell'approssimarsi della fine della legislatura.

Dopo un breve intervento del presidente VILLONE, il quale osserva che la considerazione dell'approssimarsi della fine della legislatura potrebbe piuttosto spingere i parlamentari a chiedere ulteriori modifiche al testo, prende la parola il senatore ROTELLI, il quale si dichiara disponibile a ridurre il numero delle proposte emendative accedendo all'invito del rappresentante del Governo, ma ritiene che la trasformazione di queste in ordini del giorno porti ad un sostanziale svilimento del ruolo del Senato. Quanto al futuro, auspica un più severo scrutinio della Commissione sul contenuto della legge comunitaria; l'attuazione di direttive sta divenendo infatti sempre più uno strumento del centralismo, che dal livello nazionale, sta passando al livello dell'Unione europea.

Il relatore BESOSTRI ricorda che i problemi derivanti dall'uso improprio dello strumento della direttiva sono stati da tempo denunciati e segnalati. In proposito, ritiene che l'unica vera garanzia risieda nell'incrementare le forme di partecipazione dei Parlamenti alla fase ascendente, di elaborazione del diritto comunitario; fase nella quale dovrebbe essere più presente, e con maggiore autorevolezza, anche l'amministrazione per segnalare le esigenze nazionali ed evitare la trasformazione di direttive - che dovrebbero essere normative di principio - in discipline di puro dettaglio.

Si riprende quindi l'esame degli emendamenti, a partire da quelli riferiti all'articolo 3.

Essendo stato ritirato l'emendamento All. C.1, l'emendamento 4.2, sul quale il RELATORE formula comunque un parere contrario, viene dichiarato decaduto per l'assenza del proponente.

Il ministro MATTIOLI invita il relatore a ritirare l'emendamento 4.1, assumendo l'impegno di introdurre questa previsione nel disegno di legge comunitaria per il 2001. Quanto ai rilievi svolti nei precedenti interventi, osserva che sempre più ampia è la partecipazione del Parlamento e delle amministrazioni regionali nella elaborazione del diritto comunitario.

Il senatore BESOSTRI, pur comprendendo l'appello del Ministro, osserva che l'emendamento 4.1 è volto a risolvere un problema a suo avviso essenziale, che attiene ai rapporti stessi tra il Parlamento e il Governo. La previsione del comma 1 dell'articolo 4 che l'emendamento intende correggere, infatti, ipotizza una delega implicita o comunque ultrattiva rispetto a quanto fissato dal Parlamento nelle precedenti leggi comunitarie. L'emendamento a sua firma si propone di rendere esplicita la proroga della delega prevista in questa disposizione. Al riguardo, non ritiene sufficiente lo strumento dell'ordine del giorno.

Il senatore ELIA chiede quindi se tra i regolamenti di cui si prevede la adozione vi siano anche i cosiddetti regolamenti di delegificazione. In proposito, ricorda che recentemente la Corte dei conti ha sollevato questione di legittimità costituzionale con riferimento a previsioni legislative di delegificazione che, non rispettando i precetti fissati dall'articolo 17 della legge n. 400 del 1988, non hanno puntualmente individuato le norme abrogate in conseguenza dell'intervento di delegificazione.

Il relatore BESOSTRI, pur condividendo la preoccupazione del senatore Elia, osserva che la disposizione contenuta nel comma 1 dell'articolo 4 è censurabile sotto un altro profilo, laddove prevede una implicita proroga di una delega legislativa fissata in una precedente legge comunitaria.

Il ministro MATTIOLI insiste per evitare modifiche al testo del provvedimento e propone che l'emendamento venga ritirato con la riserva di approfondire la questione in vista dell'esame del testo in Assemblea.

Il senatore BESOSTRI propone quindi di accantonare l'esame dell'emendamento 4.1, sollecitando il Governo ad assumere un impegno puntuale che si traduca in una proposta emendativa da inserire in altro provvedimento legislativo attualmente all'esame delle due Camere.

Il senatore PASTORE, pur condividendo il rilievo istituzionale del provvedimento in esame, reputa inaccettabile la "blindatura" dei testi trasmessi dall'altro ramo del Parlamento, anche se richiesta con cortesia per rispetto dell'attività del Senato. Ritiene poi che proprio la considerazione del carattere istituzionale del provvedimento in titolo dovrebbe eliminare ogni preoccupazione per un'ulteriore rapida lettura del medesimo da parte dell'altro ramo del Parlamento. Crede infatti di sicuro rilievo alcune proposte emendative che dovrebbero, a suo avviso, essere approvate dal Senato. Ricorda infine il senso di responsabilità più volte manifestato dall'opposizione.

Il senatore MAGNALBO' apprezza il richiamo formulato dal Ministro ad una collaborazione nazionale, che superi gli schieramenti politici, a fronte degli impegni assunti dal Paese in sede europea. Reputa peraltro significative alcune proposte emendative a sua firma che intende mantenere, pur riservandosi di valutare la possibilità di trasformarle in ordini del giorno.

La Commissione conviene quindi di accantonare l'emendamento 4.1 e gli emendamenti riferiti all'articolo 5.

Si passa all'esame dell'emendamento 6.1, che viene dichiarato decaduto per assenza del proponente, come anche l'emendamento 7.1.

Il senatore ANDREOLLI fa proprio e ritira l'emendamento 8.1.

Il relatore BESOSTRI ritiene superflua l'integrazione contenuta nell'emendamento 9.1 che potrebbe essere oggetto di un ordine del giorno.

Il senatore MAGNALBO', alla luce di questa considerazione, ritira l'emendamento.

Il PRESIDENTE avverte che gli emendamenti presentati all'articolo 10 devono intendersi accantonati.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 9,30.