46a Seduta (pomeridiana)


Presidenza del Presidente
ANGIUS

La seduta inizia alle ore 15,25.

Interviene il sottosegretario di Stato per le finanze Vigevani.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di direttiva del Ministro delle finanze da impartire al Servizio centrale degli ispettori tributari (SECIT), concernente istruzioni sui criteri di programmazione e coordinamento dell'attività del Servizio per il 1997
(Parere al Ministro delle finanze, ai sensi dell'articolo 7, comma 1, lettera a), del decreto-legge 8 agosto 1996, n. 437, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 ottobre 1996, n. 556: favorevole)
(R139 b00, C06a, 0008°)

Il relatore DONISE riferisce alla Commissione sui contenuti dello schema di direttiva in titolo, sottolineando preliminarmente le carenze di organico del Servizio centrale degli ispettori tributari (SECIT) rispetto alla originaria dotazione di 50 unità. Passa quindi ad illustrare i criteri stabiliti nella direttiva per individuare gli uffici dell'Amministrazione finanziaria che saranno oggetto dell'attività di controllo del Servizio stesso. A questo riguardo, giudica apprezzabile la sollecitazione a prevedere controlli contemporanei ed intersettoriali su tutte le strutture tributarie di un determinato territorio. Ritiene, altresì, meritevoli di sottolineatura le indicazioni circa il carattere dei controlli da svolgere presso gli uffici IVA e presso gli uffici del registro, con particolare riferimento, per questi ultimi, all'entità del fenomeno evasivo connesso all'illegittimo ricorso alle agevolazioni sull'acquisto della prima casa. Per quanto riguarda i controlli diretti sui contribuenti - continua l'oratore - molto opportunamente il Ministro sollecita l'indirizzo delle indagini su settori esemplari in termini di fenomeni evasivi ed elusivi, indicando peraltro alcune attività sulle quali concentrare l'attività di verifica: tra questi vanno ricordati i rapporti fra società sanmarinesi e società italiane, le intestazioni di comodo di partecipazioni di società in perdita, la sottrazione di imposta per il tramite dei cosiddetti «paradisi fiscali», il regime fiscale connesso ai prodotti finanziari «derivati». Per quanto riguarda invece l'attività di studio del Servizio, essa riguarderà, tra l'altro, l'agriturismo, la cessione dei buoni ordinari del Tesoro a soggetti non residenti e la normativa sui beni strumentali ai fini dei rimborsi IVA.

Pur sottolineando l'assenza di uno specifico riferimento, a consuntivo, dell'attività svolta dal SECIT negli anni passati, il relatore conclude proponendo alla Commissione di esprimere un parere favorevole.

Si apre il dibattito.

Interviene il senatore BOSELLO, secondo il quale l'analisi della direttiva indirizzata dal Ministro al Servizio centrale degli ispettori tributari ripropone con forza la riflessione intorno alle anomalie giuridiche che caratterizzano l'organismo in questione, che assomma in sè, quale ibrido assolutamente atipico, funzioni di amministrazione attiva, di controllo e consultive. Le perplessità originate sin dall'inizio su tale struttura dell'amministrazione finanziaria sono via via cresciute nel tempo, se si pone mente al fatto che i pareri resi dal SECIT hanno, il più delle volte, disatteso sia gli orientamenti giurisprudenziali che gli indirizzi amministrativi. Sollecita pertanto il Governo ad avviare un'iniziativa che riconduca ad unitarietà le funzioni di controllo e vigilanza sugli uffici dell'amministrazione finanziaria, con l'obiettivo di ridare certezza applicativa al caotico complesso normativo tributario. Per questi motivi, giudica negativamente lo schema di direttiva in titolo, manchevole altresì di un chiaro indirizzo del Ministro circa l'azione di semplificazione e razionalizzazione degli apparati dell'Amministrazione finanziaria.

Prende la parola quindi il senatore VENTUCCI, a giudizio del quale gli elementi positivi, che originariamente avevano caratterizzato l'istituzione di uno specifico organismo di controllo sull'attività degli uffici finanziari, si sono via via ridimensionati al punto che oggi appare quanto mai urgente ristrutturare il Servizio, in corrispondenza con l'azione di riforma di taluni tributi avviata con le varie deleghe attribuite dal Parlamento al Governo. Per quanto riguarda la efficacia dell'azione di controllo, appare esemplare la vicenda dei controlli sugli scambi intracomunitari. Nonostante l'allarme lanciato dalla Commissione, l'entità del fenomeno evasivo non è minimamente intaccata. Conclusivamente, a suo giudizio, il Governo deve avviare una profonda azione di riforma del SECIT, per evitare il rischio che tale struttura perda completamente i suoi connotati originari e si riveli, rimanendo le cose immutate, del tutto inutile rispetto ai compiti ad esso assegnati.

A giudizio del senatore D'ALÌ, dall'analisi dei compiti assegnati al SECIT emerge con chiarezza il fatto che a tale organismo è stata definitivamente attribuita la competenza a svolgere quella azione di controllo e vigilanza sugli uffici finanziari che, fino a qualche tempo fa, si immaginava potesse essere attribuita a organismi diversi e creati ad hoc. Sollevano, inoltre, non poche perplessità gli indirizzi formulati dal Ministro circa la concentrazione dei controlli sugli uffici di registro allo scopo di valutare l'entità del fenomeno evasivo connesso all'eventuale illegittimo ricorso alle agevolazioni previste dalla legge sull'acquisto della prima abitazione, trattandosi di un'attività che interessa fasce di reddito medio-basse. La stessa preoccupazione, inoltre, può destare l'elencazione dei settori di attività sui quali gli ispettori dovranno concentrare le attività di studio, trattandosi di comparti, quali ad esempio l'agriturismo, nel quale esercitano la loro attività piccolissime imprese, anche a carattere familiare. Rileva quindi che l'impianto della direttiva pecca, da un lato, di genericità in relazione alle attività di contrasto all'evasione fiscale, mentre dall'altro individua particolari settori (caratterizzati da volumi di affari molto ridotti) verso i quali non appare giustificata l'azione antielusiva ed antievasiva degli uffici finanziari. A suo giudizio, un ulteriore elemento di contrarietà è costituito dall'assenza di specifici riferimenti alla attività di accertamento sulle grandi cooperative, in ragione della esigenza di valutare l'applicazione delle molteplici norme agevolative in campo tributario. Per tutti questi motivi, preannuncia il voto contrario della sua parte politica sulla proposta del relatore di esprimere parere favorevole.

Interviene quindi il senatore CADDEO, il quale esprime un giudizio complessivamente positivo sui contenuti dello schema di direttiva in titolo, ritenendo gli indirizzi formulati dal Ministro in linea con la strategia antievasiva del Governo. Il carattere equilibrato del provvedimento, prosegue l'oratore, deriva anche dalla realistica consapevolezza dei limiti organizzativi entro i quali, attualmente, può esercitarsi l'attività di controllo del Servizio. Ritiene pertanto condivisibile la proposta del relatore di esprimere un parere favorevole.

La senatrice SARTORI, condividendo le valutazioni positive svolte dal senatore Caddeo, sottolinea positivamente l'indirizzo del Ministro affinchè l'attività di controllo del Servizio sia strettamente correlata allo studio delle problematiche che emergono dall'applicazione della più recente legislazione in materia di contrasto all'evasione ed all'elusione fiscale. Non appaiono quindi condivisibili le critiche circa l'accertamento nei confronti di attività minime se non marginali, in quanto si tratta di mettere a punto gli strumenti per valutare le norme più recenti riguardanti proprio tali settori. Conclude, chiedendo al Sottosegretario di chiarire le modalità applicative della soppressione dell'obbligo di emettere la bolla di accompagnamento.

Il senatore PASQUINI ritiene ormai matura una riflessione circa la strategia ed il ruolo del Servizio centrale degli ispettori tributari, valutando cioè se occorra rilanciare tale struttura o, invece, ritenere definitivamente superata tale esperienza. A quanti sollecitano una specifica azione di controllo del Servizio nei confronti delle attività svolte dalle imprese cooperative, giudica assolutamente fuori luogo tale indicazione, richiamando sia la normativa che assegna al Ministero del lavoro la valutazione della sussistenza dei requisiti mutualistici, sia la vigenza di una specifica normativa agevolativa tributaria prevista per legge. Ritiene, d'altro canto, assolutamente infondata l'ipotesi di rilevanti fenomeni evasivi imputabili alle cooperative.

In sede di replica, interviene il sottosegretario VIGEVANI, a giudizio del quale vanno nella giusta direzione i rilievi circa gli attuali limiti organizzativi del SECIT, attesa l'importanza strategica di un rilancio dei controlli sull'attività svolta dagli uffici, in tema di lotta all'evasione fiscale. A suo giudizio, inoltre, è opportuno concentrare l'attività di controllo su quei settori dell'Amministrazione finanziaria nei quali, per quantità e qualità, si verificano quegli errori di impostazione dell'azione amministrativa, ai quali si attribuisce l'inefficacia dell'azione antievasiva.

Per quanto riguarda invece i controlli diretti sui contribuenti, il Sottosegretario sottolinea l'importanza di individuare un punto di equilibrio fra l'azione di contrasto di fenomeni evasivi posti in essere da piccoli esercenti (che interessa quindi una vasta platea di contribuenti) a quelli realizzati da grandi soggetti imprenditoriali (e perciò stesso indirizzata ad un piccolo e ristretto gruppo).

In relazione alle critiche formulate dal senatore D'ALÌ , fa presente che l'attività di studio su settori economici nuovi, come l'agriturismo, consente di valutare la portata di eventuali interventi normativi su tali comparti economici.

In conclusione, condivide le sollecitazioni ad operare un riordino degli uffici finanziari in vista di un recupero di efficienza amministrativa, ma sottolinea al contempo la complessità e la difficoltà di tale azione di riforma.

Posta ai voti, viene quindi approvata, a maggioranza, la proposta del relatore di esprimere un parere favorevole sullo schema di direttiva in titolo.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C06a, 0006°)

Il senatore CADDEO sollecita l'iscrizione all'ordine del giorno della Commissione del disegno di legge n. 544, relativo all'autorizzazione a cedere al comune di Terralba il compendio demaniale marittimo in località Merceddì tra «Torre Vecchia» e «Punta Caserma», allo scopo di porre termine al contenzioso giudiziario in atto che vede coinvolto una molteplicità di cittadini.

Preso atto dell'orientamento unanime della Commissione, il Presidente ANGIUS assicura che il disegno di legge n. 544 sarà inserito al più presto all'ordine del giorno della Commissione.

CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE

Il presidente ANGIUS avverte che la Commissione tornerà a riunirsi domani giovedì 30 gennaio, oltrechè alle ore 9, come già previsto, anche alle ore 15,30, per proseguire la discussione in sede deliberante del disegno di legge n. 1878.

La seduta termina alle ore 16,20.