ISTRUZIONE (7a)

MARTEDÌ 29 APRILE 1997


91a Seduta

Presidenza del Vice Presidente
BISCARDI

Interviene il sottosegretario di Stato per i beni culturali e ambientali La Volpe.

La seduta inizia alle ore 15,20.

IN SEDE DELIBERANTE
(2124) Istituzione della Consulta dei comitati nazionali e delle edizioni nazionali
(462) FUMAGALLI CARULLI: Celebrazioni del secondo centenario dell'invenzione della pila da parte di Alessandro Volta
(500) UCCHIELLI: Norme a sostegno del Rossini Opera Festival
(529) DE CORATO ed altri: Proclamazione del 1999 «Anno Voltiano» e del Comitato nazionale per le celebrazioni
(550) BISCARDI ed altri: Celebrazione del bicentenario della Repubblica Napoletana del 1799
(1163) ELIA ed altri: Norme per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Antonio Rosmini
(1445) MONTAGNA e VEDOVATO: Celebrazioni del secondo centenario dell'invenzione della pila da parte di Alessandro Volta
(Seguito della discussione congiunta e rinvio)

Riprende la discussione congiunta, sospesa nella seduta del 18 marzo scorso, nella quale - ricorda il PRESIDENTE - è stata svolta la relazione introduttiva. Egli dichiara quindi aperta la discussione generale.

Il senatore MONTICONE rileva l'opportunità del disegno di legge presentato dal Governo, che innova rispetto ad un passato, non certo edificante, di continue leggine settoriali volte a concedere finanziamenti «a pioggia» per una pluralità di manifestazioni celebrative. Apprestare una procedura più organica per salvaguardare la memoria storica del Paese è invece un intervento fondamentale a tutela della democrazia e per il progresso della cultura. Ovviamente, prosegue l'oratore, il Parlamento dovrà assumersi l'onere di selezionare gli interventi celebrativi, al di fuori di qualunque condizionamento politico, individuando altresì le soluzioni più idonee per affrontare l'inevitabile fase transitoria nel corso della quale dovranno essere avviate le iniziative più urgenti nell'attesa che l'organizzazione della Consulta nazionale giunga a regime.

Anche il senatore BRIGNONE considera il provvedimento in questione senz'altro opportuno, in quanto volto a riordinare le iniziative celebrative, altrimenti episodiche, secondo precisi ordini di priorità e tenuto conto delle disponibilità finanziarie complessive. Egli lamenta tuttavia una eccessiva presenza pubblica nella composizione degli organi deliberativi, a scapito di una più adeguata rappresentanza delle amministrazioni periferiche che, nei fatti, dovranno poi gestire le singole manifestazioni.
Il senatore Brignone coglie poi l'occasione per auspicare che, nell'ambito delle celebrazioni finanziate con il disegno di legge, sia inserito anche l'ottavo centenario della fondazione di Cuneo e la conseguente valorizzazione della figura di Duccio Galimberti, tra l'altro attraverso l'allestimento di una casa-museo e la sistemazione della sua biblioteca. Egli preannuncia pertanto un emendamento in tal senso, prefigurando un onere di 1.500 milioni.

Il senatore BEVILACQUA dichiara a sua volta di condividere nella sostanza gli obiettivi che il provvedimento si prefigge. Chiede tuttavia chiarimenti in ordine agli oneri complessivi per il 1997 (che, all'articolo 6 risultano coperti per 13 miliardi di lire mentre dalla somma delle singole voci riportate nella relazione tecnica sembrerebbero pari a 14 miliardi), nonchè alla scelta della città di Bologna quale capitale europea per la cultura per il 2000.

Interviene poi il senatore LORENZI, il quale lamenta la persistente improprietà terminologica e lessicale in cui indugia il disegno di legge n. 2124 nel qualificare come «scientifiche» entità (quali le commissioni di cui all'articolo 3, impegnate in una attività non diversa dalla mera rendicontazione) che con la scienza non hanno nulla a che vedere, consumandosi in tal modo un vero attentato all'oggettività di criteri definitori, irrinunciabili per il progredire del sapere. Rimarca poi alcuni accenni enfatici in ordine ai profili nazionali, se non nazionalistici, delle manifestazioni culturali che dovrebbero essere coordinate dalla Consulta.

Il senatore MELE manifesta forte apprezzamento per il provvedimento di legge governativo che non solo consente un opportuno coordinamento della spesa finalizzata alle diverse promozioni culturali, ma assicura anche una indispensabile direzione nazionale delle promozioni stesse, sia pure in coordinamento con le realtà locali. Egli auspica peraltro che in futuro sia possibile assicurare maggiori finanziamenti per le finalità del provvedimento, al fine non già di accogliere spinte di carattere localistico, bensì di garantire la giusta valorizzazione del patrimonio culturale nazionale, attraverso una più adeguata razionalizzazione della spesa.

Il senatore BERGONZI esprime un giudizio in linea di massima positivo sul provvedimento, che indubbiamente predispone uno strumento di grande utilità. Resta tuttavia a suo giudizio da definire meglio il ruolo del Parlamento, al quale non può essere attribuito solo un controllo a posteriori sulla istituzione dei comitati nazionali, ma che deve essere senz'altro investito a livello preventivo.

La senatrice MANIERI sottolinea il carattere qualificante del ruolo dei comitati nazionali, la cui composizione deve, a suo giudizio, essere oggetto di attenta riflessione al fine di evitare da una parte storture clientelari e dall'altra una eccessiva arbitrarietà da parte della Consulta.

Il presidente BISCARDI prende atto con soddifazione della convergenza manifestata sui principi generali del disegno di legge n. 2124. Come primo firmatario del disegno di legge n. 550, egli si associa alle generali espressioni di consenso, auspicando a sua volta che il relatore possa trovare una soluzione idonea per affrontare la fase transitoria relativa a quelle manifestazioni con carattere di indifferibile urgenza, la cui copertura finanziaria sia già assicurata in bilancio.
Poichè nessun altro chiede di intervenire, egli dichiara quindi chiusa la discussione generale.

Agli intervenuti replica il relatore MASULLO, il quale registra con soddisfazione l'assenza di opposizioni di principio al disegno di legge n. 2124. Ciò è probabilmente dovuto, prosegue, alla generale convinzione che la celebrazione della memoria storica di un popolo non possa essere lasciata alla sommatoria di episodiche occasioni ma, pur senza essere ricondotta a un disegno eccessivamente stringente, debba pervenire a definire un disegno organico, del quale la Consulta nazionale istituita dal testo governo rappresenta appunto lo strumento.
Passando al dettaglio delle questioni poste, egli precisa anzitutto al senatore Brignone, che lamentava una scarsa rappresentanza degli esponenti locali nella composizione degli organi deliberativi, che le amministrazioni locali figurano tra i soggetti promotori delle iniziative celebrative, mentre all'amministrazione centrale è conferito solo il compito di assicurare il necessario supporto organizzativo. Quanto invece alla proposta di inserire l'ottavo centenario della fondazione di Cuneo (e la celebrazione della figura di Duccio Galimberti) tra le manifestazioni promosse dal provvedimento, egli si dichiara disponibile a ricercare una possibile soluzione nell'ambito del disegno di legge in esame.
Al senatore Bevilacqua, che aveva rilevato una discrepanza nei conti relativi agli oneri del 1997, fa presente che vi è un errore materiale nella composizione della tabella contenuta nella relazione tecnica. Osserva comunque che in tale tabella figura una somma generica pari a ben 4.900 milioni per manifestazioni e celebrazioni ancora da individuare, somma che consente di affrontare quella fase transitoria richiamata in diversi interventi.
Egli risponde poi al senatore Lorenzi, precisando che il principio ispiratore della istituzione di una Consulta nazionale delle celebrazioni non è certo di carattere nazionalistico, bensì relativo alla cultura e alla realtà nazionale dello Stato. Nè la nazionalità può essere confusa con il nazionalismo, e ciò anche nella eventualità di uno Stato plurinazionale. Quanto alla pochezza delle funzioni attribuite alle commissioni scientifiche di cui all'articolo 3, che secondo il senatore Lorenzi sarebbero circoscritte alla mera rendicontazione, il relatore rileva che la responsabilità di carattere «scientifico» delle commissioni non è riconducibile al solo presidente o segretario tesoriere, ma è solidale dell'intera commissione e, anzi, della stessa Consulta.
Dopo essersi associato all'auspicio del senatore Mele relativo ad un aumento di stanziamenti per il futuro, il relatore dichiara poi di condividere le osservazioni del senatore Bergonzi in ordine all'esigenza di individuare un migliore rapporto tra fase di istituzione dei comitati nazionali e ruolo del Parlamento. Preannuncia conseguentemente un emendamento, volto non già ad accrescere il potere discrezionale delle Commissioni parlamentari ma a individuare una migliore scansione temporale.
Rispondendendo quindi alla senatrice Manieri, dichiara di condividere le legittime preoccupazioni espresse. Ricorda tuttavia che il provvedimento opera un trasferimento di responsabilità da una organizzazione frammentaria di iniziative episodiche ad una organizzazione di maggiore omogeneità, che non intacchi comunque le realtà sostanziali. Egli preannuncia comunque la presentazione di un emendamento relativo alla struttura della Consulta che, a suo giudizio, deve godere di maggiore respiro culturale, assumendo caratteri di indiscutibile indipendenza e competenza e assicurando una partecipazione attiva alla attività dei comitati nazionali.
Al senatore Biscardi assicura infine il proprio impegno nell'individuare uno strumento idoneo a garantire carattere preferenziale, nell'ambito dell'attività della Consulta, a quelle manifestazioni per le quali siano già stati apprestati i relativi stanziamenti.

Replica infine il sottosegretario LA VOLPE, il quale sottolinea anzitutto la natura funzionale del provvedimento, che contribuisce a risolvere il problema del sovraccarico dell'attività parlamentare. Egli auspica poi una maggiore integrazione degli stanziamenti pubblici con quelli privati, secondo l'esempio già prefigurato dalle celebrazioni voltiane.
Quanto alla specifiche questioni emerse nel dibattito, egli assicura l'impegno del Governo a prendere in seria considerazione la proposta del senatore Brignone di inserire tra le celebrazioni di cui all'articolo 5 del disegno di legge n. 2124 quella relativa all'ottavo centenario della fondazione di Cuneo.
Al senatore Bevilacqua chiarisce poi che la discrepanza da lui rilevata in ordine agli oneri per il 1997 deriva da un mero errore di stampa nella relazione tecnica. Resta comunque confermato che per il 1997 gli oneri sono pari a 13 miliardi di lire. Quanto invece alla scelta della città di Bologna come capitale europea della cultura per il 2000, egli precisa che si tratta di una decisione assunta a livello europeo e che d'altronde appare perfettamente in linea con le tradizioni culturali della città che, ricorda, ospita la più antica università italiana.
Egli dichiara quindi di condividere le osservazioni del senatore Bergonzi in ordine al ruolo del Parlamento, anche se mette in guardia dai pericoli di un eccessivo appesantimento burocratico e di un improprio allungamento dei tempi.

Al senatore BEVILACQUA, che chiede spiegazioni in ordine alla presenza, in seno alla Consulta, di due rappresentanti distinti per il Ministero della pubblica istruzione e per quello dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, entrambi retti dal ministro Berlinguer, il sottosegretario LA VOLPE replica quindi chiarendo che i due Ministeri sono assolutamente distinti e che solo contingentemente, con il governo Prodi, essi sono retti dal medesimo titolare.
Egli conclude quindi il proprio intervento di replica, associandosi senz'altro all'auspicio di maggiori fondi per il futuro, pur rilevando che occorre sempre tenere presente la compatibilità finanziaria complessiva.

Il presidente BISCARDI propone di fissare a domani, mercoledì 30 aprile, alle ore 20, il termine per la presentazione di emendamenti.

Dopo brevi interventi dei senatori BERGONZI e BEVILACQUA, la Commissione conviene infine di fissare il predetto termine a mercoledì 7 maggio, alle ore 13, assumendo come testo base il disegno di legge n. 2124.

Il seguito della discussione congiunta è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,30.