DIFESA (4
a
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MARTEDÌ 9 MAGGIO 2000
222
a
Seduta
Presidenza del presidente
DI BENEDETTO
Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Ostillio.
La seduta inizia alle ore 15.
PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazioni
Il sottosegretario OSTILLIO risponde all'interrogazione n. 3-01767, presentata dalla senatrice Bonfietti, concernente le dichiarazioni rilasciate in data 25 giugno 1997 all'agenzia di stampa AGI dal generale Arpino, capo di stato maggiore dell'Aeronautica, al termine di una conferenza tenuta presso il Centro Alti Studi Difesa.
In quell'occasione il generale Arpino aveva auspicato una rapida conclusione delle indagini sul caso Ustica, in particolare in relazione alle dure polemiche che in quegli anni avevano coinvolto l'Aeronautica.
In sede di audizione in Commissione stragi, avvenuta il 13 novembre 1998, lo stesso generale aveva comunque sottolineato, e di ciò gli aveva dato esplicitamente atto il Presidente della Commissione, la necessità che l'Aeronautica mantenesse una posizione neutrale rispetto agli indagati nel caso Ustica; si ritiene pertanto che le dichiarazioni del generale Arpino non avessero quel significato polemico che è ipotizzato nell'atto di sindacato ispettivo.
La senatrice BONFIETTI si dichiara del tutto insoddisfatta della risposta del sottosegretario; il lungo lasso di tempo trascorso dalla presentazione della sua interrogazione, del resto, ha reso in qualche modo inattuale non solo la risposta ma le stesse domande recate nell'atto di sindacato ispettivo, nel senso che in questi anni vi sono state purtroppo numerose conferme dell'atteggiamento assai poco istituzionale assunto dai vertici dell'Aeronautica militare.
Del resto le dichiarazioni stesse rilasciate dal generale Arpino nell'intervista oggetto dell'interrogazione da lei presentata non si prestano ad alcuna lettura equivoca, dal momento che l'attività, qualificata come "avvilente", cui il generale Arpino attribuiva la conseguenza di ritardare la chiusura dell'indagine sul caso Ustica, altro non era che un atto sovrano di un organo parlamentare.
Il sottosegretario OSTILLIO risponde all'interrogazione n. 3-01768, presentata dalla senatrice Bonfietti, concernente l'esistenza presso lo stato maggiore dell'Aeronautica militare di una sorta di "ufficio generali pensionati", coordinante di fatto l'attività di sostegno degli imputati nel procedimento per la strage di Ustica.
Il sottosegretario fa presente in primo luogo che non risulta essere mai stato istituito presso lo stato maggiore dell'Aeronautica alcun ufficio preposto allo svolgimento delle funzioni indicate nell'interrogazione, mentre precisa di aver già risposto alla senatrice interrogante per quanto riguardava il centro studi aeronautici che a suo tempo presentò effettivamente un libro bianco sulla tragedia di Ustica.
Allo stesso modo non sono presenti presso gli stati maggiori della Difesa o di altre forze armate strutture a disposizione del personale non più in servizio, né è ipotizzabile che consimili strutture esistano presso la direzione generale delle pensioni del Ministero della difesa, che cura i rapporti con il personale in quiescenza.
Il sottosegretario riconosce in conclusione che la risposta a questa interrogazione, come pure ad altre interrogazioni presentate in passato dalla senatrice Bonfietti, può apparire poco esaustiva e priva di elementi di interesse; peraltro egli non può che attenersi a quelli che sono i risultati delle istruttorie compiute dal Ministero della difesa.
La senatrice BONFIETTI si dichiara gravemente insoddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario, il quale peraltro ne ha riconosciuto l'insufficienza. Ella non fa personalmente alcun carico al sottosegretario circa una mancata volontà di chiarire quegli elementi oscuri che inducono a valutare negativamente l'atteggiamento con cui l'Aeronautica militare, per malinteso spirito di corpo, ha sempre ostacolato le indagini dirette a stabilire la verità sul comportamento di alcuni suoi ufficiali in occasione della strage di Ustica. Tuttavia è evidente come tale atteggiamento ostruzionistico persista tuttora e la risposta alla sua interrogazione ne è una conferma; affermare infatti che agli uffici del Ministero non risultano l'esistenza di organismi e il compimento di attività come quelli descritti nell'atto di sindacato ispettivo, vuol dire che questi stessi uffici trascurano di prendere atto di documenti di dominio pubblico, quali le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche pubblicate dalla Commissione stragi, dai quali si evince - e non in via di interpretazione ma dalle esplicite dichiarazioni dei generali intercettati - come presso lo stato maggiore della Difesa siano state compiute per lungo tempo attività di sostegno agli imputati per il procedimento per la strage di Ustica, e come, di fronte alle prime diffide finalmente arrivate agli ufficiali coinvolti, questi abbiano chiesto l'istituzione di una struttura per "generali pensionati" al fine di consentire la prosecuzione delle suddette attività.
Il sottosegretario OSTILLIO risponde all'interrogazione n. 3-00913, presentata dal senatore Russo Spena, concernente la commissione per il riordino dei servizi di informazione e di sicurezza presieduta dal generale Jucci.
La commissione per la riforma degli organismi di informazione e sicurezza fu istituita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 26 marzo 1997 dall'allora presidente del Consiglio Prodi, al fine di svolgere un'analisi della distribuzione delle competenze operative e funzionali dei servizi di informazione e di sicurezza, in modo da riadeguarla ad obiettivi istituzionali anche in relazione ai mutati scenari internazionali, e di definire un'ipotesi di riassetto e razionalizzazione delle strutture organizzative.
Mentre non vi è agli atti una esplicitazione dei motivi che diedero luogo alla scelta dei commissari, risultano invece attestazioni circa il notevole contributo di pensiero fornito alla stessa commissione dal generale Jucci, anche ai fini della predisposizione di un disegno di legge del Governo sulla riforma dei servizi di informazione e di sicurezza.
Il sottosegretario fa infine presente che il procedimento penale iscritto presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma contro il generale Roberto Jucci ed altre 46 persone, cui si fa riferimento nell'interrogazione, risulta essere stato definito con richiesta di archiviazione.
Il senatore RUSSO SPENA si dichiara insoddisfatto della risposta del sottosegretario. Egli osserva in primo luogo come il Governo abbia fin dall'inizio scelto una strada politicamente sbagliata, e nei fatti improduttiva, per avviare la riorganizzazione e la riforma dei servizi segreti, optando per la costituzione di una commissione governativa che studiasse il problema, mentre sarebbe stato giusto svolgere tale indagine in ambito parlamentare.
Una volta adottata questa linea, certamente non ispirata a valori di trasparenza ma al contrario ad una visione autoreferenziale dei servizi segreti, il Governo ha perseverato nell'errore scegliendo per una funzione delicata come la Presidenza di tale commissione il generale Roberto Jucci. Tale scelta è stata inopportuna sotto un duplice profilo: da una parte perché persona che ha a lungo ricoperto un ruolo di primo piano nella gestione di quei servizi che si pretendeva di riformare, e dall'altra perché un ufficiale con una forte connotazione politica. La conseguenza di tali scelte, come è evidente, è stato il mancato avvio di un reale processo di rinnovamento dei servizi.
Stante l'assenza dei senatori Semenzato e De Carolis, il Presidente DI BENEDETTO dichiara decadute le interrogazioni nn. 3-01599, 3-01647 e 3-01709.
La seduta termina alle ore 15,30.