AFFARI COSTITUZIONALI (1a)

GIOVEDI' 20 GENNAIO 2000

486ª Seduta

Presidenza del Presidente

VILLONE

indi del Vice Presidente

MARCHETTI



Intervengono i Sottosegretari di Stato alla giustizia Ayala e per l'interno Brutti.

La seduta inizia alle ore 15,15.

IN SEDE REFERENTE

(4097) LA LOGGIA ed altri - Istituzione dell'agente di quartiere, fatto proprio dal Gruppo di Forza Italia, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento. Rinviato in Commissione dall’Assemblea nella seduta pomeridiana del 14 dicembre 1999.

(Seguito dell'esame e rinvio)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 18 gennaio, con l'illustrazione degli emendamenti.

Il senatore STIFFONI illustra l'emendamento 1.5 volto a permettere alle amministrazioni comunali, anche nei municipi di minore dimensione, di potenziare i corpi della polizia municipale attraverso il ricorso a contratti a tempo determinato. Si tratta di una misura richiesta dalle amministrazioni locali cui, a suo avviso, dovrebbe essere particolarmente sensibile il nuovo Ministro dell'interno.

Il senatore BESOSTRI chiarisce l'intento dell'emendamento 1.6 volto, da un lato, ad evitare che vengano istituiti corpi regionali di polizia locale e, dall'altro, a permettere ai comuni di disporre l'istituzione di vigili di quartiere, per i quali comunque non ritiene opportuno fissare un'articolazione necessariamente circoscrizionale della loro presenza.

Il senatore PASTORE, ribadito il sostegno della propria parte politica all'emendamento 1.3, propone, in via subordinata, gli emendamenti 1.4, 1.2 e 1.1, volti a superare le obiezioni, da più parti sollevate, circa la presunta natura meramente provvedimentale dell'iniziativa legislativa in esame.

Il relatore ANDREOLLI, ricordati i contenuti essenziali dell'iniziativa legislativa di riforma dell'ordinamento della polizia municipale all'esame della Camera dei deputati, ribadisce le proprie riserve sull'opportunità del provvedimento in titolo, a suo avviso inutile poiché mira a prevedere un'articolazione territoriale delle forze di polizia che può essere attuata in via amministrativa dal ministero dell'interno. Esprime quindi un parere contrario sull'emendamento 1.3 che, imponendo ai comuni l'istituzione del vigile di quartiere, lede l'autonomia degli enti locali. Quanto all'emendamento 1.5, ritiene che i comuni possano, senza che sia necessario modificare la legislazione vigente, disporre l'assunzione a tempo determinato di nuovo personale da destinare alle funzioni di polizia municipale. Similmente, ritiene superflue le disposizioni contenute nell'emendamento 1.6, che prevedono la semplice possibilità per i comuni di istituire vigili di quartiere. Venendo quindi a considerare gli emendamenti 1.4, 1.2 ed 1.1, pur dichiarando di apprezzarne l'intento, esprime sui medesimi parere contrario, ribadendo il suo avviso circa l'inopportunità di legiferare in una materia per la quale crede sufficiente adottare uno stringente atto di indirizzo nei confronti del Governo.
Ricordati i rilievi formulati dalla 5ª Commissione sul disegno di legge in titolo, chiede al rappresentante del Governo assicurazioni circa la copertura finanziaria del riassetto organizzativo delle forze di polizia previsto nell'ordine del giorno a sua firma (pubblicato nel resoconto della seduta del 30 novembre 1999).

Ai rilievi del relatore sull'emendamento 1.5 replica il senatore STIFFONI, chiarendo che l'intento della proposta è quello di rendere possibile il potenziamento dei corpi di polizia municipale, per il quale si rende necessario lo stanziamento di nuove risorse, stante la progressiva riduzione che i trasferimenti agli enti locali hanno subito negli ultimi anni. Auspica infine che il Ministro dell'interno si rechi a visitare la città di Treviso e la sua provincia così da poter verificare la situazione dell'ordine pubblico in questa parte del territorio nazionale.

La senatrice D'ALESSANDRO PRISCO, nel concordare con le osservazioni svolte dal relatore, manifesta le proprie perplessità su quanto previsto dal disegno di legge e dagli emendamenti ad esso riferiti. Si tratta di un complesso di misure a suo avviso inefficaci se non addirittura dannose, perché tali da generare aspettative cui non si potrebbe dare una efficace risposta. Più in particolare, ritiene inopportuno ed in contrasto con il principio di autonomia obbligare gli enti locali ad adottare una rigida ed uniforme organizzazione della polizia locale. Crede invece che le esigenze evidenziate dalle iniziative in esame possano essere più efficacemente perseguite attraverso l'approvazione, come proposto dal relatore, di un atto di indirizzo cui potrebbe seguire anche una richiesta al Ministro dell'interno affinché riferisca in Commissione sull'azione delle forze di polizia a contrasto della criminalità nelle aree urbane.

Il senatore ROTELLI ribadisce invece, a nome della sua parte politica, l'utilità del ricorso allo strumento legislativo in materia. Ritiene infatti che l'adozione di un semplice atto di indirizzo non costituisca una valida alternativa rilevando, più in generale, che l'approvazione di un gran numero di ordini del giorno finisce per svilire il ruolo del Parlamento.
Nel dichiarare quindi il consenso del proprio Gruppo sull'emendamento 1.3, si mostra disponibile ad accettare la condizione, posta nel parere della 5ª Commissione, di limitare nell'ambito delle vigenti dotazioni organiche gli interventi previsti nell'emendamento che, a suo avviso, sono privi di oneri finanziari, prevedendo semplicemente una diversa modalità organizzativa di funzioni esistenti. Replica quindi puntualmente ai rilievi mossi sulla formulazione dell'emendamento 1.3. In particolare, non crede superflua la previsione, contenuta nel comma 1, che ribadisce una prescrizione costituzionale largamente inattuata. Quanto al comma 2 dello stesso emendamento, ritiene del tutto legittimo e corrispondente al principio di autonomia prevedere che l'insediamento sul territorio di vigili di quartiere venga considerato un principio fondamentale delle leggi dello Stato, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, per l'esercizio della potestà legislativa delle regioni in materia di polizia locale. Al riguardo ricorda che sono stati considerati alla stregua di "principi", anche nella più recente legislazione, disposizioni puntuali, disciplinanti singoli dettagli organizzativi . Crede comunque che la disposizione contenuta nel comma 2 possa anche essere eliminata senza con ciò mutare la sostanza dell'emendamento 1.3 che, al comma 3, prevede la costituzione di vigili di quartiere e quindi un puntuale radicamento territoriale dell'organizzazione della polizia municipale. Quanto al rilievo, secondo il quale il comma 4 dell'emendamento 1.3 ipotizza un parere deliberativo dei comitati provinciali per la sicurezza non previsto dalla normativa vigente e comunque estraneo alle funzioni proprie di quegli organi, crede che la disposizione possa essere riformulata nel senso di attribuire una semplice funzione di iniziativa a tali comitati.
Ribadita la richiesta che l'Assemblea del Senato venga chiamata a pronunciarsi sull'iniziativa in titolo, come modificata dall'approvazione dell'emendamento 1.3, rileva infine che quest'ultima previsione rappresenta una corretta applicazione del principio costituzionale di decentramento, in linea con i principi ispiratori della più recente legislazione.

Dopo un breve intervento del relatore ANDREOLLI (che ribadisce l'inopportunità della approvazione dell'iniziativa in titolo e chiede al rappresentante del Governo chiarimenti in ordine all'esistenza di vincoli legislativi alla possibilità, per le amministrazioni comunali, di stipulare contratti a tempo determinato per potenziare la polizia municipale), prende la parola il sottosegretario BRUTTI, che manifesta la piena disponibilità del Governo ad accogliere l'ordine del giorno illustrato dal relatore nella seduta del 30 novembre 1999. Ritiene invece discutibili gli strumenti proposti nel disegno di legge e negli emendamenti ad esso riferiti. In particolare, con riguardo all'emendamento 1.3, ritiene superflua la previsione contenuta nel comma 1, mentre contesta il ricorso ad una normativa di principio, prevista al comma 2 dello stesso emendamento, che fa peraltro riferimento alla nozione di "quartiere" priva, a suo avviso, di un preciso valore giuridico.
L'esigenza evidenziata nel corso del dibattito di un'articolazione territoriale delle forze di polizia che tenga conto della struttura demografica delle realtà urbane nonché delle situazioni di maggiore rischio, può essere soddisfatta attraverso l'approvazione di un atto di indirizzo, sulla cui attuazione il Governo si impegna a rendere puntualmente conto al Parlamento. Anche l'esigenza di un efficace coordinamento tra polizia locale e forze di polizia può essere, a suo avviso, più opportunamente soddisfatta con precise direttive alle amministrazioni competenti ed è comunque oggetto, come ricordato dal relatore, della iniziativa di riforma dell'ordinamento della polizia municipale attualmente all'esame dell'altro ramo del Parlamento. Nell'ambito dell'esame di tale riforma potrà essere affrontata altresì la questione, posta dall'emendamento 1.5, di consentire ai comuni interessati di potenziare i corpi di polizia municipale procedendo ad assunzioni a tempo determinato; assunzioni che, allo stato, non appaiono realizzabili.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il presidente MARCHETTI informa la Commissione che le previste comunicazioni del Ministro dell'interno saranno svolte in una seduta successiva.

La Commissione prende atto.

IN SEDE CONSULTIVA

(4426) Conversione in legge del decreto-legge 17 dicembre 1999, n. 481, recante misure urgenti per il servizio di traduzione dei detenuti, approvato dalla Camera dei deputati.

(Parere alla 2ª Commissione, ai sensi dell'articolo 78, comma 3, del Regolamento: favorevole)

Il relatore LUBRANO DI RICCO illustra il contenuto del provvedimento, volto a fornire un'adeguata copertura finanziaria agli interventi di potenziamento e rinnovo del parco automezzi del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria impiegati nel servizio di traduzione dei detenuti. Propone quindi la formulazione di un parere favorevole, trattandosi di misure per le quali ricorrono i presupposti di necessità e di urgenza.

Dissente il senatore ROTELLI, che rileva la insufficienza della motivazione contenuta nel preambolo del decreto in titolo, adottato prima della definitiva approvazione della manovra di bilancio, in occasione della quale si sarebbe potuto più opportunamente provvedere al reperimento delle risorse per le finalità previste dal decreto in esame.

Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la proposta di parere favorevole illustrata dal relatore, è accolta dalla Commissione.

La seduta termina alle ore 16,25.



EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 4097


Art. 1


Sostituire l'articolo con il seguente:
"Art. 1

1. La Repubblica attua nei servizi civili e militari che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo, secondo l'articolo 5 della Costituzione, e adegua la sua legislazione alle esigenze del decentramento.
2. Costituisce principio fondamentale delle leggi dello Stato, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, per l'esercizio della potestà legislativa delle regioni in materia di polizia locale urbana e rurale, l'insediamento sul territorio di vigili di quartiere.
3. Nei comuni, che ai sensi della legislazione comunale provinciale vigente, abbiano istituito o istituiscano i consigli circoscrizionali, è disposta la costituzione di vigili di quartiere.
4. Nelle circoscrizioni, di cui al comma precedente, sono costituiti presidi formati da agenti della polizia di Stato o dall'Arma dei Carabineri per deliberazione del comitato provinciale per la sicurezza."

1.3 ROTELLI

Sostituire l'articolo con il seguente:
"Art. 1

1. Il Sindaco, in deroga alle leggi vigenti, al fine di garantire l'ordine e la sicurezza pubblica del territorio da lui amministrato, può, qualora riscontri la necessità e l'urgenza di un potenziamento degli addetti alla polizia municipale, bandire un concorso per operatori di polizia municipale. Il rapporto con l'amministrazione è a tempo determinato. Le Regioni stabiliscono d'intesa con la conferenza unificata di cui al Capo III del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 i requisiti necessari per l'ammissione ai concorsi banditi a livello locale per l'accesso alla qualifica di operatore di polizia municipale. Per urgenti necessità di servizio, le amministrazioni locali possono attingere dalle graduatorie di altre amministrazioni situate nella Provincia di appartenenza del Comune".

1.5 STIFFONI, TIRELLI


Sostituire l'articolo con il seguente:
"Art. 1


1. La Repubblica attua nei servizi di ordine pubblico che dipendono dallo Stato un ampio decentramento amministrativo e territoriale, secondo l'articolo 5 della Costituzione.
2. Costituisce principio fondamentale delle leggi dello Stato, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, per l'esercizio della potestà legislativa delle regioni in materia di polizia locale urbana e rurale, il più ampio decentramento amministrativo e territoriale.
3. Nei comuni, che ai sensi della legislazione comunale provinciale vigente, abbiano istituito o istituiscano i consigli circoscrizionali, i consigli comunali possono disporre l'istituzione di vigili di quartiere.
4. In una o più circoscrizioni, di cui al comma precedente, o in parti di esse, si possono istituire presidi formati da agenti della polizia dello Stato o dall'Arma dei Carabineri, su proposta del comitato provinciale per la sicurezza."

1.6 BESOSTRI


Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "salvo che il Comitato provinciale per la sicurezza disponga motivatamente di non istituirli".

1.4 PASTORE

Al comma 2, sopprimere le parole: ", oltre ai normali compiti di polizia previsti dalle leggi vigenti".

1.2 PASTORE

Sopprimere il comma 4.

1.1 PASTORE