TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

MERCOLEDÌ 29 GENNAIO 1997


64a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente Calzolaio.

La seduta inizia alle ore 8,45.

IN SEDE CONSULTIVA
(1119) COSTA ed altri: Disposizioni in materia di usi civici
(1511) PASTORE ed altri: Nuove norme in materia di usi civici
(1527) STANISCIA ed altri: Norme in materia di diritti e di beni civici
(Questione di competenza)

Il senatore CAPALDI, nel riferire alla Commissione sui disegni di legge in titolo, ne sottolinea le profonde interrelazioni con la materia di competenza della 13a Commissione, soprattutto per quanto riguarda la programmazione del territorio ed il risanamento ambientale. Propone pertanto che sia sollevato, ai sensi dell'articolo 34 del Regolamento, conflitto di competenza nei confronti della 2a Commissione, per rivendicare la sede primaria sui disegni di legge nn. 1119, 1511 e 1527.

Convengono i senatori CARCARINO, BORTOLOTTO, VELTRI e MAGGI.

Non facendosi osservazioni, la proposta del senatore CAPALDI si intende accolta.

IN SEDE DELIBERANTE
(1635) Sanatoria dei decreti-legge recanti modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1988, n. 175 relativo ai rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali
(Discussione e rinvio)

Il presidente GIOVANELLI riferisce sul disegno di legge in titolo, ricordando che la normativa sui rischi industriali deriva dalla direttiva comunitaria del 1982, in via di modifica a seguito della nuova direttiva 96/82/CE: eppure, sin dal 1988, il recepimento in sede nazionale ha dato luogo a notevoli ritardi applicativi, vista la complessità delle procedure previste dal decreto del Presidente della Repubblica n. 175; per questo motivo furono adottati sin dal 1994 numerosi decreti-legge, la cui mancata conversione rende ora necessaria la celere approvazione della sanatoria proposta dal Governo. In caso contrario, rischierebbero di decadere numerosi atti amministrativi che hanno contribuito allo snellimento procedurale verificatosi nell'ultimo biennio, in materia di notifiche, dichiarazioni ed aree ad alto rischio; peraltro, l'articolo 2 del disegno di legge consente il recupero di residui del Ministero dell'ambiente non spesi nell'anno passato, ponendo rimedio - come risposto dal Presidente ad una domanda del senatore RESCAGLIO - alla necessità di finanziamenti a favore tra l'altro delle aree naturali protette.
Tra la mera questione della salvaguardia degli effetti dei decreti decaduti, e la decisione di affrontare globalmente la materia dei rischi industriali, forse sarebbe opportuno intraprendere la strada mediana di imprimere un impulso anche al recepimento della nuova direttiva 96/82/CE, che contempla normative più aggiornate sull'informazione ai cittadini e che sposta l'accento sull'assunzione di responsabilità da parte delle imprese. Ciò potrebbe avvenire già in questa occasione, accogliendo un emendamento di delega al Governo a recepire la direttiva comunitaria, ma - come chiarito dal Presidente ad una richiesta del senatore VELTRI - ne scaturirebbe la controindicazione del passaggio obbligatorio alla sede referente; per evitare tale prevedibile prolungamento dei tempi, suggerisce ai senatori della Commissione di farsi interpreti dell'esigenza in sede emendativa sul disegno di legge n. 1780 (legge comunitaria per il 1995-1996).

Si apre la discussione generale.

Il senatore CARCARINO giudica necessario procedere con tempestività alla sanatoria degli effetti dei decreti-legge non convertiti in materia di rischi industriali, ma auspica che ci si faccia carico al più presto non soltanto del miglioramento dei controlli e dello snellimento procedurale, ma anche delle esigenze di sicurezza che passano per la delocalizzazione delle aziende site nelle periferie urbane, apprestando idonei presidi a tutela delle popolazioni: il Governo dovrebbe investire di tale importante tematica il Parlamento, quanto meno mettendolo al corrente delle situazioni di rischio esistenti.
Condivide comunque l'esigenza di garantire un fondamento legislativo per gli atti istruttori, i termini per notifica ed i finanziamenti per aree a rischio, adottati in virtù dei decreti-legge non convertiti; giudica essenziale mantenere la competenza dei comitati tecnici, almeno fino alla complessiva riforma della materia, ed esprime apprezzamento per la norma che consente di mantenere la finalizzazione di spesa a favore dei lavori socialmente utili nelle aree naturali protette. Preannuncia la presentazione di un emendamento, invitando il relatore a farsi carico della correzione di un errore materiale al comma 4 dell'articolo 1; giudica infine opportuno procedere al recepimento della nuova direttiva comunitaria sui rischi industriali.

Il senatore VELTRI, considerate le priorità definite in sede di programmazione dei lavori, invita i Gruppi a procedere al più presto alla conclusione dell'iter del disegno di legge in titolo, anche estendendone l'oggetto fino al recepimento della nuova direttiva, ma non pregiudicando la celerità dell'approvazione.

Concorda il senatore POLIDORO, secondo cui è necessario sanare gli effetti di un periodo di sovrabbondanza di decreti-legge, non senza procedere al finanziamento delle attività funzionali alla maggiore efficacia delle iniziative di conservazione della natura.

Il senatore BORTOLOTTO sottolinea come la situazione delle aree a rischio vada evolvendosi, in presenza di nuove istanze di cui l'Unione europea si fa carico e che andrebbero al più presto recepite nel nostro ordinamento: una delega al Governo in materia dovrebbe ispirarsi a criteri precisi, allo scopo di garantire alle popolazioni il diritto all'informazione e di accrescere i meccanismi di controllo. Lamenta infine che il rinvio alle norme dei decreti-legge non convertiti, in materia di aree critiche ad elevata concentrazione di attività industriali, ne riproduca la limitazione geografica contenuta nei testi richiamati, i quali non contemplavano aree altrettanto a rischio come quella di Porto Marghera.

Dichiarata chiusa la discussione generale, replica agli intervenuti il presidente GIOVANELLI, secondo cui la priorità di conferire certezza giuridica agli atti adottati in pendenza dei decreti-legge non convertiti impone una celere approvazione del disegno di legge in titolo: le procedure intraprese hanno dimostrato un'affidabilità che va confermata e consolidata, estendendosi ai controlli.

Il sottosegretario CALZOLAIO riassume lo stato normativo della vicenda iniziata con la mancata conversione dei decreti-legge, che ha dato luogo ad un vuoto giuridico aggravato dall'entrata in vigore della direttiva comunitaria 96/82/CE, per il cui recepimento gli Stati membri hanno due anni di tempo: le procedure iniziate sotto la vigenza dei decreti-legge poi risultati non convertiti, hanno consentito la conclusione di 71 istruttorie, rispetto alle quattro completate dal 1988 al 1993; inoltre, vari decreti ministeriali hanno disciplinato il traffico viario di gas propano liquido ed altre materie ad esso connesse.
Quanto alla delega al Governo per la semplificazione procedimentale, una norma in tal senso è già contenuta nel disegno di legge presentato dal ministro Bassanini, nel testo approvato dal Senato ed attualmente all'esame della Camera dei deputati; giudica con favore l'ipotesi che sia conferita un'altra delega al Governo, per il recepimento della direttiva 96/82/CE, cosa che potrebbe avvenire con un emendamento al testo del disegno di legge n. 1780 avanzato da senatori della Commissione, magari col supporto del parere che andrà espresso sul testo.

Il presidente GIOVANELLI propone che il termine per la presentazione degli emendamenti sia fissato per le ore 15 di venerdì 31 gennaio 1997, e che il seguito della discussione sia rinviato ad altra seduta.

Conviene la Commissione.

La seduta termina alle ore 9,30.