FINANZE E TESORO (6ª)

MARTEDI’ 11 MAGGIO 1999
265ª Seduta

Presidenza del Presidente
ANGIUS


La seduta inizia alle ore 15,15.
Interviene il sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica Pennacchi.

IN SEDE REFERENTE

(1614) AGOSTINI ed altri. - Delega al Governo per il riordinamento generale dei trattamenti pensionistici di guerra

(2964) VEGAS ed altri. - Delega al Governo per il riordino definitivo della normativa sui trattamenti pensionistici di guerra

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)


Si riprende l’esame sospeso nella seduta pomeridiana del 22 aprile.

Poiché non ci sono ulteriori iscritti a parlare in discussione generale, ha la parola Il sottosegretario PENNACCHI, la quale ritiene che la relazione svolta da senatore Staniscia abbia correttamente impostato le problematiche relative al riordino della disciplina della pensionistica di guerra, soprattutto in relazione alle stime prudenziali in essa citate degli oneri derivanti dall'attuazione delle deleghe in titolo. Ella conferma infatti che una stima indicativa degli oneri appare al momento piuttosto rilevante sia in termini assoluti che in riferimento alle risorse disponibili. Ella conferma poi che, attualmente, sono attive circa 470 mila partite per le pensioni di guerra, di cui circa 158 mila per erogazioni dirette e 311 mila indirette per una spesa, rispettivamente, di 1.170 miliardi e 1.120 miliardi. Come è emerso anche nel corso del dibattito, tali cifre subiscono un decremento annuo in corrispondenza della riduzione di 20 mila unità dei soggetti beneficiari, ma, a legislazione vigente, non è possibile utilizzare tale risparmio di spesa per garantire incrementi nelle prestazioni erogate. Il Sottosegretario passa quindi ad esaminare le quantificazioni delle modifiche di maggior rilievo alla disciplina vigente, facendo presente che un adeguamento degli importi base intorno al 10 per cento comporterebbe una spesa di circa 160 miliardi, mentre l'estensione della tredicesima a tutti i percettori delle pensioni di guerra costerebbe circa 200 miliardi. La cifra complessivamente stimata degli oneri è di circa 500 miliardi, a fronte dei circa 18 miliardi previsti come finalizzazione nella Tabella A della legge finanziaria per il 1999.
Queste considerazioni di ordine finanziario non possono certamente far dimenticare l'esigenza di riconoscere le benemerenze dei soggetti interessati, e anche quella di integrare e migliorare le prestazioni erogate, ma sono necessarie per comprendere l'entità delle modifiche proposte che, tra l'altro, segnano una netta inversione di tendenza di un indirizzo più volte emerso in sede parlamentare di riequilibrio dell'intera spesa sociale. E' da tutti condiviso infatti, l’obiettivo di recuperare risorse attualmente impegnate sul lato previdenziale ai fini di riqualificare la spesa sociale, soprattutto per il sostegno dei disoccupati e alle famiglie numerose.
Tutto ciò considerato, l'oratrice ritiene essenziale una decisione parlamentare volta a reperire la copertura degli oneri indicati in precedenza nel corso dell'esame dei documenti di bilancio per l'anno 2000, vista la enorme sproporzione tra le risorse necessarie e quelle disponibili: se il Parlamento assumesse tale decisione, il Governo non si sottrarrà a procedere in tempi rapidi all'esame dei due disegni di legge.
Conclude, specificando che attualmente non esistono margini per individuare risorse aggiuntive da dedicare a questo pur rilevante settore della spesa corrente.

Il senatore AGOSTINI, dopo aver sottolineato che le attuali prestazioni non consentono certamente di risarcire integralmente i danni subiti per cause belliche, osserva che le norme di delega non prevedono un automatico incremento dei trattamenti, bensì un riordino complessivo dell'intera materia, all'interno della quale si presentano contraddizioni e sperequazioni. Non vi è dubbio che l'azione di riordino che il Governo dovrà compiere potrà comportare oneri aggiuntivi, ma egli ritiene che solo l'esame delle singole proposte di modifica potrà consentire una corretta e precisa quantificazione delle spese e il successivo reperimento delle risorse necessarie a coprire gli oneri. Egli conclude, quindi, proponendo la costituzione immediata di un comitato ristretto per l'approvazione di un testo unificato da sottoporre alla Commissione.

Il senatore VEGAS sottolinea con soddisfazione la disponibilità del Governo a procedere al riordino della disciplina della pensionistica di guerra, facendo presente che l'unico ostacolo sembra, ormai esclusivamente di carattere finanziario. Tale considerazione impone, però, anche di definire la platea dei possibili beneficiari di un'azione di riordino, al fine di contenere le maggiori spese stimate. Tuttavia, ritiene significativa la dichiarazione del rappresentante del Governo e per questo sollecita un'ulteriore verifica tecnica per superare gli attuali ostacoli, per utilizzare risparmi di spesa rivenienti dalla la riduzione annuale del numero dei soggetti beneficiari.
Conclude concordando con la proposta del senatore Agostini.

Il relatore STANISCIA giudica preferibile la proposta del Governo di rinviare a dopo l'approvazione dei documenti di bilancio per il prossimo anno l'esame dei disegni di legge in titolo, rispetto alla proposta di costituire immediatamente un comitato ristretto, anche in considerazione del fatto che, dati gli attuali limiti finanziari, tale collegio minore non sarebbe in condizione di proseguire utilmente l'esame dei disegni di legge. Tali limiti hanno finora sostanzialmente bloccato l'iter dei provvedimenti ed egli paventa il rischio di un ulteriore, inutile, stallo. A suo giudizio, sarebbe preferibile quindi, costituire il comitato ristretto solo dopo aver compiuto un'ulteriore verifica sulle possibilità di contenere le stime di spesa entro margini molto più contenuti rispetto alle previsioni fatte dal Sottosegretario.

Il sottosegretario PENNACCHI, dando atto di un clima sostanzialmente costruttivo, ribadisce le ragioni che inducono il Governo a non ritenere praticabile la strada dell'approvazione dei due disegni di legge senza una preventiva decisione parlamentare che indichi gli strumenti di copertura dei maggiori oneri. Ella ricorda inoltre che, per il 1999, il DPEF indica come obiettivo la riduzione di un punto percentuale della spesa corrente rispetto al PIL; va tenuto presente che le mutate dinamiche dell'economia e il ciclo sostanzialmente negativo impongono di rafforzare le spese in conto capitale così come fanno prefigurare scenari nei quali potrebbero essere necessarie ulteriori riduzioni delle spese correnti.

A giudizio del presidente ANGIUS, l'onere di reperire risorse aggiuntive per adeguare i trattamenti pensionistici in questione non può essere fatto ricadere semplicemente sul Parlamento, ma deve scaturire da un accordo con il Governo al fine di dare una risposta alle legittime attese dei soggetti aventi diritto. Se però le condizione di finanza pubblica non consentono di coprire i maggiori oneri, egli ritiene sostanzialmente inutile, e scorretto nei confronti di tali attese, proseguire nell'esame dei disegni di legge in titolo. Ritiene preferibile, come proposto dal relatore, procedere alla costituzione di un eventuale comitato ristretto, solo dopo un'ulteriore verifica delle compatibilità finanziarie delle disposizioni contenute nei due disegni di legge.

A giudizio del senatore AGOSTINI tale verifica può essere compiuta direttamente in sede di Comitato ristretto e quindi appare opportuno procedere immediatamente alla costituzione dello stesso.

Il relatore STANISCIA non condivide tale impostazione, ricordando tra l'altro il non positivo esito del Comitato ristretto costituito in precedenza per l'esame di altri disegni di legge in materia di pensionistica di guerra.

Interviene poi il senatore VENTUCCI, il quale ritiene essenziale poter disporre di informazioni adeguate circa il carattere e la natura delle prestazioni erogate e sul numero dei soggetti beneficiari delle diverse tipologie di prestazione.

Il presidente ANGIUS, anche in considerazione di quest'ultima osservazione del senatore Ventucci, e ricordando la estrema diversificazione delle prestazioni erogate, ritiene opportuno procedere nel senso precedentemente indicato. Ribadisce pertanto la proposta di procedere alla costituzione di un comitato ristretto dopo l'ulteriore verifica proposta dal relatore.
Non facendosi osservazioni così rimane stabilito.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

(DOC. XXII, n. 23) FLORINO E PEDRIZZI. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta per l'accertamento delle cause e delle responsabilità del dissesto del Gruppo Banco di Napoli e per la verifica dell'esistenza di collegamenti con interessi politici camorristici e/o della delinquenza organizzata
(DOC. XXII, n. 25) MARINI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema del credito nel Mezzogiorno
(DOC. XXII, n. 26) ALBERTINI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sullo stato del sistema creditizio nel Mezzogiorno
(DOC. XXII, n. 27) D'ALÌ ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla crisi del Banco di Napoli
(DOC. XXII, n. 28) ANGIUS ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema creditizio meridionale
(DOC. XXII, n. 36) COSTA e FIRRARELLO - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla crisi del Banco Ambrosiano, del Banco di Napoli e delle Banche creditrici del Gruppo "Ferruzzi Montedison" che convertirono le loro porzioni creditorie in quote di partecipazione al capitale sociale delle debitrici
(1250) PERUZZOTTI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul Banco di Napoli

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)


Si riprende l'esame sospeso nella seduta del 16 marzo scorso.

Il presidente ANGIUS ricorda che l'esame degli emendamenti al testo del comitato ristretto ha fatto riemergere sostanziali divergenze sui compiti e sugli obiettivi della Commissione d'inchiesta. Poiché egli non ritiene opportuno rinviare ulteriormente la decisione della Commissione su un argomento di tale rilievo, propone di rinviare il testo in comitato ristretto ai fini del conseguimento del più ampio consenso sul testo da sottoporre all'Assemblea.

Il relatore BONAVITA si dichiara d'accordo sulla proposta del Presidente, sottolineando la stretta correlazione tra una decisione eventualmente unanime sul testo e l'autorevolezza della Commissione d'inchiesta.

Anche i senatori CASTELLANI e D'ALI' si dichiarano d'accordo con la proposta del Presidente, mentre il senatore ROSSI giudica il rinvio in comitato ristretto uno strumento dilatorio e sostanzialmente ostruzionistico rispetto all'obiettivo di pervenire in tempi rapidi alla costituzione della Commissione d'inchiesta.

Dopo un intervento del senatore VENTUCCI, che contesta l'affermazione del senatore Rossi e dichiara la disponibilità della propria parte politica ad esaminare in Commissione plenaria il testo approvato dal comitato ristretto, interviene il presidente ANGIUS, il quale osserva che, a tutt'oggi, l'approfondimento del comitato ristretto può garantire quel risultato positivo - anticipato dallo stesso senatore Rossi - che la deliberazione in Commissione non ha ancora consentito di raggiungere.

Non facendosi ulteriori osservazioni si intende accolta la proposta del presidente Angius.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,15.