AFFARI COSTITUZIONALI (1^)

MERCOLEDI' 25 MARZO 1998

233ª Seduta

Presidenza del Presidente

VILLONE




Intervengono i Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Zoppi e per l'università e la ricerca scientifica e tecnologica Guerzoni.


La seduta inizia alle ore 15.30



IN SEDE CONSULTIVA

(3117) Interventi finanziari per l’università e la ricerca.

(Parere alla 7ª Commissione: favorevole)

Il presidente VILLONE comunica che la Sottocommissione per i pareri ha appena rimesso alla sede plenaria l'esame del disegno di legge in titolo e propone di svolgerne immediatamente la trattazione.

La Commissione consente.

Il relatore ANDREOLLI, quindi, illustra il disegno di legge e propone un parere favorevole.

Interviene il sottosegretario GUERZONI, che dà conto partitamente dei diversi flussi di finanziamento previsti dall'iniziativa.

Il senatore ROTELLI condivide la valutazione positiva del relatore e del rappresentante del Governo e richiama l'attenzione sul problema della compatibilità, per i dottorandi di ricerca, nello svolgimento di altre attività.

In proposito interviene anche il senatore FISICHELLA, che chiede chiarimenti al rappresentante del Governo.

Il sottosegretario GUERZONI replica precisando che è all'esame del Senato, in terza lettura, il disegno di legge di riforma dei concorsi universitari, che provvede anche in materia di dottorato di ricerca: al riguardo, si prevede una disciplina generale, di competenza del Ministero dell'università, riferita anche al problema evocato dal senatore Rotelli e ripreso dal senatore Fisichella.

La Commissione, infine, accoglie la proposta di parere favorevole avanzata dal relatore.


(3053) Remunerazione dei costi relativi alla trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari effettuata dal Centro di produzione S.p.A.

(3075) CASTELLI - Nuove norme in ordine alla trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari.

(Parere alla 8a Commissione: rinvio del seguito dell'esame congiunto)

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, il PRESIDENTE dichiara conclusa la discussione generale per l'espressione del parere sui disegni di legge in titolo, disponendo che la conclusione dell'esame sia rinviata alla seduta successiva.

IN SEDE REFERENTE

(DOC XXII, N. 21) MIGONE ed altri - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulle retribuzioni nel settore pubblico, rinviato in Commissione dall'Assemblea nella seduta del 18 marzo 1998.

(Esame e rinvio)
(R162 000, C01a, 0002°)

Il presidente VILLONE informa che il documento in titolo è stato rinviato alla Commissione per un nuovo esame, da concludere nella settimana in corso, in ragione di alcune perplessità sollevate in seno alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari e riferite in particolare all'ambito di applicazione dell'inchiesta, che comprende anche gli organi costituzionali: in proposito chiede al relatore Lino Diana di esprimere la propria valutazione.

Il relatore Lino DIANA ricorda che la perplessità evocata dal Presidente fu già manifestata nella prima fase di esame da parte della Commissione, e risolta positivamente soprattutto in forza della motivazione politica sottesa alla proposta di inchiesta, che risulterebbe indubbiamente compromessa dall'esclusione degli organi costituzionali. Quanto ai possibili rilievi di legittimità, a suo avviso essi non sarebbero insormontabili, ma ritiene che sulla questione debba pronunciarsi la Commissione. Precisa, infine, di non aver sottoscritto a suo tempo la proposta d'inchiesta.

Il senatore FISICHELLA ritiene che l'aspetto politico della questione è stato esattamente definito dal relatore. Quanto ai profili giuridico-costituzionali, osserva che le amministrazioni degli organi costituzionali si distinguono, secondo la dottrina e anche secondo la giurisprudenza tradizionale consolidata, dal novero delle pubbliche amministrazioni, per la qualità di apparati serventi degli organi più eminenti dell'apparato istituzionale. Di conseguenza, non è irrilevante il dubbio circa l'opportunità e la legittimità di un'inchiesta cui siano sottoposti anche le amministrazioni degli organi costituzionali, su un piano di equivalenza con le altre amministrazioni pubbliche.

Il senatore ROTELLI ritiene che, oltre a quelle indicati, si possano sollevare ulteriori motivi di perplessità. Non c'è dubbio che alcune informazioni possono essere acquisite senza che sia necessario istituire una Commissione d'inchiesta. I dubbi intervengono invece quando si tratti di conoscere gli emolumenti di qualsiasi natura e a qualsiasi titolo conseguiti, come si esprime l'articolo 1, comma 1. Occorre infatti precisare questa formula estremamente generica che sembra confliggere con i principi vigenti in materia di riservatezza.

Il senatore GUERZONI riconosce la delicatezza della questione, per quanto alcuni indagini giornalistiche abbiano richiamato l'attenzione su certe aree di opacità della pubblica amministrazione e degli organi costituzionali. Qualche perplessità potrebbe essere sollevata in merito al proposito di includere nell'inchiesta i componenti elettivi degli organi stessi, mentre egli non vede controindicazioni nel comprendervi i trattamenti economici dei dipendenti.

Secondo il senatore BESOSTRI l'eventuale esclusione del personale degli organi costituzionale non apparirebbe adeguatamente motivata. Il senatore ANDREOLLI conviene con le considerazioni svolte dal senatore Besostri, ma dubita della concludenza dei risultati ottenibili, qualora non si allestisca un monitoraggio continuo del settore. Il senatore ROTELLI aggiunge che è già operante un'anagrafe patrimoniale per i pubblici dipendenti.

Il PRESIDENTE osserva che il profilo più delicato della questione concerne l'uso dei poteri d'inchiesta nei confronti degli altri organi costituzionali.

Il senatore ROTELLI afferma di essere contrario all'inchiesta così come configurata. Invita tuttavia il relatore a prevedere tra le finalità dell'inchiesta stessa l'evidenziazione di eventuali disparità di trattamento tra attività lavorative analoghe.

Il Relatore DIANA, richiamatosi alla legge istitutiva dell'inchiesta sulla c.d. giungla retributiva, ritiene che l'iniziativa si colleghi ad una fase politica che in parte potrebbe ritenersi superata. Ricorda poi che le disposizioni del progetto erano state attentamente valutate dalla Commissione al fine di escludere ogni obbligatorietà nei confronti degli organi costituzionali, verso i quali si pensava di esercitare soltanto una sorta di pressione morale. Ribadisce quindi di condividere alcune preoccupazioni di carattere politico, ferma restando tuttavia la piena legittimità dell'inchiesta, essendo imprescindibile un'esigenza di trasparenza, riguardo a tutti i pubblici poteri. Preannuncia infine la propria intenzione di rinunciare all'incarico, qualora attraverso appositi emendamenti la Commissione dovesse escludere dall'inchiesta gli organi costituzionali.

Il Presidente VILLONE fa presente che non è probabilmente in facoltà di una Camera differenziare i poteri d'inchiesta nei riguardi degli organi costituzionali, dal momento che la futura Commissione sarebbe sempre e comunque investita dei poteri di cui all'articolo 82 della Costituzione.

Il senatore PELLEGRINO sostiene che gli organi costituzionali, tutelati da un'autonomia costituzionalmente garantita non sono raggiungibili attraverso l'esercizio di poteri d'inchiesta parlamentare, come anche recenti vicende giudiziarie hanno dimostrato. Si tratta piuttosto di individuare caso per caso i limiti dell'autonomia medesima.

In ogni caso, aggiunge il PRESIDENTE, all'autonomia costituzionale non potrebbe essere ricondotto il rifiuto di comunicare le tabelle retributive dei dipendenti.

Il senatore PASTORE ammette la difficoltà di individuare in concreto tali limiti e segnala il rischio che gli accertamenti affidati alla Commissione d'inchiesta possano determinare l'insorgenza di inopportuni conflitti tra gli organi costituzionali.

Non c'è dubbio che, ad avviso del senatore LUBRANO DI RICCO, la futura Commissione d'inchiesta debba, alla stessa stregua dell'autorità giudiziaria, arrestarsi dinanzi al legittimo rifiuto di collaborare, opposto da un organo costituzionale.

Il Presidente VILLONE rinvia quindi il seguito dell'esame, fissando il termine per la presentazione di eventuale emendamenti alle ore 14 di Giovedì 26 marzo.

La seduta termina alle ore 16,30.