AFFARI COSTITUZIONALI (1a)

MERCOLEDI' 20 DICEMBRE 2000

615ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
VILLONE


Intervengono il ministro Maccanico e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Franceschini.

La seduta inizia alle ore 15.


IN SEDE REFERENTE

(4860) Deputato CERULLI IRELLI. - Norme generali sull'attività amministrativa, approvato dalla Camera dei deputati.
(Seguito dell'esame e rinvio)

Riprende l'esame sospeso nella seduta del 13 dicembre.

Il presidente VILLONE avverte che il Consiglio di Stato nonché l'Associazione degli studiosi di diritto amministrativo hanno preannunciato la presentazione, entro domani, di documenti relativi al provvedimento in titolo che, appena disponibili, saranno a disposizione dei componenti della Commissione. Ritiene pertanto utile differire il termine per la presentazione di emendamenti ad un momento successivo.

Il senatore ROTELLI concorda con questa proposta e ricorda che si sta sviluppando un ampio dibattito tra gli amministrativisti sul provvedimento in titolo anche attraverso forme di consultazione telematica.

La Commissione conviene quindi con la proposta avanzata dal Presidente.


(3812) Modificazioni al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, di approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione della Camera dei deputati.
(288) LA LOGGIA ed altri - Abolizione della quota proporzionale per l’elezione della Camera dei deputati e attribuzione di tutti i seggi con il sistema uninominale a un turno.
(290) LA LOGGIA ed altri - Estensione del sistema elettorale uninominale maggioritario a turno unico a tutti i seggi elettivi del Senato della Repubblica.
(1006) PIERONI ed altri - Modifiche ed integrazioni alle norme per l'elezione della Camera dei deputati.
(1323) MILIO - Abolizione della quota proporzionale per l’elezione della Camera dei deputati e attribuzione di tutti i seggi con il sistema uninominale maggioritario a un turno.
(1935) COSSIGA - Modifiche e integrazioni alle norme per la elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
(2023) BESOSTRI e MURINEDDU - Nuova disciplina dell’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica con la previsione del sistema elettorale a doppio turno.
(3190) FORCIERI ed altri - Riforma del sistema elettorale del Parlamento.
(3325) PASSIGLI - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati.
(3476) DISEGNO DI LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE - Introduzione del doppio turno nei collegi uninominali.
(3621) MAZZUCA POGGIOLINI - Norme per la modifica dei sistemi elettorali mediante l'introduzione di collegi binominali.
(3628) LA LOGGIA ed altri - Modifiche al testo unico delle leggi recante norme per la elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361.
(3633) PIERONI ed altri - Modifiche ed integrazioni al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, per l'introduzione del doppio turno di coalizione.
(3634) PIERONI e LUBRANO DI RICCO - Modifiche ed integrazioni al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, per l'introduzione del doppio turno di coalizione.
(3636) SPERONI - Elezione del Senato della Repubblica su base regionale.
(3688) CO' ed altri - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica, di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533.
(3689) CO' ed altri - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361.
(3772) PARDINI ed altri - Modifica al sistema elettorale della Camera dei deputati.
(3783) TOMASSINI - Riforma delle norme sulla elezione della Camera dei
deputati.
(3811) Modificazioni del decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, "Testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica”.
(3828) MARINI ed altri. - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione della Camera dei deputati
(3989) GASPERINI ed altri. - Nuove norme per l'elezione della Camera dei deputati
(4505) ELIA ed altri. - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361 e successive modificazioni
(4553) DI PIETRO ed altri. - Modifica al sistema elettorale della Camera dei deputati
(4624) D'ONOFRIO. - Nuove norme per l'elezione della Camera dei deputati
(4655) CASTELLI ed altri. - Nuove norme per l'elezione della Camera dei deputati

- e petizioni n. 34, n. 250, n. 306, n. 359, n. 487, n. 490, n. 539, n. 543 e n. 607 ad essi attinenti

(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame congiunto sospeso nella seduta dell'11 dicembre.

Il presidente e relatore VILLONE ricorda che la Conferenza dei Presidenti dei gruppi parlamentari ha deciso che i provvedimenti in titolo saranno discussi in Assemblea a partire dalla seduta del 9 gennaio. Alla luce di questa decisione, piuttosto che proseguire nella votazione dei subemendamenti e degli emendamenti ritiene preferibile e più utile che i rappresentanti delle varie forze politiche illustrino le loro valutazioni complessive sui provvedimenti in titolo.

Prende quindi la parola il senatore SCHIFANI che ribadisce la posizione comune dei Gruppi appartenenti alla Casa delle libertà. Pur ritenendo utile procedere a una revisione della legge elettorale crede che essa non possa essere disgiunta da una puntuale revisione di alcune disposizioni costituzionali al fine di garantire una sicura stabilità delle maggioranze e degli esecutivi. Queste riforme devono essere poi il frutto di un ampio e trasversale consenso tra le forze politiche.

Ricorda quindi l'iter del provvedimento il cui esame fu sospeso nella seduta del 17 ottobre avendo il Presidente preso atto che non vi erano le condizioni per proseguire in Commissione la discussione. L'esame fu nuovamente ripreso il 21 novembre in modo inaspettato. Ciò ha indotto i Gruppi appartenenti alla Casa delle libertà a ricorrere a strumenti ostruzionistici per evitare che si pervenisse all'approvazione di un testo non condiviso su alcuni aspetti che giudica essenziali. In particolare ricorda che la maggioranza non ha inteso accogliere la proposta presentata dalle opposizioni di impedire il ricorso allo strumento del voto disgiunto la cui previsione è meramente funzionale alla possibilità di realizzare accordi di desistenza che producono maggioranze parlamentari non coese e instabili. Dà invece atto dell'accordo raggiunto su alcuni aspetti come la omologazione dei sistemi elettorali per le due Camere nonché la previsione, nelle leggi elettorali delle due Camere, di un premio di maggioranza. Si tratta di proposte di buon senso, funzionali alla razionalizzazione del sistema istituzionale non quindi di mere concessioni alla opposizione.
A fronte peraltro dell'accoglimento della proposta di introdurre un premio di maggioranza, il centro-sinistra ha modificato la sua originaria proposta ipotizzando un sistema elettorale che, pur mantenendo la competizione in collegi uninominali, produce un esito sostanzialmente proporzionale sul modello del sistema elettorale vigente in Germania. Si tratta di un sistema che, nel caso di mancato raggiungimento da parte della coalizione vincente della soglia necessaria per ottenere il premio, produce una rappresentanza frammentata, incapace di garantire la governabilità e la formazione stessa di solide maggioranze parlamentari.
Ribadisce, invece, la validità del sistema previsto per l'elezione dei Consigli regionali che garantisce comunque la formazione di maggioranze solide e coese.
A queste critiche alla proposta avanzata dalla maggioranza si deve aggiungere la considerazione della evidente inopportunità politica di procedere, in questa fase finale della legislatura, a una revisione della legge elettorale, in un momento peraltro in cui la competizione elettorale è, nei fatti, già iniziata. A quest'ultimo proposito ricorda il dibattito che si è acceso sulle mancate dimissioni dalla carica di sindaco del leader del centro-sinistra. Al riguardo ricorda che la circolare interpretativa del Ministero dell'interno che è sembrata giustificare queste mancate dimissioni, è stata contestata dall'assessorato agli enti locali della Giunta regionale siciliana. Rispondendo a queste contestazioni, lo stesso Ministero dell'interno ha precisato, in una nota, che la citata circolare debba essere intesa come meramente ricognitiva della interpretazione prevalente della normativa sulle cause di ineleggibilità dei sindaci dei comuni di maggiori dimensioni, essendo le due Camere - e più in particolare le rispettive Giunte delle elezioni - i soli organi competenti a decidere sulla interpretazione da fornire della normativa medesima.
Nel complesso, ribadisce i motivi di merito e di opportunità che giustificano l'atteggiamento contrario della sua parte politica al seguito dell'esame dei provvedimenti in titolo. In particolare ritiene discutibile che l'Assemblea inizi l'esame dei provvedimenti di riforma del sistema elettorale senza che si sia esaurita la discussione in sede referente con la definizione di un testo e la nomina di un relatore. Auspica quindi che l'Aula si limiti a prendere atto dell'impossibilità di pervenire, in questo scorcio finale della legislatura, ad una riforma del sistema elettorale.

Il relatore VILLONE rileva che dalle considerazioni da ultimo svolte sembra emergere la volontà della parte politica cui appartiene il senatore Schifani di non proseguire in Commissione l'esame dei provvedimenti in titolo.

Il senatore SCHIFANI, riprendendo la sua esposizione, ribadisce invece di ritenere inopportuno che l'Assemblea inizi l'esame di una materia tanto delicata senza che sia esaurita la fase referente in Commissione che deve quindi continuare i propri lavori per prendere infine atto della assenza dei tempi necessari per definire, in questa legislatura, i provvedimenti in titolo.

Il senatore PINGGERA, nel segnalare invece la necessità di approvare in questa legislatura la riforma del sistema elettorale, osserva che si tratta di una essenziale occasione per garantire alle minoranze linguistiche un'adeguata rappresentanza nell'assegnazione dei seggi attribuiti con metodo proporzionale. In proposito ricorda ed illustra il contenuto del subemendamento 1.100/39 (pubblicato in allegato al resoconto dell'11 dicembre), una proposta che ripresenterà in occasione dell'esame del provvedimento in Assemblea. In alternativa a questa proposta si potrebbe ipotizzare l'eliminazione, per il solo Trentino Alto-Adige della cosiddetta clausola di sbarramento, così da garantire alle forze rappresentative delle minoranze linguistiche l'accesso al riparto dei seggi da assegnare nella cosiddetta quota proporzionale. La vigente disciplina, infatti viola a suo avviso in modo evidente essenziali principi costituzionali nonché previsioni di trattati e convenzioni internazionali. In proposito ricorda quanto affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 438 del 1993.

Nel riservarsi di sviluppare in modo più approfondito le argomentazioni a sostegno della sua proposta nel corso dei lavori dell'Assemblea, auspica che le proposte emendative, che in quell'occasione, saranno elaborate dalla maggioranza, tengano conto delle esigenze delle minoranze linguistiche.

Il senatore MANTICA, nel concordare con le argomentazioni svolte dal senatore Schifani, osserva che, dopo essere state per lungo tempo sostanzialmente espunte dall'ordine del giorno del calendario dei lavori della Commissione, le proposte di riforma del sistema elettorale sono ritornate all'esame della Commissione dopo l'insuccesso nelle elezioni regionali della coalizione che sostiene il Governo. Si tratta dunque di un'operazione chiaramente politica verso la quale la sua parte ha manifestato, sin dall'inizio, un chiaro dissenso.

La previsione ipotizzata nelle proposte in esame di indicare sulla scheda elettorale il nome della persona indicata alla carica dei Presidente del Consiglio, dovrebbe condurre, coerentemente, ad una significativa estensione dei poteri del premier, attraverso conseguenti modifiche ad alcune disposizioni costituzionali. In proposito ricorda che la Camera dei deputati ha avviato l'esame di alcuni disegni di legge costituzionali, esame che si è però interrotto. Non crede quindi che i progetti di riforma del sistema elettorale possano essere ancora esaminati in assenza di una parallela riforma costituzionale che garantisca stabilità degli esecutivi e coesione delle maggioranze parlamentari.

Più in generale il Parlamento dovrebbe affrontare una serie di questioni istituzionali, con uno sguardo rivolto all'insieme dell'ordinamento, riaffermando la centralità del suo ruolo che non può essere condizionato da istanze settoriali o locali. Tra le riforme che reputa opportune segnala in primo luogo il riequilibrio del rapporto tra gli esecutivi e gli organi rappresentativi degli enti locali.

Quanto alla riforma elettorale, registrata l'impossibilità di pervenire a un'intesa, ritiene che la maggioranza debba chiarire la propria posizione tenendo conto dell'approssimarsi della fine della legislatura che rende del tutto irrealistiche proposte, come quella da ultimo rilanciata dal senatore Andreotti, che impone, tra l'altro, una ridefinizione del numero e dell'estensione dei collegi elettorali. Auspica quindi che il dibattito in Assemblea non si riduca ad una mera ritualità, funzionale alla realizzazione di accordi tra le forze politiche in vista della prossima competizione elettorale, ma si svolga su proposte realistiche, realizzabili in questa fase finale della legislatura.

Il senatore ROTELLI, rilevata l'insufficienza di una riforma elettorale al fine di assicurare la stabilità politica, richiama l'attenzione sulla concreta impossibilità di approvare una legge di revisione costituzionale concernente la forma di governo. Di conseguenza, la stessa riforma elettorale è ormai priva di una ragionevole possibilità di realizzazione nel corso dell'attuale legislatura. In proposito ricorda, d'altra parte, che il leader dell'opposizione ha nuovamente affermato il proprio favore per il regime presidenziale, mentre viene riproposta la questione di un modello di tipo semipresidenziale e pertanto la stessa iniziativa di revisione costituzionale finora discussa alla Camera dei deputati, diretta a rinforzare la posizione del Governo nel regime parlamentare, non sarebbe condivisa neppure nel merito. In ogni caso, occorre rimuovere dal dibattito in corso la falsa contrapposizione tra sistemi elettorali, secondo la rispettiva qualità di proporzionali e maggioritari perché, ad esempio, l'attribuzione dei seggi in ragione proporzionale è solo un effetto e non un dato intrinseco di un certo sistema elettorale. Tutto ciò induce a ritenere non sensata la proposta, allo stato della discussione, di introdurre correttivi di tenore minimo e neppure riforme che implicano comunque valutazioni di ordine costituzionale. Tra le altre ipotesi emerge nuovamente quella di un'Assemblea costituente, ma anche in questo caso la legislatura in corso non offre più alcuna possibilità di realizzazione. Ricorda, quindi, sia l'esperienza francese, con la riduzione da 7 a 5 anni del mandato presidenziale, in modo da realizzare la coincidenza con la durata della legislatura, nonché la recente vicenda delle recenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America, che dimostra ancora una volta come l'elemento caratterizzante del sistema presidenziale non sia affatto quello del modo di elezione, giacché in quel caso non si tratta affatto di una elezione diretta. Richiama l'attenzione, inoltre, sul fallimento del modello israeliano di elezione diretta del primo ministro. Auspica, infine, che la discussione in Assemblea si mantenga al livello delle grandi questioni di riforma istituzionale da lui appena evocate.

Il presidente VILLONE propone di proseguire la discussione domani, nella seduta convocata alle ore 14,30, annunciando un intervento del senatore Elia, una sua replica e un intervento del Ministro per le riforme istituzionali.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,15.