DIFESA (4ª)
MARTEDI' 15 FEBBRAIO 2000
205
ª Seduta
Presidenza del presidente
AGOSTINI
Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Guerrini.
La seduta inizia alle ore 15,05 .
SULLA COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE.
Il PRESIDENTE rende noto che sono entrati a far parte della Commissione i senatori Murineddu e Viviani. Ai neo-commissari rivolge il più cordiale benvenuto e l'augurio di buon lavoro.
PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazioni
Il PRESIDENTE, preso atto dell'assenza del proponente, dichiara decaduta l'interrogazione n. 3-00646.
Il sottosegretario GUERRINI risponde poi all'interrogazione n. 3-00700, premettendo che non esiste e non è mai esistito alcun "rapporto di dipendenza" tra Difesa e Finmeccanica. L'attività degli organismi preposti all'elaborazione dei requisiti delle scelte tecniche, alla contrattualistica ed all'accettazione dei sistemi d'arma è sempre stata sottoposta alla rigida regolamentazione contenuta nelle disposizioni della contabilità generale dello Stato. All'epoca dei fatti evidenziati nell'interrogazione, il volume degli investimenti previsto dal cosiddetto "Nuovo Modello Difesa" 1993, ammontava a 55.000 miliardi. Nel quadro dell'accordo Governo- Finmeccanica era stato previsto che detto volume di risorse fosse destinato agli investimenti globali per la Difesa nel decennio 1994-2003. L'accordo precisava che solo una parte di detto volume (30.000 miliardi) riguardava programmi di interesse della Difesa da realizzare attraverso Aziende Finmeccanica e che, di tale quota, solo 10.000 miliardi costituivano contributo della Pubblica amministrazione per l'acquisizione delle aziende ex Efim. Ciò allo scopo di garantire all'industria nazionale operante nel settore un riferimento finanziario attendibile e consentire, quindi, una realistica pianificazione aziendale e stabilità d'impiego alla manodopera. In più di una occasione, peraltro, è stato ribadito dalla Difesa il carattere equilibrato del piano, evidenziando come una deprecabile decurtazione dei volumi di investimento, rispetto alla originaria previsione di 55.000 miliardi, avrebbe comportato conseguenze sull'intera programmazione, dovendosi considerare tutti come programmi ugualmente prioritari. Per completezza di informazione, infine, si rende noto che l'ultima programmazione relativa al decennio 1998-2007 prevede un volume di investimenti pari a 65 mila miliardi. Non è possibile, peraltro, quantificare la quota-parte di spettanza delle società Finmeccanica perché solo l'esito dell'espletamento delle gare indette dalla Pubblica amministrazione, attraverso le procedure contrattuali previste dalle norme in materia, consentirà di individuare con precisione i futuri contraenti. Con specifico riferimento, poi, ai profili di "dipendenza" si deve ribadire che la competitività delle aziende Finmeccanica è assicurata da un sistema di approvvigionamento che vede coinvolte non solo tutte le aziende nazionali, in possesso dei requisiti necessari, ma che è sempre più aperto alle industrie europee e internazionali. Chiariti i termini degli accordi intercorsi tra Finmeccanica e Difesa, all'epoca dei fatti, in relazione alla programmazione di interesse militare, appare del tutto impossibile la tesi che le scelte dei programmi di armamento discendano da iniziative dell'industria. Le scelte sono state dettate dalle esigenze operative nazionali e dall'assunzione dei nuovi impegni derivanti dagli accordi internazionali. Lo scopo del decreto interministeriale del 4 agosto 1993 era quello di favorire la costituzione di complessi economico produttivi unitari specializzati in aree di eccellenza (missili, sistemi, elettronica, radar, spazio e ambiente, addestratori), al fine di riqualificare il settore industriale per la difesa. Condizione indispensabile, quest'ultima, per la realizzazione di poli produttivi che avrebbero consentito di raggiungere livelli competitivi per la sopravvivenza di tutta l'industria nazionale. Gli attuali esiti dei processi di accorpamento e riorganizzazione della base industriale della difesa europea vedono la Finmeccanica in posizione di ricercato co-protagonista delle scelte in atto a livello europeo.
Con riferimento, invece, ai rapporti di dimestichezza fra il Ministro della Difesa
pro-tempore
ed il Presidente della Finmeccanica ed al contenuto delle telefonate intercorse fra gli stessi, non si hanno a disposizione elementi che consentano particolari approfondimenti.
Per quanto concerne il contenuto delle dichiarazioni del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica
pro tempore
, si deve osservare preliminarmente che si tratta di argomentazioni del tutto legittime, in un contesto indirizzato a puntare l'indice contro alcune inefficienze del sistema burocratico e a stigmatizzare la complessità delle regole che in alcuni casi avrebbero limitato significativamente la possibilità di ottenere prodotti idonei a soddisfare le esigenze.
Un ultimo accenno, infine, va fatto sulla questione della privatizzazione della Finmeccanica. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 settembre 1999 ha espressamente previsto che "è in fase di definizione da parte dell'IRI, nel quadro del rafforzamento dell'industria nazionale dell'alta tecnologia e del riassetto delle partecipazioni pubbliche in questo settore, un progetto di privatizzazione di Finmeccanica S.p.A., che attraverso aumenti di capitale sociale di quest'ultima e/o collocamento di azioni e/o integrazioni della stessa con altre società pubbliche, porterà la partecipazione del Tesoro dello Stato ad una quota non maggioritaria del capitale stesso, sia pure non inferiore al 30 per cento".
L'operazione di cessione sul mercato, salvo il 30 per cento che è previsto rimanga tra le partecipazioni dirette del Tesoro, dovrebbe concludersi entro il 30 giugno 2000 e la cessione dovrebbe avvenire mediante offerta globale, comprendente sia un'offerta agli investitori istituzionali che al pubblico dei risparmiatori.
Nell'ambito dell'unificazione e della razionalizzazione continentale dei settori ad alta tecnologia, che incidono pure sulla sicurezza nazionale (aeronautica, spazio, elettronica professionale, beni "duali" sia materiali che immateriali), il gruppo Finmeccanica, secondo la direttiva di Governo, ha realizzato significative alleanze settoriali (ad esempio Alenia, Marconi Systems, GKN Westland Agusta) dirette ad ottimizzare il valore delle specifiche attività interessate.
Replica il senatore Dolazza per dichiararsi insoddisfatto.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Il PRESIDENTE rende noto che le residue interrogazioni, iscritte all'ordine del giorno, saranno svolte nella seduta di giovedì 17 febbraio, convocata per le ore 15.
Prende atto la Commissione.
La seduta termina alle ore 15,30 .