TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

MERCOLEDI' 29 NOVEMBRE 2000

483ª Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Vice Presidente
MANFREDI
indi del Presidente
GIOVANELLI

Interviene il sottosegretario di Stato per i lavori pubblici Ladu.

La seduta inizia alle ore 9,20.

IN SEDE CONSULTIVA

(4886) Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2001 e bilancio pluriennale per il triennio 2001-2003, approvato dalla Camera dei deputati

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica per l'anno finanziario 2001 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 8) Stato di previsione del Ministero dei lavori pubblici per l'anno finanziario 2001 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 17) Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2001 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 18) Stato di previsione del Ministero dell'ambiente per l'anno finanziario 2001

(4885) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2001), approvato dalla Camera dei deputati

(Rapporti alla 5a Commissione. Seguito dell'esame congiunto e rinvio; seguito e conclusione dell'esame delle parti di competenza della Tabella 8 e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria: rapporto favorevole con osservazioni)

Riprende l'esame congiunto dei disegni di legge in titolo. Si passa all'esame delle parti di competenza della tabella di bilancio dei lavori pubblici e delle corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria.

Il relatore IULIANO illustra anzitutto il centro di responsabilità n. 2: lo stanziamento relativo agli interventi per Venezia per il 2001 è pari a 561 miliardi in termini di competenza e a 561 miliardi in termini di autorizzazioni di cassa, mentre la dotazione dei residui passivi è stimata pari a 302,7 miliardi; rispetto alle previsioni assestate per l’esercizio 2000 si registra, in termini di competenza, un incremento dello stanziamento pari a 70 miliardi, cui corrisponde in termini di autorizzazioni di cassa un incremento pari a 70,5 miliardi. In relazione al Centro di responsabilità n. 4 (Difesa del suolo), lo stanziamento complessivo per il 2001 è pari a 238,8 miliardi in termini di competenza e 889,2 miliardi in termini di autorizzazioni di cassa; la dotazione di residui passivi alla data del 1° gennaio 2001 è stimata pari a 1.374 miliardi. Rispetto alle previsioni assestate per l’esercizio 2000 si registra in termini di competenza una riduzione pari a 260,1 miliardi e in termini di autorizzazioni di cassa una riduzione pari a 166,5 miliardi; l’ammontare dei residui subisce, invece, una riduzione pari a 1 miliardi.
Nell’ambito di tale centro di responsabilità, le spese correnti previste per il 2001 sono pari a 86,8 miliardi in termini di competenza (con una riduzione pari a 53,7 miliardi rispetto alle previsioni assestate per l’esercizio 2000), mentre le spese per investimenti sono pari a 152 miliardi in termini di competenza (con una diminuzione pari a 206,4 miliardi rispetto alle previsioni assestate per l’esercizio 2000). Nella Nota preliminare che accompagna la tabella n. 8 si osserva che la dotazione di spesa - assicurata al settore della difesa del suolo dalla legge finanziaria per il 2001 - dovrebbe essere dimensionata in modo tale da consentire un ulteriore significativo avanzamento del processo di pianificazione e la realizzazione di interventi riferiti ai problemi più gravi e alle aree critiche del territorio, già individuate negli atti di programmazione approvati dalle autorità di bacino. Relativamente all’unità 4.1.2.2 (Manutenzione opere idrauliche), nella citata nota si fa presente che all’esigenza di assicurare una continuità funzionale secondo i programmi sinora finanziati si affianca quella di attuare al più presto altre opere urgenti ed indifferibili, indispensabili per evitare che si determinino situazioni di grave rischio su numerosi corsi d’acqua; vi si sottolinea altresì la necessità di riorganizzare e potenziare il servizio di polizia idraulica, al fine sia di garantire il corretto assetto dei corsi d’acqua, prevenendo azioni in grado di pregiudicare il buon regime di tali corsi, sia di programmare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Le congiunture economico-finanziarie succedutesi negli ultimi periodi hanno finito per incidere ripetutamente e sensibilmente sulla dotazione di risorse finanziarie da destinare alla difesa del suolo, determinando ritardi strutturali per quanto riguarda la piena attuazione della legge n. 183 del 1989; per questo motivo, al fine di dare certezza al quadro finanziario di riferimento, si è operato il rifinanziamento automatico della legge n. 183 del 1989 mediante diretta quantificazione triennale delle quote di spesa nella tabella C; di conseguenza la legge finanziaria per il 2000 ha previsto i seguenti stanziamenti: 730 miliardi per il 2000, 730 miliardi per il 2001 e 750 miliardi per il 2002.
In relazione al centro di responsabilità n. 5 (Coordinamento territoriale) si osserva che il Ministero dei lavori pubblici ha avviato, con il decreto 8 ottobre 1998, i programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio e che a tali programmi sono destinate le somme non utilizzate per i programmi di riqualificazione urbana di cui al decreto 24 dicembre 1998, residuate alla data del 31 dicembre 1998 e quantificate in 144 miliardi. In relazione al centro di responsabilità n. 6, lo stanziamento relativo al risanamento e ricostruzione zone terremotate è pari per il 2001 a 18 miliardi in termini di competenza e a 53 miliardi in termini di cassa, mentre l’ammontare dei residui è pari a 112,3 miliardi; invece, lo stanziamento relativo a calamità naturali e danni bellici è pari per il 2001 a 75 miliardi in termini di competenza e a 48,4 miliardi in termini di cassa.
In relazione al centro di responsabilità n. 7 (Aree urbane ed edilizia residenziale), lo stanziamento relativo al sostegno all’accesso alle locazioni abitative è pari per il 2001 a 650 miliardi in termini di competenza e a 650 miliardi in termini di cassa (dei quali 50 miliardi previsti nella Nota di variazioni), mentre la dotazione dei residui è pari a 152,8 miliardi. Rispetto alle previsioni assestate 2000, si registra una diminuzione in termini di competenza e di cassa pari a 50 miliardi, mentre resta invariata la dotazione dei residui; per risanamento e ricostruzione zone terremotate lo stanziamento è pari per il 2001 a 252,3 miliardi in termini di competenza e a 252,3 miliardi in termini di cassa, mentre la dotazione dei residui è pari a 245 miliardi. Gli interventi nelle grandi città, rispetto alle previsioni assestate per il 2000, registrano un’invarianza in termini di competenza, una riduzione in termini di cassa pari a 109,2 miliardi, nonché una riduzione dei residui pari a 151,5 miliardi.
Nella Tabella B del disegno di legge finanziaria (recante indicazione delle voci da includere nel fondo speciale di conto capitale) è presente un accantonamento (di importo pari a 239,2 miliardi per il 2001, 267,2 miliardi per il 2002 e 282,2 miliardi per il 2003) finalizzato tra l'altro alla riduzione del disagio abitativo e all’incremento dell’offerta degli alloggi in locazione, alla realizzazione di programmi innovativi in ambito urbano (PRUSST), al programma "restauro Italia", al fondo di rotazione per la lotta all’abusivismo ed all’attuazione di disposizioni in campo ambientale. In Tabella C è presente lo stanziamento relativo alla dotazione del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, che - a seguito di una modificazione apportata dalla Camera dei deputati - viene aumentato di 50 miliardi per ciascuno degli anni 2001, 2002 e 2003 (il Governo aveva previsto un aumento pari a 100 miliardi per ogni annualità).
Nell'articolato del disegno di legge finanziaria meritano menzione, tra i lavori destinatari delle agevolazioni fiscali in agricoltura di cui all'articolo 13, quelli di sistemazione idraulica, difesa dalle avversità atmosferiche e prevenzione degli incendi boschivi; l'articolo 120, poi, prevede un fondo dei piani stralcio per l'assetto idrogeologico, in merito al quale il Governo potrebbe fornire alla Commissione anticipazioni informative sugli ulteriori conferimenti di risorse finanziarie cui sarebbe intenzionato a dar luogo, in aggiunta ai 100 miliardi già stanziati; l'articolo 107 prevede poi misure per il restauro del patrimonio storico, culturale ed ambientale. Tra i limiti di impegno di cui all'articolo 111, meritano menzione - oltre a quelli contemplati per le recenti alluvioni autunnali - quelli disposti dalla tabella 1 allegata: sono mutui per Reggio Calabria, Venezia, la prosecuzione della ricostruzione in Umbria, la chiusura dei lavori nelle zone terremotate del novembre 1980 (in proposito, basterebbe destinare gli interessi sulla somma giacente alla Banca d'Italia, la quale è pari a 4.000 miliardi, per coprire la spesa necessaria), nonché per l'edilizia a Napoli (tali mutui andrebbero estesi ai piccoli comuni esterni al capoluogo, anch'essi in minima parte oggetto del contenzioso per le opere di cui al titolo VIII della legge n. 219 del 1981).

Il presidente MANFREDI dichiara aperta la discussione.

Il senatore RIZZI lamenta l'assoluta inadeguatezza dello stato di previsione del Ministero dei lavori pubblici, rispetto alle attese del Paese, le cui necessità richiederebbero interventi quantitativamente più ampi e qualitativamente migliori. Pertanto preannuncia il voto contrario del Gruppo di Forza Italia.

Il presidente MANFREDI attira l'attenzione sul groviglio di competenze in cui versa la difesa del suolo, nell'attuale situazione di transizione tra lavori pubblici e ambiente; occorre evitare che le funzioni svolte, e mantenute nell'attuale fase della legislatura, restino adespoti, tanto più che tale rischio si estende al fondo istituito dall'articolo 120 della finanziaria, nel quale non è assolutamente chiarito chi debba gestire i 100 miliardi di risorse economiche stanziate. Si sofferma poi sull'esigenza di riportare in sicurezza il sistema viario piemontese, che non solo a Macugnaga, ma anche sul Sempione, nelle Centovalli e sul Lago Maggiore risente delle frane autunnali e vede seriamente a rischio i collegamenti stradali anche di rilevanza internazionale: il Governo espliciti quali fondi intende mettere a disposizione per coprire queste esigenze, alla luce della quantificazione dei danni presentata dalle regioni interessate.

Il senatore VELTRI, espresso apprezzamento per l'impegno con cui i relatori si vanno orientando in tempi assai esigui nell'arduo esame dei documenti di bilancio, sottolinea la dispersione di varie risorse tra troppi centri di responsabilità e troppe tabelle di bilancio; gli articoli 24, 111 e 120 sono la riprova dell'interrelazione esistente tra protezione civile e difesa del suolo, ma proprio per questo la decisione di soddisfare l'esigenza di previsione e prevenzione delle catastrofi non deve far soccombere la pari ordinata esigenza di procedere ad una seria pianificazione di bacino. Conseguentemente, il Gruppo dei Democratici della Sinistra preannuncia che presenterà emendamenti in finanziaria, nelle sedi competenti, volti a riprodurre il contenuto delle disposizioni a regime - approvate dal Senato nel disegno di legge n. 3833 ed ancora non licenziate dalla Camera, anche per una scarsa iniziativa del Ministero dei lavori pubblici che non si può non stigmatizzare - in materia di difesa del suolo (manutenzione, formazione e cartografia). Il convinto voto favorevole del suo Gruppo alla tabella di bilancio e corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria si accompagna all'auspicio di una generalizzazione dei meccanismi di spesa introdotti con il decreto-legge n. 180 del 1998, già ribaditi nel decreto-legge n. 279 da poco trasmesso alla Camera dei deputati; occorre infatti garantire la qualità della spesa contro il dissesto idrogeologico, agendo con procedure meno defatiganti di quelle contemplate nella legge n. 183.

Il senatore LASAGNA lamenta che, a fronte della riorganizzazione ministeriale decisa con decreto legislativo n. 300 del 1999, il Governo continui ad agire in modo dissociato con i suoi stessi conclamati intendimenti: la documentazione di bilancio ancora riflette un'antica ripartizione di competenze tra lavori pubblici ed ambiente, oltre ad essere priva di riferimenti strategici sullo sviluppo della rete delle infrastrutture (senza nemmeno precisare modalità e tempi dell'ingresso di capitale privato nelle autostrade). Nonostante impegni assunti dal Governo - nei confronti di ordini del giorno ripetutamente approvati, su iniziativa del Gruppo di Forza Italia - manca ancora un meccanismo assicurativo per danni da eventi calamitosi: una precondizione sarebbe dovuta essere l'invarianza con il sistema impositivo, ma la condotta di questo Governo lascia prevedere che in questo tipo di operazioni l'unico effetto certo sarebbe l'incremento delle imposte; lo dimostra, in altro campo, il passaggio alle regioni della gestione di acquedotti e fognature, che prevedibilmente produrrà un incremento delle imposte regionali senza che il Governo abbia provveduto a diminuire quelle statali di pari importo.

Il senatore SPECCHIA, riconosciuta l'esiguità dei tempi a disposizione dei relatori e di tutti i commissari, dichiara che lo snodo critico rappresentato dal rapporto tra lavori pubblici ed ambiente è lungi dall'essere stato superato, vista la lentezza nell'attuazione del decreto legislativo n. 300 del 1999. Eppure, la necessità di lavorare in direzione della prevenzione rappresenta una priorità proprio per conseguire un maggiore risparmio di risorse economiche, stante il profluvio di finanziamenti destinati - in occasione di ogni calamità - a risarcire il danno. Il Governo stesso ammette, nella nota illustrativa della tabella n. 8, che la difesa del suolo è al di sotto del minimo necessario in termini finanziari; eppure, si tratta anche di innovare rispetto ai parametri di gestione sinora applicati, calibrando gli interventi anche in direzione delle ultime acquisizioni tecnico-scientifiche in materia di mutamenti climatici. Infine, conviene sulla necessità di rivolgersi al sistema assicurativo per creare un meccanismo che produca in se stesso le risorse necessarie per risarcire i danni da calamità naturali, in luogo dell'attuale periodico ricorso all'Erario e, perciò, alla fiscalità generale.

Il senatore PAROLA rivendica alla sua parte politica la presentazione, in questa legislatura, del disegno di legge sulla copertura assicurativa del risarcimento dei danni da calamità naturali: esso nasce da una lunga elaborazione del COPIT (Comitato dei Parlamentari per l'Innovazione Tecnologica), che ebbe accesso agli atti parlamentari sin dall'XI legislatura. Ma finanziare la prevenzione significa anche operare un costante monitoraggio di situazioni a rischio come quella di Ostia, dove è ubicata una delle cinque aree a rischio di esondazione per effetto dei mutamenti climatici (secondo un elenco redatto dal Ministero dell'ambiente): a fronte di contrasti tra cittadinanza ed organi preposti alla tutela ed alla prevenzione (come avviene per il piano di edilizia popolare a Stagni di Ostia, dove si intenderebbe costruire su un'area di esondazione per la cui riduzione i cittadini protestano nei confronti dell'Autorità di bacino), occorrerebbe creare una sede di confronto per sormontare prassi di sottovalutazione deleteria del pericolo.

Il presidente GIOVANELLI ricorda che tra domanda sociale di uso dei suoli e conoscenze scientifiche sulle loro attitudini idrauliche sono previste sedi di confronto pubblico anche dalla più recente legislazione licenziata dalla Commissione.

Dichiarata chiusa la discussione, il relatore IULIANO rinuncia allo svolgimento della replica. Il presidente MANFREDI dà perciò la parola al rappresentante del Governo.

Il sottosegretario LADU dichiara che il decreto legislativo n. 300 del 1999 ha posto l'esigenza di una nuova organizzazione ministeriale, ma essa decollerà soltanto con la XIV legislatura, per cui non si versa in alcuno dei ritardi denunciati; semmai, ciò si è intrecciato con atti parlamentari che hanno scorporato ambiti di difesa del suolo dal Ministero dei lavori pubblici, ignorando le risorse umane e professionali di questo Dicastero e frammentando ancora di più gli interventi necessari per fronteggiare le emergenze. La stessa richiesta di ulteriori risorse da parte del Ministero dei lavori pubblici - concernente anche l'edilizia e la riqualificazione urbana - è stata soddisfatta soltanto parzialmente in sede di redazione del disegno di legge finanziaria.
Concorda con il relatore sulla praticabilità dell'utilizzo - per la chiusura della gestione di ricostruzione nelle aree terremotate del novembre 1980 - dei finanziamenti ancora depositati alla Banca d'Italia, ma per attingere ai relativi interessi è ancora in corso un serrato negoziato interministeriale; quanto all'estensione dei mutui edilizi per Napoli anche ai piccoli comuni oggetto del titolo VIII della legge n. 219 del 1981, se fatta all'interno del monte risorse complessivo non desterebbe obiezioni, ma necessita di un'apposita copertura legislativa. La messa in sicurezza delle strade è l'obiettivo per cui alla Camera dei deputati sono stati vincolati 600 miliardi dei fondi ANAS: nell'ambito dell'incremento - preannunciato in Senato dal Governo - delle risorse destinate alla riparazione delle aree colpite dalle alluvioni autunnali del 2000, potrà essere considerata anche questa finalizzazione. Il passaggio di competenze dallo Stato alle regioni sul sistema stradale, che il Governo è determinato a perseguire entro la fine dell'anno, incontra ancora le resistenze di alcune regioni, restie a conferire risorse economiche nell'ammontare previsto (il 60 per cento competerebbe alle regioni e solo il 40 per cento allo Stato).
Il suo Dicastero non ha competenza primaria sul meccanismo assicurativo in materia di calamità, ma può ricordare l'attività istruttoria condotta dal Governo per esaminare i precedenti europei e richiedere all'ISVAP un giudizio sulla praticabilità dell'ipotesi (arenatasi poi nelle sedi parlamentari); infine rinvia alla legge di conversione del decreto-legge n. 279, per alcune previsioni riguardanti il monitoraggio, mentre precisa che la competenza su acquedotti e fognature è stata trasferita pienamente alle regioni.

La Commissione - dopo che il Presidente ha verificato d'ufficio la presenza del numero legale - conferisce a maggioranza al senatore Iuliano mandato a redigere rapporto favorevole con osservazioni sulle parti di competenza della tabella n. 8 del disegno di legge di bilancio e corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria.

Il seguito dell'esame congiunto è rinviato alla seduta pomeridiana.

La seduta termina alle ore 11,10.