ISTRUZIONE (7a)

MARTEDÌ 20 APRILE 1999

  294a Seduta

 Presidenza del Presidente

OSSICINI


 

Intervengono i sottosegretari di Stato per i beni e le attività culturali Loiero e per l'università e la ricerca scientifica e tecnologica Guerzoni.

 

La seduta inizia alle ore 15,10.

 

IN SEDE REFERENTE

(3953) Proroga dei termini per l'emanazione del testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, approvato dalla Camera dei deputati

(Esame)

  Il relatore MONTICONE illustra il disegno di legge in titolo, che proroga di sei mesi il termine per l'esercizio da parte del Governo della delega per l'emanazione del testo unico sui beni culturali: benché la proposta iniziale del Governo fosse limitata a quattro mesi, in sede di prima lettura la Camera dei deputati ha ritenuto infatti più opportuno prorogare il termine di sei mesi, al fine di consentire alle Commissioni parlamentari (chiamate a esprimere il parere sul testo unico) una analisi adeguatamente approfondita delle osservazioni formulate non solo dagli organi istituzionalmente chiamati ad esprimersi, quali il Consiglio di Stato e la Conferenza unificata Stato-Regioni, ma anche dalla società civile. Raccomanda pertanto alla Commissione l'approvazione del disegno di legge.

  Il PRESIDENTE comunica che sul provvedimento la Commissione affari costituzionali ha espresso parere favorevole. Informa altresì che esso è stato inserito nel calendario dell'Assemblea per la settimana in corso. Dichiara quindi aperta la discussione generale.

  Il senatore MARRI, premesso che il Gruppo Alleanza Nazionale attribuisce una notevole importanza al testo unico sui beni culturali, osserva che il ministro Melandri ne aveva assicurato una emanazione tempestiva. Il termine per l'esercizio della delega è stato invece già una volta prorogato dalla cosiddetta *legge Bassanini-ter+ ed ora necessita di una ulteriore proroga. Stigmatizzando il comportamento del Governo, cui imputa ogni responsabilità per i ritardi, egli si esprime conclusivamente in senso nettamente contrario alla concessione della proroga richiesta.

  Il senatore ASCIUTTI rileva che il Parlamento si trova di fatto costretto a non ostacolare la richiesta di una ulteriore proroga, stante l'imminente scadenza del termine per l'esercizio della delega. Ciò non toglie tuttavia che occorra individuare con certezza i motivi che hanno reso necessaria la proroga in esame, dal momento che il termine iniziale di dodici mesi non era certo particolarmente esiguo e che la commissione ministeriale chiamata ad elaborare lo schema di decreto era composta da esperti di indubbio valore. Chiede pertanto al Governo precisi chiarimenti in ordine ai motivi del ritardo verificatosi.

  Concluso il dibattito, agli intervenuti replica il relatore MONTICONE, il quale dichiara di comprendere le osservazioni del senatore Asciutti, sottolineando tuttavia le difficoltà con cui procedono - tra l'altro - i lavori parlamentari. L'importanza del testo unico, prosegue, ha d'altronde suscitato significative prese di posizione nella società civile, di cui a suo giudizio occorre tenere conto.

  Replica quindi il sottosegretario LOIERO, il quale osserva che l'approvazione di una proroga consentirebbe maggiori spazi di approfondimento che non possono non essere nell'auspicio comune. Lo schema di decreto, prosegue, è stato d'altronde trasmesso dal Governo alle Camere lo scorso gennaio ma non è stato tempestivamente assegnato alle competenti Commissioni per concorde decisione dei due Presidenti, i quali hanno ritenuto indispensabile acquisire preventivamente i pareri degli altri organi istituzionali chiamati ad esprimersi su di esso. Raccomanda quindi l'approvazione del disegno di legge in titolo, anche al fine di non vanificare oltre un anno e mezzo di lavoro.

  Per dichiarazione di voto sul conferimento al relatore del mandato a riferire favorevolmente in Assemblea, interviene il senatore MARRI il quale ribadisce che il Gruppo Alleanza Nazionale attribuisce al Governo tutta la responsabilità dei ritardi. Al fine da una parte di non rendere vano un lavoro comunque significativo e, dall'altra, di consentire un approfondimento sulle osservazioni emerse dalla società civile, preannuncia comunque l'astensione del suo Gruppo.

  Il senatore ASCIUTTI lamenta che il Sottosegretario non abbia risposto puntualmente alla sua richiesta di chiarimenti, fornendo dati sulla attività della commissione ministeriale. Occorre infatti a suo giudizio individuare i responsabili del ritardo nell'emanazione del testo unico, siano essi i componenti della commissione ovvero coloro che avrebbero dovuto sovrintendere ai suoi lavori. Preannuncia comunque l'astensione del Gruppo Forza Italia, motivata dall'esigenza di non disperdere il lavoro fin qui svolto, auspicando nel contempo che il Governo si assuma l'impegno a concludere definitivamente i lavori nei tempi previsti dal disegno di legge in titolo.

  Dopo che il PRESIDENTE ha verificato la presenza del numero legale, ai sensi dell'articolo 30, comma 2, del Regolamento, la Commissione conferisce mandato al relatore Monticone di riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge in titolo, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati, autorizzandolo a richiedere lo svolgimento della relazione orale.

 

IN SEDE DELIBERANTE

(3141) Disposizioni per l'esercizio dell'attività archeologica subacquea, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Benedetti Valentini e Gramazio; De Murtas ed altri; Gramazio e di un disegno di legge d'iniziativa governativa

- e petizione n. 409 ad esso attinente

(Seguito della discussione e approvazione con modificazioni)

 

Riprende la discussione, sospesa - ricorda il PRESIDENTE - nella seduta del 13 aprile scorso in fase di votazione degli emendamenti riferiti all'articolo 4, essendosi registrata l'assenza del numero legale sulla votazione del subemendamento 4.10/1. Avverte pertanto che si riprenderà con quella votazione e ricorda che gli emendamenti riferiti all'articolo 4 sono stati pubblicati in parte in allegato al resoconto della seduta del 7 aprile e, in parte, in allegato al resoconto della seduta del 13 aprile.

  Il senatore MARRI preannuncia il proprio voto favorevole sul subemendamento 4.10/1, osservando come ancora una volta la presenza dell'opposizione sia determinante ai fini del buon andamento dei lavori parlamentari.

  Con separate votazioni, la Commissione respinge poi il subemendamento 4.10/1 ed accoglie l'emendamento 4.10 (nuovissimo testo), presentato nella seduta del 13 aprile scorso dal relatore LOMBARDI SATRIANI accogliendo un suggerimento del senatore Marri e pubblicato in allegato al resoconto della seduta odierna.

  Il PRESIDENTE ricorda che gli emendamenti 4.4 e 4.5 sono stati ritirati. Fa inoltre presente che, in considerazione del parere espresso dalla Commissione bilancio, l'eventuale accoglimento dell'emendamento 4.1 o dell'emendamento 4.6 determinerebbe l'automatico trasferimento del disegno di legge in titolo alla sede referente.

  Il senatore MARRI ritira l'emendamento 4.1, atteso che i suoi contenuti sono stati recepiti nell'ordine del giorno n. 2 del relatore, accolto dal Governo nella seduta del 13 aprile. Dichiara altresì di aggiungere a tale ordine del giorno la firma propria e quella degli altri componenti della Commissione appartenenti al Gruppo Alleanza Nazionale.

  Anche il senatore ASCIUTTI aggiunge la sua firma all'ordine del giorno n. 2, nonché all'ordine del giorno n. 3.

  Con separate votazioni, senza discussione, la Commissione respinge poi l'emendamento 4.6 ed accoglie il 4.3, nonché l'articolo 4 come modificato.

  Si passa all'esame dell'emendamento 4.0.1, volto ad introdurre un articolo aggiuntivo dopo l'articolo 4, fatto proprio - in assenza del proponente - dal senatore ASCIUTTI, che lo dà per illustrato.

  Su tale emendamento il relatore LOMBARDI SATRIANI si esprime in senso negativo, ritenendolo suscettibile di apportare un vulnus all'apparato normativo attuale, con conseguenze devastanti.

  Anche il sottosegretario LOIERO esprime parere contrario.

  L'emendamento 4.0.1 è infine posto ai voti e respinto.

  Si passa all'esame dell'articolo 5 e dell'emendamento 5.1 ad esso riferito.

  Il relatore LOMBARDI SATRIANI illustra detto emendamento, presentato al fine di aggiornare la norma di copertura finanziaria e di renderla conseguente alle maggiori autorizzazioni di spesa disposte.

  Posto ai voti, l'emendamento 5.1 è accolto (previo parere favorevole del sottosegretario LOIERO), così come - con separata votazione - l'articolo 5 come modificato.

  Il relatore LOMBARDI SATRIANI presenta infine ed illustra il seguente ordine del giorno:

 "La 7a Commissione permanente del Senato,

 in sede di discussione del disegno di legge n. 3141, recante disposizioni per l'esercizio dell'attività archeologica subacquea,

 impegna il Governo

 ad adoperarsi per l'istituzione di un parco archeologico subacqueo a Favignana, provincia di Trapani+.

0/3141/4/7a


Lombardi Satriani, relatore

 


  Il sottosegretario LOIERO accoglie il suddetto ordine del giorno come raccomandazione e il relatore LOMBARDI SATRIANI non insiste per la sua votazione.

  Per dichiarazione di voto sul disegno di legge nel suo complesso interviene il senatore MARRI, il quale preannuncia il voto favorevole del Gruppo Alleanza Nazionale: il provvedimento ha infatti recepito molti dei suggerimenti avanzati dalla sua parte politica sia nel corso dell'esame in prima lettura presso la Camera dei deputati che ora in seconda lettura al Senato. La diffusione degli sport subacquei e il ripetersi di fenomeni di recupero clandestino rendono d'altronde urgente la predisposizione di adeguati strumenti normativi di tutela.

  Il senatore ASCIUTTI annuncia il voto favorevole del Gruppo Forza Italia, ritenendo indispensabile salvaguardare i beni archeologici giacenti nelle profondità marine non solo nell'area flegrea, dove la Commissione si è recata per un sopralluogo di grande interesse, ma in tutte le zone marine del Paese. Il relatore ha d'altronde raccolto molte delle indicazioni provenienti dalle opposizioni e ciò rende più agevole esprimere un convinto voto favorevole.

  La Commissione infine - previo conferimento al Presidente del mandato di apportare le necessarie modifiche di coordinamento a seguito della mutata denominazione del Ministero e dei suoi organi - approva il disegno di legge n. 3141 nel suo complesso, come emendato, con assorbimento della petizione n. 409.

 

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale di modifica del decreto ministeriale 22 febbraio 1996, istitutivo dell'Osservatorio per la valutazione del sistema universitario (n. 415)

(Parere al Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 dicembre 1993, n. 537: seguito dell'esame e rinvio)

(R139 b00, C07a, 0044o)

 

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 7 aprile scorso, nel corso della quale - ricorda il PRESIDENTE - il relatore Nava aveva svolto la relazione introduttiva. Dichiara quindi aperta la discussione generale.

  Il senatore MONTICONE giudica il testo del decreto in titolo eccessivamente burocratico e vincolante. Auspica quindi che il relatore voglia inserire, nel testo del parere, un invito al Ministero a snellire le disposizioni relative all'attività dell'Osservatorio.

  Il senatore ASCIUTTI si dichiara estremamente perplesso: a suo giudizio, l'attività dell'Osservatorio dovrebbe infatti limitarsi - sulla base del disposto legislativo - alla verifica dei risultati conseguiti dai singoli atenei. Il decreto ministeriale in titolo pare invece volto ad attribuire all'Osservatorio il compito di limitare i margini dell'autonomia universitaria, vistosamente contravvenendo alla norma istitutiva. Non solo, ma all'articolo 6 - relativo alla nomina dei componenti dell'Osservatorio - non è neanche previsto il parere delle Commissioni parlamentari, benché queste siano spesso chiamate ad esprimersi su materie di ben minore spessore.

  Il senatore LORENZI esprime apprezzamento per l'impianto complessivo dello schema di decreto in esame. Osserva tuttavia che, nell'ambizioso programma di attività dell'Osservatorio, non è compresa la razionalizzazione universitaria, a testimonianza che tra gli obiettivi dell'Osservatorio non rientra evidentemente la tutela del sistema universitario periferico. A tal fine, non appare infatti a suo giudizio sufficiente la previsione della valutazione tecnica sui progetti di decongestionamento degli atenei, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera e). Occorrerebbe invece prevedere un significativo intervento di razionalizzazione per fare giustizia del più recente passato, che ha visto la proliferazione di insediamenti di nessun successo a fronte della emarginazione di altre realtà, ben più meritorie. Tutto ciò suscita pertanto il timore, prosegue il senatore Lorenzi, che l'Osservatorio sia inteso in senso funzionale al controllo ministeriale del sistema universitario, secondo una ispirazione che egli sente il dovere di contrastare vivamente. Al contrario, occorrerebbe a suo avviso affidare all'Osservatorio compiti di ben altra natura, quali ad esempio un significativo supporto alle università per rimediare all'incapacità di programmare gli accessi.

  A giudizio del senatore RESCAGLIO, lo schema di decreto in esame non vincola invece affatto la ricerca universitaria. Piuttosto, egli ritiene che esso sia volto a fare dell'Osservatorio un elemento di valorizzazione della vita culturale degli atenei, in sintonia con analoghe esperienze nel mondo della scuola.

Tra i diversi compiti affidati all'Osservatorio, egli si sofferma poi - ed esprime apprezzamento - in particolare: sulla verifica dei programmi di sviluppo e di riequilibrio del sistema universitario, di cui all'articolo 1, comma 1, lettera b); sulla valutazione delle singole strutture didattiche, con particolare riferimento alla gestione amministrativa, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b), n. 2; sulla promozione e diffusione della cultura della valutazione e dell'autovalutazione, di cui al predetto all'articolo 2, comma 1, lettera b), n. 3; sulla predisposizione di criteri di verifica dell'effettiva disponibilità delle dotazioni didattiche, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera d), n. 1; sull'espressione di pareri sui decreti ministeriali, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera f), n. 1; sulla predisposizione di un rapporto sullo stato delle università italiane, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera f), n. 2. Esprime conclusivamente una valutazione favorevole sull'atto in titolo.

  Il senatore BEVILACQUA esprime invece una valutazione negativa sullo schema di decreto in esame, ritenendo che le osservazioni critiche del senatore Lorenzi possano non essere prive di fondamento. Conviene altresì con la richiesta del senatore Asciutti di prevedere un parere parlamentare sull'atto di nomina dei componenti dell'Osservatorio, ritenendo comunque inopportuna una possibile conferma nell'incarico. Conclusivamente, giudica l'atto in titolo un inopinato passo indietro rispetto al processo autonomistico.

  La senatrice BRUNO GANERI esprime sconcerto per le osservazioni critiche dell'opposizione. Ricorda infatti che finora si era sempre lamentata la mancanza di un organo terzo con compiti di monitoraggio a sostegno dell'autonomia. Né d'altronde i processi di autonomia potrebbero, a suo giudizio, fare a meno di un monitoraggio attento e puntuale, sui cui risultati il Parlamento sia poi chiamato ad esprimersi. Se il testo del decreto non è esente da una certa farraginosità ed improprietà terminologica, esso non rappresenta dunque in alcun modo un attentato all'autonomia universitaria, ma anzi appare di straordinaria utilità al fine di assicurare il riequilibrio territoriale del sistema nonché la diffusione dell'offerta formativa.

  Anche il senatore LOMBARDI SATRIANI manifesta stupore per le perplessità sollevate dall'opposizione: a suo giudizio, alle università deve essere infatti senz'altro riconosciuta l'autonomia di realizzare i propri obiettivi formativi, ma ciò deve avvenire nell'ambito di uno schema nazionale omogeneo. Né ritiene che il Ministero intenda avvalersi dell'attività dell'Osservatorio per comprimere la libera progettualità degli atenei, tanto più che, ricorda, fra i compiti dell'Osservatorio, è compresa proprio la promozione dell'autovalutazione. In nessun modo si può quindi paventare una svolta autoritaria, egemonizzante e tentacolare da parte del Ministero. Conviene pertanto con la posizione assunta dal relatore ed auspica l'espressione di un parere favorevole.

  Concluso il dibattito, agli intervenuti replica il relatore NAVA. In primo luogo, egli ricorda che l'Osservatorio è stato legislativamente previsto nel 1993: alcuni rilievi emersi nel dibattito non sembrano pertanto tenere conto che si tratta di uno strumento che affonda le proprie radici in una decisione parlamentare, non certo antidemocratica né centralistica.

Egli risponde poi puntualmente ai senatori intervenuti. Al senatore Monticone fa osservare che, se la stesura del decreto è effettivamente assai dettagliata, essa ricalca il decreto istitutivo del 1996, su cui la Commissione ebbe modo a suo tempo di esprimersi; ben più rilevanti sono invece i contenuti dell'articolo 2, che rimodula le funzioni dell'Osservatorio sulla base della più recente normativa.

Al senatore Asciutti replica poi osservando che il decreto amplia e ridefinisce le funzioni dell'Osservatorio ma non certo in modo costrittivo, né stravolgendo le indicazioni normative del 1993; manifesta invece disponibilità a prendere in considerazione l'ipotesi dell'espressione del parere parlamentare sulla nomina dei componenti dell'Osservatorio ed invita conseguentemente il Sottosegretario ad esprimersi in proposito.

Quanto alle osservazioni del senatore Lorenzi, egli ritiene che i compiti di razionalizzazione siano compresi in quelli di programmazione di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c); non esclude comunque la possibilità di una precisazione al riguardo. Non condivide invece i timori di un controllo centralizzato sulla libera attività degli atenei, ritenendo che l'autonomia universitaria consista in una sintesi fra libertà e responsabilità tale da richiedere alle singole sedi di rispondere del proprio operato.

Non conviene infine con le osservazioni più radicali mosse dal senatore Bevilacqua e ringrazia invece i senatori Rescaglio, Bruno Ganeri e Lombardi Satriani per le parole di apprezzamento espresse.

Conclusivamente, illustra il seguente schema di parere:

 

"La Commissione, esaminato, ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 dicembre 1993, n. 537 lo schema di decreto in titolo,

 premesso che la successione nel tempo di norme legislative - ivi incluse quelle recate dall'articolo 1, comma 88, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 - e regolamentari rende opportuna una ridefinizione compiuta delle funzioni dell'Osservatorio,

 esprime parere favorevole segnalando al Governo l'opportunità delle seguenti modifiche:

 a) all'articolo 1, comma 1, lettera a), espressa indicazione, quale finalità dell'Osservatorio, del compito di valutare i risultati relativi all'efficienza, all'efficacia ed alla qualità delle attività di ricerca e di formazione (oltre che di verificare i programmi di sviluppo e di riequilibrio del sistema universitario);

b) all'articolo 2, comma 1, lettera b), previsione, quale funzione svolta dall'Osservatorio nell'ambito della valutazione in generale del sistema universitario, altresì della predisposizione delle relazioni tecniche preventive e successive sugli accordi di programma stipulati dal Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica ai sensi dell'articolo 5 della citata legge n. 537 del 1993;

c) all'articolo 6, riformulazione del comma 3 nel senso di prevedere che ai componenti dell'Osservatorio sia attribuito un compenso annuale e gettoni di presenza per ogni seduta da determinarsi ai sensi dell'articolo 1, comma 88, della citata legge n. 662 del 1996;

d) all'articolo 7, comma 1, previsione che l'Osservatorio possa avvalersi anche di personale comandato da altre amministrazioni pubbliche e da esperti nominati ai sensi della sopra richiamata disposizione della legge n. 662 del 1996, per le funzioni di segreteria tecnica ed amministrativa;

e) all'articolo 7, comma 2, lettera a), richiamo altresì alla citata disposizione della legge n. 662 del 1996 in ordine alla costituzione di appositi gruppi di lavoro".

 

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

  La seduta termina alle ore 16,30.

 

 


EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 3141

 

 Art. 4.


 

Al comma 2, sostituire la lettera e) con la seguente:

 

"e) due rappresentanti delle associazioni culturali e di volontariato operanti nel settore, almeno uno dei quali archeologo esperto di ricerca archeologica subacquea, scelti dal Ministro fra quelli proposti dalle associazioni stesse".

4.10 (Nuovissimo testo)


Lombardi Satriani, relatore

 

 

Dopo l'articolo 4, inserire il seguente:

  


"Art. 4-...

 1. Le disposizioni contenute nella presente legge si applicano anche a tutte le regioni a statuto speciale, ancorché con competenza esclusiva nella materia dei beni culturali, previa convenzione con gli organi ivi previsti aventi competenza nella materia".

4.0.1


D'Alì

 

 Art. 5.

 

Sostituire il comma 1 con il seguente:

 "1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge valutato in lire 5.180 milioni a decorrere dal 1999 si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1999-2001, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica per l'anno finanziario 1999, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali".

5.1


Lombardi Satriani, relatore