DIFESA (4a)
MARTEDI' 16 GENNAIO 2001

264a Seduta

Presidenza del Presidente
DI BENEDETTO



Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Minniti.

La seduta inizia alle ore 15.


SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Proposta di Indagine conoscitiva sul livello di conoscenza, da parte italiana, dell'utilizzo di munizioni all'uranio impoverito da parte della NATO nelle vicende belliche nei Balcani e sulle misure adottate dalle Forze armate italiane per prevenire eventuali rischi per la salute connessi a tale impiego.

Il PRESIDENTE ricorda di aver prospettato già nel dibattito in Assemblea alla presenza del Ministro della Difesa, la scorsa settimana, l'idea di svolgere un'indagine conoscitiva sul livello di conoscenza, da parte italiana, dell'utilizzo di munizioni all'uranio impoverito da parte della NATO nelle vicende belliche nei Balcani e sulle misure adottate dalle Forze armate italiane per prevenire eventuali rischi per la salute connessi a tale impiego.
Reputa opportuno che la Commissione deliberi in proposito nell'odierna seduta.

Si apre la discussione.

Il senatore MANCA condivide l'iniziativa del Presidente e i confini che egli ne ha prospettato. Tanto più necessaria appare l'indagine conoscitiva, quanto più evidente è la reiterata reticenza del governo nel corso degli ultimi anni, allorchè rispondeva agli atti di sindacato ispettivo presentati dai senatori.

Il senatore SEMENZATO ricorda di aver presentato la scorsa settimana una proposta d'inchiesta monocamerale sulle morti e malattie dei militari italiani connesse agli effetti radioattivi e tossici dell'uranio impoverito. Invita quindi a valutare attentamente e con accortezza quale percorso giuridico seguire. Segnala la necessità per il Parlamento di privilegiare la trasparenza, che può essere garantita soprattutto dall'inchiesta che dispone, come noto, di una maggiore cogenza vincolante.

Il senatore PERUZZOTTI ricorda di aver presentato nel 1996 una proposta di inchiesta sulle malversazioni nelle caserme e parimenti ricorda che tale iniziativa non fu sostenuta dalla maggioranza, che preferì invece limitarsi a varare una generica Commissione di studio. Ebbene, di fronte all'alternativa fra un Indagine conoscitiva e una Commissione di inchiesta sulla tragica esperienza relativa all'uso dell'uranio, si esprime per una scelta di alto profilo, e quindi in senso favorevole alla proposta di inchiesta parlamentare.
Invita quindi a non cedere ad eventuali pressioni esterne per soluzioni di minor valore e ribadisce che la soluzione monocamerale per la Commissione d'inchiesta avrebbe l'ulteriore pregio di non coinvolgere l'altro ramo del Parlamento, che ha già intrapreso la strada dell'indagine conoscitiva.

Il senatore RUSSO SPENA manifesta perplessità verso il varo di un'indagine conoscitiva, parallela a quella dell' omologa Commissione della Camera dei Deputati; pertanto, qualora si voglia realmente accertare le connessioni fra le morti e le malattie dei militari italiani e gli effetti radioattivi e tossici non si può non seguire l'intuizione d'istituire una Commissione d'inchiesta che proceda con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell' autorità giudiziaria. Ciò premesso manifesta quindi scetticismo verso l'idea di svolgere un'indagine conoscitiva.

Il PRESIDENTE precisa che la sua iniziativa era indipendente dalla proposta istitutiva di una Commissione d'inchiesta.

Il senatore GUBERT sottolinea che è necessario chiarire quale sia il livello di conoscenza da parte italiana di informazioni riservate all'interno della NATO. Condivide comunque la proposta di svolgere un'indagine conoscitiva, ma vede con favore anche l'idea d'istituire parallelamente una Commissione d'inchiesta parlamentare.

Il senatore PELLICINI condivide l'allarme sul problema dell'uso di armi all'uranio sia nella guerra del Golfo, che in Somalia e in Bosnia. I dati di fatto disponibili sui presumibili danni ai militari e alle popolazioni sono preoccupanti, mentre il ministero della Difesa non sembra essere stato tempestivo nel render noti gli elementi di volta in volta disponibili. Qualora, invece, fosse vero che l'Italia è venuta a conoscenza solo nel novembre dello scorso anno dell'uso di tali armi pericolose, lo scenario politico sarebbe diverso, ma sotto altra prospettiva parimenti drammatico. Conclude auspicando l'istituzione di una Commissione d'inchiesta.

Il PRESIDENTE precisa che il citato Documento XXII, numero 72, sarà all'ordine del giorno della prossima settimana e che le due proposte non sono da intendersi come elusive l'una dell'altra.

Il senatore AGOSTINI premette che sarebbe stata preferibile una riunione congiunta delle Commissioni Difesa di Camera e Senato per valutare insieme il da farsi. Quanto alla via da percorrere ritiene preferibile adottare lo strumento dell' inchiesta parlamentare e non tanto quello dell'Indagine conoscitiva.

Il senatore FIRRARELLO ricorda l'esigenza di fornire segnali chiari all'opinione pubblica, legittimamente allarmata. Chiede l'istituzione di un organismo interno alla Commissione, la cui presidenza andrebbe affidata ad un esponente dell'opposizione. Paventa il rischio di psicosi fra la popolazione e rammenta che le strutture pubbliche debbono fornire risposte chiare e precise.

Il senatore FORCIERI sottolinea la doppia esigenza di evitare eccessi sui media, sia nel senso di una enfatizzazione fuorviante, sia ancor peggio, di un minimalismo nell'informare l'opinione pubblica.
Pertanto, il Parlamento deve favorire il rapporto corretto fra l'opinione pubblica e le istituzioni e anche all'interno stesso del circuito istituzionale. L'esperienza militare nei Balcani ha fornito all'Italia indubbi benefici – e tali aspetti non sono fortunatamente in discussione -; si impone quindi la necessità di favorire l'acquisizione di ogni elemento conoscitivo sul problema drammatico dell'uso delle armi all'uranio. Si esprime a favore di entrambi gli strumenti in discussione, ossia l'indagine conoscitiva e l'inchiesta parlamentare ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione: preannuncia a tal riguardo la presentazione per la seduta pomeridiana dell' Assemblea di un disegno di legge volto ad istituire una Commissione d'inchiesta bicamerale. Condivide comunque la scelta del Governo di istituire una Commissione medica per fornire elementi di certezza ai militari ed alle loro famiglie.
Manifesta una sola preoccupazione in ordine all'inchiesta, legata all'ampiezza temporale della medesima, posto che la legislatura è nella fase finale della sua esistenza.

Il senatore LORETO condivide gran parte di quanto è stato espresso nel dibattito, specie in relazione alle preoccupazioni diffuse fra l'opinione pubblica. Tuttavia, reputa necessario fornire risposte ragionevoli a problemi da inquadrare in una cornice razionale. La progettata idea di un'inchiesta parlamentare, pur valida in sé e per sé, si espone al rischio però di non essere sostenuta da un sufficiente arco temporale a disposizione. Preferisce quindi privilegiare il più snello strumento dell'indagine conoscitiva, di più agevole configurazione.

Il senatore VIVIANI aderisce alla proposta di varare uno strumento agile, pragmatico e parametrato, del resto, al tempo a disposizione dei senatori nella presente legislatura. Si esprime, pertanto, a favore dell' idea di svolgere un'indagine conoscitiva con obiettivi precisi e non velleitari.

Il sottosegretario MINNITI manifesta la disponibilità piena del Governo a collaborare in ogni maniera all'accertamento della verità. Con riferimento poi all'odierno dibattito, premessa la estraneità del Governo alla decisione di metodo, si permette di segnalare che il varo dell'indagine conoscitiva, quale prospettata dall'odierno ordine del giorno della Commissione, non si sovrapporrebbe con quella già deliberata presso la Commissione Difesa della Camera dei Deputati. Invita, poi, con riferimento allo strumento dell'inchiesta parlamentare, ad evitare duplicazioni infruttuose fra i due rami del Parlamento.

Il PRESIDENTE difende la sua scelta di iscrivere all'ordine del giorno la proposta di svolgere un'indagine conoscitiva e propone il seguente programma di audizioni: il Presidente del Comitato militare della NATO, il Presidente del Comitato scientifico ad hoc del Ministero della difesa, il Capo di Stato Maggiore della difesa, i Capi di Stato Maggiore dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, il Comandante Supremo delle Forze alleate in Europa, il Rappresentante permanente dell'ONU in Italia, il Segretario generale della NATO, i Presidenti del Consiglio e i Ministri della difesa italiani pro-tempore e i comandanti dei reparti italiani avvicendatisi in Bosnia-Herzegovina nel corso degli anni.

Il senatore SEMENZATO interviene per dichiarazione di voto e rileva con interesse che l'odierno dibattito si è dipanato attraverso posizioni concettuali estranee a collocazioni partitiche. Fa però presente che sarebbe stato preferibile iscrivere contestualmente all'ordine del giorno sia la proposta di indagine conoscitiva sia quella di inchiesta parlamentare. Pertanto, preannuncia il suo voto contrario con argomentazioni legate al profilo procedurale.

La proposta di svolgere l'indagine conoscitiva è, previo accertamento del numero legale, approvata.


I senatori MANCA e RUSSO SPENA chiedono quindi di iscrivere all'ordine del giorno della seduta di domani la proposta di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sulle morti e malattie di militari italiani connesse agli effetti radioattivi e tossici dell'uranio impoverito, presentata dai senatori Semenzato, Manconi e Athos De Luca.

Conviene la Commissione.

INTEGRAZIONE DELL'ORDINE DEL GIORNO DELLA SEDUTA DI DOMANI, MERCOLEDI' 17 GENNAIO

Il PRESIDENTE rende noto, che l'ordine del giorno della seduta di domani, 17 gennaio, già convocata per le ore 15, è integrato con l'esame in sede referente del Documento XXII, n. 72, "Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle morti e malattie dei militari italiani connesse agli effetti radioattivi e tossici dell'uranio impoverito", d'iniziativa dei senatori Semenzato, Manconi e Athos De Luca.

La seduta termina alle 16,55.