ISTRUZIONE (7ª)

MARTEDI' 30 GIUGNO 1998

213ª Seduta

Presidenza del Presidente
OSSICINI

Interviene il sottosegretario di Stato per i beni culturali e ambientali La Volpe.

La seduta inizia alle ore 15,40.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C07a, 0079°)

Il senatore MARRI propone di invertire l'ordine del giorno, procedendo - prima del previsto seguito della discussione del disegno di legge n. 3167 - alla discussione degli altri disegni di legge all'ordine del giorno.

Dopo che il senatore MASULLO, relatore sul disegno di legge n. 3167, iscritto al primo punto dell'ordine del giorno della Commissione, si è dichiarato disponibile all'inversione, nessun altro chiedendo di intervenire, il PRESIDENTE dispone la suddetta inversione dell'ordine del giorno.

IN SEDE DELIBERANTE

(3007) MANZI ed altri: Provvidenze a favore dell'Istituto nazionale per la storia del Movimento di Liberazione
(3191) ROGNONI ed altri: Provvidenze a favore dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia
(Discussione congiunta e rinvio)

Il relatore MONTICONE illustra congiuntamente i due disegni di legge in titolo, ricordando che l'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione è stato riconosciuto come ente pubblico nel 1967 ed ha il compito di raccogliere, custodire e diffondere i documenti riguardanti la lotta di liberazione nel nostro Paese. Tali compiti istituzionali si sono successivamente estesi, rimanendo comunque nello spirito della legge istitutiva, alla pubblicazione di fonti e saggi, nonché di un periodico che negli anni ha acquistato grande credibilità ed autorevolezza fra gli storici del settore. L'Istituto si iscrive d'altronde in una lodevole tradizione italiana di valorizzare la memoria storica degli avvenimenti salienti del passato, dalla istituzione degli Istituti storici regionali disposta negli anni Trenta del secolo scorso da Carlo Alberto, alla fondazione di un Archivio nazionale nel primo dopoguerra e, infine, alla creazione dell'Istituto in questione. Benché esso sia stato inizialmente caratterizzato da inevitabili accenti oleografici, risentendo della temperie storico-politica in cui veniva istituito, esso ha - con il passare degli anni - acquisito caratteri sempre più marcatamente scientifici, divenendo ineludibile punto di riferimento e di raccolta di documenti non solo a difesa della Resistenza, ma di vera e propria testimonianza dei fatti realmente accaduti.
Nel tempo, le condizioni finanziarie dell'Istituto si sono peraltro aggravate: benché esso sia inserito nella tabella che triennalmente conferisce fondi agli istituti di carattere nazionale, gli stanziamenti così disponibili (420 milioni l'anno) sono infatti insufficienti a coprire tutte le esigenze, bastando appena a remunerare le 7 unità di personale attualmente in servizio. I due disegni di legge si propongono pertanto di intervenire a sostegno dell'Istituto, proponendo soluzioni tra loro diverse ma non incompatibili: il disegno di legge n. 3007 prevede l'inquadramento nei ruoli dello Stato di 13 unità di personale, da comandare presso l'Istituto e le sue dipendenze regionali, nonché l'erogazione di 860 milioni come contributo straordinario; il disegno di legge n. 3191 prevede invece l'assunzione nei ruoli dello Stato delle 7 unità di personale attualmente in servizio.
Dichiarandosi personalmente favorevole all'ipotesi prefigurata dal disegno di legge n. 3191, che rappresenta una soluzione meno gravosa per il bilancio dello Stato e comunque sufficiente a garantire prospettive di stabilità per l'Istituto, auspica conclusivamente una sollecita approvazione dei disegni di legge in titolo.

Il seguito della discussione congiunta è quindi rinviato.

(234) TERRACINI: Contributo straordinario in favore dell'Ente autonomo del teatro comunale dell'Opera di Genova
(3136) ROGNONI ed altri: Interventi a sostegno dell'attività del teatro "Carlo Felice" di Genova e dell'Accademia nazionale Santa Cecilia di Roma
(Discussione congiunta e rinvio)

Riferisce alla Commissione la relatrice MANIERI, la quale ricorda che il teatro Carlo Felice di Genova è stato completamente ristrutturato nel 1991 ed è, da allora, uno dei teatri più moderni di Europa, nonché uno dei tre teatri italiani con maggiore capienza; esso occupa altresì il terzo posto come incasso, il quarto per spettatori paganti ed è fra i primissimi teatri ad avere l'organico approvato con contratto integrativo approvato dal Ministero del tesoro. Ciò nonostante, la quota del Fondo unico per lo spettacolo (FUS) ad esso spettante è rimasta invariata dal 1967, tanto che si è spesso dovuto ricorrere a finanziamenti straordinari, nell'ambito di provvedimenti non sempre strettamente attinenti. Il disegno di legge n. 3136 è quindi volto a superare tale logica di straordinarietà e connessa precarietà, mettendo a regime per il triennio 1998-2000 un meccanismo di finanziamenti più certi, pari a 5 miliardi annui, con copertura sugli accantonamenti relativi alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Giova a tale proposito ricordare, prosegue la relatrice, che il disegno di legge di riforma del ministro Veltroni prevede proprio una programmazione triennale che dia alle istituzioni dello spettacolo le certezze finanziarie necessarie per svolgere compiutamente le proprie funzioni. Il disegno di legge n. 274, prosegue la relatrice, è volto invece a conferire al teatro una erogazione straordinaria pari a 17 miliardi a valere sul FUS.
Ella ricorda poi il ruolo preminente nella vita culturale e musicale italiana svolto dall'Accademia di Santa Cecilia, in favore della quale il disegno di legge n. 3136 dispone un finanziamento, per il triennio 1998-2000, pari a 1,8 miliardi per il 1998 e a 1,9 miliardi per ciascuno degli anni 1999-2000, con copertura a carico degli accantonamenti relativi al Ministero per i beni culturali e ambientali: al riguardo, ella ricorda che dal 1999 l'Accademia dovrebbe disporre di un nuovo auditorio, che potenzierà la già notevole attività svolta sia sul piano concertistico che su quello didattico; a ciò si aggiunge l'esigenza di far fronte alla conservazione dell'ingente patrimonio in dotazione dell'Accademia: l'archivio storico, quello musicale, il museo strumentale, la discoteca e nastroteca, nonchè la biblioteca, che è una fra le più importanti biblioteche specialistiche musicali.
Pur lamentando che tali provvidenze non siano inquadrate in un disegno programmatorio più ampio, in considerazione della valenza delle istituzioni cui sono destinati i fondi, la relatrice raccomanda alla Commissione la sollecita approvazione dei due provvedimenti.

Il seguito della discussione congiunta è rinviato.


IN SEDE REFERENTE

(1703) RUSSO SPENA ed altri: Nuove norme sull'uso degli animali in circhi e spettacoli viaggianti

- e del voto regionale n. 120 ad esso attinente.
(Esame e rinvio)

Il relatore CORTIANA sottolinea anzitutto come il disegno di legge in titolo sia stato presentato da esponenti di tutti gli schieramenti, a testimonianza di una unanime convergenza e sensibilità. Esso è volto a vietare l'allevamento, la detenzione, l'addestramento e l'utilizzo di animali finalizzati allo svolgimento di esercizi nei circhi e in altri spettacoli viaggianti; parallelamente, esso intende individuare allocazioni alternative per gli animali attualmente detenuti in circhi e strutture similari, prevedendo anche una diffusa campagna di informazione, sensibilizzazione e pubblicizzazione degli spettacoli che non fanno uso di animali.
Il relatore si sofferma quindi in particolare sull'articolo 5, che prevede una revisione dei meccanismi di contribuzione pubblica al fine di rendere gli impianti circensi progressivamente in grado di non legare la propria sopravvivenza ai contributi statali. A tale proposito, egli dichiara di condividere l'obiettivo di interrompere il legame tra contribuzione pubblica e uso degli animali, sottolineando tuttavia l'esigenza di trovare forme di finanziamento alternative che scongiurino il rischio di una definitiva scomparsa dei circhi.
Dopo aver ricordato il voto regionale n. 120 della regione Emilia-Romagna, favorevole ad una rapida approvazione del disegno di legge, sollecita a sua volta in tal senso la Commissione, proponendo altresì alcune indispensabili audizioni.

Dopo che il presidente OSSICINI ha richiamato l'esigenza di acquisire il parere della Commissione bilancio, anche con riferimento alle forme alternative di finanziamento prefigurate dal relatore, il seguito dell'esame è rinviato.


SU UNA MANIFESTAZIONE SINDACALE IN MATERIA UNIVERSITARIA
(A007 000, C07a, 0080°)

Il senatore LORENZI protesta vivacemente contro l'atteggiamento assunto dai sindacati CGIL-CISL.UIL-università i quali, nel corso di una manifestazione a carattere nazionale a cui egli ha avuto modo di partecipare, non solo hanno rivendicato come proprio il lavoro in realtà svolto, con duro e faticoso impegno durato oltre un anno, dai due rami del Parlamento nella redazione della riforma dei meccanismi di reclutamento della docenza universitaria, ma hanno invocato l'intervento del Governo a favore dei ricercatori, non riponendo alcuna fiducia in "improbabili iniziative parlamentari". Dando atto al ministro Berlinguer, presente alla manifestazione, di non essersi associato a tale increscioso coro di critiche, pur avendo formulato qualche osservazione inutilmente ironica, esprime ferma condanna per gli accenti emersi nel corso della manifestazione, nell'ambito della quale, sottolinea, non gli è stata concessa la parola.

Il presidente OSSICINI ringrazia il senatore Lorenzi per il suo contributo, riservandosi di prendere visione del documento stilato in esito alla summenzionata manifestazione. Coglie peraltro l'occasione per sottolineare ancora una volta la solerzia con cui lavora la Commissione istruzione del Senato, attualmente impegnata in ben quattro Comitati ristretti (rispettivamente incaricati dell'esame dei disegni di legge recanti la riforma delle Accademie e dei Conservatori, la disciplina dell'attività musicale, la parità scolastica e lo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica), oltre che nella normale attività in sede plenaria. Per quanto riguarda in particolare l'esame del disegno di legge di riforma della docenza universitaria, ricorda che la Commissione lo ha esaminato con attenzione e responsabilità e che lui stesso ha audito tutte le organizzazioni che ne avevano fatto richiesta: nessuna accusa di lentezza od inerzia può quindi essere rivolta al Senato e tanto meno alla Commissione.

La seduta termina alle ore 16,30.