ISTRUZIONE (7a)

MARTEDI' 4 APRILE 2000

414a Seduta

Presidenza del Presidente
OSSICINI


La seduta inizia alle ore 15.


IN SEDE CONSULTIVA

(4149-B) Proroga dell'efficacia di talune disposizioni connesse ad impegni internazionali e misure riguardanti l'organizzazione del Ministero degli affari esteri, approvato dalla Camera dei deputati, modificato dal Senato e nuovamente modificato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 3a Commissione. Esame. Parere favorevole condizionato)


Riferisce alla Commissione il senatore BISCARDI, il quale informa preliminarmente che il disegno di legge – già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati - è stato rimesso alla sede plenaria dalla Sottocommissione pareri, che non ha raggiunto al proprio interno un orientamento unanime sul parere da esprimere alla Commissione esteri, competente nel merito. In particolare, sono emerse opinioni contrastanti sulla valutazione della nuova disciplina dell'incarico all'estero per i docenti italiani, la cui attuale durata settennale (prorogabile, a certe condizioni, per un ulteriore settennio) sarebbe ridotta ad un quinquennio, al termine del quale occorrerebbe obbligatoriamente prestare servizio in Italia per tre anni prima di poter concorrere ad una nuova selezione per il successivo (e ultimo) quinquennio. Benché la normativa attuale abbia dato luogo alla cristallizzazione di molti incarichi, di fatto divenuti pressoché permanenti, non si può infatti non rilevare che la contrazione da sette a cinque anni rischia di ridurre la valenza dell'esperienza didattica all'estero. Occorre allora sollecitare la conclusione di accordi bilaterali specifici, affinché nei curricoli delle scuole straniere sia inserito l'insegnamento della lingua e della cultura italiane, quale elemento qualificante della cultura europea.
Inoltre, il Parlamento è stato fatto oggetto di forti pressioni da parte sindacale, a testimonianza delle attese nel frattempo consolidatesi all'estero. Nel merito delle modifiche introdotte dalla Camera dei deputati, egli ritiene peraltro discutibile la disposizione secondo cui il personale docente può concorrere ad un secondo incarico all'estero solo nel caso in cui non vi abbia già prestato servizio per un periodo complessivo superiore a sette anni. Invita altresì a non perdere di vista il fine generale, rappresentato dalla necessità di offrire un insegnamento sempre più qualificato e aggiornato alle comunità italiane residenti all'estero, così come alle popolazioni locali interessate alla lingua e alla cultura italiane.

Si apre il dibattito.

Il senatore ASCIUTTI esprime contrarietà al testo come modificato dalla Camera dei deputati. Ritiene infatti che l'obbligo di rientro in Italia per tre anni fra un incarico e l'altro ne impedisca di fatto il rinnovo. Meglio sarebbe stato, allora, prevedere un unico incarico, non prorogabile, ovvero ridurre il periodo di rientro obbligatorio ad un solo anno scolastico. Egli si mostra altresì scettico sull'opportunità di reclutare in loco personale idoneo a trasmettere adeguatamente la cultura italiana all'estero: si tratta, a suo giudizio, di una sorta di privatizzazione dell'insegnamento della cultura italiana, che non può non suscitare forti perplessità. Auspica invece un più corretto rapporto di reciprocità nell'insegnamento della lingua e della cultura italiane all'estero, e richiama a tal fine gli orientamenti emersi nel corso degli incontri avuti da una delegazione della Commissione recentemente recatasi in Francia con i rappresentanti delle locali scuole italiane.
Infine, egli ricorda che è stato recentemente siglato un contratto che disciplina numerosi aspetti del rapporto di impiego dei docenti italiani all'estero, il quale verrebbe completamente travolto dall'approvazione della nuova normativa in discussione. Invita pertanto la Commissione ad un'attenta riflessione, suggerendo di attendere la naturale scadenza contrattuale prima di procedere all'approvazione della nuova regolamentazione.

Il senatore TONIOLLI conviene sull'opportunità di diffondere la lingua e la cultura italiana in un rapporto di reciprocità con l'estero. Osserva tuttavia che il provvedimento in discussione riguarda il personale docente nelle scuole italiane all'estero, essenzialmente rivolte ai cittadini italiani residenti fuori del territorio nazionale. Annuncia pertanto l'orientamento contrario del suo Gruppo al disegno di legge in discussione, come modificato dalla Camera dei deputati.

Il senatore LORENZI richiama a sua volta gli incontri avuti dalla delegazione della Commissione recatasi a Parigi con i rappresentanti sindacali delle scuole italiane, nel corso dei quali (con inusuale intensità) è stata attribuita alla Commissione la responsabilità di modifiche introdotte invece dalla Camera dei deputati e la cui valutazione di merito spetta peraltro alla Commissione affari esteri. Non può tuttavia disconoscersi che il provvedimento mortifica la legittima aspirazione di molti docenti italiani a prestare all'estero parte del proprio servizio, tanto più gravemente in quanto si inserisce in un sistema purtroppo privo di elementi meritocratici e in cui il servizio all'estero rappresenta un significativo momento di arricchimento sia in termini di carriera che di esperienza e di gratificazione. Quanto agli aspetti economici, egli conviene che in termini assoluti la retribuzione all'estero non sia paragonabile a quella nazionale, ma invita a riflettere sul diverso costo della vita nei Paesi stranieri.
Conclusivamente, pur convenendo sulla possibilità di apportare qualche modifica migliorativa all'attuale disciplina dell'incarico all'estero, ritiene che la proposta riduzione da sette a cinque anni sia motivo di eccessiva mortificazione del personale docente e non possa che indurre ad una valutazione negativa del provvedimento, come modificato dalla Camera dei deputati.

Il senatore BRIGNONE richiama l'attenzione sulle differenze esistenti fra le scuole italiane nei diversi Paesi stranieri. L'esperienza registrata a Parigi non è infatti a suo avviso assimilabile a quella di altri Paesi, nei quali le scuole italiane versano in tutt'altre condizioni. Egli suggerisce pertanto di tenere in primo luogo conto dell'esigenza di assicurare la presenza all'estero di insegnanti che rappresentino adeguatamente la scuola e la cultura italiane; inoltre, nel prendere atto degli interessi di categoria degli insegnanti in servizio all'estero, in termini di gratificazione, riconoscimento della professionalità e rispetto della stabilità familiare, invita a non tralasciare il parallelo interesse di coloro che siano inseriti nelle graduatorie per ottenere un incarico all'estero ed auspichino pertanto un più costante turn over. Non va infatti dimenticato, sottolinea, che fino a poco tempo fa l'assegnazione degli incarichi all'estero rispondeva a criteri assai poco trasparenti e, in assenza di qualunque forma di selezione, assicurava un assai scarso avvicendamento. A ciò si aggiunge l'esperienza della composizione delle commissioni per gli esami di Stato nelle medesime scuole italiane all'estero, anch'essa fino a poco tempo fa caratterizzata da una forte arbitrarietà da parte dell'Amministrazione.
Quanto al merito del provvedimento, egli ritiene che la Commissione debba essere maggiormente informata sulle sedi delle scuole italiane all'estero, sulla loro frequentazione da parte di italiani temporaneamente all'estero ovvero di studenti locali che intendano poi proseguire gli studi universitari in Italia, nonché sulla revisione in atto degli attuali corsi di studio. In assenza di tale documentazione, ritiene di non poter esprimere un giudizio sufficientemente approfondito e preannuncia conseguentemente la propria astensione.

Il PRESIDENTE precisa che il termine per l'espressione del parere sul disegno di legge in titolo alla Commissione affari esteri scade nella giornata odierna.

Nel dibattito interviene quindi il senatore MONTICONE, il quale chiede anzitutto chiarimenti in ordine all'applicazione del provvedimento in ambito universitario.

In una breve interruzione, il relatore BISCARDI precisa che il provvedimento trova applicazione per i lettori di italiano nelle università straniere.

Riprendendo il proprio intervento, il senatore MONTICONE richiama a sua volta il contratto recentemente concluso con i sindacati del personale docente all'estero, che verrebbe inopinatamente travolto dall'approvazione della nuova disciplina di rango legislativo. Quanto alla durata dell'incarico, ritiene che sarebbe stato preferibile mantenere l'attuale durata settennale, sia pure evidentemente confermando l'introduzione di puntuali meccanismi di selezione. Conviene altresì con il relatore Biscardi sull'inopportunità di precludere un nuovo incarico quinquennale a coloro che abbiano già prestato servizio all'estero per un periodo complessivo superiore a sette anni.

La senatrice PAGANO esprime meraviglia per gli orientamenti manifestati nel dibattito, soprattutto da parte dell'opposizione.
Dopo essersi soffermata analiticamente sul numero dei plessi scolastici statali all'estero e su quello degli insegnanti di ruolo ivi distaccati, rileva infatti che il 70 per cento di tale personale si trova al primo settennio, mentre il restante 30 per cento ha superato la durata massima di incarico prevista a livello generale dalla legge. Tale superamento è stato reso possibile, osserva, da una norma di carattere particolare che consente la ricollocazione, a domanda, del personale che abbia concluso il primo settennio nelle graduatorie per il rinnovo dell'incarico. Ciò ha di fatto consentito di disattendere la norma di carattere generale e ha impedito il naturale turn over.
A ciò si aggiunge la considerazione che l'ordinamento scolastico italiano ha, negli ultimi anni, subìto significative modifiche, sulle quali occorre che il personale docente all'estero sia adeguatamente aggiornato e formato. Ritiene pertanto indispensabile garantire il ricambio degli incarichi, assicurando nel contempo che gli insegnanti che rientrano in Italia abbiano il tempo ed il modo di aggiornarsi sulle principali innovazioni introdotte nell'ordinamento scolastico. In tal senso, la disciplina prefigurata dalla Camera dei deputati è a suo avviso corrispondente alle esigenze, tanto più se si considera che – in altre sedi – è spesso invocata la possibilità per i docenti di godere di un anno sabbatico ovvero di svolgere esperienze all'estero.

Il senatore BERGONZI rileva che la normativa attuale, pur con le sue carenze, ha comunque consentito il ricambio per il 70 per cento del personale. Pur concordando con l'opportunità di assicurare un turn over completo, esprime pertanto perplessità sul testo come modificato dalla Camera dei deputati, e invita in particolare ad assicurare un giusto riconoscimento dell'esperienza già maturata, a garantire l'aggiornamento dei docenti in servizio all'estero sulle innovazioni introdotte nell'ordinamento italiano, a non sottovalutare i problemi di natura familiare e a rispettare gli istituti contrattuali.
In considerazione del fatto che la Commissione è chiamata, in questa sede, ad esprimere un mero parere non vincolante alla Commissione affari esteri e che il dibattito dovrà comunque giungere all'esame dell'Assemblea, egli invita conclusivamente a trasferire l'approfondimento in quella sede, anche al fine di raggiungere una posizione possibilmente unitaria fra i componenti della Commissione.

Il senatore MASULLO ritiene a sua volta indispensabile garantire il più completo turn over, evitando che il privilegio di pochi si trasformi in diritto inalienabile. A tal fine, occorre non perdere di vista l'obiettivo fondamentale della presenza degli insegnanti italiani all'estero, anziché concentrare la discussione sugli interessi di categoria. In tal senso, richiama il compito delle scuole italiane all'estero di conservare il rapporto fra la cultura italiana e la comunità residente all'estero (eventualmente anche nel senso della restaurazione di antiche radici recise) ed invoca la fissazione di criteri trasparenti di selezione.

Il senatore PACE auspica che la valutazione sulla qualità dell'insegnamento sia tenuta distinta da quella sulla durata dell'incarico all'estero. Esprime poi il giudizio contrario del suo Gruppo sul disegno di legge in esame, ritenendo preferibile sollecitare la Commissione affari esteri a stralciare l'articolo 9, anziché procedere ad una disciplina legislativa di istituti affidati allo strumento contrattuale. Si associa poi alla richiesta del senatore Brignone di una maggiore informativa sulle condizioni operative delle scuole italiane all'estero, nelle diverse sedi.

Concluso il dibattito, agli intervenuti replica il relatore BISCARDI, il quale manifesta la propria difficoltà a proporre l'espressione di un parere sulla base degli orientamenti emersi nel dibattito. Ricorda peraltro di aver presentato, oltre un anno e mezzo fa, un disegno di legge per la diffusione della cultura e della lingua italiana all'estero (atto Senato n. 3368), assegnato alle Commissioni riunite 3a e 7a, di cui sollecita un immediato esame.
Pur essendo favorevole al principio del completo turn over, l'inidoneità degli strumenti offerti nel disegno di legge in esame gli impedisca di formulare un giudizio conclusivo. Rinuncia pertanto al proprio incarico di relatore.

Il senatore DONISE propone di trasmettere alla Commissione affari esteri un parere favorevole condizionato all'accoglimento di una proposta di stralcio dell'articolo 9, in considerazione dell'autonomo rilievo che la questione delle scuole italiane all'estero riveste nell'ambito del provvedimento.

Il senatore PACE annuncia il proprio voto favorevole. Osserva infatti che la questione merita una discussione ad
hoc, tanto più che l'esame del disegno di legge in titolo non può che limitarsi alle modifiche introdotte dall'altro ramo del Parlamento e la predisposizione di eventuali emendamenti unitari in vista della fase di esame in Assemblea rischia di incorrere in una dichiarazione di inammissibilità.

Dopo che il PRESIDENTE ha accertato la presenza del numero legale ai sensi dell'articolo 30, comma 2, del Regolamento, la proposta di parere favorevole condizionato del senatore Donise è posta ai voti ed accolta a maggioranza.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Nomina del Presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica (n. 148)
(Parere al Presidente del Consiglio dei ministri. Rinvio dell'esame. Richiesta di proroga del termine per l'espressione del parere)


Su proposta del PRESIDENTE, senza discussione, la Commissione conviene di richiedere alla Presidenza del Senato la proroga del termine per l'espressione del parere sull'atto in titolo.

L'esame è quindi rinviato.


CONVOCAZIONE DELLA SOTTOCOMMISSIONE PER I PARERI E SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA DELLA COMMISSIONE DI DOMANI

Il PRESIDENTE avverte che la Sottocommissione pareri è convocata domani, mercoledì 5 aprile, alle ore 9,15, per l'esame del disegno di legge n. 4557, recante istituzione del giorno della memoria. Avverte altresì che, in considerazione dell'andamento dei lavori dell'Assemblea, la seduta della Commissione, già convocata per domani, mercoledì 5 aprile, alle ore 15, non avrà più luogo.

Prende atto la Commissione.

La seduta termina alle ore 16.