TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

MERCOLEDI' 31 MAGGIO 2000

418ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

Interviene il ministro dell'ambiente Bordon.

La seduta inizia alle ore 14,45.


SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI

Il presidente GIOVANELLI fa presente che è stata avanzata, ai sensi dell'articolo 33, quarto comma, del Regolamento la richiesta di attivare l'impianto audiovisivo per lo svolgimento delle comunicazioni all'ordine del giorno. Avverte che, in previsione di tale richiesta, il Presidente del Senato ha già preannunciato il proprio assenso. La Commissione aderisce alla richiesta anzidetta e conseguentemente viene adottata detta forma di pubblicità.


PROCEDURE INFORMATIVE

Comunicazioni del Ministro dell'ambiente sulle linee programmatiche del suo Dicastero

Il presidente GIOVANELLI, nel dare la parola al nuovo Ministro dell'ambiente, ricorda che le priorità di intervento di politica ambientale sono oggetto già di diversi provvedimenti affrontati dalla Commissione: si tratta dei disegni di legge già trasmessi all'altro ramo del Parlamento da diverso tempo (Atti Senato nn. 4064 sulla nozione di rifiuto, 1874 sugli incendi boschivi, 3116 sulla contabilità ambientale e 149 sulla valutazione di impatto ambientale), nonché dei disegni di legge all'esame del Senato (4273 sull'elettromagnetismo e 3833 sugli interventi in campo ambientale).

Il ministro BORDON esordisce dichiarando che l'impegno profuso dal suo predecessore Ronchi negli scorsi quattro anni ha consentito di affrontare questioni di politica ambientale da lungo tempo insolute: un salto di qualità è stato impresso alla legislazione ambientale, consentendo di superare un deficit storico che era stato lamentato anche a livello comunitario. I decreti legislativi nn. 22 del 1997 (sulla gestione integrata dei rifiuti, corredata da ventuno decreti attuativi) e 152 del 1999 (di revisione dell'impianto della politica idrica) cominciano a dare i primi risultati, mentre l'unificazione dei Dicasteri di ambiente e territorio - prevista dal decreto legislativo n. 300 del 1999, a seguito dei primi interventi disposti con legge n. 267 del 1998 - rappresenta un obiettivo da accelerare e già parzialmente in via di conseguimento.
La rilevanza della congestione del traffico urbano sulla qualità e sostenibilità della vita nelle grandi città è stata resa evidente a tutti grazie al successo comunicativo delle "domeniche ecologiche": ma l'accrescimento della consapevolezza collettiva (da ultimo confermata dal governatore della Banca d'Italia, che ha annoverato ambiente e beni culturali tra i principali giacimenti di ricchezza del nostro Paese) non è stato l'unico risultato di tali meritorie iniziative, che hanno rappresentato anche l'occasione per l'adesione volontaria di centinaia di comuni (per un totale di oltre venti milioni di cittadini coinvolti). Gli interventi strutturali sulla mobilità alternativa e sostenibile, intrapresi alla luce di questa campagna di sensibilizzazione, sono stati illustrati al recente forum della Pubblica amministrazione, che ha messo in rilievo come quello del traffico rappresenti un problema anche economico, a fronte della ridottissima velocità commerciale nelle città italiane. Il rapporto con il sistema produttivo, del resto, rappresenta una ricaduta importante della sostenibilità ambientale, in quanto gli accordi volontari previsti dalle numerose "agende 21 locali" stanno stimolando l'innovazione tecnologica; anche la carbon tax, con il suo effetto di nuovo orientamento della produzione industriale, rappresenta un'importante occasione per incorporare i costi ambientali nel prodotto finale.
Il Governo intende confermare la linea di politica ambientale seguita in questa legislatura, rafforzandola: ciò può avvenire unificando il governo del territorio, anche con sostanziali anticipazioni rispetto ai contenuti del decreto legislativo n. 300; in attesa del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sul Corpo forestale, ad esempio, si pongono problemi di garanzia delle prospettive di un personale di notevole qualità professionale: se per motivi vari non è possibile procedere tempestivamente alla generale risistemazione del Corpo dal Ministero delle politiche agricole e nei confronti delle regioni, si dovrebbe quanto meno rendere operativa quella parte del personale che resterà allo Stato come assegnata al Ministero dell'ambiente.
Un raccordo più stretto nella valutazione preventiva sui progetti con incidenza sul territorio è oggetto di un'iniziativa che il Ministero dell'ambiente intende intraprendere la prossima settimana, coinvolgendo i ministeri competenti e gli enti locali (nonché, d'accordo con i Dicasteri vigilanti, l'Anas e le Ferrovie dello Stato); sin d'ora la valutazione di impatto strategico consente di affiancare le esigenze di tutela con quelle di sviluppo del territorio. La programmazione, del resto, deve potersi valere di metodologie di misurazione dei costi dello sviluppo, incentrate sulla contabilità ambientale: essa consentirebbe di porgere all'attenzione della cittadinanza - e quindi dei decisori politici ed amministrativi - tematiche sulle quali mobilitare l'interesse collettivo; occorre infatti assumere decisioni che rimuovano costi ambientali insostenibili e promuovano strategie produttive eco-compatibili, secondo il modello partecipativo rappresentato dall'Agenda 21 (il vero salto di qualità della politica ambientale internazionale, che sostituisce lo strumento centralistico-punitivo con quello di coinvolgimento di tutte le istanze sociali e produttive interessate).
Auspicato che l'abusivismo edilizio sia prevenuto mediante politiche di risanamento della cubatura esistente, il Ministro passa ad affrontare la questione delle bonifiche e delle istanze di slittamento del termine del 16 giugno prossimo: la presentazione di un documentato piano di risanamento (collegata con il meccanismo dell'autodenuncia e la sospensione dei possibili effetti penali) implica un onere di inclusione dei costi nei bilanci dell'esercizio corrente delle aziende interessate. Fermo restando che nessun meccanismo derogatorio può essere accettato - ed il Dicastero dell'ambiente lo esclude proprio a garanzia del fatto che i risanamenti siano effettuati - il Governo nel suo complesso dovrà farsi carico di risolvere la questione: ciò potrà avvenire, alla luce delle consultazioni interministeriali in corso, con l'adozione di un decreto ministeriale, ovvero con l'approvazione di un decreto-legge; in questo secondo caso, però, auspica che sin dagli interventi nel dibattito sulle comunicazioni rese i Gruppi parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione, esprimono il loro avviso.
Gli interventi sulle opere acquedottistiche, di potabilizzazione e gestione delle risorse idriche sono già stati finanziati per circa tremila miliardi, ma residua un fabbisogno di diecimila miliardi; per l'anno in corso si terranno presenti soprattutto i progetti immediatamente cantierabili, ad alto livello di appaltabilità e cofinanziamento comunitario: da essi si confida di ottenere una ricaduta occupazionale di circa ventimila lavoratori. Analoghe priorità dovranno ispirare il programma nazionale delle bonifiche di cui all'articolo 1 della legge n. 426 del 1998, con l'inserimento di nuove aree tra cui Bagnoli e Sesto San Giovanni; si intendono mobilitare anche le risorse delle ordinanze di protezione civile, di cui mille miliardi riguardano la regione Campania.
Per quanto attiene all'attività legislativa in materia ambientale, per il Dicastero da lui diretto è di estrema importanza il disegno di legge n. 3833, che è auspicabile venga approvato dal Senato prima del mese di agosto e dalla Camera dei deputati nel prossimo autunno; fra gli altri provvedimenti attualmente all'esame dei due rami del Parlamento di grande rilievo sono anche quelli in materia di elettromagnetismo e di valutazione di impatto ambientale.
Quanto poi al sistema dei parchi e delle aree protette, è sua intenzione portare a compimento i progetti riguardanti, tra l'altro, la Sila, l'Alta Murgia e l'Appennino tosco-emiliano mentre, entro l'anno, è auspicabile possa essere organizzata la seconda conferenza nazionale sulle aree protette. Il principio ispiratore del Ministero dell'ambiente sul punto consiste nel sistematico coinvolgimento delle popolazioni interessate, a cominciare dalle istituzioni locali rappresentative. A quest'ultimo riguardo, assicura che è sua intenzione profondere il massimo impegno nel rispetto delle prerogative delle istituzioni locali, tutelando nel contempo la sfera delle competenze statali.
In materia di difesa del mare saranno firmati quanto prima i decreti istitutivi delle aree marine protette di Tor Paterno, delle Egadi, di Porto Cesareo e Tavolara, di Capo Caccia, delle Pelagie e di Capo Gallo; al riguardo, è auspicabile possa essere promossa entro il primo trimestre dell'anno prossimo una conferenza sul sistema-mare.
Fra le tematiche di particolare interesse per il Dicastero da lui diretto vi sono quella delle fonti rilevabili - con l'obiettivo di pervenire entro il 2010 al raddoppio delle fonti stesse - e quella dei rifiuti, in merito a cui è all'esame della Camera dei deputati il disegno di legge approvato l'anno scorso dal Senato.
Consegna infine agli uffici un documento scritto, riservandosi di approfondire eventualmente le tematiche di interesse dei senatori in sede di replica.

Si apre quindi la discussione nella quale interviene innanzitutto il senatore RIZZI il quale chiede al Ministro dell'ambiente di fornire maggiori delucidazioni in merito alla bonifica dell'area di Milano Bovisa.

Il senatore LO CURZIO sottolinea come il Ministero dell'ambiente debba profondere il massimo impegno nella cura delle diverse politiche industriali ed energetiche, sotto il profilo del loro impatto sull'ecosistema. Così, in particolare, è necessario far chiarezza sul sistema di produzione di energia attraverso l'uso dei rifiuti mentre, per altro verso, occorre vigilare con attenzione sulla diffusione delle discariche e la loro localizzazione sul territorio: al riguardo, va denunciata la presenza in una zona della provincia di Siracusa a vocazione agricola di ben undici discariche, fra cui tre tossiche.

Il senatore BORTOLOTTO esprime innanzitutto apprezzamento per il riferimento fatto dal ministro Bordon all'opportunità di anticipare per quanto possibile l'istituzione del Ministero dell'ambiente e del territorio, nonché per l'intenzione di dare impulso all'esame parlamentare dei provvedimenti in materia di elettromagnetismo e di valutazione di impatto ambientale, nonché di quello sull'abusivismo edilizio.
Un po' di chiarezza dovrebbe essere fatta invece sulla questione della promozione delle energie alternative, nella considerazione che si assiste purtroppo alla diffusione incontrollata di impianti di sfruttamento dei rifiuti per la produzione energetica mentre il sistema dei tetti fotovoltaici è stato confinato alla sperimentazione in alcuni edifici pubblici, quando in Italia vi sono le condizioni per il diffondersi di tale fonte energetica anche nel settore delle abitazioni private.
Qualche preoccupazione va espressa poi per ciò che concerne la questione del delta del Po, per la quale va promosso il dialogo con le regioni interessate, nonché in merito alla cosiddetta carbon tax, istituita a suo tempo con l'obiettivo di favorire lo spostamento della circolazione delle merci dalla rete di trasporto su gomma a quella di trasporto su ferro. Grande attenzione andrà infine prestata per quanto concerne il controllo sulla circolazione dei rifiuti pericolosi, creando le condizioni indispensabili perché il Corpo forestale dello Stato ed il Nucleo ecologico dei carabinieri possano ben operare.

Ad avviso del senatore MANFREDI il nuovo Ministro dell'ambiente si è limitato ad illustrare un elenco di buone intenzioni, senza però tener conto dell'esigenza di promuovere, in senso ampio, un rapporto radicalmente nuovo con i cittadini. Le politiche condotte fino a oggi, infatti, sono sempre state caratterizzate da una profonda diffidenza dei pubblici poteri nei confronti dei cittadini, piuttosto che da un loro attivo coinvolgimento.

Il senatore IULIANO richiama l'attenzione del ministro Bordon sulla drammatica situazione delle discariche nella regione Campania, discariche che sono ormai sull'orlo del collasso. E' pertanto opportuno che il nuovo titolare del Dicastero dell'ambiente riferisca in occasione della replica sui tempi necessari per la realizzazione degli interventi volti a risolvere il problema, nonché sui progetti per la depurazione del fiume Sarno e sull'attuazione delle misure di salvaguardia delle aree a rischio molto elevato di cui al decreto-legge n. 180 del 1998. A tale riguardo, occorre prendere atto dell'inadeguatezza dell'attuale sistema cartografico basato su mappe a scala 1:25.000, sistema che ha alimentato un elevato contenzioso e che dovrebbe essere pertanto rimodernato ricorrendo a mappe molto più dettagliate. Apprezzamento va infine espresso per l'attenzione dal ministro Bordon nei confronti del Corpo forestale dello Stato.

Il seguito della discussione è rinviato ad altra seduta.

La seduta termina alle ore 16,30.