DIFESA (4a)

MERCOLEDI' 12 LUGLIO 2000

239a Seduta


Presidenza del Presidente
DI BENEDETTO



Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Rivera.


La seduta inizia alle ore 15,05.


SULLA VISITA DELLA COMMISSIONE IN SARDEGNA

Il senatore NIEDDU rende conto dell'esito, oltremodo positivo, della visita la scorsa settimana al Poligono interforze di Perdasdefogu. È emerso un elevato livello di professionalità del personale colà impiegato e un alto profilo nella operatività della base, sotto la guida del generale Zandonà. Ipotizza l'invio di una lettera di rallegramenti al Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica.

Il senatore MANCA condivide il giudizio dianzi espresso sulla base di Perdasdefogu. Reputa però preferibile trasmettere la lettera al Capo di Stato maggiore della Difesa, considerata la natura interforze di quella base.

Il senatore GUBERT invita a tener conto nella lettera anche degli aspetti problematici emersi dalla visita al Poligono ed auspica una lettera anche per le strutture di Perdasdefogu, visitate nell'ambito della medesima missione.

Il senatore TABLADINI conferma il giudizio estremamente positivo; tuttavia chiede di sapere in quale misura il preannuncio -come nel caso di una visita ufficiale di delegazione della Commissione- incida sull'effetto globale della visita. Invita i colleghi ad ipotizzare per l'avvenire visite estemporanee, proprio al fine di accertare la qualità del funzionamento effettivo delle strutture militari.

Il senatore MANCA precisa che una recente legge del 1998 ha fissato il limite temporale delle ventiquattro ore per il preannuncio della visita alle strutture militari. Però crede che singoli parlamentari possano effettuare liberamente, ossia senza formalità, visite a caserme o strutture similari.

Il PRESIDENTE ricorda che per prassi al termine di ogni missione vengono trasmesse lettere di calibrato apprezzamento. Le osservazioni formulate dal collega Gubert potranno comunque essere inserite più opportunamente nel documento finale dell'affare assegnato sull'area tecnico-industriale, di cui è relatore il senatore Giorgianni.

Dissente il senatore GUBERT perché ritiene che i problemi del Poligono di Perdasdefogu non possano rientrare nell'ambito dell'affare assegnato sull'area tecnico-industriale, che si occupa invece degli arsenali marittimi.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il senatore MANCA lamenta un increscioso episodio: premesso che il 18 gennaio scorso era stato deferito un disegno di legge, sottoscritto da lui e dal senatore Mundi (n.4401 "Modificazioni al decreto legislativo 28 novembre 1997, n.464, concernente la riforma strutturale delle Forze armate") e premesso altresì che il Governo aveva successivamente presentato uno schema di decreto legislativo di modifica del medesimo decreto n.464, nel quale si affrontavano le tematiche sollevate nel citato disegno di legge, ricorda che il prescritto parere, espresso dalla Commissione in data 15 giugno 2000, aveva posto al Governo come condizione per l'emissione del parere favorevole una opzione indicata da lui e dal collega Mundi, ossia la soppressione (all'ultimo periodo del comma 3 dell'articolo 2) della frase "i riconoscimenti hanno luogo dando la precedenza alle procedure riguardanti gli ufficiali in servizio". Rileva che il nuovo decreto, modificativo del decreto n. 464, quale licenziato dal Consiglio dei Ministri, ha invece lasciato intatta la formulazione contro la quale si era espressa la Commissione, giacché ha recepito, solo parzialmente, il contenuto del suo disegno di legge, pur a dispetto di affidamenti ricevuti. Chiede al Presidente quale potrebbe essere una soluzione per ovviare all'infortunio, lesivo di importanti aspettative di alti ufficiali a riposo.

Il PRESIDENTE precisa che si potrà proseguire l'iter del disegno di legge per ovviare ad ogni lacuna e sottoporrà al relatore Viviani l'idea di una rapida ripresa dei lavori del comitato ristretto, già istituito il 22 marzo 2000.

Il senatore LORETO richiama poi all'attenzione la drammaticità della situazione dell'arsenale di Taranto, quale risulta da dichiarazioni che sarebbero state rese ieri dal Capo di Stato maggiore della Marina e riprese dalla stampa locale di oggi. Paventa la lenta erosione della legittimazione dei parlamentari locali, i quali, anche a causa di periodici annunci sul destino dell'Arsenale a volte tranquillizzanti e a volte allarmanti, sarebbero di fatto scavalcati da iniziative, come questa dell'ammiraglio Guarnieri, che esautorano il Parlamento e in particolare le sue deliberazioni. Si oppone a tale situazione, chiede un'audizione formale del Capo di Stato maggiore della Marina e ricorda che il Parlamento ha fatto la sua parte a tutela delle esigenze di Taranto e della cittadinanza. Sulla base di ciò che avrebbe detto l'ammiraglio Guarnieri l'arsenale rischia di bloccarsi; pur non ritenendo che il Capo di Stato Maggiore della Marina possa aver detto cose così gravi, il senatore Loreto protesta contro l'ipotesi di mettere a rischio il posto di lavoro di circa 3000 addetti dell'arsenale e di circa altre 2000 persone, impiegate fra l'indotto e i fornitori dell'arsenale.

Il senatore GUBERT invita il collega Loreto a non frapporre ostacoli contingenti ai processi di riorganizzazione delle strutture di supporto delle Forze armate.

Il PRESIDENTE propone di convocare per martedì 18 luglio l'Ufficio di Presidenza della Commissione per decidere sulla data dell'audizione dell'ammiraglio Guarnieri.

Il senatore LORETO non condivide che il chiarimento avvenga con tempi così lunghi e chiede una convocazione in Commissione ad horas del Capo di Stato Maggiore della Marina, per dissipare dubbi e preoccupazioni nella città e nella provincia di Taranto. Accetta pure che l'audizione avvenga nell'Ufficio di Presidenza per superare le difficoltà procedurali di un'audizione formalizzata in Commissione.
Rievoca quindi recenti dichiarazioni del sottosegretario Ostillio che erano apparse rassicuranti, come pure quelle del Capo di Stato maggiore della Difesa, mentre il Capo di Stato maggiore della Marina sarebbe incomprensibilmente andato in una direzione diversa. Segnala l'allarme sociale che quelle dichiarazioni hanno determinato. Il rischio è quello di un'errata immagine che si dà del Parlamento, del suo lavoro e del suo ruolo nel processo decisionale. Mostra poi stupore circa le dichiarazioni attribuite all'ammiraglio Guarnieri e rese, tra l'altro, in un ambito insolito, in un incontro con l'Assindustria, cioè presso la sede dell'imprenditoria tarantina. Chiede la convocazione immediata, anche in sede informale, dell'alto ufficiale per affrontare il problema dell'eventuale cancellazione dell'Arsenale militare. L'ammiraglio Guarnieri avrebbe segnalato che il mancato ammodernamento delle strutture impedirà di svolgere il proprio ruolo istituzionale, che non è stato possibile avviare i programmi di investimento nelle opere infrastrutturali e che la mancata immissione in ruolo del personale civile e militare nelle fasce intermedie avrebbe reso la situazione insostenibile.
Sulle cause del possibile blocco di ogni attività nell'arsenale di Taranto e sulle esternalizzazioni dei lavori di manutenzione delle unità navali e dei sommergibili, il senatore Loreto ribadisce che il Parlamento ha fatto la sua parte, approvando la legge delega nel 1995, ed esprimendo il suo parere sul decreto delegato nel 1997, così come il Governo, che oltre tre anni fa ha emanato il decreto delegato n. 464 ed ha approvato anche il successivo decreto modificativo del medesimo circa un mese fa, che ribadisce la centralità nel nostro sistema di difesa dell'Arsenale di Taranto. Intanto, in questi anni non è stata fatta partire la ristrutturazione dell'area industriale della Difesa, tanto che il sindacato parla da tempo di "riforma incompiuta". Non è stato certo il Parlamento né il Governo ad aver vietato alla Marina di avviare questo processo riformatore.

Il senatore PALOMBO condivide l'esigenza di una convocazione, anche informale, del Capo di Stato maggiore della Marina. Ricorda che la Commissione già due anni fa aveva manifestato forti perplessità sullo schema di decreto e, purtroppo, il decreto, poi approvato in Consiglio dei Ministri, non tenne conto delle moltissime esigenze manifestate. Contesta poi certa scarsa attenzione in sede attuativa da parte delle competenti autorità verso le esigenze locali.

Il senatore PELLICINI mostra la massima attenzione per le preoccupanti parole del senatore Loreto. Ravvisa infatti il rischio che si stiano sconvolgendo i criteri tradizionali di dislocamento della flotta e dichiara di non comprendere la ragione del trasferimento da Sud a Nord delle sedi operative più importanti della Marina, proprio in un momento storico nel quale l'impegno è rivolto al Sud Est del Mediterraneo. Esprime il timore per un disegno di pianificazione che non risponde alle effettive esigenze operative della Forza armata.

Il senatore AGOSTINI aderisce alla segnalazione del senatore Loreto: l'emergenza induce a superare ogni eventuale ostacolo procedurale che rallentasse ogni iniziativa urgente.

Il senatore TABLADINI non esclude l'eventualità che possano esser rese smentite nelle prossime ore alle dichiarazioni attribuite all'ammiraglio Guarnieri, e che per di più sarebbero state rese in un luogo atipico, come la sede degli industriali del luogo. Teme che certe ristrutturazioni rispondano a criteri e logiche che di fatto scavalcano il ruolo e la centralità del Parlamento.

Il senatore PETRUCCI si stupisce che l'iter di ristrutturazione, quale delineato nella dialettica fra Parlamento e Governo negli ultimi anni, venga disapplicato secondo le dichiarazioni, attribuite al Capo di Stato Maggiore della Marina e forse non in sintonia con le direttive di fondo. Concorda con l'osservazione di metodo del senatore Tabladini circa l'atipicità della sede. Dichiara da ultimo di sostenere la richiesta per una sollecita audizione informale.

Il senatore PERUZZOTTI aderisce alla proposta di un incontro informale con l'ammiraglio Guarnieri, proprio per la delicatezza delle dichiarazioni che avrebbe reso e che sono state riportate dalla stampa.

Il PRESIDENTE ipotizza quindi per domani, giovedì 13 luglio, alle ore 15, la convocazione dell'Ufficio di Presidenza per un incontro informale con il Capo di Stato Maggiore della Marina sul tema sollevato dal senatore Loreto.

La Commissione conviene.

La seduta termina alle ore 16,15.