AFFARI COSTITUZIONALI (1a)
MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 1998

295a Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
VILLONE

Intervengono i Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Bettinelli e Zoppi.

La seduta inizia alle ore 8,40.

IN SEDE CONSULTIVA
(3369) Norme in materia di attività produttive
(Parere alla 10a Commissione: esame e rinvio)

Il relatore ANDREOLLI riferisce sul disegno di legge in titolo, che reca una serie di interventi per diversi settori produttivi, in particolare quello aeronautico e aereospaziale, quello della distribuzione agroalimentare all'ingrosso, quello minerario; l'articolo 3, inoltre, riguarda le attività di ricerca per la politica industriale, mentre l'articolo 4 interviene nuovamente in tema di personale dell'Ente nazionale cellulosa e carta, nonchè sul personale delle imprese assicurative. Per quanto di competenza, il relatore ritiene che non vi siano rilievi da formulare.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

IN SEDE REFERENTE
(3308) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - Modifiche allo Statuto speciale della regione Trentino-Alto Adige in materia di valorizzazione delle minoranze ladina e di lingua tedesca, approvato, in prima deliberazione, dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge costituzionali d'iniziativa dei deputati Zeller ed altri; Detomas ed altri; Boato ed altri; Detomas ed altri e del disegno di legge d'iniziativa del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige
(2073) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - CONSIGLIO DELLA REGIONE AUTONOMA TRENTINO-ALTO ADIGE. - Modifiche allo Statuto di autonomia, ai sensi degli articoli 35 e 103 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, concernente la valorizzazione delle minoranze ladina e di lingua tedesca del Trentino
(2440) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - TAROLLI. - Modifica dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, a favore delle minoranze di lingua ladina delle provincie di Trento e di Bolzano e della minoranza di lingua tedesca della provincia di Trento
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta pomeridiana del 15 luglio.

Si procede alla discussione generale.

Il senatore PINGGERA ricorda l'ampio consenso maturato alla Camera dei deputati sul testo del disegno di legge n. 3308: si tratta di un fatto significativo, che suggella il primo intervento normativo espresso, nello statuto della regione Trentino-Alto Adige, per le popolazioni ladine, mochene e cimbre della provincia di Trento; nel testo sono previste anche misure specifiche per i ladini della provincia di Bolzano. In tema di rappresentanza, per la provincia di Trento si prevede la costituzione di un apposito collegio elettorale corrispondente all'insediamento delle popolazioni di lingua ladina: si tratta di un mezzo idoneo per garantire la rappresentanza, data la dislocazione territoriale dei ladini in quella provincia. Nella composizione della giunta provinciale di Bolzano, si prevede l'estensione dell'Ufficio di Presidenza, in modo da garantire anche la presenza di un esponente ladino, ciò che in effetti appare non conforme al principio della proporzionale etnica. Tuttavia il testo in esame appare complessivamente equilibrato e costituisce senz'altro una buona soluzione normativa. Sarebbe invece ormai difficile, a suo avviso, conseguire alla Camera dei deputati una maggioranza sufficiente su un testo modificato.

Il senatore ANDREOLLI considera condivisibile il testo pervenuto dalla Camera dei deputati, che costituisce un salto di qualità nella tutela delle minoranze linguistiche, nella provincia di Bolzano, ma soprattutto nella provincia di Trento. Egli ricorda i dati relativi all'insediamento di ladini, cimbri e mocheni nella provincia di Trento, in base al censimento del 1996. Si sofferma inoltre sulla dislocazione delle popolazioni di lingua ladina nell'area dolomitica, comprendente le province di Trento, Belluno e Bolzano, nonchè nel cantone dei Grigioni e in Friuli. Quanto alle disposizioni contenute nel vigente Statuto, la protezione dei ladini insediati in Alto Adige è senz'altro più garantita rispetto a quella dei ladini residenti in provincia di Trento: il disegno di legge n. 3308 tende a parificare il grado di garanzia offerto a tali minoranze e riconosce come gruppi protetti anche i mocheni e i cimbri, finora considerati esclusivamente da leggi provinciali. L'articolo 2, in particolare, assicura la rappresentanza della popolazione ladina della provincia di Trento nel consiglio provinciale, con modalità diverse da quelle già previste per il consiglio provinciale di Bolzano: tale innovazione esige un adattamento legislativo regionale, tale da rendere effettivo il vincolo posto dalla modifica statutaria, fondata sulla costituzione di un apposito collegio elettorale, corrispondente a una popolazione di circa 7.850 abitanti. Il disegno di legge, inoltre, prevede una garanzia di rappresentanza dei ladini nell'ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, nonchè nella giunta regionale. Quanto alla provincia di Bolzano, la garanzia di rappresentanza è estesa anche all'ufficio di Presidenza del Consiglio provinciale. Vi sono inoltre disposizioni che riguardano la promozione e il sostegno delle attività culturali proprie delle minoranze in questione. Egli ricorda che i ladini della provincia di Trento sono favorevoli alla soluzione normativa in esame, mentre i ladini insediati in Alto Adige hanno opinioni diverse: in particolare, l'attuale consigliere provinciale di Bolzano di lingua ladina si è dichiarato contrario a una soluzione asimmetrica tra le due province, reclamando anche per la provincia di Bolzano una soluzione analoga a quella apprestata per la provincia di Trento. A suo avviso, un opportuno senso di realismo dovrebbe consigliare la conferma del testo approvato dalla Camera dei deputati, che assicura una soluzione tempestiva e idonea, mentre per altre questioni connesse alla tutela delle minoranze linguistiche si può provvedere nell'ambito dell'apposito disegno di legge ordinario, anch'esso già approvato dalla Camera dei deputati. In ogni caso, ritiene che il testo in esame sia coerente allo scopo di valorizzare le minoranze in sè considerate, in conformità allo spirito costituzionale.

Il senatore TAROLLI richiama l'attenzione sulla circostanza che le popolazioni di lingua ladina sono concentrate in una serie di valli contigue, attorno a un unico complesso montuoso. Tali popolazioni, peraltro, sono insediate in province diverse, come ha ricordato il senatore Andreolli. La garanzia di rappresentanza già accordata ai ladini della provincia di Bolzano, non trova corrispondenza in quella prevista dal disegno di legge per i ladini della provincia di Trento, che prevede un apposito collegio elettorale, pur trattandosi di poco meno di 8 mila abitanti, rispetto ai 18 mila della provincia di Bolzano. Egli osserva che le misure di tutela per i ladini della provincia di Bolzano furono introdotte nello Statuto già dal 1972, mentre solo nel 1988 la provincia di Trento ha adottato misure di garanzia a tutela dell'apprendimento della lingua ladina nelle scuole. La necessità di adeguare lo statuto regionale, dopo 26 anni, impone di renderlo pienamente coerente all'articolo 6 della Costituzione, prevedendo anche un sistema simmetrico di tutela della rappresentanza, tanto per la provincia di Trento quanto per la provincia di Bolzano. In quest'ultima, infatti, si assicura l'elezione del candidato di estrazione ladina che ha ottenuto il maggior numero di voti, a prescindere dalla lista nella quale sia stato inserito, quando ad essa sia assegnato almeno un seggio.
Quanto alle minoranze mochena e cimbra, lo Statuto vigente non prevede una tutela espressa, nè riconosce loro una specifica distinzione culturale e linguistica. In proposito, egli rammenta che il ministro Bassanini si è pronunciato recentemente in merito alla parificazione tra le minoranze cimbra e mochena e quella ladina, affermando che quest'ultima non rappresenta solo un gruppo da valorizzare sul piano etnico e culturale, ma anche sotto il profilo linguistico, come dimostra la diffusione di scuole in lingua ladina; non altrettanto, viceversa, potrebbe essere sostenuto per i cimbri e i mocheni, sprovvisti di un proprio patrimonio linguistico.
A suo avviso, pertanto, il disegno di legge n. 3308 risulta contraddittorio soprattutto in tema di rappresentanza elettorale, perchè prefigura una soluzione asimmetrica, per la tutela della minoranza ladina, nelle province di Bolzano e di Trento, nonostante la contiguità territoriale e l'omogeneità dei rispettivi insediamenti. Vi è inoltre una sostanziale disparità di trattamento, poichè, mentre in provincia di Trento vi sarebbe un collegio apposito per una popolazione inferiore agli 8 mila abitanti, quando i collegi normalmente corrispondono a popolazioni di 12 mila abitanti, in provincia di Bolzano, dove pure i collegi sono articolati con lo stesso parametro dimensionale, a una popolazione di 18 mila ladini non corrisponde un equivalente meccanismo di tutela della rappresentanza. Quanto alle cariche istituzionali destinate alle minoranze, il disegno di legge n. 3308 prevede tale soluzione solo come una possibilità, mentre l'alternanza tra gli esponenti di lingua italiana e tedesca in provincia di Bolzano è prevista come obbligatoria dallo Statuto vigente. Riservandosi di presentare proposte emendative coerenti alle obiezioni appena formulate, egli conclude il suo intervento ritenendo non persuasivi gli argomenti addotti contro l'eventuale modifica del testo trasmesso dalla Camera dei deputati.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 9,30.