DIFESA (4ª)
MARTEDÌ 28 NOVEMBRE 2000
260ª Seduta
Presidenza del Vice Presidente
AGOSTINI
Interviene il ministro della difesa Mattarella.
La seduta inizia alle ore 15,45.
IN SEDE CONSULTIVA
(4886)
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2001 e bilancio pluriennale per il triennio 2001-2003,
approvato dalla Camera dei deputati
– (Tab. 11) Stato di previsione del Ministero della difesa per l’anno finanziario 2001
(4885)
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2001)
, approvato dalla Camera dei deputati
(Rapporto alla 5ª Commissione. Seguito e conclusione dell’esame congiunto: rapporto favorevole con osservazioni)
Riprende l’esame dei documenti contabili, sospeso al termine della seduta di ieri, con la replica del ministro della difesa MATTARELLA, che aveva chiesto di intervenire anticipatamente rispetto al relatore.
Il ministro MATTARELLA riconosce ed apprezza preliminarmente l’attenzione e la sensibilità con la quale i provvedimenti in titolo sono stati esaminati. Ringrazia in particolare il Presidente ed il relatore, che ha presentato in maniera molto precisa ed efficace gli aspetti più significativi del provvedimento. La replica gli offre l’occasione di precisare le più recenti evoluzioni del quadro di riferimento internazionale, così come si è delineato nella riunione dei ministri della Difesa e nel Consiglio Affari generali, la scorsa settimana a Bruxelles, in vista del prossimo Consiglio europeo di Nizza. Tali incontri confermano l’ampiezza del processo di internazionalizzazione che sta interessando le politiche di sicurezza e di difesa ed il ruolo dell’Italia in tale processo. L’Unione europea, l’Alleanza atlantica e le Nazioni unite sono le grandi organizzazioni internazionali nelle quali si incardina, in maniera attiva e responsabile, la sicurezza del Paese. L’Unione, dopo aver creato una comunità economica e di valori,
sta procedendo verso un processo di progressiva integrazione politica, del quale, la costituzione di una Dimensione europea di sicurezza e difesa costituisce motore trainante. Il percorso dell’integrazione europea richiede, quindi, anche la disponibilità di capacità operative adeguate a sostenere le politiche di ampliamento del quadro di sicurezza, democrazia e stabilità, oltre gli attuali confini dell’Unione. La Nato rimane perno della politica di difesa dell’Italia. L’Alleanza si è trasformata in costruttrice di sicurezza euro-atlantica capace di proiettare ad Est e a Sud stabilità e sicurezza, aiutando altri paesi d’Europa ad uscire dal totalitarismo. Il legame transatlantico rimane, così, fondamento della sicurezza occidentale in un contesto di accelerata trasformazione verso un più bilanciato ed equo rapporto di responsabilità e doveri tra gli europei e gli Stati Uniti. L’Onu, poi, resta caposaldo della legittimità internazionale, e riveste una indiscussa valenza e primazia politico-morale. In coerenza con questa convinzione, l’Italia partecipa, insieme ad altri dieci Paesi, alla prima
task-force
operativa di reazione internazionale, la SHIRBRIG a disposizione delle Nazioni unite per missioni a sostegno della pace, come quella che la vede impiegata, per la prima volta, in Etiopia ed Eritrea e di cui riferirà nel corso del pomeriggio in Aula. In tale quadro di riferimento la partecipazione alle grandi organizzazioni internazionali comporta, in maniera più rilevante che in passato, precise e concrete assunzioni di responsabilità e di impegni.
Da tempo l’Italia è a buon diritto inserita nel gruppo dei grandi Paesi europei e atlantici, in forza dell’assunzione di responsabilità e dell’impegno in Europa nell’Alleanza e nelle Nazioni unite. Da tempo è evidente che, se si vuole che l’Italia agisca da protagonista attiva e trainante nel crescente processo di costruzione della Difesa europea, si debbono operare scelte coerenti.
Nella riunione a Bruxelles della scorsa settimana dei ministri della Difesa dell’Unione, è emerso un altissimo grado di condivisione politica dell’importanza di realizzare una Dimensione europea di sicurezza e difesa, sostenuta da avanzate e efficaci capacità militari europee, in grado di rispondere alle nuove esigenze dell’Unione e dell’Alleanza. Precisa poi che è stato predisposto un catalogo delle Forze necessarie per far fronte a tutte le tipologie delle missioni di gestione delle crisi. Tale catalogo è un documento ad alta valenza tecnica ed operativa che definisce i sistemi ed i mezzi occorrenti per soddisfare l’obiettivo dello
headline goal
, fissando anche la qualità delle forze, cioè le loro capacità operative, che sono comuni a quelle delineate nell’Iniziativa della capacità di Difesa dell’Alleanza. Il tema centrale dell’incontro è stato proprio quello della definizione di una prima dimensione operativa di cui la Difesa europea deve poter disporre e del contributo che ad essa intendono fornire i Paesi partecipanti. È di tutta evidenza che il peso relativo di tale contributo è, insieme, ragione e conseguenza del ruolo e dell’influenza del nostro paese nel quadro della costruzione europea e nel contesto atlantico.
In buona sostanza, come a Maastricht erano stati posti i parametri della moneta unica europea, così a Bruxelles sono stati definiti i parametri delle capacità operative europee comuni. In termini quantitativi si può sintetizzare che è stato reso disponibile un contributo di forze simile a quello dei maggiori Paesi europei. Il contributo italiano si articola in cinque punti. Per quanto concerne le Capacità Interforze, l’Italia ha offerto la disponibilità del Comando operativo interforze (COI) di Centocelle per un Comando a livello strategico da integrare con elementi multinazionali. Per le Forze terrestri, saranno messi a disposizione un comando a livello di Corpo d’armata e 4 brigate. Nel complesso si tratta di circa 20.000 uomini, dei quali 12.000 potranno essere impiegati contemporaneamente sul terreno per tutta la durata dell’operazione. Il contributo italiano per le Forze marittime comprende, oltre ad un comando imbarcato, 19 unità navali, fra cui la portaerei Garibaldi, 22 fra aerei ed elicotteri, il battaglione di fanteria marina ed unità delle Forze speciali. Segnatamente al settore aereo, il contributo ammonta a 47 velivoli in grado di coprire tutte le aree di impiego previste dalle missioni Petersberg. Infine, per i Carabinieri il contributo è pari a 150 unità. Si tratta di uno sforzo molto importante che richiederà un forte e concreto impegno sul piano operativo, politico e delle risorse. Sul piano qualitativo il contributo italiano –colma le carenze più vistose che caratterizzano la Difesa europea a livello strategico. Si riferisce ai settori del Comando e Controllo, dell’
Intelligence
e del trasporto strategico. Il satellite di comunicazioni protette (SICRALI), la realizzazione di un sistema satellitare radar ottico duale federato con la Francia e, auspicabilmente, con la Germania, il potenziamento della flotta da trasporto aereo con i programmi C130J e A-400M, la costituzione di un Comando terrestre a reazione rapida a livello di Corpo d’armata disponibile per l’Unione e l’Alleanza, rappresentano una precisa risposta alla sfida europea. Su questi temi sono state poste precise domande, nel corso della discussione e per questo si sofferma sulle relative risposte. Soprattutto crede che, nel momento in cui si affronta una sessione di bilancio, si debba avere chiarita la consapevolezza di questi impegni e dello sforzo che essi richiedono per l’adeguamento dello strumento militare nazionale, con le conseguenti implicazioni in termini di risorse.
Questa esigenza il Governo l’ha avvertita da tempo e tenuta in responsabile considerazione nel momento di valutare le proposte finanziarie proposte per l’impostazione della finanziaria. D’altra parte, l’impegno italiano che si configura per il corpo di intervento rapido europeo, che è equiparabile a quello degli altri tre maggiori paesi dell’UE, si colloca in una linea politica di coerenza con la significativa e consolidata presenza militare all’estero in operazioni di pace. Una linea politica che è stata largamente condivisa, in uno spirito
bipartisan
, nell’esame della finanziaria alla Camera, prima in Commissione, poi in Aula.
Tale convergenza di opinioni sulla politica internazionale del Paese rappresenta un fattore essenziale, proprio perché assicura continuità e grande valenza politica agli indirizzi generali del Paese in materia di sicurezza e di difesa. Si tratta di un’esigenza politica colta con lungimiranza e coerenza dal Parlamento, senza confini tra schieramenti, non solo in questa occasione, ma più in generale in tutti i provvedimenti che hanno determinato la grande trasformazione delle nostre Forze armate operata negli ultimi anni.
In questo senso esprime il suo convinto sostegno all’idea, emersa nel corso della discussione, che il Governo e le Commissioni Difesa affrontino, insieme, un esame complessivo dell’attività legislativa portata a compimento nel corso della legislatura, quale valutazione di sintesi dei risultati ottenuti e punto di riferimento per le tematiche che dovranno essere affrontate nella prossima legislatura.
Il relatore, nel confrontare il bilancio della Difesa con quelli di altri Paesi, come il Regno Unito, ha rilevato l’esistenza di un costante divario per la spesa della funzione Difesa, sia in termini assoluti, sia
pro-capite.
Si tratta di differenze significative che, peraltro, acquistano un valore meno marcato se si tiene conto delle ingenti risorse che quel Paese destina alla componente della deterrenza nucleare. Per contro la responsabilità e gli impegni che discendono dal ruolo dell’Italia nel contesto europeo ed atlantico non possono essere significativamente diversi da quelli di questi paesi.
È la consapevolezza delle necessità di un processo di convergenza degli Europei nel settore della Difesa ad aver fatto compiere la scelta di una accelerazione del processo di ristrutturazione dello strumento militare, fondato su alcuni capisaldi concettuali e programmatrici: a) l’unitarietà di comando, funzionale alle esigenze di pianificazione e di impiego dello strumento militare, in una visione interforze in grado di esaltare le capacità operative e l’impiego efficace delle risorse disponibili; b) la riduzione del personale e la transizione dalla leva ad un sistema interamente professionale/volontario; c) la prosecuzione del programma di reclutamento del personale militare femminile; d) la revisione delle strutture di comando ed il ridimensionamento degli enti centrali, territoriali di supporto, logistici e tecnico-industriali; e) l’ammodernamento tecnologico dei materiali e dei mezzi.
Sono riforme che indirizzano il Paese verso il processo di convergenza operativa con gli altri paesi europei. In questo quadro, la manovra finanziaria ed il progetto di bilancio della Difesa per l’anno 2001 sono coerenti con queste priorità. In linea con la strada già intrapresa nel precedente esercizio ed improntando la manovra a criteri di sostenibilità e di compatibilità col contesto generale, si è continuato un percorso di consolidamento del
trend
positivo intrapreso con il bilancio 2000, prevedendo una crescita delle risorse destinate alla Funzione Difesa che possa dare concretezza agli impegni presi per la sicurezza collettiva ed al processo di trasformazione del nostro strumento militare. Nel predisporre le previsioni di spesa è stata posta attenzione nel bilanciare i maggiori oneri in alcuni settori attraverso recuperi in altri, con la riduzione delle strutture e l’aumento dell’efficienza funzionale, consentendo così di ottenere la massima capitalizzazione possibile delle risorse per l’ammodernamento tecnologico dei mezzi, l’efficienza e la prontezza operativa.
Lo stanziamento complessivo (comprese le spese per l’Arma dei Carabinieri, le Pensioni provvisorie e le funzioni esterne) ammonta a 34.445,2 miliardi. Con riferimento alle osservazioni del senatore Palombo relative alla limitata crescita del bilancio 2001 rispetto al bilancio 2000, osserva che il confronto da lui effettuato appare poco indicativo in quanto è relativo ai valori assestati del Bilancio 2000 che, notoriamente, comprende consistenti incrementi rispetto allo stanziamento previsionale (circa 1500 miliardi) dovuti in gran parte alle autorizzazioni al finanziamento delle missioni internazionali avvenuti in corso d’esame. Tale stanziamento sostanzia un incremento rispetto ai bilancio previsionale approvato dal Parlamento per il 2000 di 600 miliardi, con un incremento del 4,9% in termini monetari e del 2,5% in termini reali.
In tale contesto, l’incidenza percentuale del bilancio Difesa rispetto al PIL risulta pari all’1,47%, cioè sostanzialmente invariata rispetto al corrispondente dato del 2000. Tuttavia nell’ambito di questa sostanziale invarianza dell’incidenza delle risorse della Difesa rispetto al PIL, il progetto di bilancio 2001 conferma un non marginale incremento degli stanziamenti destinati alla Funzione Difesa (la cui incidenza rispetto al PIL è pari al 1,05%) in senso stretto (+6,5%) cioè di quelle risorse più significativamente finalizzate alla attuazione della riforma dello strumento militare e all’ammodernamento delle sue capacità operative, per conseguire, nel medio termine, uno strumento ammodernato nei mezzi ed interamente professionale, in grado di rispondere in modo più efficace alle nuove e crescenti esigenze internazionali legate alla partecipazione alle missioni di gestione delle crisi e di supporto alla pace.
Su tale aspetto richiama l’attenzione dei senatori. L’incremento degli stanziamenti destinati alla Funzione Difesa determina una vera riqualificazione della spesa, a beneficio delle risorse prettamente produttive: a vantaggio della sicurezza da un lato, e di sostegno produttivo, occupazionale e di sviluppo di tecnologie avanzate dall’altro. Lo sforzo è coerente con il complessivo processo di modernizzazione e rilancio industriale ed occupazionale in atto nel Paese, ed acquista una valenza particolare se si tiene conto dell’inserimento dell’industria nazionale nel grande processo di razionalizzazione ed accorpamento del comparto dell’industria europea della difesa, stimolandone la competitività.
In termini di cifre, gli stanziamenti per la Funzione Difesa, fanno registrare nel settore del personale un incremento di circa 360 miliardi, principalmente in relazione al processo di progressiva professionalizzazione dello strumento che, per l’anno 2001, nell’ambito del piano di riduzione numerica del personale militare, comporta una contrazione della leva di circa 11.500 unità ed un contestuale incremento di circa 4.000 volontari in servizio permanente. In risposta ad uno specifico quesito, precisa che il numero complessivo dei volontari in ferma breve, si incrementa dal 2000 al 2001 di circa 1.000 unità, portando così il volume complessivo dei volontari ad oltre 50.000 unità, tra volontari in ferma breve ed in servizio permanente. Altresì, si registra nel settore dell’esercizio un aumento di circa 381 miliardi destinato a migliorare l’efficienza e prontezza operativa delle forze, da lungo tempo impegnate in logoranti attività che stanno sensibilmente intaccando materiali e scorte. In questo settore gli obiettivi principali che si stanno perseguendo sono relativi:
a)
al risanamento delle deficienze nel settore del mantenimento in efficienza dei mezzi, dei materiali e del ripristino delle scorte e dotazioni;
b)
all’incremento dell’attività addestrativa, integrata con quella delle forze armate dei Paesi dell’Unione europea e dell’Alleanza;
c)
al miglioramento della qualità della vita del personale, attraverso la rivalutazione della condizione militare in alcuni dei suoi aspetti più significativi quali quelli della mobilità e dell’orario di lavoro, oggetti di un disegno di legge in via di definizione e per i quali la Finanziaria prevede un apposito stanziamento di copertura; la stessa normativa relativa ai servizi di vettovagliamento, introducendo elementi di elasticità, consentirà un adattamento del servizio alle differenti condizioni d’impiego, con un miglioramento della qualità della vita;
d)
al proseguimento degli interventi di razionalizzazione delle strutture individuati dai provvedimenti legislativi di riordino dell’area tecnico-operativa, tecnico-amministrativa ed industriale. Nel settore dell’ammodernamento si riscontra un incremento di circa 728 miliardi, destinato ad avvicinare progressivamente lo strumento militare nazionale agli
standards
di riferimento degli altri Paesi europei ed alleati, evitando soluzioni di continuità nel delicato processo di adeguamento tecnologico, in passato condizionato da carenza di disponibilità finanziarie. Le maggiori risorse saranno prioritariamente indirizzate al completamento e prosecuzione dei principali programmi già avviati ed a quelli destinati a migliorare le capacità di mobilità, reazione, di comando e controllo e di
intelligence
. In particolare, segnala lo stanziamento integrativo di 200 miliardi introdotto dalla Camera e finalizzato alla realizzazione di programmi ad alto contenuto tecnologico, nel quadro delle iniziative di sicurezza e difesa nel contesto dell’Unione europea e dell’Alleanza.
In tale ottica appaiono di particolare valenza alcuni programmi:
1) nel campo del Comando, Controllo, Comunicazione ed
Intelligence
: a) l’operatività iniziale di un sistema satellitare per telecomunicazioni militari protette (SICRAL); b) lo sviluppo di un programma satellitare duale di sorveglianza strategica;
2) nel campo della difesa aerea e navale: a) l’acquisizione dei velivoli caccia Eurofighter (EF2000) e della famiglia di sistemi missilistici terrestri e navali per la difesa antiaerea (FSAF); b) lo sviluppo del sistema MEADS per la difesa contro i missili balistici di teatro; c) l’acquisizione di unità navali di difesa aerea «Orizzonte»; d) la costruzione di due sommergibili in cooperazione con la Germania;
3) nel campo della mobilità sul campo di battaglia, l’acquisizione di: a) elicotteri NH 90 e EH 101; b) mezzi blindati e corazzati di nuova generazione;
4) nel campo della proiezione delle forze: a) il potenziamento delle capacità di trasporto aereo con i programmi C-130J, A-400M ed il sostegno al programma C27J; per quanto riguarda l’A-400M, oggetto di specifico quesito, osserva che la partecipazione dell’industria nazionale allo sviluppo ed alla successiva produzione del velivolo è stata decisa nel corso dell’estate di quest’anno: i relativi programmi di acquisizione di 16 velivoli sono ancora in via di definizione e saranno portati a tempo debito al parere del Parlamento in ossequio a quanto previsto dalla legge 436/88; b) la realizzazione di una unità maggiore tutto ponte polifunzionale con accresciute capacità per le operazioni aere, anfibie e di trasporto di uomini e mezzi.
Con riferimento alle disposizioni di specifico interesse della Difesa nell’ambito della finanziaria, richiama quelle più significative. La dismissione dei beni immobili del ministero introduce una nuova procedura per la loro individuazione e valutazione che consentirà una semplificazione ed una accelerazione del complesso procedimento dismissivo. La possibilità di alienazione degli alloggi dichiarati non più utili all’amministrazione permetterà il realizzarsi di risorse per programmi di acquisizione e di ristrutturazione del patrimonio abitativo della Difesa. Si segnalano inoltre gli stanziamenti aggiuntivi rispetto a quelli previsti dagli ordini minimi contrattuali, tra cui 920 miliardi (per ciascun anno del triennio) per il trattamento economico del personale non direttivo delle Forze armate, e dei Corpi di polizia, di 37 miliardi (per ciascun anno del triennio) per il completamento della perequazione dei dirigenti, di 170 miliardi (per il primo anno del triennio e di 410 miliardi e 450 miliardi per i due anni successivi,) per l’inquadramento retributivo del personale direttivo delle Forze armate, per il riordino dei ruoli del personale non direttivo, nonché per interventi sui trattamenti di mobilità e sulle norme di in materia di orario di lavoro per particolari situazioni di impiego.
Circa la domanda se il Governo intende apportare tagli alla Difesa per fronteggiare l’emergenza delle calamità naturali, la risposta è negativa.
Le risorse assegnate alla Difesa sono funzionali, in una logica di stretta coerenza, alla grande riforma strutturale delle Forze armate. Non sono quelle risorse a dover essere dirottate sulle pur urgenti esigenze territoriali. D’altra parte, lo stesso esame della finanziaria alla Camera ha portato ad uno stanziamento di 200 miliardi per fronteggiare le più recenti emergenze naturali, prelevando la somma da altri settori. Né può essere dimenticato che la Difesa fornisce già un alto contributo per tali esigenze: sia con gli interventi diretti dei reparti presenti nelle zone colpite, sia indirettamente destinando parte del contingente al servizio presso gli enti locali interessati. A tale riguardo segnala l’eccesso della previsione di cui all’articolo 29, comma 8 della legge finanziaria, laddove prevede l’estensione a tutto il 2001 delle norme già applicate nel precedente quadriennio per l’Umbria e le Marche. Auspica per questo che, nel suo rapporto, la Commissione possa esprimere la condivisione che le relative esenzioni non vengano reiterate a tale distanza di tempo dagli eventi calamitosi.
In conclusione, emerge che le esigenze finanziarie indicate nel progetto di bilancio e nella finanziaria sono necessarie a sostenere la riforma strutturale che la Difesa sta attuando, nel quadro di una responsabile ricerca di compatibilità con le esigenze complessive del bilancio dello Stato. Elemento centrale di tale riforma, nell’ottica di una convergenza con gli altri Paesi europei nella costituzione di una Dimensione europea di sicurezza e difesa, è la avviata transizione al sistema interamente professionale/volontario che, oltre ad andare incontro a sensibilità ed esigenze largamente avvertite dalla società, è indispensabile per far fronte alle esigenze di sicurezza ed agli impegni che l’Italia va assumendo.
Sottolinea che ci si deve impegnare coerentemente affinché la grande riforma strutturale della professionalizzazione delle Forze armate possa regolarmente giungere a regime. Per questo sono state stanziate in tabella A le quote previste per l’avvio del programma e, indirettamente, si è puntato, seguendo la tendenza della precedente finanziaria, su un graduale, ma responsabile e consapevole incremento ed una riqualificazione degli stanziamenti della Funzione Difesa, quale obiettivo indispensabile per ottenere strumento qualitativamente e quantitativamente omogeneo con quello dei
partners
europei più qualificati ed in grado di sostenere il ruolo dell’Italia nella comunità internazionale.
Il Ministro ritiene che il provvedimento in esame consegua questo obiettivo grazie al consolidamento di una tendenza positiva ed alla riqualìficazione della spesa. Chiede pertanto un ampio ed autorevole sostegno al percorso parlamentare dei provvedimenti in titolo, fiducioso nella consapevolezza dell’importanza della posta in gioco per il Paese.
Replica altresì il relatore NIEDDU, il quale ringrazia il Ministro per gli elementi forniti con dovizia e condivide l’osservazione proveniente da più parti, sulla proficuità della legislatura che volge al termine. Infatti negli ultimi anni è stata impressa una notevole accelerazione alla riforma dei meccanismi della Difesa, colmando in pieno le non molte carenze italiane rispetto ai principali
partners
europei.
Riscontra poi, con pari soddisfazione, che il Paese ha riscoperto l’importanza di poter contare su uno strumento militare adeguato alle sfide che in termini di sicurezza pone il mutato contesto internazionale. Nota del pari che l’impegno delle nostre Forze Armate all’estero ha rafforzato il loro legame con il Paese, che ha scoperto con orgoglio di avere in armi dei professionisti di prim’ordine, spesso sul campo migliori di tanti altri e di poter sviluppare una politica estera più dinamica ed autorevole in conformità alle nuove responsabilità in campo internazionale. Rileva una volta di più che per realizzare tutto ciò ha contribuito grandemente la capacità di affrontare le problematiche di difesa e sicurezza con un approccio
bipartisan.
Presenta, quindi, la seguente proposta di rapporto:
«La 4ª Commissione permanente (Difesa)
esaminato lo stato di previsione del Ministero della Difesa per l’anno finanziario 2001 e le connesse parti del disegno di legge finanziaria 2001;
tenuto conto che fra gli obiettivi generali del dicastero vi è l’accelerazione del processo di ristrutturazione dello strumento che il quadro politico militare di riferimento comporta;
considerato che elemento centrale della riforma è la transizione ad un sistema interamente professionale-volontario, indispensabile per far fronte alle esigenze di sicurezza ed agli impegni che l’Italia va assumendo nel contesto internazionale;
valutato che la ripartizione delle risorse nei vari settori è stata definita adottando rigorosi criteri programmatici, quali il rispetto della spesa storica incrementale e la costruzione delle previsioni per sommatoria di esigenze minime, nonché tenendo conto delle differenti situazioni delle varie componenti rispetto agli obiettivi prefissati e delle peculiari esigenze delle stesse nell’attuale delicata fase di transizione;
che i programmi più stringenti sono quelli connessi con il miglioramento della qualità della vita per ottimizzare l’impiego del personale professionale, con riferimento ad irrinunciabili parametri di costo/efficienza nei servizi generali e per adeguare le infrastrutture all’esigenza del reclutamento femminile;
sottolineato che per la componente terrestre la manutenzione ed il mantenimento nella massima efficienza delle dotazioni, mezzi, attrezzature, materiali ed equipaggiamenti (le cui risorse previsionali sono pari a circa il 48,8% dell’intero stanziamento per l’esercizio), considerevolmente usurati dai molteplici impegni internazionali; l’intensificazione delle attività addestrative e delle esercitazioni in contesti multinazionali e l’incremento dell’utilizzazione di strutture e poligoni all’estero, per intensificare e perfezionare le capacità «Joint» e «Combined» dei Comandi e delle unità destinate a garantire i futuri contributi in ambito NATO e della Difesa europea; i materiali di prevista acquisizione sono destinati a proseguire l’approntamento di specifici complessi di Comandi ed unità – pacchetti di capacità operative – ponendoli nelle migliori condizioni per fare fronte, nell’immediato, agli impegni internazionali ed interforze e che in tale quadro, nelle previsioni per il 2001 assumono rilevante priorità i seguenti programmi per l’acquisizione di:
200 carri Ariete;
200 veicoli VCC Dardo;
580 veicoli VBL 4x4 e 6x6 PUMA;
60 elicotteri NH-90, in cooperazione con Olanda, Francia e Germania;
70 obici semoventi PZH-2000, in cooperazione con la Germania;
60 veicoli blindati BV 206S;
nonché per la trasformazione degli elicotteri A129 nella versione da combattimento e per la realizzazione di un sistema missilistico c/a a media portata FSAF, in cooperazione con la Francia;
evidenziato che per la componente marittima nel settore dell’esercizio si è devoluto il 52,7% circa delle risorse, con esigenze di approntamento che assorbono circa il 79% dell’intero settore, e che per quanto attiene all’investimento assumono rilievo prioritario l’acquisizione di:
una unità maggiore
due fregate antiaeree di scorta classe Orizzonte, in cooperazione con la Francia
4 unità minori combattenti da combattimento
una unità di supporto polivalente con capacità di gestione delle informazioni di valenza operativa interforze
del sistema d’arma antisommergibile Milas
nonché la cooperazione internazionale relativa ai sommergibili di nuova generazione U 212 A, elicotteri EH-101 e NH-90, sistemi missilistici SAAM e PAAMS, l’ammodernamento di «mezza vita» per i caccia classe Durand de la penne e per i sommergibili classe Sauro, l’adeguamento dei mezzi del Reggimento San Marco e lo sviluppo di un siluro pesante di nuova generazione.
sottolineato che per la componente aerea si verifica un incremento del settore esercizio del 6,5%, che risulta strettamente commisurato ad un soddisfacimento delle esigenze del settore della manutenzione velivoli e dell’efficienza linea, mentre nel settore dell’investimento sono previsti programmi per il mantenimento e/o adeguamento minimo delle capacità, relative principalmente a:
prosecuzione della fase di sviluppo Eurofighter 2000
prosecuzione degli impegni relativi al programma di adeguamento del segmento trasporto tattico (C-130J e C-130J-30)
adeguamento delle capacità operative dei Tornado AM-X Atlantic ed HH3F
prosecuzione della fase di sviluppo nuovo missile aria-aria (IRIS-T)
avvio della fase di sviluppo del MRAAN
avvio della realizzazione della componente di terra del sistema satellitare SICRAL
considerato che gli stanziamenti previsti per la funzione sicurezza pubblica risultano idonei al soddisfacimento delle esigenze relative all’aumento della forza del personale in servizio permanente e di quelle dell’esercizio e dell’investimento relativi all’Arma dei Carabinieri e che nelle funzioni esterne trovano collocazione anche gli stanziamenti relativi alle nuove esigenze relative ai «fitti figurativi», mentre per le pensioni provvisorie si sono realizzati considerevoli recuperi di risorse
esprime parere favorevole
formulando tuttavia le seguenti osservazioni:
all’articolo 29,
preso atto delle preoccupazioni espresse dal Governo sulla possibile incidenza delle varie disposizioni adottate in ordine alle modalità di assolvimento del servizio di leva nelle zone interessate da eventi calamitosi sulla capacità del gettito di leva ad alimentare i reparti delle Forze armate,
valuti la Commissione di merito la possibilità di limitare la concessione dei benefici indicati al comma 8 ai soggetti le cui abitazioni principali, già oggetto di ordinanza di sgombero a seguito di inagibilità determinata dai citati eventi, permangano tuttora in questa condizione;
all’articolo 45, comma 8 lettera c),
allo scopo di evitare che l’espressione «introduzione di specifiche norme in materia di orario di lavoro al fine di favorire l’operatività delle Forze armate» sia intesa come volontà di rivedere in modo generalizzato l’istituto dell’orario di lavoro, valuti la Commissione di merito la possibilità di riformulare il testo, sostituendolo come segue: «introduzione di specifici compensi per particolari situazioni di impiego non conciliabili con le norme generali in materia di orario di lavoro, al fine di favorire l’operatività delle Forze armate»;
all’articolo 46, comma 7
considerata la peculiarità dei reclutamenti delle Forze armate e dell’Arma dei Carabinieri, che sono caratterizzate da cessazioni dal servizio secondo diversi limiti di età correlati a grado raggiunto,
valuti la Commissione di merito la possibilità di escluderle dalla norma sopracitata, in modo che la alimentazione dei ruoli continui ad essere effettuata nel rispetto dei canoni anagrafici già previsti dalla vigente disciplina;
all’articolo 46,
considerato che a seguito della approvazione della legge 14 novembre 2000, n. 331 le Forze armate, nel regime transitorio, hanno necessità di adeguare con progressività le dotazioni organiche e le consistenze del personale in servizio e sono autorizzate a procedere, soprattutto nei ruoli dei volontari, a specifici reclutamenti (compensativi della riduzione della leva) che sarebbero costantemente in controtendenza rispetto agli obiettivi generali di riduzione delle assunzioni nel pubblico impiego,
valuti la Commissione di merito la possibilità di escluderle dalla disciplina introdotta dall’articolo 39 della legge 27 dicembre n. 449 e successive modificazioni, modificando il comma 1 dell’articolo 46 come segue:
alla lettera a), premettere la seguente:
aa)
Le disposizioni in materia di disciplina autorizzatoria per il reclutamento di personale e di riduzione del personale in servizio contenute nel presente articolo non si applicano alle Forze Armate, cui continuano ad applicarsi le specifiche normative tese al conseguimento delle dotazioni organiche ovvero dei contingenti massimi stabiliti dalla legge»;
dopo la lettera a), aggiungere la seguente:
bb)
Al comma 2-bis le parole «per le Forze armate,» sono soppresse;
alla tabella C allegata al disegno di legge finanziaria,
tenuto conto della necessità di restituire all’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (INSEAN), impropriamente ricompreso dalla legge 549/1995 tra gli enti, istituti, fondazioni ed associazioni di carattere sociale e culturale di interesse del dicastero della Difesa il cui finanziamento è rimesso alla legge finanziaria, lo stanziamento di 10 miliardi previsto dalla legge 208/1990 per l’assolvimento dei suoi compiti di ricerca,
valuti la Commissione di merito la possibilità di implementare lo stanziamento di 14 miliardi previsto per le associazioni di ulteriori 3.2 miliardi, attingendo dalla tabella A, così da consentire al dicastero di assicurare all’Istituto le somme necessarie al suo funzionamento>.
Si procede all’esame degli ordini del giorno presentati.
Il senatore FORCIERI dà per illustrati i seguenti ordini del giorno.
0/4886/1/4ª/Tab.11
Premesso che:
il decreto legislativo 459/1997 «Riorganizzazione dell’area tecnico-industriale del Ministero della difesa a norma dell’articolo 1, comma 1, lettera c) della L. 549/1995», prevede che gli Arsenali militari e gli Stabilimenti industriali di cui alle tabelle a e b del decreto ministeriale 20/01/1998 continuino a svolgere il fondamentale ruolo di supporto alle Forze Armate;
che per il conseguimento dello scopo riconosciutogli gli Arsenali e gli stabilimenti industriali devono quindi essere mantenuti in perfetta efficienza ed è pertanto del tutto evidente che si rende necessaria ed urgente una ristrutturazione delle attuali strutture ormai non più adeguate al nuovo sistema di difesa così come promosso dalla riforma da poco approvata
si impegna il Governo
a reperire le risorse necessarie, tramite un finanziamento anche pluriennale, per le necessarie ristrutturazioni degli Arsenali e degli stabilimenti industriali militari sopra indicati per dotare gli stessi delle più moderne attrezzature al fine di poter svolgere il compito di supporto alle Forze Armate cui per legge sono preposti.
0/4886/2/4ª/Tab.11
Premesso che:
il provvedimento che istituisce il servizio militare professionale completa strutturalmente il processo di riforma, definito in questa legislatura, del sistema di difesa e sicurezza, rispondendo sia alle nuove esigenze conseguenti ai mutamenti del quadro internazionale sia ad incrementare il livello di efficienza che l’Italia vuole attribuire allo strumento militare;
la riforma consente, quindi, di avviarci a pieno titolo alla costruzione di una comune identità europea anche in tema di difesa e sicurezza in modo da evitare una disomogenea ripartizione di funzioni tra i vari paesi ed un conseguente impiego differenziato delle risorse umane;
in relazione ai futuri professionisti ed alle professioniste ed alla inevitabile sostituzione di quanti, tra il personale militare, ancora oggi è impegnato nell’assolvimento di compiti e funzioni amministrative, tecniche, contabili, giuridiche e logistiche, dobbiamo riuscire a garantire la piena funzionalità dell’organizzazione, pur in presenza di una macchina in epocale trasformazione, nel rispetto dei compiti che legge assegna;
risulta del tutto evidente quanto sia indispensabile avviare una straordinaria stagione di formazione e riqualificazione nei confronti non soltanto della componente militare, secondo quanto previsto dalla legge, ma anche e soprattutto della componente civile chiamata a nuove funzioni e attribuzioni;
si impegna il Governo
a reperire e finalizzare risorse per le esigenze di formazione e riqualificazione sopra richiamate.
La definizione del programma di formazione e riqualificazione, che andrà costruito prevedendo il coinvolgimento delle rappresentanze delle due componenti, dovrà altresì essere portato a conoscenza del parlamento per quelli che ne saranno gli sviluppi e l’attuazione anche al fine di consentire, al Parlamento stesso, di effettuare una valutazione in ordine a successive ipotesi legislative in merito.
0/4886/3/4ª/Tab.11
Premesso che:
l’articolo 61 al comma 9 della Legge finanziaria prevede lo stanziamento di cinque miliardi allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare per la produzione, la distribuzione e l’immissione in commercio dei farmaci essenziali non altrimenti reperibili per le malattie rare: i così detti farmaci orfani;
con tale provvedimento il parlamento riconosce e rende concrete le proposte formulate in occasione del Seminario internazionale di studi su Malattie rare e Farmaci orfani svoltosi a Firenze nel marzo 1999 laddove nei suoi atti conclusivi attribuiva al su menzionato stabilimento un ruolo strategico nella tutela della salute in questo particolare ed importante settore di produzione farmaceutica;
considerato che i costi di gestione della struttura, visti i servizi forniti e fornibili, potrebbero essere razionalmente distribuiti tra il Ministero della Difesa da cui lo stabilimento dipende, il Ministero della Sanità, il Ministero degli Affari Esteri ed il dipartimento della Protezione Civile.
Con tale supporto potrà essere garantita un’efficiente ristrutturazione e potenziamento nonché un aggiornato mantenimento funzionale della struttura nel rispetto delle vigenti Norme di Buona Fabbricazione (N.B.F.).
Ciò anche alla luce dei futuri impegni per la produzione di «antidoti» e «farmaci orfani», nell’ottica di una ottimizzazione dell’impiego delle risorse nel paese.
si impegna il Governo
ad individuare per lo stabilimento un ruolo di servizio, anche a favore di altre amministrazioni, sulla base di apposite convenzioni, in modo tale che siano meglio e più efficacemente impiegate le potenzialità ed il suo bagaglio di cultura ed esperienza nel settore farmaceutico, sia nella Sanità pubblica che negli interventi che il nostro paese è chiamato a prestare in occasione delle calamità naturali e negli aiuti per i paese in via di sviluppo.
Il senatore LORETO dichiara di aderire agli ordini del giorno 0/4886/1/4ª/Tab.11 e 0/4886/2/4ª/Tab.11.
Il senatore PALOMBO segnala che la Commissione ha in corso di esame un affare assegnato
ex
art. 50 proprio sul tema degli arsenali. Teme che gli elementi acquisiti nel corso di diversi sopralluoghi non siano confluiti nell’ordine del giorno.
Il MINISTRO della difesa dichiara di accogliere i tre ordini del giorno.
Prima di passare all’esame degli emendamenti presentati, il PRESIDENTE, stante l’assenza dei proponenti, li dichiara decaduti.
Per preannunciare l’astensione sulla proposta di rapporto interviene il senatore MANCA, che evidenzia il contributo determinante dell’opposizione alla realizzazione di riforme dal respiro epocale. Si compiace per la disponibilità del Ministro per un’iniziativa congiunta, a livello parlamentare e governativo, volta a valutare il Nuovo Modello di Difesa, ma lamenta le inadeguatezze dei documenti contabili in esame. Con riferimento alle cifre fornite manifesta forte delusione per l’assenza di indicatori economici più adeguati per valutare le nuove esigenze operative.
Il senatore ROBOL esprime invece convinto apprezzamento per la accurata replica del Ministro: ciò lo induce vieppiù ad esprimere un voto favorevole ai documenti in titolo.
Il senatore PALOMBO, pur apprezzato l’impegno del Ministro, dichiara di dissentire dall’ottimismo di maniera del titolare del Dicastero. Ribadito il sostegno fondamentale dell’opposizione nell’approvazione dei testi legislativi che hanno delineato il Nuovo Modello di Difesa, sottolinea che il personale della Difesa è stanco di attendere i provvedimenti (non solo economici, ma anche legati ad altri aspetti, come ad esempio quello degli alloggi) da troppo tempo promessi.
Con riferimento alle missioni all’estero auspica la predisposizione di un quadro normativo più organico e preannuncia, infine, la contrarietà della sua parte politica.
Il senatore LORETO dissente dalle critiche formulate dall’opposizione che non tengono conto dei notevoli risultati conseguiti negli ultimi anni. Fa presente che una lettura corretta dei dati forniti dal Governo induce a grande soddisfazione circa il pregresso e induce a un prudente ottimismo per il futuro. Il progetto di bilancio per il 2001 è finalizzato alla prosecuzione del processo di ammodernamento dello strumento militare. Rispetto al 2000 evidenzia un modesto aumento di spesa per l’Arma dei Carabinieri e in merito alle risorse previste per la funzione Difesa riscontra con soddisfazione che lo stanziamento consente di garantire la prosecuzione del processo di riforma strutturale delle Forze armate.
Pertanto, esprime con soddisfazione un avviso favorevole alla proposta di rapporto presentata dal relatore.
Posta ai voti e dopo l’accertamento della sussistenza del prescritto numero legale, la proposta di rapporto favorevole con osservazioni del relatore è approvata. Il Presidente dichiara concluso l’esame dei documenti di bilancio.
La seduta termina alle ore 17,35.
EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 4886
Tabella 11
Stato di previsione del Ministero della Difesa
4ª.11.Tab.11.1
Peruzzotti, Tabladini
Nell’unità previsionale di base 1.1.1.0., Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 2.500.000
CS: – 2.500.000
4ª.11.Tab.11.2
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 8.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 1.800.000
CS: – 1.800.000
4ª.11.Tab.11.3
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 8.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 1.800.000
CS: – 1.800.000
Corrispondentemente, all’unità previsionale di base 8.1.1.2., Leva, formazione ed addestramento, apportare le variazioni seguenti:
CP: + 1.800.000
CS: + 1.800.000
4ª.11.Tab.11.4
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 10.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 2.000.000
CS: – 2.000.000
4ª.11.Tab.11.5
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 10.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 2.000.000
CS: – 2.000.000
Corrispondentemente, allunità previsionale di base 10.1.1.4, Ammodernamento e rinnovamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 2.000.000
CS: + 2.000.000
4ª.11.Tab.11.6
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 11.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 5.000.000
CS: – 5.000.000
4ª.11.Tab.11.7
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 11.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 3.000.000
CS: – 3.000.000
Corrispondentemente, all’unità previsionale di base 11.. 1.2.1. Assistenza al volo civile, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 3.000.000
CS: + 3.000.000
4ª.11.Tab.11.8
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 11.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 5.000.000
CS: – 5.000.000
Corrispondentemente, all’unità previsionale di base 11.2.1.1., Ricerca scientifica, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 5.000.000
CS: + 5.000.000
4ª.11.Tab.11.9
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 12.1.1.1. Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 30.000.000
CS: – 30.000.000
Corrispondentemente, all unità previsionale di base 12.1.1.3, Ammodernamento e rinnovamento, apportare le variazioni seguenti:
CP: + 30.000.000
CS: + 30.000.000
4ª.11.Tab.11.10
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 15.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 5.000.000
CS: – 5.000.000
4ª.11.Tab.11.11
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 22.1.1.0, Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 30.000.000
CS: – 30.000.000
4ª.11.Tab.11.12
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 23.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 150.000.000
CS: – 150.000.000
Corrispondentemente, apportare le variazioni seguenti:
a)
all’unità previsionale di base 23.1.1.4, Leva, formazione ed addestramento:
CP: + 50.000.000
CS: – 50.000.000
b)
all’unità previsionale di base 23.1.1.5.,
Ammodernamento e rinnovamento:
CP: + 100.000.000
CS: + 100.000.000
4ª.11.Tab.11.13
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 23.1.1.1., Spese generali di funzionamento, sottrarre la cifra seguente:
CP: – 60.000.000
CS: – 60.000.000
Corrispondentemente, apportare la seguente variazione all’unità previsionale di base 23.1.1.4, Leva, formazione e addestramento:
CP: + 60.000.000
CS: + 60.000.000
4ª.11.Tab.11.14
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 24.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 100.000.000
CS: – 100.000.000
4ª.11.Tab.11.15
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 24.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 100.000.000
CS: – 100.000.000
Corrispondentemente, all’unità previsionale di base 24.1.1.3., Leva, formazione e addestramento, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 100.000.000
CS: + 100.000.000
4ª.11.Tab.11.16
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 25.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le variazioni seguenti:
CP: – 20.000.000
CS: – 20.000.000
4ª.11.Tab.11.17
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 26.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le variazioni seguenti:
CP: – 4.000.000
CS: – 4.000.000
Corrispondentemente, all’unità previsionale di base Ammodernamento e rinnovamento, apportare le variazioni seguenti:
CP: + 4.000.000
CS: + 4.000.000
4ª.11.Tab.11.18
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 27.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le variazioni seguenti:
CP: – 10.000.000
CS: – 10.000.000
Corrispondentemente, all’unità previsionale di base 27.1.2.5.,
Corpo militare della Croce Rossa Italiana, apportare le variazioni seguenti:
CP: + 10.000.000
CS: + 10.000.000
4ª.11.Tab.11.19
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 28.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 20.000.000
CS: – 20.000.000
Corrispondentemente, all’unità previsionale di base 28.1.1.3 Ammodernamento e rinnovamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 20.000.000
CS: + 20.000.000
4ª.11.Tab.11.20
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 29.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 10.000.000
CS: – 10.000.000
Corrispondentemente, all’unità previsionale di base 29.1.1.3 Ammodernamento e rinnovamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 10.000.000
CS: + 10.000.000
4ª.11.Tab.11.21
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 30.1.1.1., Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 10.000.000
CS: – 10.000.000
Corrispondentemente, all’unità previsionale di base 30.1.1.2 Mezzi operativi e strumentali, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 10.000.000
CS: + 10.000.000
4ª.11.Tab.11.22
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 31.1.1.1. Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 500.000
CS: – 500.000
4ª.11.Tab.11.23
Peruzzotti, Tabladini
All’unità previsionale di base 31.1.1.1. Spese generali di funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: – 500.000
CS: – 500.000
Corrispondentemente, all’unità previsionale di base 31.1.1.4, Ammodernamento e rinnovamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 500.000
CS: + 500.000