FINANZE E TESORO (6ª)

GIOVEDI’ 6 MAGGIO 1999

264ª Seduta

Presidenza del Presidente
ANGIUS


La seduta inizia alle ore 14,30.

Intervengono i Sottosegretari di Stato per le finanze De Franciscis e Vigevani e per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica Pinza.



IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante "Disciplina civilistica e fiscale degli enti conferenti di cui all'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 20 novembre 1990, n. 356, e disciplina fiscale delle operazioni di ristrutturazione bancaria" (n. 423)

(Parere al Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 461: seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole con osservazioni)

(R139 b00, C06a, 0027°)

Si riprende l'esame sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

Il Presidente-relatore ANGIUS osserva in premessa che, relativamente agli articoli 4 e 25 dello schema di decreto, sono state svolte considerazioni in parte divergenti tra le diverse componenti politiche e che quindi il parere già illustrato in precedenza - le modifiche allo stesso che si accinge a descrivere - non può non riflettere la esigenza di compiere comunque una scelta rispetto alle sollecitazioni emerse nel corso del dibattito. Dopo aver ricordato che sui punti 1, 3 e 6 del parere illustrato in precedenza si è registrata una significativa convergenza (rispettivamente, ambito di operatività delle Fondazioni ai sensi del comma 2 dell'articolo 3 dello schema di decreto, precisazione delle disposizioni dell'articolo 8, comma 4, e disciplina delle incompatibilità), egli illustra le nuove proposte di parere relative agli organi di indirizzo delle assemblee, agli atti di indirizzo di carattere generale di competenza dell'Autorità di vigilanza e ai tempi della dismissione delle aziende bancarie.

In particolare, con riferimento alla disciplina degli organi sociali, ed in specie alle disposizioni che regolano la costituzione dell'organo di indirizzo nelle Fondazioni di origine associativa, egli osserva che la soluzione individuata dal Governo appare equilibrata ed in grado di garantire i soggetti attualmente presenti nelle assemblee dei soci. La scelta relativa alla eventuale conservazione dell'organo assembleare, alla sua composizione e al rapporto con l'organo di indirizzo rimane peraltro integralmente rimessa all'autonomia statutaria. Appare opportuno che il testo del decreto venga reso in tal senso esplicito.

Suscita poi forte perplessità la previsione contenuta nell'articolo 10 dello schema di decreto che demanda all'Autorità di vigilanza la facoltà ad emanare "atti di indirizzo di carattere generale" in via amministrativa. A questo proposito, appare necessario che venga precisato e confermato il carattere non precettivo di tali atti di indirizzo.

Dopo aver osservato che questi ultimi due punti affrontano in maniera ben diversa, rispetto alla precedente versione del parere le questioni in oggetto, il relatore fa presente che, per quanto riguarda i tempi della dismissione delle partecipazioni, l'unica modifica riguarda la previsione del coinvolgimento più diretto degli organi della Fondazione nella definizione dei tempi e nelle procedure della dismissione.

Il Presidente-relatore conclude sottolineando l'auspicio che il parere così modificato possa raccogliere il più ampio consenso, in modo tale da dare un forte ed univoco indirizzo al Governo che dovrà tradurre le osservazioni del parere in modifiche allo schema di decreto.

Interviene il senatore GRILLO, il quale dà atto al Presidente di operare in modo tale da tener conto delle osservazioni svolte in sede di esame della prima bozza di parere; egli ritiene preferibile, rispetto a quanto sembra sia stato deliberato dalla Camera dei deputati, l'approccio seguito dal relatore, poiché esso consente di puntare all'obiettivo - rilevantissimo - di un ampio consenso parlamentare. In questo senso, l'accentuata perplessità sui poteri della Autorità di vigilanza di emanare atti di indirizzo di carattere generale è pienamente condivisibile. Le considerazioni critiche sui contenuti degli articoli 4 e 25 dello schema di decreto, invece, non sembrano essere state accolte pienamente nel nuovo testo del parere. Per quanto riguarda l'organo di indirizzo nelle Fondazioni di origine associativa, la soluzione del Governo può essere giudicata equilibrata e rispettosa delle prerogative delle assemblee dei soci a condizione che la scelta relativa alla eventuale conservazione dell'organo assembleare, alla sua composizione e al rapporto con l'organo di indirizzo sia rimessa integralmente alla autonomia statutaria. Egli pertanto propone al relatore di modificare il parere in tal senso. Circa la dismissione delle partecipazioni di controllo nelle aziende conferitarie, egli propone una diversa formulazione del parere, chiarendo che si tratta di valutare l'opportunità di introdurre una maggiore discrezionalità dell'Autorità di vigilanza nell'applicazione delle procedure di cui all'articolo 25 cosicché, decorso comunque un periodo di due anni di efficacia delle penalizzazioni di carattere tributario, spetti all'Autorità di vigilanza valutare i tempi e le modalità della dismissione obbligatoria, assicurando un coinvolgimento diretto degli organi delle Fondazioni nella definizione dei tempi e nelle procedure della dismissione, al fine di garantire più efficacemente i valori patrimoniali coinvolti. Si tratta, in sostanza, di eliminare lo strumento del commissario ad acta, dando maggiore discrezionalità all'Autorità di vigilanza.

Interviene poi il senatore DEBENEDETTI, il quale ritiene che le osservazioni del parere relative ai limiti all'attività creditizia o alle attività di erogazione delle Fondazioni siano sostanzialmente inutili, tenuto conto che lo schema di decreto è sufficientemente preciso nel delineare gli strumenti attraverso i quali le Fondazioni potranno raggiungere gli scopi che la legge ad esse assegna. Egli lamenta poi il mancato accoglimento da parte del relatore di due questioni che giudica particolarmente rilevanti, vale a dire la specificazione della natura del controllo, di cui all'articolo 6 dello schema di decreto e le modalità del ricorso al commissario ad acta da parte dell'Autorità, di cui al comma 3 dell'articolo 25. Nel primo caso, lo schema di decreto appare troppo restrittivo rispetto alla previsione dell'articolo 2359 del Codice civile, mentre nel secondo caso appare fuori luogo attribuire all'Autorità di vigilanza la valutazione dell'opportunità di fare ricorso al commissario ad acta in relazione alle condizioni di mercato: decorso il termine degli ulteriori due anni, dovrebbe essere automatica la nomina del commissario ad acta.

Il senatore CASTELLANI ribadisce la necessità di salvaguardare pienamente l'autonomia delle fondazioni a base associativa, in base al pieno riconoscimento della natura privatistica degli enti conferenti. A suo giudizio, le modifiche proposte dal senatore Grillo vanno nella giusta direzione per garantire tale natura giuridica e al fine di eliminare qualsiasi dubbio circa la corrispondenza tra il decreto e la legge delega: egli pertanto auspica l'accoglimento delle due proposte di modifica.

A giudizio del senatore ALBERTINI le osservazioni sulle modalità di dismissione delle partecipazioni appaiono pienamente condivisibili, in quanto consentono di contemperare sia la salvaguardia dei valori patrimoniali delle piccole Fondazioni sia la garanzia del compimento del processo di dismissione. Per quanto riguarda, invece, la promozione dello sviluppo economico, egli ribadisce la preoccupazione che le risorse disponibili non siano distolte dagli scopi di utilità sociale che la legge pure assegna alle Fondazioni.

Interviene quindi il senatore PASQUINI, il quale condivide l’osservazione contenuta nel parere circa la esigenza di superare la restrittiva disciplina dell'articolo 3, che, diversamente, rischia di impedire alle Fondazioni di erogare sovvenzioni o di finanziare imprese di qualsiasi natura. E' bene tener presente, infatti, che gli scopi istituzionali o statutari possono essere perseguiti attraverso il sostegno ad imprese strumentali al raggiungimento di tali scopi. Egli però si chiede se la formulazione del parere possa escludere inequivocabilmente che le Fondazioni possano esercitare altre attività economiche.

Interloquisce il presidente ANGIUS, facendo presente che si vuole evitare il rischio che le Fondazioni non possano minimamente sovvenzionare le imprese partecipate strumentali agli scopi statutari.

Il sottosegretario PINZA esemplifica il rischio evidenziato dal presidente Angius.

Il senatore PASQUINI, preso atto dei chiarimenti del relatore e del Sottosegretario, ritiene fugato ogni dubbio circa le modalità di perseguimento degli scopi statutari da parte delle Fondazioni. Relativamente alla questione della dismissione delle partecipazioni di controllo, egli fa presente che decorsi quattro anni, le Fondazioni perdono le agevolazioni fiscali e, decorsi inutilmente gli ulteriori due anni, esse divengono automaticamente inadempienti rispetto alle procedure di dismissione. Egli condivide pertanto pienamente il testo del parere su questo specifico punto.

Il senatore PEDRIZZI riepiloga le perplessità della propria parte politica sui contenuti dello schema di decreto relativi alla composizione degli organi di indirizzo delle Fondazioni a base associativa, sulla facoltà dell'Autorità di vigilanza ad emanare atti di indirizzo di carattere generale e sulle modalità della dismissione delle partecipazioni di controllo. Solo sulla seconda questione, il relatore ha accolto le sollecitazioni avanzate proponendo un’osservazione pienamente condivisibile, mentre invece non si affrontano con la dovuta chiarezza le altre due questioni, sulle quali pesano fondati dubbi di incostituzionalità. In particolare, per quanto riguarda le modalità della dismissione delle partecipazione di controllo, la legge delega ha un impianto squisitamente incentivante e, pertanto, qualsiasi interpretazione finalizzata a rendere obbligatoria la dismissione non può essere condivisa. Egli auspica infine l'accoglimento delle proposte di modifica al parere suggerite dal senatore Grillo.

Replica quindi il presidente ANGIUS, il quale ritiene che una modifica alla disciplina del controllo, nel senso suggerito dal senatore Debenedetti rende meno precisa la norma dell’articolo 6, consegnandone l'interpretazione esclusivamente all'autorità giudiziaria, nell'ipotesi, non molto remota, di un ampio contenzioso. Sempre al senatore Debenedetti, egli fa presente che la modifica proposta all'articolo 25 rischia di non garantire il mantenimento dei valori patrimoniali delle Fondazioni stesse. Ringrazia poi il senatore Pasquini per aver efficacemente chiarito il senso delle osservazioni circa le modalità di perseguimento degli scopi statutari da parte delle Fondazioni.

Per quanto riguarda, invece, le proposte di modifica avanzate dal senatore Grillo, egli accetta di modificare l'osservazione relativa agli organi sociali delle Fondazioni a base associativa, rilevando che la soluzione individuata all'articolo 4 può garantire i soggetti attualmente presenti nell'assemblea dei soci a condizione che la scelta relativa alla eventuale conservazione dell'organo assembleare, alla sua composizione e al rapporto con l'organo di indirizzo sia integralmente rimessa all'autonomia statutaria. Non ritiene invece di poter accogliere la modifica proposta all'osservazione relativa alle modalità di dismissione delle partecipazioni di controllo.

Dopo un ulteriore intervento del senatore DEBENEDETTI, si passa alle dichiarazioni di voto.

Il senatore PEDRIZZI annuncia il voto contrario dei senatori di Alleanza nazionale sul parere illustrato, ribadendo i rilievi critici, in particolare sulle osservazioni relative all'articolo 25 dello schema di decreto.

Il senatore GRILLO motiva il voto di astensione dei senatori di Forza Italia con il sostanziale apprezzamento del lavoro svolto dal relatore per aver accolto, in parte, le modifiche proposte al parere e per aver lavorato con spirito di collaborazione e di apertura. Egli si dichiara convinto che le Fondazioni procederanno alla dismissione delle partecipazioni di controllo nei quattro anni previsti, perché risulterà sicuramente conveniente adottare tale orientamento; resta la valutazione negativa sulla obbligatorietà, ai sensi dell'articolo 25 dello schema di decreto, della dismissione. Auspica infine che il Governo traduca le osservazioni contenute nel parere in modifiche allo schema di decreto.

Il senatore DEBENEDETTI preannuncia il proprio voto contrario, facendo peraltro presente che tale orientamento è motivato dal mancato accoglimento delle proprie proposte di modifica, non essendo in correlazione con l'analogo voto da lui espresso in sede di esame del disegno di legge di delega.

Il senatore CIMMINO preannuncia il proprio voto favorevole.

Il senatore ROSSI preannuncia il voto contrario dei senatori della Lega Nord per la Padania indipendente, poiché il parere non tutela adeguatamente il ruolo delle assemblee delle Fondazioni a base associative e non sanziona l'eccesso di delega determinato dalla previsione della obbligatorietà della dismissione delle partecipazioni di controllo.

Dopo l'annuncio di voto favorevole dei senatori ALBERTINI e BONAVITA, il senatore CASTELLANI preannuncia il voto favorevole dei senatori del Partito popolare italiano, apprezzando particolarmente la sensibilità dimostrata dal Presidente nell'accoglimento delle modifiche auspicate.

Il presidente ANGIUS registra con soddisfazione l'orientamento favorevole della maggioranza e dà atto ai gruppi dell'opposizione di aver lavorato con spirito collaborativo, nella convinzione di aver compiuto un esame approfondito delle importanti questioni oggetto dello schema di decreto. Egli auspica, infine, che la stessa attenzione possa caratterizzare il dibattito sul futuro delle Fondazioni e sul ruolo che esse potranno svolgere nell'economia e nella società italiana.

Dopo che il PRESIDENTE ha verificato la presenza del numero legale per deliberare, posto ai voti, viene quindi approvato a maggioranza lo schema di parere favorevole con le osservazioni e le modifiche in precedenza illustrate e recepite dal relatore.

Schema di decreto legislativo recante “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, relativo all’introduzione dell’Euro nell’ordinamento nazionale”, predisposto in attuazione dell’articolo 1, comma 4, della legge 17 dicembre 1997, n. 433 (n. 438)

(Parere al Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, ai sensi dell’articolo 1, comma 4, della legge 17 dicembre 1997, n. 433: seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole)

(R139 b00, C06a, 0028°)

Si riprende l'esame sospeso nella seduta di martedì 4 maggio.

Il presidente ANGIUS, non essendoci senatori iscritti a parlare e rinunciando il rappresentante del Governo a svolgere la propria replica, dà la parola al relatore MONTAGNA, il quale propone l'espressione di un parere favorevole, in quanto lo schema di decreto reca integrazioni e correzioni finalizzate a meglio precisare aspetti e dubbi ed ad armonizzare la disciplina introdotta con la legislazione precedente.

Verificata la presenza del numero legale per deliberare, la Commissione, dopo l’annuncio di voto contrario del senatore ROSSI, approva la proposta di esprimere un parere favorevole.

La seduta termina alle ore 15.40.