TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

MERCOLEDÌ 9 APRILE 1997


93a Seduta

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente Calzolaio.

Interviene, ai sensi dell'articolo 47 del Regolamento, l'ingegnere Amedeo Fumero dirigente generale della divisione centrale V - impianti fissi - della direzione generale della motorizzazione civile e dei trasporti in concessione del Ministero dei trasporti e della navigazione.

La seduta inizia alle ore 15,20.

AFFARI ASSEGNATI
Politica multilaterale dei mutamenti climatici, degli insediamenti umani e della gestione dell'acqua
(Esame e rinvio)
(R050 000, C13a, 0002°)
Il senatore GAMBINI, relatore per la parte riguardante i mutamenti climatici, ricorda preliminarmente che l'orizzonte entro il quale si collocano le iniziative dei vari Governi in materia è stato delineato nella valutazione svolta dal Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici del dicembre 1995. Nel riconoscere che è già stato superato il punto di non ritorno e che quindi gli interventi da assumere potranno solo arrestare un fenomeno che ha già provocato importanti mutazioni climatiche, il predetto Comitato prevede che la concentrazione di anidride carbonica raddoppierà durante il prossimo secolo portando ad aumenti di temperature mondiali di 1-3,5 entro l'anno 2100, con conseguenze drammatiche per i livelli marini, gli ecosistemi, i modelli climatici e la produzione agricola; peraltro, il riscaldamento determinato dall'effetto serra è attualmente in parte mascherato dall'effetto raffreddamento causato da altri gas per i quali sono ugualmente previsti programmi di riduzione. Conseguentemente, è stato posto l'accento sull'obiettivo della definizione di programmi volti a ridurre le emissioni di anidride carbonica, intervenendo soprattutto nel campo dell'energia, dal momento che da tale settore deriva più della metà delle emissioni; è evidente che l'impegno maggiore dovrà essere garantito da parte dei paesi sviluppati, attraverso sforzi massicci per introdurre nuove tecnologie sull'intera scala mondiale.
Alla luce delle prime valutazioni, la Convenzione sul clima firmata a Rio de Janeiro nel 1992 ha posto l'obiettivo specifico di ottenere la stabilizzazione delle concentrazioni di gas che provocano l'effetto serra prevedendo obiettivi precisi solo per i Paesi industrializzati, che entro il 2000 dovrebbero riportare le emissioni ai livelli del 1990. Ciò in quanto è emersa in quella circostanza una certa rigidità dei Paesi in via di sviluppo i quali temevano che da una limitazione delle emissioni potesse derivare un ostacolo insormontabile al loro sforzo di emancipazione dalle condizioni di sottosviluppo.
Nel ricordare poi che la prima verifica della Convenzione di Rio è avvenuta a Berlino ed ha fissato un programma di negoziazione di nuovi impegni, il relatore Gambini fa presente che l'appuntamento per mettere a punto un nuovo programma di azione è stato fissato per la Conferenza di Kyoto nel dicembre 1997. Si sofferma quindi sulle iniziative avviate in alcuni paesi europei in vista di tale Conferenza, pur rilevando che esiste comunque ancora un'ampia divergenza: per conciliare le diverse posizioni sarà necessario a suo avviso prendere atto delle diverse responsabilità esistenti entro un determinato tetto di emissioni globali, per cui i negoziati dovranno porre l'accento sulla distribuzione di un budget di emissioni tra le diverse parti secondo principi di equilibrio e di equità e sulle indicazioni di una scadenza di convergenza. Il Consiglio dell'Unione europea ha recentemente definito la strategia comunitaria in materia di cambiamenti climatici ribadendo la necessità che la Comunità svolga un ruolo guida in vista della Conferenza di Kyoto ed ha altresì individuato una serie di obiettivi precisi, di cui egli dà conto sottolineando in particolare l'obiettivo di una riduzione delle emissioni del 15 per cento entro l'anno 2010. Egli conclude quindi sollecitando il Governo ad assumere una posizione che dimostri una collaborazione attiva a preparare l'appuntamento di Kyoto, come richiesto nell'interrogazione 3-00395 da lui presentata.

Il senatore LASAGNA chiede al rappresentante del Governo di conoscere come sono ripartiti i compiti e le responsabilità nell'ambito del Ministero dell'ambiente per le materie aventi rilevanza internazionale.

Interviene quindi il sottosegretario CALZOLAIO, esprimendo apprezzamento per l'iniziativa della Commissione, che consentirà di presentare nelle sedi internazionali linee programmatiche elaborate anche con il contributo parlamentare. Dichiara quindi che il Governo sperimenterà con favore tali forme di collaborazione dal carattere senz'altro innovativo già in vista della preparazione della Conferenza di Kyoto. Nel rilevare che al di là della specificità delle materie trattate in ambito internazionale che implicano la competenza di singoli Ministeri è necessario comunque un coinvolgimento del Ministero degli affari esteri, egli ricorda che per la materia dei mutamenti climatici si è registrato un ottimo livello di collaborazione tra i Ministeri degli affari esteri, dell'industria, commercio e artigianato e dell'ambiente che ha consentito all'Italia di presentarsi con una posizione molto forte in occasione delle Conferenze delle parti svoltesi a Berlino e a Ginevra. Sul piano dell'attuazione nazionale degli impegni assunti a livello internazionale, il sottosegretario Calzolaio fa presente che il Governo sta elaborando la seconda comunicazione nazionale sui cambiamenti climatici, mentre più complessa appare la situazione per quanto riguarda l'attuazione della Conferenza Habitat II in ordine alla quale la presenza italiana ha registrato dei ritardi ed è stata connotata da una maggiore episodicità già nella fase preparatoria, in ragione essenzialmente della concomitanza di eventi politici nazionali di rilievo.

Il presidente GIOVANELLI rinvia il seguito dell'esame.

SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
(R033 004, C13a, 0008°)
Il presidente GIOVANELLI fa presente che è stata avanzata, ai sensi dell'articolo 33, quarto comma, del Regolamento, la richiesta di attivare l'impianto audiovisivo per lo svolgimento dell'audizione all'ordine del giorno. Avverte che, in previsione di tale richiesta, il Presidente del Senato ha già preannunciato il proprio assenso. La Commissione aderisce alla richiesta anzidetta e conseguentemente viene adottata tale forma di pubblicità.

PROCEDURE INFORMATIVE
Audizione, ai sensi dell'articolo 47 del Regolamento, di un rappresentante del Ministero dei trasporti e della navigazione in relazione ai disegni di legge nn. 64, 149 e 422
(R047 000, C13a, 0002°)
Il Presidente GIOVANELLI introduce l'ingegner Fumero, dirigente generale del Ministero dei trasporti e della navigazione.

L'ingegner FUMERO si sofferma in primo luogo sull'articolato dei disegni di legge in materia di valutazione di impatto ambientale, auspicando integrazioni del testo che considerino l'esigenza di concertazione con il Ministero dei trasporti: ciò dovrebbe avvenire per le opere di cui ai numeri 7, 8, 14 e 15 dell'allegato A, nonchè per i procedimenti di cui all'articolo 5, comma 5, all'articolo 16 ed all'articolo 18.
L'obbligo procedimentale di cui all'articolo 6, poi, appare condivisibile se applicato ai piani generali di settore, ma potrebbe rivelarsi un eccessivo appesantimento per progetti di carattere più specifico; espresso poi il timore di una sovrapposizione di competenze a seguito dell'articolo 7 comma 2, ricorda che le conferenze di servizi per gli impianti ferroviari sono già normate dalla legge n. 385 del 1990, le cui previsioni - prorogate più volte - derogano alla disciplina generale di cui alla legge n. 241 del 1990; per le inchieste pubbliche di carattere locale, infine, l'articolo 10 potrebbe comportare un accentramento di procedure, non funzionale agli intenti semplificatori di cui alla legge 15 marzo 1997, n. 59.

Il senatore IULIANO, relatore sui disegni di legge nn. 64, 149 e 422, domanda se siano già in atto rapporti preventivi tra Ministero dei trasporti e commissione per le valutazioni di impatto ambientale, ricordando l'utilità che tale tipo di contatti rivestirebbe laddove i progetti esecutivi giungessero già ad incorporare i suggerimenti fondati su esigenze di salvaguardia ambientale; del resto, oltre la metà delle valutazioni riguardanti opere portuali risulta aver ricevuto un esito negativo, il che potrebbe essere indice di un rapporto problematico.

L'ingegner FUMERO dichiara che i rapporti con il Ministero dell'ambiente sono continui e proficui: già la legge sugli interporti - per le peculiari caratteristiche di tali impianti, a metà strada tra industria e comunicazioni - ha dato luogo ad un gruppo di lavoro misto tra le due amministrazioni, che ha utilmente redatto appositi criteri-guida per le valutazioni di impatto ambientale. Per quanto riguarda l'alta percentuale di esiti negativi per la valutazione sui porti, si riserva di acquisire informazioni e di trasmetterle alla Commissione, ricordando che in materia vige una competenza coacervata tra Ministero dei trasporti e Ministero dei lavori pubblici.

Il senatore RIZZI riceve poi delucidazioni dall'ingegner FUMERO sui rilievi concernenti l'articolo 16: oltre ad auspicare l'intesa con il Ministero competente per tipologia di interventi, il soggetto audito esprime dubbi relativamente alla previsione di una valutazione di impatto ambientale gravante sullo Stato italiano, in merito ad infrastrutture da costruire presso Stati terzi, nell'ambito della cooperazione allo sviluppo; ci si chiede in particolare quale sia la ratio di una tale deroga al criterio di territorialità dell'opera.

Il senatore CAPALDI richiede un giudizio sull'opportunità di istituzionalizzare il rapporto finora solo informalmente stretto tra il Ministero dei trasporti e la commissione per le valutazioni di impatto ambientale: ravvisa infatti l'utilità di acquisire preventivamente il nulla osta ambientale su piani e programmi, evitando successivi appesantimenti in corso d'opera. Acquisire elementi di certezza sui tempi della procedura è precipuo intendimento del legislatore, il quale gradirebbe un contributo conoscitivo anche alla luce dell'esperienza vissuta con il progetto di alta velocità ferroviaria; certezza dovrebbe anche essere garantita disciplinando normativamente i requisiti tecnici essenziali per lo studio di impatto ambientale, responsabilizzando altresì i progettisti a tale fine.

Risponde, infine, l'ingegner FUMERO giudicando estremamente auspicabile l'istituzionalizzazione del rapporto sin qui tenuto con il Ministero dell'ambiente, nonchè la responsabilizzazione del progettista e la definizione di requisiti tecnici minimi: questi ultimi, però, andrebbero differenziati per tipologie di interventi, per cui sarebbe forse preferibile ricondurli ad un allegato tecnico alla legge o, meglio ancora, ad un regolamento di attuazione.
Non dissente, infine, dalla proposta di anticipare il giudizio di compatibilità ambientale alla fase di pianificazione iniziale dell'infrastruttura; ciò che andrebbe però evitato è che la programmazione di secondo livello, sulle singole fasi di avanzamento dell'opera, registri un'interferenza continua sulle singole modalità di attuazione, quando ormai si registra un impegno di risorse già stanziate dalle amministrazioni competenti.

Il presidente GIOVANELLI ringrazia l'ingegner Fumero dichiarando conclusa l'audizione; rinvia quindi il seguito della procedura infomativa alla seduta di domani.

La seduta termina alle ore 16,25.