TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

GIOVEDÌ 4 LUGLIO 1996


12a Seduta

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

indi del Vice Presidente
LASAGNA

Interviene il Ministro dell'ambiente Ronchi.

La seduta inizia alle ore 15,15.

IN SEDE CONSULTIVA
(Doc. LVII, n. 1) Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 1997-1999
(Parere alla 5a Commissione: favorevole con osservazioni)
(R 125 b00, C05a, 0001°)

Il relatore POLIDORO riferisce sul Documento in titolo, con il quale il Governo propone le linee fondamentali della propria azione di indirizzo dell'economia italiana verso la ripresa della crescita, il contenimento dell'inflazione, l'ingresso nell'Unione monetaria europea. Obiettivo fondamentale dell'azione di Governo è la lotta alla disoccupazione, ma la ripresa dell'attività economica dovrà avvenire in un contesto non inflazionistico; il livello dei tassi di interesse reali a lungo termine rimane ancora elevato rispetto al gruppo dei paesi più industrializzati ma tale differenziale è destinato a diminuire in quanto ciò è indispensabile sia per attenuare il peso degli oneri degli interessi sul fabbisogno, sia per dare sostegno alla produzione.
Dopo aver ricordato le ragioni che hanno indotto il Governo a varare la manovra correttiva attualmente all'esame del Senato, il relatore illustra le misure che saranno adottate dal Governo stesso per il raggiungimento degli obiettivi programmatici. Soffermandosi quindi sulle parti di competenza della Commissione, afferma che il Governo pone l'accento sugli strumenti del cofinanziamento comunitario e dell'utilizzo dei fondi strutturali e di coesione per i progetti nel settore dello sviluppo urbano; sul recupero, nell'ambito della politica urbana, di aree caratterizzate da fenomeni di dismissione o particolare degrado del patrimonio abitativo, nonchè su una forte azione di coordinamento con le iniziative comunitarie per attivare processi di integrazione delle nuove povertà sociali; sullo sviluppo di una sistematica attività di pianificazione e programmazione delle opere di difesa del suolo che privilegi la logica dell'intervento ordinario preventivo rispetto a quello straordinario di emergenza. Sul piano più generale del processo di riattivazione delle opere pubbliche, il Documento assegna al Ministero dei lavori pubblici l'impegno di avviare una serie di iniziative che, nel rispetto della normativa europea e nazionale in materia di salvaguardia ambientale e di standards di sicurezza, stimolino un flusso di rilevanti investimenti.
Nel condividere l'impegno di risanamento e di pieno rientro dell'Italia nei parametri fissati nel trattato di Maastricht, il relatore prospetta l'opportunità di affrontare i problemi occupazionali, in particolare per le aree depresse del Paese, tenendo conto della positiva ricaduta occupazionale di iniziative a tutela dell'ambiente; afferma altresì che sarebbe necessario introdurre nel nostro Paese un bilancio ecologico accanto a quello finanziario, che consenta al Parlamento di valutare parametri anche ambientali, nonchè la consistenza ed i flussi di risorse naturali altrimenti non valutabili. Chiede infine chiarimenti in merito al contenuto delle ulteriori misure di razionalizzazione che, secondo il Documento, potranno rendersi necessarie nel medio periodo per rispettare i termini che il Governo si è posto rispetto all'ingresso nell'Unione monetaria europea.

Si apre la discussione.

Il senatore BORTOLOTTO esprime il timore che sul Documento di programmazione economico-finanziaria si rinvenga un eccessivo entusiasmo per le grandi opere, mentre l'occupazione dovrebbe essere più orientata in direzione di una maggiore salvaguardia ambientale. La razionalizzazione del sistema fiscale avrebbe potuto esprimere anch'essa un tale orientamento con maggiore decisione, operando una semplificazione fiscale per le tasse ambientali nei settori più inquinanti; si realizzerebbero così introiti più certi, e si garantirebbe una migliore tutela delle risorse ambientali.

La senatrice SQUARCIALUPI rileva che il sistema stradale va incrementato solo ove strettamente necessario, mentre il sistema delle infrastrutture va incentivato privilegiando il traffico su rotaia. Oltre all'adozione di una politica di difesa del suolo che eviti la cementificazione dei fiumi, si dovrebbero anche introdurre i meno costosi e più salutari sistemi di agricoltura biologica.

Il senatore RESCAGLIO, ravvisata la natura preliminare del Documento di programmazione economico-finanziaria rispetto alle scelte di bilancio che saranno assunte a fine anno, giudica positivamente il contemperamento tra risorse limitate ed esigenze di sviluppo: non si sono ridotte ancora le spese in materia di scuola e sanità e ciò è positivo, perchè si valorizza così la spesa per la ricerca e gli incentivi per il lavoro part-time. Concorda con la necessità di opere in materia infrastrutturale, soprattutto quelle che riguardano il sistema ferroviario: esso è stato troppe volte trascurato in passato, mentre vi sono talune realtà provinciali - come quella di Cremona - per le quali esso ha rappresentato un'importante occasione di sviluppo.

Il senatore VELTRI giudica positivamente il quadro strategico di politica economica del Governo delineato nel Documento in esame, ma a fronte di mezzi chiaramente individuati per il risanamento economico - che dovrebbe rivisitare lo Stato sociale, ma senza smantellarne le importanti realizzazioni - analoga chiarezza dovrebbe aversi in materia di sviluppo ed occupazione. Va rivalutata la ricaduta ambientale di tali scelte, volte al decollo di un'economia fondata sulla riscoperta del territorio e delle occasioni di sviluppo rappresentate dalla sua salvaguardia: la tassazione ecologica di cui il Ministro dell'ambiente ha parlato in diverse occasioni non aggraverebbe ulteriormente il carico fiscale, in quanto esso è attualmente fondato su alcune imposte in via di esaurimento. Le risorse idriche, i proventi dalle dismissioni del patrimonio demaniale, i lavori socialmente utili nel Mezzogiorno e la politica di previsione e prevenzione delle calamità rappresentano poi altrettante opportunità che non possono essere eluse, delle quali occorrerebbe far menzione nelle osservazioni contenute nel parere, che si auspica favorevole.

Il senatore LASAGNA lamenta che il Documento in titolo affronti soltanto la tematica dei lavori pubblici, senza alcuna reale attenzione all'autonomia dell'ambiente e della relativa politica: quest'ultima è soggetta ad un declino dei relativi stanziamenti, di cui ci si attende fatalisticamente la conferma anche nella manovra di bilancio di quest'anno. In carenza di risorse, le stesse opere marittime cui si fa riferimento in altra parte del Documento appaiono una mera elencazione di auspici, privi di reale possibilità di essere attuati.
L'ignoranza dei dati più elementari della cultura ambientalistica internazionale si spinge fino a prefigurare un servizio idrico integrato, rientrante in quel modello ormai superato dalle più evolute realtà nord-europee: esse hanno ormai acquisito elementi certi di conoscenza scientifica circa il pernicioso effetto di devirilizzazione dei feti derivante dall'inquinamento da alchilfenoli, propiziato dalla possibilità di interconnessione tra servizi acquedottistici, fognari e depurativi. Preannuncia infine il voto contrario del Gruppo di Forza Italia.

Il senatore SPECCHIA ravvisa, nel Documento in esame, la più sconfortante riprova dell'isolamento, nell'ambito del Governo, delle posizioni di sviluppo della politica ambientale propugnate dal ministro Ronchi: la genericità dei contenuti si estende anche alla difesa del suolo, alle prospettive di sviluppo dell'occupazione in settori connessi alla salvaguardia ambientale ed alla relativa incentivazione dell'iniziativa privata. Il voto del Gruppo di Alleanza nazionale non potrà pertanto essere positivo, non potendosi che stigmatizzare tali lacune nelle quali la politica del Governo riconferma un disinteresse per l'ambiente che trascende l'intensità dell'impegno profuso personalmente dal ministro Ronchi.

Il senatore MAGGI lamenta l'assenza di una politica del Mezzogiorno, aggravata da una preoccupante ripetizione di luoghi comuni che ignorano i tradizionali legami della parte meridionale della penisola con il resto del Mediterraneo: i problemi attinenti la storica carenza idrica delle Puglie, ad esempio, potrebbero utilmente essere affrontati con un maggiore concerto con le autorità albanesi, i cui approvvigionamenti idrici svilupperebbero anche la relativa economia. Preannuncia infine il voto contrario del Gruppo di Alleanza nazionale.

Il senatore AVOGADRO esprime insoddisfazione per la limitata portata delle politiche federaliste citate nel Documento, mentre all'inverso sono troppo dilatate le politiche di spesa per il Mezzogiorno; conviene sull'assenza di cenni ad una politica ambientale e sul giudizio negativo che se ne deve trarre.

Il senatore CARCARINO giudica non convincente il Documento in titolo, che non risponde alle richieste avanzate in sede consultiva dalla 13a Commissione sull'A.S. 757; gli indirizzi che si rinvengono escludono la salvaguardia ambientale, favorendo i lavori pubblici e con essi una politica neoliberista superata dalla storia. Scelte di tipo strutturale a favore dell'occupazione e per la lotta all'elusione ed all'evasione fiscale sono sacrificate in nome di una ripresa della tradizionale concezione delle grandi opere pubbliche infrastrutturali: se alcune opere incompiute vanno completate, non deve invece essere perseguita oltre la politica ad esse sottese, volta ad un indiscriminato sfruttamento delle risorse esistenti senza una valutazione della sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo.

Il senatore RIZZI non concorda con i giudizi troppo ottimisti in materia economica, contenuti nel Documento in titolo, richiedendo altresì lumi sul rapporto tra occasioni di lavoro e sviluppo ambientale: in proposito nel testo si rinvengono elementi di grande vaghezza, mentre l'impegno personale del Ministro rischia di non prevalere sulle pressioni esercitate in senso frenante da altri settori del Governo.

Il presidente LASAGNA dichiara chiusa la discussione generale.

Replica agli intervenuti il relatore POLIDORO, che propone un parere favorevole con osservazioni. Un riguardo specifico va assegnato alle iniziative assunte dalla Commissione europea in ordine all'attivazione delle procedure per assicurare i contributi finanziari destinati ai progetti di interesse comune nel settore dello sviluppo urbano, attraverso gli strumenti del cofinanziamento e dei fondi strutturali e di coesione. Nell'ambito delle politiche urbane tendenti a dare risposta al fabbisogno abitativo, va incentivato l'intervento finalizzato alla rifunzionalizzazione ed alla riqualificazione, anche ambientale, delle aree urbane colpite da fenomeni di dismissione o da particolare degrado del patrimonio edilizio.
Più in generale, nel disegno complessivo della riattivazione degli investimenti nelle opere pubbliche e nelle reti infrastrutturali, deve essere rimarcato l'interesse a perseguire un maggior rigore nel rispetto delle normative europee e nazionali in materia di salvaguardia ambientale, a privilegiare gli investimenti riguardanti l'approvvigionamento idrico (oltre che i trasporti su rotaia rispetto a quelli su gomma) e a concentrare gli interventi sulla rete viaria e autostradale, sulla manutenzione ordinaria e straordinaria. Va rafforzato anche, in termini ancor più impegnativi e concreti del passato, l'intento di utilizzare lo strumento fiscale allo scopo di intensificare le politiche di tutela ambientale, in linea con le direttive emanate in questi anni dall'Unione europea: si propone perciò di introdurre il principio «chi inquina paga» a tutti i livelli della legislazione, determinando su questa base le tariffe sulle risorse naturali e sui rifiuti. Si propone altresì di rideterminare e redistribuire - a parità di gettito complessivo e secondo criteri di qualità ambientale - l'imposizione fiscale sul consumo di energia, per usi industriali e civili dei carburanti per autotrazione e riscaldamento; si propone inoltre di introdurre misure fiscali volte a contenere e qualificare l'uso del territorio e del patrimonio immobiliare pubblico e privato.
La relazione tra una politica di tutela dell'ambiente e le occasioni di espansione del lavoro può esprimersi soprattutto nel trasferire - a carico del consumo di risorse naturali, delle produzioni e dei consumi meno sostenibili - una quota significativa della pressione fiscale e tributaria che grava sul costo del lavoro; può manifestarsi altresì nel sostegno alla promozione di nuova imprenditorialità nei settori di sviluppo compatibile, nelle aree protette e nelle zone più deboli ed arretrate del Paese, con riferimento ad attività di manutenzione, recupero e valorizzazione del patrimonio artistico e monumentale, oltre che naturalistico. Non secondario è l'argomento riguardante la razionalizzazione delle diverse competenze afferenti a più Ministeri, che deve trovare una soluzione coordinata ed efficace. Più in generale una calibrata politica di previsione e prevenzione deve essere messa immediatamente in agenda, potenziando e riformulando gli strumenti legislativi esistenti quali la legge n. 183 del 1989 e la legge n. 36 del 1994.

Replica agli intervenuti il ministro RONCHI, che spiega come il Documento in titolo rappresenti soltanto lo schema entro cui il Governo incardinerà la manovra di bilancio di fine anno, determinandone i vincoli complessivi per la spesa e per l'entrata nell'ambito dello sviluppo triennale della finanza pubblica. Premessa questa natura meramente finanziaria del Documento, concorda che sul piano culturale esso avrebbe potuto essere redatto con una maggiore attenzione alle problematiche ambientali, soprattutto con riferimento al più recente dibattito in materia ed alle enunciazioni che sono state più volte espresse in sede parlamentare: ciò non toglie che il Documento in titolo non ha una funzione di ripetizione delle determinazioni contenute in tutta chiarezza nel programma di Governo, per cui nulla in esso consente di inferire una minore attenzione alle priorità ambientali enunciate in Parlamento dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il parere proposto, comunque, nel prefigurare una fiscalità ecologica che rappresenti un'occasione di sviluppo prima ancora che una fonte di nuove entrate, contiene una valenza politica che - nient'affatto preclusa dal Documento in esame - merita di essere ribadita in sede parlamentare, offrendo così quel contesto di azione politica nell'ambito della quale occorrerà inscrivere anche i disegni di legge che saranno elaborati per la sessione di bilancio di fine d'anno.

Il presidente GIOVANELLI propone che sia conferito al senatore Polidoro mandato di redigere parere favorevole sul Documento in titolo, con le osservazioni da lui accolte in sede di replica.

Previa dichiarazione di voto favorevole del senatore VELTRI, sulla proposta del Presidente conviene a maggioranza la Commissione.

La seduta termina alle ore 17.