79a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
GUALTIERI

Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Brutti.

La seduta inizia alle ore 14,35.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Programma pluriennale di A/R n. SMM 20/97 relativo all'acquisizione di n. 200 siluri MU 90 e relativo supporto logistico (n. 133)
(Parere al Ministro della difesa ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 4 ottobre 1988, n. 436: seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole)
(R139 b00, C04a, 0018°)

Riprende l'esame sospeso nella seduta di ieri.

Il PRESIDENTE, che svolge il ruolo di relatore, propone di esprimere un parere favorevole al programma in titolo con la menzione delle valutazioni critiche formulate dalle minoranze.

Conviene la Commissione.

Schema del piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 1997 (n. 130)
(Parere al Ministro della difesa ai sensi dell'articolo 9, comma 7, della legge 24 dicembre 1993, n. 537: esame e rinvio)
(R139 b00, C04a, 0019°)

Il relatore LORETO osserva preliminarmente che la legge n. 537 del 1993 cercò di dare una risposta ai problemi che nascevano dalla gestione del patrimonio abitativo della Difesa. Con la suddetta legge si passava dal regime concessorio a quello di locazione degli immobili, si decretava la fine della discrezionalità dei comandi per l'assegnazione e si prevedeva la possibilità di dismissioni per realizzare fondi da reinvestire nella costruzione di altri alloggi in relazione alle nuove esigenze del personale militare derivanti dalla ridislocazione dei reparti. Con l'articolo 43 della legge n. 724 del 1994 si tornò indietro facendo rientrare gli alloggi di servizio cosiddetti ASI (ossia legati all'incarico) sotto la discrezionalità dei Comandi. Da allora si è assistito ad un aumento progressivo del numero degli alloggi ASI a discapito del numero degli alloggi di servizio AST (ossia temporanei): sono infatti circa 1000 gli alloggi che hanno cambiato destinazione. Inoltre non è stato ancora istituito il Fondo casa.
L'oratore prosegue rilevando che gli alloggi del patrimonio abitativo della Difesa svolgono una duplice funzione di protezione sociale e di strumenti per garantire l'operatività dei reparti, sicchè diventa molto importante la funzione di controllo del Parlamento sull'operato del Governo mentre spesso essa viene esplicata solo quando è assegnato il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo o quando esplode il problema degli sfratti.
Il relatore si sofferma poi sul contenuto del decreto rilevando che il cambiamento di destinazione degli alloggi da ASI a AST è ormai macroscopico; inoltre negli allegati viene fornito il numero degli alloggi non più utili per la Difesa ma non vi sono indicazioni per individuarli sul territorio, nè tantomeno vi è stata comunicazione agli inquilini per poterli riscattare. Non si comprende poi se i dati relativi al 1996 debbano essere sommati a quelli degli anni precedenti; se così non fosse si dovrebbe pensare che è sempre lo stesso numero di alloggi ad essere ritenuto non più utile alle esigenze della Difesa e quindi dismissibile.
Il relatore prosegue soffermandosi sull'articolo 3 che a suo avviso è in contrasto con la legge n. 537 sopracitata; propone quindi di sopprimere il riferimento agli alloggi AST e di incrementare fino a 65 milioni il limite del reddito del nucleo familiare per gli utenti che non hanno più titolo alla concessione con la possibilità di aumentare ancora tale livello di uno o due milioni per ogni familiare a carico. È quanto mai auspicabile poi che si proceda ad un rinnovo del patrimonio abitativo senza ricorrere invece, come al solito, soltanto agli sfratti.

Si apre il dibattito.

Il senatore DOLAZZA, nel ringraziare il relatore per la lucida esposizione, ritiene che occorra dare finalmente una risposta seria al problema del patrimonio abitativo della Difesa tenendo conto che esso svolge la duplice funzione di protezione sociale e di garanzia per l'operatività dei reparti. Occorre quindi che il Governo gestisca con maggiore attenzione e trasparenza tale patrimonio per evitare sperequazioni tra il personale militare. Va poi senz'altro affrontata la questione della dismissione degli alloggi non più utili alla Difesa anche per rinnovare il patrimonio abitativo in relazione alla radicale ristrutturazione che stanno subendo in questi anni le Forze Armate.

Il senatore PALOMBO ricorda che la Commissione si occupò alcuni mesi fa del problema del patrimonio abitativo della Difesa e che il Governo si impegnò a non procedere agli sfratti prima che venissero definite nuove norme di gestione. Risulta invece che gli sfratti sono ripresi in modo massiccio senza tener conto dell'impegno a bloccarli fino al 31 dicembre.
Il senatore concorda con il relatore Loreto circa l'esigenza di incrementare il reddito lordo complessivo del nucleo familiare convivente per consentire agli utenti degli alloggi AST di mantenere la conduzione dell'alloggio. Quanto mai urgente è poi ridefinire le norme relative al Fondo cassa poichè il personale militare non ha ottenuto alcun trattamento di favore per accedere ai mutui volti al riscatto degli alloggi condotti. Non si capisce poi per quali ragione il suddetto fondo non sia unico ma ne sia stato istituito uno per ogni Forza Armata.
In conclusione il senatore Palombo comprende che la gestione del patrimonio abitativo della Difesa è particolarmente difficile ma ritiene che debba essere affrontato e risolto in modo organico specie in relazione alla ristrutturazione delle Forze Armate per evitare disagi ancora maggiori per il personale militare che deve essere trasferito molto frequentemente.

Il senatore MANCA sottolinea che il problema del patrimonio abitativo della Difesa va affrontato con particolare attenzione poichè esso incide in modo significativo sulla organizzazione delle Forze Armate. Il relatore ha evidenziato alcuni aspetti molto negativi che andrebbero approfonditi prima di esprimere il parere sulla proposta di decreto, considerando anche il fatto che esso incide anche sulla questione più generale del trattamento economico del personale militare.

Il senatore GUBERT si sofferma in particolare sull'articolo 2 relativo agli alloggi non più utili per la Difesa che a suo avviso andrebbero alienati a prezzo di mercato altrimenti si creerebbe una disparità di trattamento tra il personale militare. Non si capisce poi se i proventi delle alienazioni saranno destinati alla costruzione di nuovi alloggi militari.
Riguardo poi all'articolo 3 conviene con il relatore che debba essere incrementato il reddito lordo che consente agli utenti degli alloggi AST, che non hanno più titolo alla concessione, di mantenere la conduzione dell'alloggio. Inoltre andrebbe soppressa la disposizione che prevede che i suddetti utenti non siano proprietari di un altro alloggio di certificata abitabilità sul territorio nazionale poichè quell'alloggio potrebbe non essere adatto alle esigenze del nucleo familiare.

Il senatore UCCHIELLI, nel ringraziare il relatore per la esaustiva relazione, esprime apprezzamento anche per lo sforzo fatto dal Governo per avviare un nuovo sistema di gestione del patrimonio abitativo. Del resto il problema supera gli schieramenti politici come dimostrato dal dibattito perchè non si tratta soltanto di garantire al personale militare uno strumento di protezione sociale ma anche di consentire l'operatività dei reparti.
Il senatore Ucchielli ritiene che si possa esprimere un parere favorevole con le osservazioni emerse nel dibattito e con un suggerimento al Ministero della difesa affinchè valorizzi il suo patrimonio immobiliare anche con un rapporto più stretto con gli enti locali.

Il senatore MANFREDI rileva esservi all'interno del regolamento per l'assegnazione degli alloggi elementi di eccessiva rigidità in sede applicativa; pertanto, auspica l'introduzione di meccanismi connotati da maggiore flessibilità.

Il relatore LORETO trova nelle cifre all'esame conferma della volontà di aumentare il numero degli alloggi in regime concessorio (e non in regime di locazione): di fronte al problema in questione il Parlamento deve prendere posizione. Ipotizza la redazione di un parere che riformuli l'articolo 3, comma 1, dello schema di decreto sopprimendo il richiamo agli alloggi AST, che al contempo auspichi l'inizio di un piano di progressiva dismissione degli alloggi e la regolamentazione del Fondo casa, come pure il blocco degli sfratti.

Il sottosegretario BRUTTI fa presente che l'amministrazione ha in tempi recenti inviato lettere di sollecito per abbandonare alloggi di servizio detenuti senza titolo; precisa che non si tratta di procedure di sfratto, ma dell'operazione di recupero di appartamenti posseduti senza legittimazione. Ritiene opportuno conservare la distinzione fra alloggi di servizio con incarico e quelli temporanei anche perchè bisogna essere pensosi delle esigenze di mobilità fra il personale delle Forze armate, specie quello più giovane.
Si dichiara favorevole all'effettuazione di un censimento per accertare se, quali e quanti siano gli alloggi inutilizzati.

Il presidente GUALTIERI propone di conferire mandato al relatore a stendere una bozza di parere che tenga conto delle osservazioni emerse nel dibattito.
Conviene la Commissione, che si riserva di votare nella prossima seduta il testo del parere.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

Schema di decreto ministeriale con il quale è stato ripartito l'importo del contributo da assegnare agli Enti vigilati dalla Difesa (n. 131)
(Parere al Ministro della difesa ai sensi dell'articolo 1, comma 40, della legge 28 dicembre 1995, n. 549: esame e rinvio)
(R139 b00, C04a, 0020°)

Riferisce il senatore PETRUCCI. Si sofferma in particolare sulle nuove associazioni che quest'anno sono state inserite nell'elenco degli enti vigilati dalla difesa. Si tratta della Società di storia militare, dell'Istituto di diritto umanitario, dell'Aeroclub d'Italia e dell'Associazione nazionale ufficiali tecnici dell'Esercito. In particolare l'istituto di diritto umanitario è una scuola per gli alti ufficiali dell'Esercito che vengono poi impegnati in operazioni di peace-keeping, mentre l'Aeroclub collabora con l'Aeronautica militare per l'addestramento dei piloti sui voli ad elica.
Il relatore rileva che rispetto allo scorso anno sono agli atti della Commissione i rendiconti delle associazioni dai quali si evince che alcuni enti ottengono contributi da più parti, mentre altri dipendono esclusivamente per le loro attività dal contributo statale.
Rispetto a quanto rilevato nel parere espresso dalla Commissione nello scorso anno osserva che le associazioni di arma non si sono confederate tra loro e quindi permane la parcellizzazione dei contributi. Ritiene pertanto che tale osservazione vada riproposta anche quest'anno. Inoltre va osservato che l'elenco viene sottoposto al parere del Parlamento ormai ad anno finanziario molto avanzato, mettendo in particolare difficoltà le associazioni.
Il relatore deve rilevare che ben cinque dei dieci miliardi destinati alle associazioni sono attribuiti all'Istituto nazionale di studi ed esperienze di architettura navale (INSEAN). Dal bilancio del suddetto istituto si evince che il capitale sociale si aggira intorno ai 45 miliardi e che esso non lavora soltanto per amministrazioni pubbliche, ma anche per cantieri e piccoli enti.
Il relatore in conclusione ritiene che si possa esprimere un parere favorevole invitando peraltro il Ministero a riformare l'intera materia anche per coordinarla con i progetti di revisione relativi a tutto il settore delle associazioni no-profit. Il Ministero deve inoltre fare uno sforzo per individuare esattamente quali sono gli Enti con i quali si possono stipulare convenzioni assumendo quindi uno strumento giuridico più trasparente ed evitando di allungare ogni anno l'elenco degli enti vigilati.

Il presidente GUALTIERI ritiene che occorrerebbe espungere dall'elenco degli Enti vigilati dalla difesa l'INSEAN e non si comprende per quale ragione si debba ricorrere ad un istituto di diritto umanitario per formare gli alti ufficiali dell'Esercito, quando questa funzione dovrebbe essere svolta proprio dallo Stato Maggiore dell'Esercito.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,30.

EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 2004

Art. 1.

Al comma 1, dopo le parole: «legge 31 gennaio 1994, n. 93» inserire le seguenti: «e dall'Associazione nazionale combattenti italiani di Spagna».
1.1
Pellicini, Palombo, Maceratini, Cozzolino

Al comma 1, dopo le parole: «di cui alla legge 31 gennaio 1994, n. 93» inserire le seguenti: «sottoposte alla propria vigilanza».
1.2
Gubert

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

1. Il Ministero dell'interno provvede al sostegno delle attività di promozione sociale di tutela degli associati svolte dalle associazioni combattentistiche di cui alla legge 31 gennaio 1994, n. 93, sottoposte alla propria vigilanza, per gli esercizi finanziari 1997, 1998 e 1999, mediante ripartizione con proprio decreto, con le modalità di cui alla legge 28 dicembre 1995, n. 549, di contributi per un importo complessivo di 731 milioni annui».
1.0.1
Il Relatore

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

1. Il Ministero dell'interno provvede al sostegno delle attività di promozione sociale di tutela degli associati svolte dalle associazioni combattentistiche di cui alla legge 31 gennaio 1994, n. 93, sottoposte alla propria vigilanza, per gli esercizi finanziari 1997, 1998 e 1999, mediante ripartizione con proprio decreto, con le modalità di cui alla legge 28 dicembre 1995, n. 549, di contributi per un importo complessivo di 731 milioni annui».
1.0.2
Gubert

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

1. Il Ministero dell'interno provvede al sostegno delle attività di promozione sociale di tutela degli associati svolte dalle associazioni combattentistiche di cui alla legge 31 gennaio 1994, n. 93, sottoposte alla propria vigilanza, per gli esercizi finanziari 1997, 1998 e 1999, mediante ripartizione con proprio decreto, con le modalità di cui alla legge 28 dicembre 1995, n. 549, di contributi per un importo complessivo di 731 milioni annui».
1.0.3
Palombo, Pellicini

Art. 2.

Sostituire l'articolo con il seguente:

«1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge pari a 4 miliardi e 731 milioni per ciascuno degli anni 1997, 1998 e 1999 si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto ai fini del bilancio triennale 1997-1999 del capitolo 6856 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per l'anno 1997 all'uopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri».
2.1
Il Relatore

Sostituire l'articolo con il seguente:

«1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge pari a 4 miliardi e 731 milioni per ciascuno degli anni 1997, 1998 e 1999 si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto ai fini del bilancio triennale 1997-1999 del capitolo 6856 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per l'anno 1997 all'uopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri».
2.2
Palombo, Pellicini

Al comma 1, sostituire le parole: «All'onere derivante dall'attuazione della presente legge» con le seguenti: «All'onere derivante dall'attuazione dell'articolo 1 della presente legge».
2.3
Gubert

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

«1-bis. All'onere derivante dall'attuazione dell'articolo 1-bis, della presente legge, pari a 731 milioni per ciascuno degli anni 1997, 1998 e 1999, si provvede mediante riduzione dello stanziamento iscritto al capitolo 4295 dello stato di previsione del Ministero dell'Interno per l'anno 1997 e corrispondenti capitoli degli anni successivi, intendendosi rideterminata l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 43, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, come determinata dalla tabella c) della legge 23 dicembre 1996, n. 663».
2.4
Gubert