ISTRUZIONE (7a)

MERCOLEDI' 10 GIUGNO 1998

206a Seduta

Presidenza del Presidente
OSSICINI

Intervengono i sottosegretari di Stato per la pubblica istruzione Soliani e per l'università e la ricerca scientifica e tecnologica Guerzoni.

La seduta inizia alle ore 15,45.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di regolamento concernente la disciplina degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studi di istruzione secondaria superiore (n. 261)
(Parere al Ministro della pubblica istruzione, ai sensi dell'articolo 18, comma 1, della legge 10 dicembre 1997, n. 425: esame e rinvio)
(R139 b00, C07a, 0030°)

La relatrice PAGANO illustra lo schema di regolamento in titolo ricordando anzitutto che esso trae origine dalla legge 10 dicembre 1997, n. 425, e che il relativo parere deve essere espresso dalla Commissione entro il prossimo 25 giugno. Dopo aver rammentato le polemiche che hanno accompagnato l'approvazione della legge n. 425 con particolare riferimento all'esigenza di una sua attuazione graduale, ella sottolinea che le disposizioni oggetto del regolamento dovranno comunque essere successivamente integrate, attraverso l'emanazione di decreti ministeriali, per quanto riguarda le modalità di svolgimento della prima prova scritta, le materie oggetto della seconda prova, le modalità con cui la commissione d'esame elabora le prime due prove in caso di mancato ricevimento delle stesse da parte del Ministero, le caratteristiche formali della terza prova e le istruzioni per lo svolgimento della medesima nei primi due anni di applicazione della nuova normativa, nonchè una serie di altri aspetti non marginali del nuovo ordinamento.
Lo schema di regolamento, prosegue la relatrice, tiene conto delle esigenze emerse nel dibattito parlamentare sul provvedimento poi divenuto la legge n. 425 e in particolare di garantire una effettiva gradualità nella applicazione della prima e della terza prova scritta di esame, che rivestono caratteri più innovativi, assicurando nel contempo che la suddetta gradualità non risulti lesiva dell'autonomia didattica ed organizzativa delle scuole.
A giudizio della relatrice, è importante che il regolamento entri in vigore dal prossimo anno scolastico 1998-99, ma - allo stesso tempo - che sia tenuto correttamente conto del percorso formativo seguito dall'alunno. A tale proposito, ella valuta positivamente la disposizione secondo la quale, per una prima fase transitoria, gli alunni potranno scegliere di svolgere il tema tradizionale in luogo della nuova prima prova scritta. Esprime invece perplessità quanto alle modalità individuate dal regolamento per affrontare la fase transitoria della terza prova scritta, secondo le quali per i primi due anni saranno impartite disposizioni dal Ministero.
Passando all'analisi dell'articolato, ella si sofferma principalmente sugli aspetti più innovativi recati dallo schema di regolamento: le modalità di composizione delle commissioni d'esame, in ordine alle quali la prevista compartecipazione di commissari esterni e di presidenti a commissioni comuni per classi di scuole private e classi di scuole statali rappresenta una novità di rilievo da cui possono discendere criteri di valutazione più omogenei rispetto al passato; le prove scritte di esame e il colloquio, con riferimento alle quali le novità principali si incentrano sulla prima e sulla terza prova scritta e sul colloquio, che avrà carattere pluridisciplinare su argomenti di interesse multidisciplinare attinenti ai programmi dell'ultimo anno di corso, tanto che - per facilitarne la realizzazione - le commissioni si articoleranno in aree disciplinari; la valutazione del credito scolastico e di quello formativo, che prevede modalità particolari per i prossimi due anni scolastici, rispondendo così ad una delle critiche più frequenti formulate in fase di approvazione della legge n. 425 con riferimento alla impraticabilità di attribuire un credito scolastico per i periodi di studio precedenti la riforma; le modalità di svolgimento dell'esame nelle scuole legalmente riconosciute e pareggiate, che continuano ad essere sedi di esame finale ma a condizioni assai rigorose al fine di eliminare o comunque ridurre il fenomeno dei "diplomifici". A tale riguardo, la relatrice osserva che il regolamento attenua il rigore delle disposizioni di legge, rinviando all'anno scolastico 1999-2000 l'entrata in vigore della nuova normativa. Dopo aver fatto riferimento alle ulteriori innovazioni relative alle modalità di svolgimento dell'esame da parte dei candidati esterni, la relatrice svolge alcune osservazioni conclusive.
A suo giudizio, lo schema di regolamento dà correttamente esecuzione alle disposizioni di legge, ma non è esente da rilievi critici per quanto riguarda la gradualità di attuazione della terza prova scritta. La procedura individuata, che coinvolge l'istituendo Osservatorio nazionale, i consigli di classe e le commissioni di esame, può apparire apprezzabile ma - nella realtà dei fatti - può essere fonte di notevoli incertezze per le scuole; sarebbe pertanto opportuno prevedere, per i primi tre anni dall'entrata in vigore del nuovo ordinamento, una procedura più definita e al tempo stesso capace di predisporre prove accessibili alla generalità dei candidati. Un'altra considerazione, prosegue, riguarda poi l'estensione della fase transitoria per quanto concerne le modalità di svolgimento degli esami nelle scuole private, estensione che viene incontro alle esigenze sollevate da alcuni parlamentari in sede di discussione del provvedimento poi divenuto la legge n. 425 e che può essere pertanto valutata con favore.
Conclusivamente, propone l'espressione di un parere favorevole sull'atto in titolo, che si riserva di articolare in esito alla discussione generale, auspicando un impegno comune in favore della scuola che tenga comunque presente il traguardo del 2001 per la piena realizzazione dell'autonomia scolastica.

Il PRESIDENTE avverte che il seguito dell'esame proseguirà in altra seduta.

Il senatore BRIENZA chiede al rappresentante del Governo quale disponibilità vi sia da parte governativa ad accogliere eventuali richieste di modifica che la Commissione ritenesse di inserire nel proprio parere.

Il sottosegretario Albertina SOLIANI fa osservare che lo schema di regolamento sottoposto all'esame parlamentare è puntualmente rispettoso delle disposizioni di legge e che pertanto il Governo auspica possa registrare un ampio consenso, anzichè determinare la richiesta di specifiche modifiche. Qualora tuttavia la Commissione si orientasse per esprimere suggerimenti modificativi, ella manifesta disponibilità ad accogliere tutto ciò che potrà essere recepito in coerenza con l'impianto complessivo.

A proposito del rispetto da parte del Governo dei pareri espressi in sede parlamentare, il senatore BISCARDI chiede chiarimenti in ordine alla definitiva stesura della delibera istitutiva del Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa, in ordine alla quale la Commissione aveva espresso un parere favorevole condizionato ad un impegno del Governo per una maggiore diffusione della lingua straniera nelle scuole elementari. Se tale impegno, come sembra, fosse disatteso dal Governo, si tratterebbe infatti di una grave scorrettezza istituzionale, tanto più che si trattava di una indicazione di carattere generale e ampiamente condivisa da tutti gli schieramenti politici.

Il senatore BRIGNONE si interroga sulla opportunità che la minoranza rechi il suo apporto costruttivo al miglioramento di uno schema di regolamento che, per sua natura, non dovrebbe esorbitare dai limiti posti dalla legge, limiti che il Governo dovrebbe saper individuare anche da solo.

Il sottosegretario Albertina SOLIANI conferma l'intendimento del Governo di rispettare puntualmente la legge. Quanto al recepimento delle indicazioni espresse in sede parlamentare, ella ritiene che la questione investa una responsabilità politica più ampia. Precisa comunque al senatore Biscardi che l'osservazione relativa ad una maggiore diffusione della lingua straniera nelle scuole elementari è stata accolta nella delibera istitutiva del Fondo per l'offerta formativa e i relativi stanziamenti sono stati aumentati da 26 a 33 miliardi.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.


IN SEDE REDIGENTE
(255-931-980-1022-1037-1066-1174-1607-B) Norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo, approvato dal Senato in un testo risultante dall'unificazione di un disegno di legge d'iniziativa governativa e dei disegni di legge d'iniziativa dei senatori Di Orio ed altri; Pera ed altri; Bergonzi; Milio; Martelli; Campus ed altri; Manis ed altri; modificato dalla Camera dei deputati ed unificato con i disegni di legge d'iniziativa dei deputati Poli Bortone e Napoli; Sbarbati; Palumbo ed altri; Birelli ed altri.
(Seguito della discussione e rinvio)

Riprende la discussione, sospesa nella seduta del 3 giugno scorso.

Il presidente relatore OSSICINI informa che, oltre all'ordine del giorno n. 1 di cui si è dato conto nella seduta del 3 giugno scorso, sono stati presentati anche i seguenti ordini del giorno:
"La 7a Commissione permanente del Senato,
in sede di discussione del disegno di legge n. 255-B, recante "norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo", già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati,
premesso che:
nelle procedure concorsuali previste dal disegno di legge in oggetto tanto per posti di professore ordinario quanto per posti di professore associato non si hanno vincitori, ma solo idonei;
gli idonei possono non essere chiamati dall'Università che ha bandito il concorso;
pur potendo essere chiamati da altra università rischiano di non vedere a sufficienza tutelato il risultato conseguito nel concorso stesso,
impegna il Governo
a trovare modi perchè tali idonei qualora non venissero chiamati da alcuna università mantengano il più a lungo possibile il riconoscimento concorsuale ed in ogni caso possano farlo valere come credito scientifico e didattico".
0/255-B/2/7 MONTICONE

"La 7a Commissione permanente del Senato,
in sede di discussione del disegno di legge n. 255-B, recante "norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo", già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati,
premesso che:
il decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 163, concernente l'ordinamento degli osservatori astronomici ed astrofisici, aveva previsto l'equiparazione degli astronomi ordinari ed associati rispettivamente ai professori universitari ordinari ed associati;
a parità di livello astronomo e professore possono essere trasferiti da un ruolo all'altro;
sino ad oggi sono stati previsti meccanismi di reclutamento per gli astronomi in maniera analoga a quelli per gli universitari;
i concorsi per posti di astronomo ordinario ed associato sono attualmente bloccati in attesa delle nuove norme sul reclutamento dei docenti universitari;
nel disegno di legge n. 255-B non vi è alcuna menzione degli astronomi;
impegna il Governo
in sede di emanazione dei regolamenti di attuazione delle procedure concorsuali dei professori universitari a tener conto del citato decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 163, ed a esplicitare che le nuove norme sono da intendersi estese agli aspiranti astronomi ordinari ed associati tanto per la composizione delle commissioni quanto per la copertura dei posti vacanti, accomunando nelle commissioni di concorso astronomi ed universitari appartenenti al settore scientifico-disciplinare comprendente l'astronomia".
0/255-B/3/7 MONTICONE

"La 7a Commissione permanente del Senato,
in sede di discussione del disegno di legge n. 255-B, recante "norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo", già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati,
premesso che:
il disegno di legge in oggetto introduce la possibilità, sinora esclusa perentoriamente, che i dottori di ricerca siano utilizzati per attività didattiche complementari, senza che queste diano diritto a riconoscimenti ai fini della carriera;
tale attività, pur essendo già diffuse in talune facoltà, costituiscono un mutamento radicale nelle finalità del dottorato di ricerca;
gli apporti alla docenza in forme suppletive e precarie sono già troppo diffusi in contrasto alle stesse ragioni di fondo del disegno di legge in esame;
impegna il Governo
in sede di emanazione dei regolamenti di attuazione e comunque in sede di controllo amministrativo a limitare la possibilità di tale utilizzo dei dottori di ricerca a casi strettamente necessari collegati agli sviluppi stessi della ricerca e della sperimentazione in ambito universitario per il vantaggio degli studenti ma soprattutto della ricerca stessa".
0/255-B/4/7 MONTICONE

"La 7a Commissione permanente del Senato,
in sede di discussione del disegno di legge n. 255-B, recante "norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo", già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati,
premesso che:
il disegno di legge in oggetto non affronta le questioni riguardanti le funzioni e la concreta situazione di un elevato numero di ricercatori universitari;
una crescente parte delle funzioni didattiche viene esercitata dai medesimi ricercatori, contribuendo in taluni casi in modo decisivo a consentire di corrispondere alle esigenze degli studenti;
la valutazione della medesima didattica non trova spazio, neppure come credito didattico, nelle prove per accedere ai ruoli di professore associato ed ordinario;
impegna il Governo
in sede di emanazione dei regolamenti di attuazione a tener conto dell'attività didattica effettivamente svolta dai ricercatori per un congruo periodo di tempo e confermata dagli organismi accademici competenti e ad esentare tali ricercatori dall'eventuale prova didattica nei concorsi di livello superiore;
a ritornare in maniera sistematica sulla questione dello stato giuridico dei ricercatori sia in sede di revisione dello stato giuridico dei docenti universitari sia - più opportunamente e sollecitamente - in un provvedimento apposito che integri le attuali norme in discussione".
0/255-B/5/7 MONTICONE

"La 7a Commissione permanente del Senato,
in sede di discussione del disegno di legge n. 255-B, recante "norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo", già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati,
impegna il Governo
a valutare prioritariamente la necessità di un adeguato riconoscimento dell'attività didattica per i ricercatori universitari prevedendo l'obbligo per le facoltà di riconoscere ad essi il diritto di docenza, con autonomia e responsabilità diretta, anche di insegnamenti ufficiali nell'ambito dei corsi di laurea, di diploma e di specializzazione così come previsto dall'articolo 12 della legge n. 341 del 19 novembre 1990.
Impegna altresì il Governo
a prevedere, nell'ambito della necessaria ed urgente riforma dello stato giuridico dei docenti universitari, la possibilità di riconoscere ai ricercatori il diritto a concorsi riservati, nei limiti dell'autonomia didattica e finanziaria degli atenei e nel rispetto dei principi di selezione e di meritocrazia".
0/255-B/6/7 CAMPUS, BEVILACQUA, MARRI, PACE

"La 7a Commissione permanente del Senato,
in sede di discussione del disegno di legge n. 255-B, recante "norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo", già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati,
premesso che:
nel provvedimento è previsto che dalla prova didattica e dalla discussione dei titoli scientifici sono esonerati gli appartenenti alla fascia di professori associati;
che nelle università italiane numerosissimi insegnamenti sonoa ffidati a ricercatori confermati,
impegna il Governo
a provvedere affinché non siano previste radicali disparità di trattamento nei confronti di quanti hanno legittimamente svolto attività di insegnamento".
0/255-B/7/7 LOMBARDI SATRIANI

"La 7a Commissione permanente del Senato,
in sede di discussione del disegno di legge n. 255-B, recante "norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo", già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati,
impegna il Governo
per le procedure di trasferimento in corso al momento dell'entrata in vigore della presente legge ad applicare la normativa vigente al momento della richiesta di trasferimento".
0/255-B/8/7 BISCARDI

Il presidente OSSICINI fa presente che tali ordini del giorno non potranno tuttavia essere illustrati dai rispettivi presentatori, essendosi già esaurita la fase della discussione generale. Il Regolamento prevede infatti, ricorda, che gli ordini del giorno possano essere svolti alla fine della discussione generale solo se presentati da senatori non intervenuti nella stessa: in tali condizioni si trova tuttavia solo il senatore Biscardi, presentatore dell'ordine del giorno 0/255-B/8/7, il quale peraltro rinuncia ad illustrarlo. Informa poi che su tutti gli emendamenti sono pervenuti i prescritti pareri delle Commissioni consultate e che pertanto è possibile procedere al loro esame. Dà infine notizia di aver ricevuto, in qualità di Presidente della Commissione e relatore sul provvedimento, tutte le associazioni ed organizzazioni che avevano inoltrato richiesta di audizione in ordine al provvedimento in titolo.

Ha quindi la parola per la replica il sottosegretario GUERZONI, il quale - dopo aver espresso un convinto ringraziamento al presidente relatore e alla Commissione per l'approfondimento svolto sul testo - riconosce che molti dei rilievi critici espressi in sede di discussione generale sul testo pervenuto dalla Camera dei deputati hanno una loro fondatezza. E' vero altresì, prosegue, che vi sia stato un diverso atteggiamento del Governo, che aveva presentato e sostenuto un proprio disegno di legge al Senato e che si è trovato di fronte, alla Camera dei deputati, ad un mutamento di indirizzo non solo della maggioranza ma di tutte le forze politiche. Non va infatti dimenticato che il provvedimento è stato approvato all'unanimità dalla Commissione cultura della Camera, in sede legislativa, con la sola astensione del Gruppo Lega Nord - Per la Padania indipendente. Di tale mutamento di indirizzo, che si concretava in due priorità (maggiore rapidità per i tempi di espletamento delle procedure di concorso e maggiore spazio per l'autonomia universitaria), il Governo non poteva non tenere conto. Non corrisponde tuttavia al vero quanto affermato dal senatore Masullo in sede di discussione generale, secondo cui è stato rovesciato l'equilibrio raggiunto dal Senato con riferimento all'autonomia e alla logica di sistema: si tratta invece di un diverso equilibrio, opinabile come ogni altro, che incentra sulle università la maggior parte delle responsabilità relative ai bandi di concorso, all'attivazione delle procedure elettive delle commissioni, nonchè all'onere dei relativi costi. La comunità scientifica assicura d'altra parte il proprio apporto nella composizione delle commissioni. L'autonomia universitaria è poi ulteriormente valorizzata dal conferimento agli atenei della possibilità di non chiamare alcun idoneo, sia pure con deliberazione motivata a maggioranza assoluta. Di fronte all'alternativa correttamente posta dal presidente relatore di scegliere tra l'esigenza di riattivare con sollecitudine procedure di concorso agibili e migliorare la soluzione individuata dalla Camera dei deputati, il Governo ritiene dunque che debba prevalere la prima, non tanto perchè il testo trasmesso dalla Camera non sia migliorabile, ma in ragione del drammatico scenario che altrimenti incombe sull'università italiana: nei prossimi anni andrà infatti a riposo l'80 per cento degli attuali docenti e ricercatori e, senza procedure certe di rinnovo per la docenza e la ricerca, si rischia evidentemente la paralisi del sistema.
Resta peraltro ferma, prosegue, la disponibilità del Governo ad affrontare la questione dello stato giuridico con altro provvedimento; per quanto riguarda in particolare i ricercatori, il Governo si impegna a sostenere e favorire iniziative legislative che ne riconoscano la funzione docente.
Risponde infine al senatore Lorenzi che la soppressione degli articoli 8 e 9 del testo approvato dal Senato, relativi rispettivamente ai contratti di ricerca e a quelli di insegnamento, corrisponde da una parte alla intervenuta approvazione della legge n. 449 del 1997 (collegata alla finanziaria per il 1998) che prevede l'attribuzione di assegni di ricerca e, dall'altra, alla approvazione della legge n. 127 del 1997 (cosiddetta "Bassanini II") che, all'articolo 17, comma 96, prevede un regolamento sui contratti di insegnamento ormai in avanzata fase di elaborazione.
Egli passa quindi ad esprimere il proprio parere sugli ordini del giorno presentati: quanto all'ordine del giorno n. 1, dei senatori Lorenzi e Miglio, egli dichiara di accoglierlo ad eccezione dei punti 1) e 2), che investono direttamente materie regolate dalla legge; quanto all'ordine del giorno n. 2, del senatore Monticone, egli si dichiara disponibile ad accoglierlo a condizione che il presentatore espunga dal testo del dispositivo il riferimento alla possibilità, per gli idonei che non venissero chiamati da alcuna università, di mantenere il più a lungo possibile il riconoscimento concorsuale; quanto all'ordine del giorno n. 3, del senatore Monticone, egli dichiara di condividerne l'obiettivo, riservandosi soltanto di verificare se l'equiparazione ivi prefigurata non sia già assicurata dalla legislazione vigente: in caso contrario, accoglie l'invito a provvedere nel primo provvedimento utile; quanto all'ordine del giorno n.4, del senatore Monticone, dichiara di accoglierlo, pur ricordando che l'utilizzazione dei dottorandi di ricerca in attività di ricerca è prevista in tutti i Paesi europei tranne l'Italia; quanto all'ordine del giorno n. 5, del senatore Monticone, egli manifesta disponibilità ad accoglierlo a condizione che il presentatore espunga dal primo dispositivo il riferimento all'esenzione dei ricercatori dall'eventuale prova didattica nei concorsi di livello superiore, dal momento che lo svolgimento di tale prova è previsto dalla legge; quanto all'ordine del giorno n. 6, dei senatori Campus ed altri, egli si dichiara disponibile ad accogliere il primo dispositivo, non potendo invece accogliere il secondo per il quale è necessario un distinto provvedimento sullo stato giuridico; quanto infine agli ordini del giorno n. 7 e n. 8, rispettivamente del senatore Lombardi Satriani e del senatore Biscardi, dichiara di accoglierli.

Il seguito della discussione è quindi rinviato.

SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA DI DOMANI E ANTICIPAZIONE DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA
(R029 000, C07a, 0025°)

Il PRESIDENTE avverte che la seduta della Commissione già convocata per domani alle ore 15,30 non avrà più luogo. Avverte altresì che la riunione dell'Ufficio di Presidenza allargato ai rappresentanti dei Gruppi, già convocata per le ore 15,15, è anticipata alle ore 9,15.

Prende atto la Commissione.

La seduta termina alle ore 16,30.