TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

GIOVEDÌ 30 GENNAIO 1997


66a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

La seduta inizia alle ore 8,50.

PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito dell'indagine conoscitiva sulle condizioni geostatiche del sottosuolo napoletano: documento conclusivo
(Seguito dell'esame e rinvio)
(R048 000, C13a, 0002°)

Riprende l'esame della proposta in titolo, sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

Si apre il dibattito.

Il senatore FLORINO, nel rilevare preliminarmente che nella bozza di documento conclusivo manca il riferimento ad alcuni degli aspetti più drammatici emersi nel corso degli incontri svoltisi a Napoli, giudica criticamente la decisione del Governo di destinare un finanziamento eccessivo ad interventi per il sistema fognario di Napoli, alla luce del fatto che i fondi trasferiti finora dallo Stato o sono stati distolti dall'originaria destinazione e utilizzati per spese correnti o hanno finanziato opere pubbliche che hanno finito per stravolgere ulteriormente l'assetto del territorio, come ad esempio nel caso della ricostruzione post-terremoto. Ritiene poi interessante ricordare alla Commissione, che non ha avuto a Napoli precise indicazioni al riguardo, che negli anni dal 1973 al 1996 sono stati realizzati circa 200.000 vani abusivi molti dei quali, benchè condonati, non hanno ottenuto l'allaccio con il sistema fognario. Considerata la situazione dei sottoservizi e le continue infiltrazioni provenienti dalle lesioni delle condutture fognarie e idriche - in quest'ultimo caso, anche per precise responsabilità della società di gestione - una proposta da inserire nel documento conclusivo dovrebbe essere senz'altro quella di accorpare in un unico sistema tutte le infrastrutture sotterranee, anche per facilitarne il monitoraggio. Il documento conclusivo dovrebbe poi, a suo avviso, indirizzare l'attenzione verso le responsabilità istituzionali che hanno sicuramente aggravato la situazione di dissesto dell'area napoletana. Il Parlamento ed il Governo non devono comunque dimenticare in quest'occasione che a Napoli la criminalità camorristica è ancora forte ed ha forti legami con le strutture istituzionali: ciò è dimostrato da molteplici episodi di violenza avvenuti in concomitanza con la destinazione all'area napoletana di rilevanti flussi di denaro pubblico. In conclusione, dichiarandosi insoddisfatto per la proposta di documento conclusivo, auspica che il Parlamento lanci un segnale forte per il definitivo superamento della logica dell'emergenza e per la razionalizzazione delle competenze, attraverso in primo luogo l'accorpamento in un unico Ministero di quelle governative e successivamente un più stretto coordinamento fra i soggetti istituzionali competenti a livello centrale e periferico.

Il senatore VELTRI esprime soddisfazione per la proposta di documento conclusivo, non solo perchè riporta in modo sintetico la gran mole di informazioni acquisite nel corso dell'indagine finora effettuata, ma anche per il merito delle considerazioni e valutazioni in essa contenute. A suo avviso, non rientra nei compiti della Commissione l'individuazione delle responsabilità; occorrerà invece utilizzare l'indagine in corso per arrivare a decidere con cognizione di causa, ed in sintonia con gli intendimenti governativi, quali interventi adottare per tutta l'area napoletana e per altre zone con problematiche analoghe. La bozza di documento conclusivo, pur mostrando forse un eccessivo dettaglio nelle parti tecniche, individua quelle che, anche a suo avviso, sono le cause principali del dissesto, così come nella parte finale pone opportunamente l'accento sull'esistenza di grosse carenze nella gestione del territorio e nella pianificazione territoriale della Campania. Anche per approfondire tale aspetto, sarebbe opportuno pertanto lo svolgimento di altre audizioni, privilegiando quelle del sindaco Bassolino - che lo ha prospettato durante l'incontro di Napoli - e della regione Campania, con la quale a Napoli non è stato possibile attuare un confronto soddisfacente sulle varie questioni sollevate, purchè ovviamente tutto ciò possa avvenire in tempi ragionevoli.

Il senatore PONTONE, già iscritto a parlare, richiede di poter intervenire in un'altra seduta.

Il senatore CONTE ritrova, nella proposta di documento conclusivo avanzata dai relatori, la giustezza delle ragioni che avevano indotto la Commissione a deliberare l'indagine conoscitiva in titolo; è anzi apprezzabile che anche il Governo abbia apprestato, nella giornata di ieri, una prima serie di decisioni per far fronte al grave stato di pericolo del sottosuolo partenopeo, benchè sia auspicabile che di tali decisioni il Parlamento sia reso al più presto partecipe in modo da poter concorrere alla definizione delle priorità di intervento.
L'attuale situazione è grave anche per la necessità di convertire l'odierna separazione di competenze in complementarietà degli interventi, superando le ragioni di incomunicabilità che finora si sono frapposte ad un'utile sinergia tra enti locali: del resto, una traccia di tale differenza di atteggiamento si rinviene nelle circostanze che hanno indotto i presidenti della regione Campania e della provincia di Napoli a non poter presenziare alle audizioni svolte dalla delegazione della Commissione nel corso del sopralluogo in città. I ritardi della Regione nella costituzione delle autorità di bacino aggravano una situazione di stretto collegamento geostatico tra area napoletana ed aree flegrea e vesuviana, nella quale l'interrelazione tra competenze comunali e regionali non può essere ulteriormente sottovalutata; del resto, i casi di dissesto idrogeologico nel territorio regionale si estendono anche agli eventi franosi che recentemente hanno luttuosamente colpito la penisola sorrentina, dai quali è derivata un'attenzione di livello nazionale alla tutela del suolo in Campania, per la quale occorre assicurare analogo livello di interventi pubblici.
I lavori necessari dovranno utilizzare le conoscenze scientifiche e territoriali già disponibili, ma il loro esito - prevedibilmente nel medio periodo - dovrà soffermarsi sul sistema fognario e sugli altri sottoservizi esistenti a Napoli, programmando l'uso delle risorse in modo non generico. Nella diagnosi dello stato di pericolo, è piuttosto ricorrente l'individuazione di aree dissestate lungo le fasce collinari colpite dalla speculazione edilizia degli ultimi decenni: la comprensione del quadro degli interventi da prefigurare non può perciò omettere tale indicazione di priorità, indirizzandosi nel senso del risanamento urbano.

Il senatore SPECCHIA apprezza i contenuti della proposta di documento avanzata dai relatori, che riordina i dati tecnici esposti dai soggetti auditi in maniera esauriente ed approfondita; quanto alle proposte avanzate, opportunamente esse si spingono ad indicare priorità non limitate al sottosuolo, ma tese ad affrontare la più generale problematica del risanamento dei centri storici. Si tratta perciò di un ottimo punto di partenza, che potrà essere arricchito accogliendo le molteplici istanze di supplemento di istruttoria, mediante audizioni in Commissione del sindaco Bassolino e del presidente Rastrelli: in tal modo si dovrebbe poter conoscere l'ammontare complessivo delle risorse finanziarie investite nel sottosuolo napoletano, nonchè lo stato degli interventi in corso.
Nonostante i gravi problemi di trasparenza amministrativa e di correttezza della gestione dei finanziamenti in passato destinati all'area partenopea, respinge la suggestione secondo cui il conferimento di risorse pubbliche sarebbe necessariamente foriero di malversazioni: piuttosto, un monitoraggio completo delle risorse attualmente destinate, nonchè delle iniziative in corso e dei motivi per i quali esse non sono state completate, potrebbe aiutare ad individuare aree e metodologie di spesa per il risanamento di un centro storico importante, sui cui problemi geostatici è merito della Commissione l'aver dato il giusto rilievo a livello nazionale.

Il senatore LAURO giudica importante acquisire elementi conoscitivi sulle recenti decisioni preannunciate dal Governo per la città di Napoli; a livello parlamentare, comunque, l'attenzione è già sviluppata da tempo, tant'è vero che durante l'esame in Assemblea del disegno di legge n. 1925 il gruppo di Forza Italia ha presentato un emendamento volto ad accrescere ed estendere la finalizzazione di spesa per il risanamento urbano della città di Napoli (attualmente limitato a 25 miliardi già destinati ad un'area ben definita, quale il Pallonetto di Santa Lucia, nonostante che nel corso del sopralluogo siano emerse necessità altrettanto urgenti in circoscrizioni periferiche). Nel destinare risorse per la sicurezza geostatica, poi, non si può far ricadere sulla collettività il costo dell'imperizia delle aziende incaricate dei sottoservizi: la relativa responsabilità nei crolli va acclarata, allo scopo di rivalersi su di esse per i danni cagionati.

Il presidente GIOVANELLI risponde all'ultimo intervento precisando che il supplemento di istruttoria non esclude la futura presenza in Commissione del Governo, nelle sue istanze maggiormente competenti sulla questione; impegnandosi a produrre in Commissione il prima possibile copia del comunicato-stampa contenente l'annuncio delle misure intraprese dal Governo nella giornata di ieri, il Presidente rinvia il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana.

La seduta termina alle ore 10,20.