ISTRUZIONE (7a)

GIOVEDI' 21 DICEMBRE 2000

497a Seduta (antimeridiana)

Presidenza Vice Presidente
BISCARDI
indi del Presidente
OSSICINI


Intervengono i ministri della pubblica istruzione De Mauro e dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica Zecchino.

La seduta inizia alle ore 9,05.

PROCEDURE INFORMATIVE

Comunicazioni del Ministro dell'Università e della ricerca scientifica e del Ministro della pubblica istruzione sulle modalità della formazione universitaria dei docenti della scuola di base e della scuola secondaria.
Ha anzitutto la parola il ministro ZECCHINO, il quale comunica di aver avviato le necessarie consultazioni per l'individuazione del miglior percorso formativo degli insegnanti nell'ambito del nuovo ordinamento, sia scolastico che universitario. Lo stesso Consiglio dei Ministri è stato incidentalmente investito della questione, all'atto dell'approvazione del Programma di attuazione del riordino dei cicli scolastici ora all'esame dell'Assemblea del Senato. La formazione dei docenti nel nuovo quadro ordinamentale è infatti passibile di diverse soluzioni. Personalmente, egli esprime il convincimento che le esigenze formative degli alunni non siano uniformi nell'arco del percorso scolastico e che occorra pertanto porre particolare attenzione alle diverse fasi evolutive. In tale ottica, appare senz'altro utile valorizzare alcune lauree come ad esempio quella in scienze della formazione, che conferisce a suo giudizio la preparazione ottimale per la fase di avvio del percorso scolastico, caratterizzato da un forte contenuto pedagogico. Nei primi anni della scuola di base, in considerazione dell'insegnamento sostanzialmente unitario ivi impartito, non è infatti richiesto un alto tasso di professionalità disciplinare, mentre maggiori approfondimenti tematici appaiono indispensabili nei livelli di scolarità successivi. A ciò si aggiunge la considerazione che, per le discipline scientifiche, risulta più facile l'acquisizione di una professionalità disciplinare in tempi più ristretti, mentre per le discipline umanistiche ciò risulta più arduo. Conclusivamente, egli ritiene che per i docenti della scuola di base sia preferibile l'approccio globale connesso alla laurea in scienze della formazione, cui far seguire una specializzazione annuale a carattere di tirocinio; per i docenti della scuola secondaria, appare invece imprescindibile che alla laurea si aggiungano la laurea specialistica nonché un tirocinio annuale.

Il senatore CORTIANA chiede chiarimenti in ordine al futuro professionale di coloro che hanno conseguito una laurea in scienza dell'educazione primaria o sono attualmente iscritti a tale corso di laurea, in conformità all'ordinamento scolastico e universitario vigente finora.

Il ministro ZECCHINO chiarisce di aver incentrato la propria esposizione sull'assetto della formazione dei docenti nell'ambito del nuovo quadro ordinamentale; si riserva tuttavia di svolgere in una fase successiva approfondimenti sull'inevitabile fase transitoria che caratterizzerà il passaggio fra il vecchio e il nuovo ordinamento.

Ha quindi la parola il ministro DE MAURO, il quale espone anzitutto i vincoli entro cui deve collocarsi la revisione del percorso formativo dei docenti. In primo luogo ricorda il vincolo ideologico ed ordinamentale della unitarietà della formazione, nonostante le differenze epistemologiche fra assetti disciplinari. Benchè sul versante scientifico la compattezza teorica degli insegnamenti possa consentire tempi di apprendimento più rapidi rispetto al versante umanistico, non ritiene infatti che si possa prevedere una preparazione differenziata per i docenti delle discipline scientifiche e di quelle umanistiche.
Il secondo vincolo è poi rappresentato, prosegue, dalla centralità dell'alunno da ultimo convintamente ribadita nel Programma di attuazione del riordino dei cicli scolatici. Del resto, già nell'ordinamento vigente, al tradizionale impianto secondo cui allo studente è chiesto di adattarsi a standard diversi di insegnamento si è andato sostituendo un principio sperimentale, che ha tolto alle singole discipline il potere di veto sull'avanzamento dello studente nel percorso scolastico. In tale ottica, il Programma di attuazione dei cicli non poteva non sottolineare l'ispirazione unitaria della formazione dei futuri docenti, pur nel rispetto della evidente articolazione connessa alle diverse specificità disciplinari.
Nei gruppi di lavoro incaricati dell'individuazione del migliore percorso formativo dei docenti, sono peraltro emerse opinioni diverse: da un lato è stato sostenuto che i docenti dovessero conseguire, oltre alla laurea, anche la laurea specialistica, cui far seguire una specializzazione annuale (secondo alcuni, addirittura biennale); dall'altro, è stato sostenuto che fosse sufficiente la laurea di durata triennale, cui far seguire il biennio delle scuole di specializzazione.
In entrambi i casi, egli ritiene che occorra fare chiarezza su due profili cruciali: anzitutto, bisogna dissipare il dubbio che la laurea di durata triennale possa non consentire una preparazione sufficiente e, in tal senso, le università hanno il dovere di dimostrare che si tratta di un timore infondato; in secondo luogo, bisogna prendere atto che, qualora si opti per il percorso formativo più lungo, esso dovrà essere comune a tutti i docenti pena il determinarsi di discriminazioni che potrebbero avere ripercussioni negative sulle relazioni sindacali e sulle possibilità di mobilità verticale dei docenti.

In considerazione dell'inizio dei lavori dell'Assemblea, il presidente OSSICINI rinvia il dibattito sulle comunicazioni dei Ministri ad altra seduta.

La seduta termina alle ore 9,30.