AFFARI COSTITUZIONALI (1a)

MARTEDÌ 3 GIUGNO 1997


147a Seduta

Presidenza del Presidente
VILLONE

La seduta inizia alle ore 12,35.

IN SEDE CONSULTIVA
DOC. LVII, n. 2 - Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 1998-2000
(Parere alla 5a Commissione: esame e rinvio)
(R125 b00, C05a, 0003°)

Il relatore VILLONE, nell'individuare le parti del Documento concernenti le materie di competenza della Commissione, richiama anzitutto l'attenzione sulle linee di intervento per il contenimento della crescita della spesa pubblica, tra le quali vi è un obiettivo di razionalizzazione connesso alla riforma del bilancio dello Stato e al rafforzamento delle capacità manageriali della dirigenza statale, nonchè al decentramento amministrativo e funzionale della spesa, allo snellimento delle procedure, all'accentuazione della responsabilità finanziaria degli enti periferici, alle procedure di acquisto di beni e servizi da parte dell'amministrazione. Secondo il Documento, dagli interventi citati, riferiti anche ai settori della scuola e della sanità, si intendono ottenere risparmi di spesa pari a circa un terzo del complesso. Quanto alle politiche settoriali, in tema di sviluppo del Mezzogiorno e delle aree depresse vi è un riferimento all'esigenza di assicurare certezza del diritto e ripristino delle condizioni di legalità nel territorio, quali precondizioni per la libera iniziativa economica, che si realizza in particolare nella piena tutela dei contratti. In merito alle riforme strutturali, un capitolo specifico è dedicato alla riforma della pubblica amministrazione che, in attuazione del programma di Governo e delle previsioni del Documento di programmazione economico-finanziaria del 1996, dispone di strumenti normativi già vigenti, come le leggi n. 59, n. 94 e n. 127 del 1997, rispettivamente concernenti il trasferimento di funzioni amministrative alle regioni e agli enti locali e la riforma della pubblica amministrazione, il nuovo assetto del bilancio dello Stato e la semplificazione dei procedimenti amministrativi. In tale contesto, è stato affermato per la prima volta nell'ordinamento italiano - con la legge n. 59 del 1997 - un principio cardine dei sistemi federali, il principio di sussidiarietà, che comporta l'individuazione di funzioni e compiti per i quali non risulti più necessaria l'attribuzione ad un soggetto pubblico, con il conseguente ritorno alla società civile e alle autonomie funzionali, in modo da alleggerire, e ridurre, il peso dell'intervento pubblico nel suo complesso. Con i decreti legislativi di attuazione, sarà inoltre conferito alle regioni e agli enti locali tutto ciò che attiene lo sviluppo degli interessi delle comunità locali, e in particolare le funzioni e i compiti amministrativi localizzabili nei rispettivi territori. Di conseguenza, saranno accorpate, trasformate o soppresse le strutture centrali e periferiche interessate al trasferimento di funzioni e compiti. Tali interventi necessitano, secondo il documento in esame, di alcune integrazioni normative, non tutte realizzabili con i previsti decreti legislativi di correzione: viene prospettata, di conseguenza, l'opportunità di misure di completamento dell'azione riformatrice, nell'ambito dei provvedimenti collegati alla prossima legge finanziaria.
Un riferimento specifico è poi rivolto agli effetti di semplificazione sulle procedure amministrative derivanti dalla legge n. 127 del 1997, che postulano una ricaduta economico-finanziaria in particolare per la ridefinizione dello strumento della conferenza di servizi, che potrebbe consentire una notevole accelerazione nella progettazione e nell'esecuzione delle opere pubbliche. Un ulteriore, specifico riferimento è riservato al progetto della rete telematica unitaria della pubblica amministrazione, quale strumento di innovazione amministrativa. Quanto alla riforma del bilancio dello Stato, essa è fondata su una sostanziale semplificazione e su una maggiore responsabilità e autonomia gestionale dei dirigenti pubblici, in attuazione del decreto legislativo n. 29 del 1993, tale da attribuire ai dirigenti responsabili delle unità interessate la facolta di spostare risorse da un capitolo di bilancio all'altro, previa comunicazione al Ministro del tesoro, senza interventi legislativi. La nuova impostazione del bilancio, fondata sull'abbandono del criterio della spesa incrementale con la scelta di un meccanismo di bilancio a base zero, insieme alla capacità di controllo gestionale attribuita alla dirigenza, dovrebbe consentire l'eliminazione delle inerzie e il conseguimento di risparmi consistenti e di maggiori capacità di governo della spesa pubblica, con un'accentuata flessibilità di intervento.
Il Relatore annuncia che il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali gli ha manifestato per le vie brevi l'intendimento di partecipare ai lavori della Commissione per l'esame del documento in titolo e propone pertanto di rinviare a una seduta successiva la discussione a tale riguardo e la conseguente formulazione del parere.

La Commissione consente e il seguito dell'esame è quindi rinviato.

SCONVOCAZIONE DELLA COMMMISSIONE

Il PRESIDENTE avverte che le sedute già convocate per le ore 14,45 e 20,30 di oggi, non avranno luogo.

La seduta termina alle ore 12,55.