AFFARI COSTITUZIONALI (1a)
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 1998

309a Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
VILLONE

Intervengono il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali Bassanini e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Bettinelli.

La seduta inizia alle ore 12,05.

IN SEDE CONSULTIVA
(3369) Norme in materia di attività produttive
(Parere alla 10a Commissione su testo ed emendamenti: rinvio del seguito dell'esame)

Il senatore PASTORE richiama l'attenzione su un emendamento aggiuntivo presentato presso la Commissione di merito in ordine al disegno di legge in titolo e relativo alle società di professionisti: ritiene urgente pronunciare un parere in proposito, per gli aspetti di competenza della Commissione.

Il presidente VILLONE precisa che l'emendamento appena citato è stato sottoposto dal Presidente della Commissione industria al Presidente del Senato perchè questi ne valutati la proponibilità nel contesto normativo cui è stato riferito. D'altra parte su di esso non è stata formulata alcuna richiesta di parere da parte della Commissione competente. Egli tuttavia si riserva di sottoporre al Presidente del Senato, nelle forme opportune, la questione di rilevanza per la valutazione di legittimità costituzionale anche dell'emendamento di cui si tratta.

Il seguito dell'esame del disegno di legge e dei relativi emendamenti trasmessi dalla Commissione di merito è quindi rinviato a una seduta successiva.

IN SEDE REFERENTE
(3015) Misure per la prevenzione dei fenomeni di corruzione, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Mammola ed altri; Lucchese ed altri; Pecoraro Scanio; Frattini; Veltri; Veltri ed altri; Veltri ed altri; Tremaglia e Fragalà; Piscitello ed altri
(3339) BERTONI - Misure per la prevenzione della corruzione e di altri delitti contro la pubblica amministrazione
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta pomeridiana del 1o ottobre, con la trattazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge n. 3015.

Sugli emendamenti all'articolo 9, riqualificati come subemendamenti all'emendamento 10.4 e riferiti pertanto all'articolo 10 di quest'ultimo emendamento, il relatore VILLONE conferma le proprie valutazioni positive quanto all'emendamento 9.1, ad esclusione delle ultime due parti.

In merito alla prima parte dell'emendamento il senatore PASTORE ritiene preferibile riferirsi alla nozione di controllo societario desunta in particolare dal codice civile; conferma partano la validità della proposta emendativa, da riferire esclusivamente alla lettera h) dell'articolo 10 del testo proposto dal relatore con l'emendamento 10.4.
L'emendamento 9.1 è approvato nella parte appena individuata dal senatore Pastore.

In merito all'inclusione dei docenti universitari nelle categorie di soggetti obbligati alle dichiarazioni patrimoniali, il relatore VILLONE, che aveva escluso in un primo momento tali soggetti in ragione della carenza di rilevanza quanto alla gestione di risorse pubbliche, propone di includerli limitatamente a quanti di essi abbiano responsabilità direttive, gestionali e amministrative nelle università. Concorda il sottosegretario BETTINELLI che propone quindi di aggiungere una ulteriore lettera, riferita ai docenti universitari di ruolo cui sono affidate responsabilità di direzione di strutture di Ateneo.

Nei termini esposti dal rappresentate del Governo, è approvata la proposta di aggiungere una lettera n) all'elenco dell'articolo 10, di cui all'emendamento 10.4.

La senatrice d'ALESSANDRO PRISCO sottopone alla Commissione una esigenza di riflessione circa l'opportunità di includere nell'elenco alcuni soggetti, come ad esempio i magistrati, che non hanno responsabilità di gestione di risorse pubbliche.

Il relatore VILLONE condivide la perplessità e ricorda che i criteri di inclusione sono quello appena indicato dalla senatrice d'Alessandro Prisco e quello delle rilevanti responsabilità pubbliche, inerenti in particolare alle cariche elettive.

Il senatore PASSIGLI osserva che l'inclusione dei magistrati dovrebbe indurre a considerare altri corpi dello Stato egualmente rilevanti, ancorchè privi di responsabilità nella gestione di risorse pubbliche. Nel contesto in esame, peraltro, sarebbe preferibile escludere anche i magistrati.

Il senatore PASTORE invita a individuare un criterio di specificazione e di rilevanza analogo a quello disposto per i docenti universitari.

Il senatore PELLEGRINO rileva che non tutti i soggetti considerati hanno responsabilità di gestione di risorse pubbliche, ma vi è anche un criterio implicito di rilevanza delle funzioni e di esposizione critica di queste ultime sotto l'aspetto di possibili fenomeni corruttivi, che potrebbero destare particolare allarme sociale, come ad esempio la compravendita di sentenze e di atti legislativi.

Il senatore PASSIGLI obietta che in tal caso dovrebbero essere considerati anche i componenti delle attività amministrative indipendenti e degli organi direttivi della Banca d'Italia, in ragione dell'evidente rilevanza delle funzioni esercitate.

Il senatore PINGGERA ricorda che i magistrati sono già sottoposti ad analoghi obblighi di dichiarazione, mentre quello proposto potrebbe avere un'estensione eccessiva, comportando anche un problema di gestione dei dati e di effettività dei controlli.

Il relatore VILLONE obietta che nella nuova configurazione assunta dal testo normativo non vi sarebbe una raccolta centralizzata di dati nè un controllo indiscriminato ma la mera possibilità, per alcune categorie, di accertamenti patrimoniali individuali.

La senatrice DENTAMARO considera molto sensata l'affermazione del senatore Passigli circa l'opportunità di includere i componenti delle autorità indipendenti, che operano in settori critici e rilevanti.

Si associa il senatore PASTORE.

Il relatore VILLONE, preso atto dell'andamento della discussione, propone di inserire nell'elenco anche i membri delle attività amministrative indipendenti e i componenti gli organi direttivi della Banca d'Italia.

La senatrice d'ALESSANDRO PRISCO conferma la sua perplessità sull'inclusione dei magistrati.

Il relatore VILLONE osserva che il Consiglio superiore della magistratura è in procinto di realizzare un sistema di controllo patrimoniale sui magistrati ordinari: si tratta pertanto di assecondare un progetto già in atto.

Secondo il senatore PASTORE dovrebbero essere compresi anche i magistrati onorari.

Il relatore VILLONE paventa un'estensione eccessiva dei soggetti obbligati.

Il senatore PELLEGRINO riassume gli argomenti positivi e negativi circa l'inclusione dei magistrati onorari, che esercitano le stesse funzioni di quelli di ruolo, ma potrebbero essere disincentivati ad assumere gli incarichi. Osserva, inoltre, che la relativa disciplina normativa è in corso di revisione e si trova pertanto in una fase evolutiva.

Si conviene quindi a maggioranza di estendere anche ai magistrati onorari la lettera k) dell'articolo 10, nel testo dell'emendamento 10.4.

Il relatore VILLONE riassume le modifiche al citato articolo 10, da considerare sostitutivo dell'articolo 9 del disegno di legge, sottoponendo il nuovo testo al voto della Commissione (emendamento 9.100).

La Commissione approva.

Si passa all'esame dell'articolo 11 contenuto nell'emendamento 10.4 del relatore. Sono acquisiti come subemendamenti gli emendamenti all'articolo 10 del disegno di legge. Secondo il relatore, l'emendamento 10.2 è da considerare implicito. Esso è tuttavia dichiarato decaduto in assenza del proponente.

La senatrice d'ALESSANDRO PRISCO fa proprio l'emendamento 10.3 in assenza del proponente. Ricorda, quindi, la motivazione esposta dal senatore Pardini e fondata sulla rilevanza di alcuni circoli e associazioni sotto l'aspetto della capacità di potere economico-finanziario, e talvolta anche politico.

Il senatore PASTORE obietta che la dichiarazione di cui si tratta riguarda la fisionomia patrimoniale dei soggetti, mentre le associazioni cui essi eventualmente aderiscono non hanno alcuna rilevanza in proposito. Esse potrebbero assumere invece un certo interesse in caso di indagini specifiche, dalle quali comunque emergerebbe l'adesione alle stesse associazioni.

Il senatore PASSIGLI ritiene preferibile prevedere un obbligo di dichiarazione sull'appartenenza solo per i casi di indagine già intrapresi e si dichiara invece contrario all'emendamento.

Anche il senatore PINGGERA ritiene irrilevante l'adesione ad associazioni quanto agli accertamenti patrimoniali. Tuttavia, potrebbe trattarsi di un ulteriore elemento di qualche utilità, per la rilevazione di indici sintomatici di arricchimento.

La senatrice d'ALESSANDRO PRISCO, preso atto delle riserve manifestate da più parti sull'emendamento 10.3, ritira quindi la proposta di modifica.

Il senatore PASTORE riformula l'emendamento 10.1, riferendolo al comma 3 dell'articolo 10 contenuto nell'emendamento 10.4 (10.1 nuovo testo).

La Commissione, quindi, approva nel testo modificato l'articolo 11 del testo proposto dal relatore con l'ememendamento 10.4, quale articolo 10 del disegno di legge (10.100).

Si passa all'esame dell'articolo 12 (anagrafi patrimoniali), contenuto nell'emendamento 10.4, proposto dal relatore.

Si considerano accantonati gli emendamenti riferiti in origine all'articolo 11 del disegno di legge, con riserva di trattazione in ordine all'articolo 14 contenuto nell'emendamento 10.4 del relatore.

L'articolo 12 contenuto in quest'ultimo emendamento viene poi approvato in una nuova formulazione, proposta dal relatore al fine di rimuovere le ragioni del parere contrario espresso dalla Commissione bilancio in merito al comma 1 nonchè di precisare la natura del regolamento di cui al comma 2 e quella del rapporto tra la Commissione e l'AIPA, di cui al comma 5 (emendamento 11.100).

La Commissione approva l'emendamento.

Quanto all'articolo 13, contenuto nell'emendamento 10.4 del relatore, il sottosegretario BETTINELLI osserva che il sito Internet è per sua natura pubblico e non potrebbe esservi limitata la consultazione di dati riservati.

La senatrice DENTAMARO si dichiara contraria all'istituzione di un sito Internet rivolto a conferire una pubblicità indiscriminata a dati per propria natura riservati e sottoposti dalla legge a possibilità di accesso ma non di divulgazione senza limiti.

Il presidente VILLONE osserva che si tratta di rendere disponibili esclusivamente le dichiarazioni dei redditi, come già avviene per altri soggetti.

La senatrice DENTAMARO dubita dell'opportunità di tale innovazione, in particolare per alcuni tra i soggetti considerati.

Il senatore PASTORE condivide le perplessità manifestate in proposito, non rileva una particolare utilità in un regime di pubblicità indiscriminata e sottolinea la differenza tra l'esercizio di un mandato elettivo, che comporta un obbligo di esposizione pubblica tendenzialmente completa, e l'esercizio di responsabilità pubbliche di diversa natura, che non comportano di per sè alcuna necessità di intrusione nella sfera personale, ancorchè sotto un esclusivo aspetto patrimoniale. Mentre dichiara di condividere la prescrizione di cui alla prima parte della disposizione in esame (circa la comunicazione per via informatica dei dati patrimoniali alla Commissione di garanzia), si dichiara invece contrario alla seconda parte della proposta, relativa al sito Internet.

Concorda il senatore PASSIGLI, che reputa necessario distinguere tra l'accessibilità dei dati e una pubblicità priva di limiti.

Anche il senatore PINGGERA considera preferibile evitare una pubblicità inscriminata dei dati patrimoniali.

Il sottosegretario BETTINELLI conviene sull'opportunità di omettere il riferimento al sito Internet e propone di riformulare la prima parte della disposizione.

Il relatore VILLONE concorda e riformula l'articolo 13 da lui proposto, senza riferimenti al sito Internet e integrando la prima parte di esso con un rinvio a procedure idonee a garantire la riservatezza (emendamento 12.100).

La Commissione approva il nuovo emendamento.

In merito all'articolo 14, contenuto nell'emendamento 10.4 del relatore, quest'ultimo ricorda la disciplina prevista in materia dal disegno di legge e precisa che la modifica da lui elaborata prevede un termine in cui è possibile regolarizzare la propria posizione da parte dei soggetti obbligati, trascorso il quale opera automaticamente una sanzione sospensiva dalle funzioni e dagli emolumenti. Per i membri del Governo la sospensione si applica solo agli emolumenti, in ragione delle evidenti implicazioni costituzionali di un'eventuale sospensione dall'esercizio delle funzioni.

La senatrice DENTAMARO chiede chiarimenti sul rinvio, contenuto nella proposta in esame, alla sanzione amministrativa di cui all'articolo 4, comma 7.

Il relatore VILLONE ricorda che quella disposizione fu accantonata per una riflessione ulteriore, ed è comunque da rinvenire nell'emendamento aggiuntivo approvato dalla Commissione in tema di iniziativa disciplinare e di termini dei relativi procedimenti.

Il sottosegretario BETTINELLI dichiara di condividere le disposizioni in esame e suggerisce alcune correzioni di forma.

La senatrice DENTAMARO si sofferma sulla decorrenza dei termini e delle sanzioni successive, proponendo di far coincidere la pubblicità con il compimento del trentesimo giorno.

Il senatore PINGGERA sollecita l'inserimento di una disposizione che prescriva uno specifico avviso agli inadempienti, in modo che siano messi in condizione di regolarizzare la propria posizione.

Il relatore VILLONE si dichiara disponibilie verso tali possibili integrazioni.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 13,30.