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GIUNTA
per gli affari delle Comunità europee

GIOVEDÌ 1° MARZO 2001

254a Seduta

Presidenza del Presidente
BEDIN



La seduta inizia alle ore 8.40




SUI LAVORI DELLA GIUNTA


Il presidente BEDIN, in relazione ai nuovi atti comunitari assegnati, il cui elenco è stato trasmesso ai componenti della Giunta, chiede se vi siano proposte in merito al loro eventuale inserimento nel programma dei lavori. Egli rileva al riguardo come, sebbene la legislatura volga al termine, sia opportuno confermare finché possibile la prassi, attraverso la selezione degli atti ritenuti prioritari, di una sistematica valutazione preliminare di tutti gli atti trasmessi dal Governo.

La senatrice SQUARCIALUPI propone di inserire nel programma dei lavori gli atti n. 166, sull’istituzione di una rete europea di prevenzione della criminalità, n. 174, concernente il programma di scambi e di formazione nel settore della prevenzione della criminalità (programma Hippocrates), n. 175, sugli scambi e la formazione per gli operatori della giustizia (programma GROTIUS II), e n. 177, sugli scambi, la formazione e la cooperazione del personale addetto alla lotta contro la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento sessuale dei bambini (programma STOP II).

La senatrice DE ZULUETA condivide la proposta di esaminare il programma STOP II ma rileva l’insufficienza di un programma di cooperazione in assenza di una comune legislazione quadro sostanziale.

Il presidente BEDIN condivide le proposte della senatrice Squarcialupi e propone di aggiungere l’inserimento nel programma dei lavori degli atti n. 162, n. 164, n. 167 e n. 171, tutti costituiti da comunicazioni informative rispettivamente concernenti la politica comunitaria in materia di immigrazione, il diritto d’asilo, la costituzione di Eurojsut ed i progressi compiuti nella creazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia nell’Unione; egli propone altresì di iscrivere nel programma dei lavori anche gli atti n. 165, sull’istituzione di una rete europea di formazione giudiziaria, e n. 168, sull’esecuzione delle decisioni di blocco dei beni o di sequestro probatorio.

Il senatore MANZI osserva l’esigenza di concentrare i lavori della Giunta nella prospettiva della fine della legislatura.

Il presidente BEDIN precisa che una sistematica decisione sulla calendarizzazione degli atti comunitari assegnati alla Giunta si rende opportuna avendo le Camere sollecitato il Governo a riprendere la trasmissione al Parlamento di tali atti, dopo una sospensione di tale procedura durata alcuni anni. Egli aggiunge inoltre che le considerazioni avanzate dalla senatrice De Zulueta potrebbero costituire proprio l’oggetto delle osservazioni rese dalla Giunta sull’atto comunitario n. 177, qualora esso venga esaminato in tempo utile.

La Giunta conviene infine sulle proposte della senatrice Squarcialupi e del presidente Bedin.



IN SEDE CONSULTIVA


(46) Posizione comune definita dal Consiglio il 30 marzo 2000 in vista dell’adozione della raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce i criteri minimi per le ispezioni ambientali negli Stati membri (doc. 5684/1/00 Rev 1)
(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 144, comma 1, del Regolamento, e conclusione. Parere alla 13a Commissione: favorevole con osservazioni)

Riprende l’esame sospeso nella seduta del 1° febbraio.

Il relatore BORTOLOTTO ricorda che nella precedente seduta ha illustrato l’atto in titolo, di cui riassume le caratteristiche essenziali, e ribadisce il giudizio favorevole allora espresso in considerazione dell’opportunità di promuovere l’istituzione di una rete di controlli sistematici in materia ambientale.
L’oratore ribadisce tuttavia le osservazioni già esposte a proposito della trasformazione del progetto di raccomandazione in una direttiva vincolante, come proposto dal Parlamento europeo, e dell’estensione del suo campo di applicazione a settori che attualmente risultano esclusi quali l’inquinamento acustico ed elettromagnetico.

Verificata la presenza del numero legale, la Giunta conferisce quindi mandato al relatore a redigere un parere favorevole con le osservazioni esposte.


(92) (COM (2000) 443 def.) – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale, al Comitato delle Regioni e alla Banca centrale europea sugli aspetti pratici dell’introduzione dell’euro: situazione attuale e azioni future (doc. 10495/00)
(Esame, ai sensi dell’articolo 144, comma 1, del Regolamento. Parere alla 6a Commissione: favorevole con osservazioni)

Il presidente relatore BEDIN illustra l’atto comunitario in titolo, che non costituisce un progetto normativo in senso stretto bensì una comunicazione della Commissione che, finita la prima metà del periodo transitorio della terza fase dell’unione economica e monetaria, offre una panoramica dei preparativi finora messi in atto e di quelli ancora necessari per passare definitivamente all'euro all’inizio del 2002.
La comunicazione evidenzia in particolare due cambiamenti da affrontare: la conversione in euro di tutti gli importi monetari espressi in unità monetarie nazionali ed il ritiro delle banconote e delle monete denominate in valuta nazionale con simultanea introduzione di quelle denominate in euro. Tra i punti sottolineati dalla Commissione figurano in particolare l’esigenza di informare tutti gli interessati sul calendario esatto dell’introduzione materiale dell’euro, tenendo conto che il termine ultimo è il 31 dicembre 2001, e la necessità di abituare i cittadini ad utilizzare l’euro già prima di tale data. Al riguardo l’oratore, rilevando come l’atto in esame illustri gli importanti compiti che spettano agli istituti finanziari per accelerare l’adeguamento dei terminali di pagamento in grado di trattare più valute e stimolare l’impiego dell’euro da parte di commercianti e consumatori, osserva che di frequente si riscontra invece una diffusa impreparazione degli istituti di credito rispetto a tale scadenza ed in merito allo svolgimento di operazioni denominate in euro. Tale aspetto potrebbe quindi essere evidenziato nel parere reso dalla Giunta.
Il Presidente relatore descrive inoltre altri aspetti della suddetta comunicazione con riferimento alle segnalazioni concernenti la scarsa attenzione dei consumatori per i prezzi indicati in euro, l’esigenza di accentuare la collaborazione e lo scambio di informazioni fra pubbliche amministrazioni e piccole e medie imprese per preparare tale passaggio, l’accantonamento di scorte adeguate di monete in euro, la lotta contro la contraffazione di tali monete, il supporto alle attività di informazione dei cittadini svolte dagli enti locali – che meriterebbe di essere adeguatamente evidenziato anche nel parere reso dalla Giunta – e la necessità, infine, di pianificare e pubblicizzare i programmi nazionali di sostituzione del contante.
L’oratore conclude proponendo quindi di esprimere un giudizio favorevole con le osservazioni esposte cui aggiunge l’opportunità di segnalare nel parere taluni rilievi in merito alla campagna di informazione televisiva in corso sull’introduzione dell’euro. Lo spot che viene trasmesso induce infatti i consumatori a calcolare il tasso di conversione in euro arrotondandolo a 2.000 lire, anziché precisare che un euro corrisponde a circa 1.936 lire, determinando quindi il rischio di una distorsione in senso inflattivo.

Il senatore MANZELLA chiede se in Parlamento siano state svolte indagini conoscitive o altre procedure informative al fine di verificare, attraverso l’audizione di rappresentanti della Banca d’Italia, dell’ABI e degli altri organismi interessati, lo stato di preparazione del Paese all’introduzione dell’euro. In caso negativo potrebbe essere infatti opportuno assumere, prima della conclusione della legislatura, un’iniziativa appropriata.

Il presidente relatore BEDIN ricorda che all’inizio della legislatura la Giunta ha svolto un’indagine conoscitiva, sull’attuazione del Trattato di Maastricht e le prospettive di sviluppo dell’Unione europea, in cui venne affrontata anche, ascoltando tra gli altri i rappresentanti della Banca d’Italia e del Comitato per l’euro, la questione dell’introduzione della moneta unica. Condividendo tuttavia le considerazioni del senatore Manzella l’oratore rileva che l’occasione per approfondire i suddetti aspetti potrebbe essere offerta dall’esame di altri atti comunitari concernenti l’euro, ascoltando, ove il tempo lo consenta, i rappresentanti del Governo e del Comitato per l’euro.

Il senatore BORTOLOTTO osserva che talora le stesse istituzioni comunitarie ostacolano le iniziative di informazione promosse dal Comitato per l’euro, come si evince dalle difficoltà riscontrate per effettuare delle sperimentazioni in ambito locale sull’utilizzo di monete denominate in euro. In merito alle campagne di informazione, poi, il vero problema non è tanto quello di indicare il tasso di cambio quanto piuttosto far percepire che le operazioni in euro sono già consentite.

La senatrice DE ZULUETA concorda sull’inadeguatezza della campagna di informazione televisiva in corso, improntata ad un linguaggio eccessivamente burocratico e che manca di evidenziare che l’euro si può già usare.

Il senatore MASCIONI conviene che una campagna di informazione che pubblicizza un tasso di cambio dell’euro a 2.000 lire può effettivamente determinare una pressione inflattiva.

Verificata la presenza del numero legale, la Giunta conferisce quindi mandato al Presidente relatore a redigere un parere favorevole con le osservazioni emerse nel dibattito.



OSSERVAZIONI E PROPOSTE SU ATTI DEL GOVERNO


(849) Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 98/81/CE del Consiglio, del 26 ottobre 1998, recante modifica della direttiva 90/219/CEE concernente l’impiego confinato di microrganismi geneticamente modificati
(Esame, ai sensi dell’articolo 144, comma 3, del Regolamento. Osservazioni favorevoli con proposte di modifica alla 12a Commissione)

Il PRESIDENTE relatore illustra il provvedimento in titolo volto a recepire la direttiva 98/81/CE, che ha ampiamente modificato la direttiva 90/219/CEE, sull’impiego confinato di microrganismi geneticamente modificati (MOGM), già recepita dal decreto legislativo n. 91 del 1993.
Descrivendo la direttiva 90/219/CEE l’oratore ricorda che questa classificava i MOGM in due categorie, a seconda del rischio che comportano, e stabiliva una serie di prescrizioni in materia di sicurezza ed igiene per limitare al massimo i rischi per la salute umana e per l’ambiente. Essa prevedeva inoltre una notifica alle autorità competenti da parte dell’utilizzatore per ogni nuovo impiego confinato, in impianti specifici, di MOGM. Gli Stati membri venivano inoltre obbligati a fornire una serie di informazioni alla Commissione europea per permettere una sorveglianza sull’impiego confinato di MOGM su tutto il territorio comunitario.
La direttiva 98/81/CE ha apportato fondamentali modifiche alle disposizioni della direttiva 90/219/CEE, per tener conto del patrimonio di esperienze e conoscenze acquisite dopo l’entrata in vigore della precedente direttiva. Fra le principali innovazioni figurano la semplificazione delle procedure amministrative, una più stretta correlazione fra gli obblighi di notifica ed i rischi derivanti dagli impieghi confinati e l’aggiunta di un elenco di MOGM ritenuti sicuri per la salute umana e l’ambiente. Anche il meccanismo di aggiornamento degli allegati della direttiva al progresso tecnico, basato su decisioni della Commissione previo parere reso a maggioranza da un Comitato rappresentativo degli Stati membri, è stato modificato introducendo un nuovo articolo 20-bis. In base a tale articolo l’allegato II, parte B, contenente l’elenco dei criteri per stabilire la sicurezza dei MOGM per la salute umana e l’ambiente, viene redatto e modificato con decisione del Consiglio adottata a maggioranza qualificata su proposta della Commissione.
Il Presidente relatore si sofferma quindi sui criteri e princìpi direttivi di esercizio della delega definiti dall’articolo 23 della legge n. 526 del 1999, legge comunitaria 1999, per l’attuazione della nuova direttiva.
L’oratore evidenzia inoltre come la scelta di abrogare il precedente decreto legislativo e di presentare un testo completamente nuovo abbia consentito di procedere ad un’attuazione puntuale della direttiva, ripercorrendone la stessa numerazione degli articoli. La sostanziale riproduzione degli articoli della direttiva viene interrotta dall’articolo 14 del provvedimento in esame, che istituisce una Commissione interministeriale di valutazione che, rispetto alla precedente Commissione di coordinamento, si contraddistingue per l’opportuno potenziamento della componente di esperti tecnici.
Egli propone pertanto di esprimere osservazioni favorevoli rilevando, tuttavia, che non sembrano attuati gli obblighi di cui all’articolo 18 della direttiva 90/219/CEE, come sostituito dall’articolo 1 della direttiva 98/81/CE. Detto articolo prevede in particolare che gli Stati membri trasmettano alla Commissione europea, alla fine di ogni anno, una relazione sintetica sugli impieghi confinati delle classi 3 e 4 notificati durante l’anno, e che ogni tre anni, a partire dal 2003, essi trasmettano altresì alla Commissione una relazione sull’esperienza acquisita nel quadro della direttiva.
Sottolineando l’importanza delle suddette disposizioni comunitarie – ai fini del coordinamento, del progresso delle conoscenze e dello stesso adeguamento della legislazione – il Presidente relatore segnala pertanto l’esigenza di modificare opportunamente l’articolo 15 dello schema di decreto, sugli obblighi del Ministero della sanità e delle autorità locali, contemplando, al comma 6, anche la notifica alla Commissione europea delle relazioni previste dall’articolo 18 della direttiva. Ai sensi dell’articolo 16, comma 6, dello schema di decreto, infatti, attualmente viene prevista solamente la notifica alla Commissione europea di eventuali incidenti.

Il senatore BORTOLOTTO evidenzia come i Verdi condividano la direttiva recepita dal provvedimento in titolo in quanto essa è volta ad assicurare il controllo sull’impiego dei MOGM, che possono comportare notevoli rischi per la salute umana e per l’ambiente.
Concordando sulle osservazioni del relatore l’oratore ricorda che in passato era stata già discussa l’introduzione di norme sul controllo degli organismi geneticamente modificati nel quadro della legislazione sulla valutazione di impatto ambientale.

Il senatore MANZELLA chiede chiarimenti sugli organismi comunitari di coordinamento delle attività di ricerca e controllo nel campo della sanità e della sorveglianza epidemiologica, competenti per fenomeni connessi ai MOGM ovvero per altre questioni, come la BSE.

Il senatore MASCIONI, in relazione ai quesiti del senatore Manzella, rileva come a livello nazionale siano competenti, rispettivamente, l’Istituto superiore di sanità per le questioni concernenti la ricerca e gli Istituti zooprofilattici per le questioni più direttamente attinenti a controlli sulle epidemie animali, mentre a livello comunitario esiste un apposito organismo di coordinamento scientifico.

Il presidente relatore BEDIN ricorda che il senatore Mignone è stato relatore su taluni atti comunitari concernenti appunto il coordinamento delle reti di sorveglianza epidemiologica in campo sanitario mentre per fenomeni come la mucca pazza è competente il Centro scientifico veterinario europeo, che ha anche elaborato le indicazioni poi assunte come decisioni dal Consiglio a proposito dell’emergenza BSE.

Verificata la presenza del numero prescritto di senatori, la Giunta conferisce quindi mandato al Presidente relatore a redigere osservazioni favorevoli con le proposte di modifica esposte.