TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13ª)

MARTEDÌ 28 NOVEMBRE 2000
482ª Seduta
Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

        Interviene il sottosegretario di Stato per l’interno Di Nardo.
        La seduta inizia alle ore 17,15.

IN SEDE CONSULTIVA
(4886) Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2001 e bilancio pluriennale per il triennio 2001-2003, approvato dalla Camera dei deputati
–  (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica per l’anno finanziario 2001 (limitatamente alle parti di competenza)
–  (Tab. 8) Stato di previsione del Ministero dei lavori pubblici per l’anno finanziario 2001
(limitatamente alle parti di competenza)
–  (Tab. 17) Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l’anno finanziario 2001
(limitatamente alle parti di competenza)
–  (Tab. 18) Stato di previsione del Ministero dell’ambiente per l’anno finanziario 2001

(4885) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2001), approvato dalla Camera dei deputati
(Rapporti alla 5ª Commissione. Esame congiunto e rinvio; esame della tabella 2 e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria e rinvio)
        Riferisce alla Commissione il relatore CAPALDI, in merito alle parti di competenza contenute nella tabella di bilancio n. 2 e corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria. In relazione al Centro di responsabilità n. 20, lo stanziamento complessivo previsto dal disegno di legge di bilancio per il 2001 è pari a 2.467 miliardi in termini di competenza e a 2.982,7 miliardi in termini di cassa (dei quali 984 miliardi previsti nella Nota di variazioni). La dotazione di residui passivi alla data del 1º gennaio 2000 è stimata pari a 1.196,8 miliardi. Rispetto alle previsioni assestate per il 2000 si registra in termini di competenza un aumento pari a 1.068 miliardi e in termini di autorizzazioni di cassa un aumento pari a 544,1 miliardi; l’ammontare dei residui passivi, invece, subisce un decremento pari a 1.356 miliardi.
        La grande maggioranza delle spese correnti è riconducibile all’unità previsionale di base 20.1.2.1, sulle emergenze sul territorio (39 miliardi in termini di competenza; 160 miliardi in termini di cassa) e all’unità previsionale di base 20.1.1.0, di funzionamento (33,8 miliardi in termini di competenza; 50 miliardi in termini di cassa). La grande maggioranza delle spese in conto capitale è riconducibile a due unità previsionali di base: quella sulle emergenze sul territorio (1.009 miliardi in termini di competenza, dei quali 200 miliardi in Nota di variazioni, e 1.384,3 miliardi in termini di cassa, dei quali 200 miliardi in Nota di variazioni) e quella sul fondo per la protezione civile (1.365 miliardi in termini di competenza e in termini di cassa, dei quali 784 miliardi in Nota di variazioni).
        In relazione al Centro di responsabilità 22, sui Servizi tecnici nazionali, lo stanziamento complessivo previsto dal disegno di legge di bilancio per il 2001 è pari a 94,3 miliardi in termini di competenza e a 116,4 miliardi in termini di cassa. La dotazione di residui passivi alla data del 1º gennaio 2000 è stimata pari a 113,8 miliardi.
        Il disegno di legge finanziaria, nell’articolo 29, reca Disposizioni relative a eventi calamitosi: oltre al sisma del 13 e 16 dicembre 1990, che ha interessato le province di Catania, Ragusa e Siracusa, si disciplina la possibilità del Magistrato per il Po di utilizzare gli enti locali come soggetti attuatori per specifici interventi di protezione civile sul territorio di competenza; inoltre per finanziare gli interventi delle regioni, delle province autonome e degli enti locali, diretti a fronteggiare esigenze urgenti per le calamità naturali, è istituito il «Fondo regionale di protezione civile», alimentato per il triennio 2001-2003 da un contributo dello Stato di lire 100 miliardi annui, il cui versamento è subordinato al versamento al Fondo stesso da parte di ciascuna regione di una percentuale uniforme delle proprie entrate. Meritevole di attenzione è anche il comma 16 del medesimo articolo, che però potrebbe essere suscettibile di una definizione del versante stradale ben più vasta di quella attualmente esistente: ciò includerebbe anche l’Anas nelle strutture competenti in materia di regimazione del suolo, seppure in connessione con il ripristino della viabilità.
        All’articolo 111 si prevedono, per fronteggiare le esigenze derivanti da eventi calamitosi o da eccezionali avversità atmosferiche verificatisi nell’anno 2000 sul territorio nazionale, contributi in favore delle regioni che contraggono mutui allo scopo; limiti d’impegno sono disposti anche per la prosecuzione degli interventi conseguenti al terremoto della Campania di cui alla legge 3 aprile 1980, n. 116, per il terremoto di Foggia di cui alla legge 23 gennaio 1992, n. 32, e per il terremoto di cui al decreto-legge 26 maggio 1984, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 1984, n. 363. Ricordato infine il contenuto dell’articolo 120, il Relatore passa alle tabelle A e B, in cui ravvisa l’esistenza di un accantonamento che, per quanto riguarda il Ministero del tesoro, ha anche ricadute ambientali, essendo diretto a consentire tutta una serie di interventi, tra i quali quelli per la repressione dell’abusivismo edilizio, quelli in campo ambientale, la legge quadro in materia di contabilità ambientale: tra di essi, per la parte di sua competenza, si menziona la legge quadro sugli incendi boschivi.
        In tabella C si riscontrano due stanziamenti relativi al decreto legge n. 142 del 1991, convertito con modificazioni dalla legge n. 195 del 1991 e recante provvedimenti in favore delle popolazioni delle province di Siracusa, Catania e Ragusa colpite dal terremoto nel dicembre 1990 ed altre disposizioni in favore delle zone danneggiate da eccezionali avversità atmosferiche dal giugno 1990 al gennaio 1991. Il primo di questi stanziamenti riguarda il reintegro del Fondo per la protezione civile; il secondo stanziamento riguarda, invece, le spese per ammortamento mutui.
        In tabella D – a seguito delle modificazioni apportate dalla Camera dei deputati –viene rifinanziato – in misura pari a 765 miliardi per il 2001, a 420 miliardi per il 2002 e a 400 miliardi per il 2003 – il Fondo per la protezione civile; peraltro, nel corso dell’esame in Assemblea alla Camera dei deputati, in seguito all’approvazione di un emendamento è stata inserita con finanziamento triennale di 5 miliardi la voce relativa all’articolo 17, comma 5, della legge n. 67 del 1988, concernente il completamento degli interventi nelle zone del Belice terremotate nel 1968.
        Secondo il relatore l’allocazione delle risorse stanziate dalla manovra finanziaria risente di scelte decisionali non sempre operate dalle Commissioni di merito: ad esempio, tra l’ingresso della finanziaria alla Camera ed il testo licenziato dalla stessa risulta essere stato operato un incremento di circa 1.000 miliardi per la materia di sua competenza; in proposito il senatore LO CURZIO si domanda quali siano i motivi di tale incremento.

        Si apre il dibattito, nel quale il senatore SPECCHIA lamenta che sia stata condotta una disamina meramente notarile della materia, nella quale si sono invece registrate scelte politiche governative di estrema sottovalutazione dell’emergenza catastrofale connessa con il dissesto idrogeologico: solo a seguito delle alluvioni autunnali il Governo si è determinato ad incrementare l’originaria previsione di spesa, assai modesta, stanziando risorse peraltro ancora insufficienti per lo scopo di prevenire i danni e non solo di ripararli. Alcune delle appostazioni previste nella tabella 2 sono riferite a leggi che probabilmente non vedranno mai la luce: la mancata calendarizzazione in Assemblea del disegno di legge sull’abusivismo edilizio lo dimostra, aggiungendosi ad altri provvedimenti che – come quello sull’elettromagnetismo – tardano ad essere esaminati esclusivamente per la scarsa volontà della maggioranza. Il Gruppo di Alleanza Nazionale presenterà nella sede idonea un ordine del giorno volto ad evitare spese per catastrofi ormai obsolete, impegnando il Governo ad offrire un quadro certo della situazione della ricostruzione in modo da definire una volta per tutte l’ammontare delle risorse disponibili per chiudere la vicenda.
        Il senatore LASAGNA, sull’ordine dei lavori, lamenta che il Governo in carica non offra che cifre all’esame parlamentare, mancando all’obbligo di fornire elementi sulla strategia di politica del territorio nel prossimo triennio.
        Il seguito dell’esame congiunto è rinviato ad altra seduta.

ANTICIPAZIONE DELL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA POMERIDIANA DI GIOVEDÌ 30 NOVEMBRE
        Il presidente GIOVANELLI avverte che, per consentire la prosecuzione dell’esame della tabella 2 e corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria, la seduta pomeridiana di giovedì 30 novembre avrà inizio alle ore 14; entro quella data potranno essere presentati ordini del giorno ed emendamenti riferiti alla tabella stessa.
        Prende atto la Commissione.
        
La seduta termina alle ore 18,10.