DIFESA (4a)
MERCOLEDI' 6 MAGGIO 1998
111a Seduta
Presidenza del Presidente
GUALTIERI


Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Brutti.

La seduta inizia alle ore 15,05.

SULL'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL COMITATO MILITARE DELLA NATO
(A003 000, C04a, 0003°)

Il Presidente GUALTIERI rende noto di aver espresso all'ammiraglio Guido Venturoni, a nome anche della Commissione, il compiacimento per l'elezione a Presidente del Comitato militare dell'Alleanza atlantica, organismo che riunisce i Capi di Stato maggiore della Difesa dei 16 Paesi membri della NATO. Si tratta del più alto incarico per un ufficiale europeo in seno all'Alleanza atlantica.

Il senatore PALOMBO si associa al compiacimento espresso dal Presidente Gualtieri.

Il senatore MANCA esprime a sua volta plauso e soddisfazione per il fatto che per la prima volta un militare italiano viene eletto alla presidenza del Comitato militare della NATO. Si tratta di un riconoscimento per tutta l'istituzione militare italiana che con grande spirito di sacrificio e professionalità svolge i compiti di istituto. Ricorda a questo proposito quanto si stanno impegnando le Forze armate nella recentissima tragedia che ha coinvolto le provincie di Caserta, Salerno ed Avellino.

In senso adesivo alle parole del Presidente intervengono altresì il sottosegretario BRUTTI e il senatore UCCHIELLI.

SULLA NOMINA DEL SEGRETARIO DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA
(A003 000, C04a, 0003°)

Il Presidente GUALTIERI informa di aver espresso anche a nome della Commissione il compiacimento all'ammiraglio Angelo Mariani per l'assunzione del prestigioso incarico di segretario del Consiglio supremo di difesa.

I senatori PALOMBO, MANCA, UCCHIELLI e il sottosegretario BRUTTI aderiscono alle parole del Presidente.

SULLA COSTITUZIONE DI UNA BRIGATA ITALO-TEDESCA
(A007 000, C04a, 0069°)

Il senatore MANFREDI lamenta la mancata informativa da parte del Governo sulla costituzione di una brigata italo-tedesca che sarebbe allo studio dello Stato maggiore. Ritiene che, considerata la rilevanza della questione, il Parlamento dovrebbe essere messo in condizione di esprimere il proprio orientamento in merito.

Il Presidente GUALTIERI suggerisce di presentare un'apposita interrogazione per ottenere dal Governo tutte le informazioni sulla costituzione della Brigata multinazionale cui faceva riferimento il senatore Manfredi.

PER UN VISITA A MILITARI ITALIANI IMPEGNATI ALL'ESTERO
(A007 000, C04a, 0069°)


Il senatore LORETO informa che il comando Forze alleate del sud Europa AFSOUTH ha annunciato che forze NATO svolgeranno una esercitazione anfibia nel Mediterraneo occidentale dal 2 al 22 maggio al quale parteciperanno anche il Battaglione San Marco e unità aeree italiane. Chiede che sia organizzata la presenza di una delegazione della commissione alle suddette esercitazioni.

Il senatore PALOMBO ricorda di aver chiesto che una delegazione della Commissione possa visitare i soldati italiani di stanza ad Hebron nell'ambito della missione ONU denominata TIPH, volta ad assicurare la presenza di osservatori per il consolidamento della pace nella regione medio-orientale.

Il sottosegretario BRUTTI manifesta una disponibilità in linea di massima ad organizzare una missione da parte della Commissione Difesa.


IN SEDE REFERENTE

(46-B) BERTONI ed altri. - Nuove norme in materia di obiezione di coscienza, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati
(Esame e rinvio)

Riferisce il senatore LORETO il quale si sofferma sulle variazioni introdotte al testo dalla Camera dei deputati. All'articolo 4 il termine per presentare domanda per prestare servizio civile è ridotto a 15 giorni a decorrere dal 1° gennaio 1999. All'articolo 5, comma 5, si prevede che il giudice competente per decidere sulle questioni che riguardano l'obiezione di coscienza è il Tribunale in composizione monocratica di cui all'articolo 50-ter del codice di procedura civile, introdotto dall'articolo 56 del decreto legislativo n. 51 del 1998. Si tratta di un adeguamento alla legislazione introdotta dal suddetto decreto legislativo n. 51, successivamente alla data in cui fu approvato il disegno di legge da parte del Senato. All'articolo 8 è istituito - in attesa dell'entrata in vigore di decreti legislativi di cui alla "legge Bassanini" - l'Ufficio nazionale per il servizio civile, organizzato in una sede centrale e in sedi regionali, che stipula convenzioni con le amministrazioni dello Stato per l'impiego degli obiettori in attività di assistenza e reinserimento sociale, promozione culturale, formazione in materia di commercio estero. Detto ufficio promuove la formazione e l'addestramento degli obiettori d'intesa con i Ministeri interessati. Altresì per tale ufficio ci si può avvalere in via transitoria di personale militare in posizione di ausiliaria e di personale civile del Ministero della Difesa. Al medesimo articolo 8, comma 2, lettera a) si fa riferimento per l'assegnazione degli obiettori di coscienza alle amministrazioni dello Stato, mentre nel testo approvato dal Senato si indicavano le singole amministrazioni. Si tratta quindi di una norma più elastica che consentirà un margine di manovra più ampio. Al comma 2 sono aggiunte poi le lettere f) e g) che riguardano l'aggiornamento per i responsabili degli enti e delle organizzazioni che gestiranno gli obiettori e la predisposizione di un servizio informativo permanente e di campagne annuali di informazione. Il comma 3 prevede inoltre che un apposito regolamento organizzi il funzionamento dell'Ufficio nazionale per il servizio civile. All'articolo 9 si prevede che il servizio civile, su richiesta dell'obiettore, può essere svolto in un altro Paese sulla base di apposite intese bilaterali. E' altresì contemplata la non punibilità dell'obiettore che prima dell'entrata in vigore della legge abbia svolto all'estero le sue attività. Al comma 4 il testo approvato dal Senato prevedeva che la legge sul servizio civile nazionale avrebbe disciplinato i casi nei quali può essere previsto un periodo di addestramento aggiuntivo. Il testo della Camera rinvia invece tale previsione alle convenzioni. Si tratta a suo avviso di un peggioramento del testo ma che potrà essere oggetto di discussione più approfondita nell'ambito della legge sull'istituzione del servizio civile. All'articolo 22 è stata poi soppressa la norma, approvata dal Senato, in forza della quale sarebbe cessato qualsiasi effetto di sentenze penali nei confronti di obiettori che avessero prestato servizio civile per un periodo non inferiore ai 12 mesi. Infine, mentre il testo approvato dal Senato prevedeva il termine di concerto nei casi di audizione tra organi, il testo della Camera ha introdotto il termine di intesa che sicuramente è un rafforzativo. In conclusione il relatore dà conto dei pareri di nulla osta espressi dalla 1a e dalla 5a Commissione, e di quello favorevole della 3a Commissione.

Ad una richiesta di chiarimento del Presidente GUALTIERI circa la copertura finanziaria il relatore LORETO risponde che, qualora ci fosse un aumento esponenziale degli obiettori, ci dovrà essere un adeguamento del finanziamento.

Si apre il dibattito.

Interviene il senatore AGOSTINI il quale, dopo aver espresso apprezzamento per la relazione svolta dal relatore, auspica che venga posta molta attenzione sul coordinamento tra la legge sull'obiezione di coscienza e quella istitutiva del servizio civile che il Parlamento si appresta a discutere.

Prende quindi la parola il senatore PALOMBO il quale osserva che il criterio alla base del disegno di legge all'esame della Commissione è la facoltà per il giovane che deve assolvere gli obblighi di leva di scegliere tra il servizio militare di leva e il servizio civile, entrambi considerati rispondenti al dovere costituzionale di difesa della patria. Sul piano del rispetto dei diritti di ogni singolo individuo l'obiezione di coscienza è stata ampiamente riconosciuta per la sua valenza sociale, ma è proprio il vivere sociale che impone al cittadino dei doveri e tra questi uno dei più importanti è quello della difesa della patria. Si tratta quindi di chiedersi se con questa legge sarà assicurata la difesa della nazione e se il diritto alla libera scelta di ogni singolo cittadino è veramente garantito. Per quanto riguarda il primo punto il disegno di legge non fornisce alcuna certezza in quanto è facilmente prevedibile che un numero sempre più elevato di giovani intenderanno assolvere i propri doveri scegliendo il servizio civile perchè potranno svolgere il servizio nella propria città o comunque in ambito regionale, perchè esso ha la medesima durata del servizio militare e la stessa validità a tutti gli effetti per l'inquadramento economico e previdenziale. E' previsto poi lo stesso punteggio per i concorsi pubblici e si avrà anche l'elevata possibilità di non svolgere alcun servizio e di ottenere il congedo, se non impiegati entro un anno a causa dell'esiguità di disponibilità finanziaria sin da ora prevedibile. Si avrà inoltre la garanzia che anche in tempo di guerra l'obiettore di coscienza non sarà coinvolto in nessuna operazione di carattere bellico. Per quanto riguarda il diritto alla libera scelta occorre considerare i casi in cui il diritto di obiezione di coscienza non è esercitabile. La previsione dell'esclusione di coloro che concorrono per l'arruolamento nelle Forze di polizia fa presagire che anche il diritto alla libera scelta di ogni singolo cittadino non sarà veramente garantito. Si determinerà infatti una grave situazione di disuguaglianza tra i giovani del nord e i giovani del centro-sud; questi ultimi per mere ragioni di occupazione saranno costretti per obbligo di legge e non per libera scelta a prestare comunque il servizio militare.
Il senatore Palombo prosegue rilevando che il problema dell'obiezione di coscienza dovrebbe essere esaminato e risolto nel contesto generale che lo vede strettamente collegato con il servizio militare volontario e il servizio civile. E' necessario fare una scelta ben precisa senza creare norme transitorie che non risolvono i problemi ma che creano solo maggior confusione. Invece sembra che la maggioranza voglia una legge transitoria dato che diverse norme sono valide fino al 31 dicembre 1999 e che si dovranno discutere i disegni di legge sul servizio civile e il servizio militare volontario. Si tratta inoltre di una legge che verrà a costare 120 miliardi e 850 milioni l'anno con il rischio di paralizzare l'attuale capacità operativa delle Forze armate e nello stesso tempo senza garantire un servizio sociale. Si può facilmente comprendere quindi che a fronte dell'esplosione delle domande che verranno presentate a seguito dell'entrata in vigore di questa legge saranno centinaia di migliaia coloro che saranno messi in congedo senza aver svolto alcun servizio al Paese. Esprime poi preoccupazione sulle disposizioni relative all'assetto della struttura deputata alla organizzazione e gestione del nuovo servizio civile e ai tempi di realizzazione.
Il Gruppo di Alleanza Nazionale mantiene quindi una contrarietà non ideologica ma solo di ordine pratico perchè questa legge farà si che, essendo più facile l'accesso all'obiezione di coscienza, si registrerà una costante diminuzione di giovani disposti a svolgere il servizio di leva obbligatorio e quindi si avranno minori Forze armate tradizionali di leva, senza avere ancora Forze armate costituite da volontari. Se l'impegno che la maggioranza di Governo ha profuso per portare avanti l'obiezione di coscienza fosse stato rivolto a prevedere una giusta riorganizzazione delle Forze armate nazionali non si sarebbe realizzata la situazione nella quale vi sono Forze armate avvilite, inefficienti e disorientate e un fortissimo esercito di obiettori di coscienza.
La sua parte politica sia in questa che nelle passate legislature ha presentato proposte di legge per l'abolizione della leva obbligatoria e la trasformazione in senso volontario e professionale delle Forze armate. Queste proposte però sono chiaramente invise a Rifondazione Comunista che non condivide la creazione di un esercito di professionisti, mentre tutti hanno compreso che questa è la via da percorrere e tutti sono consapevoli che bisogna accelerare i tempi.

Interviene quindi il senatore MANCA il quale rileva preliminarmente che le modifiche apportate dalla Camera a suo avviso non apportano variazioni sostanziali all'impianto di fondo del provvedimento ma attengono per lo più ad aspetti procedurali come sottolineato dal senatore Loreto.
L'approvazione di una nuova legge dovrebbe essere pur sempre motivo di soddisfazione sia per la maggioranza che per l'opposizione poichè costituisce il risultato di un lavoro che introduce innovazioni nelle norme giuridiche che regolano la vita della nostra società per renderle più aderenti all'evolversi dei tempi. Riguardo al disegno di legge all'esame della Commissione egli non rinnega l'avviso favorevole espresso nel dibattito precedente specie sul punto che riguarda il riconoscimento, quale diritto soggettivo del cittadino, di far valere i propri seri e convinti convincimenti in materia di uso delle armi. Però deve rilevare che anche questa è un'occasione mancata perchè non è stato recepito l'apporto di pensiero della minoranza che avrebbe certamente giovato a dare al disegno di legge un maggiore respiro. Più grave ancora è il fatto che la materia è stata trattata in modo disorganico mentre avrebbe dovuto essere esaminata nel contesto più complessivo che si riferisce alla riforma della leva, ai problemi connessi con gli esoneri e le dispense, alla scelta del sistema del volontariato e all'adozione del servizio civile. Hanno invece prevalso motivi di urgenza di cui però gli sfuggono le vere ragioni.
Il senatore Manca osserva quindi che permangono così nel testo quelle lacune che aveva denunciato con la presentazione di emendamenti in occasione della discussione presso il Senato e che determinano un disequilibrio tra il trattamento che sarà praticato nei confronti degli obiettori e quello riservato a coloro che prestano il servizio militare.
Il senatore Manca ribadisce che il problema dell'obiezione di coscienza è stato trattato senza considerare il tema più generale dell'introduzione del sistema del volontariato per la prestazione del servizio militare che, se adottato, avrebbe fatto assumere una rilevanza del tutto marginale al tema dell'obiezione. A questo proposito coglie l'occasione per sollecitare l'avvio di una serena ed esauriente discussione sul riordino delle Forze armate su base professionale e volontaria in merito al quale ha presentato sin dall'aprile 1997 il disegno di legge n. 2336. Si augura, in conclusione, che il suo invito sia accolto in tempi brevi dalla maggioranza nella consapevolezza che l'adozione di un provvedimento sul servizio militare volontario potrà ridurre la rilevanza del provvedimento sull'obiezione di coscienza in merito al quale, pur con le ampie riserve suddette, conferma il voto favorevole espresso in occasione della prima lettura del provvedimento.

Il senatore PELLICINI richiama all'attenzione l'innovazione introdotta al comma 4 dell'articolo 14, che, nella versione originaria approvata dai senatori, prevedeva l'espiazione effettiva della pena come condizione dell'esonero dagli obblighi di leva. Viceversa, nel testo licenziato dalla Camera dei deputati tale previsione è stata modificata peggiorativamente, giacchè si è prevista la mera pubblicazione di una sentenza di condanna per realizzare l'esonero dagli obblighi di leva. Condanna il lassismo introdotto in seconda lettura e preannuncia la contrarietà della sua parte politica all'approvazione del testo in esame senza modificazioni.

Il senatore UCCHIELLI, rievocate le vicende decennali che hanno preceduto la formazione del testo in esame, si sofferma sulle innovazioni, non sempre convincenti, introdotte dai deputati - come ad esempio la fissazione del termine limitativo di 15 giorni di cui all'articolo 4 - per giungere alla conclusione che è, nonostante tutto, preferibile approvare senza modificazioni il provvedimento all'ordine del giorno.

Il senatore SEMENZATO dichiara di concordare con le tesi favorevoli a chiudere l'iter legislativo: con riferimento alle modifiche della Camera dei deputati formula un giudizio controverso, ma esprime comunque soddisfazione perchè l'impianto-base del testo licenziato dal Senato non è stato scalfito.
Pertanto, sottolineato l'aspetto sperimentale dell'emananda legge, preannuncia il voto favorevole all'articolato in esame, che offre un parziale contributo al miglioramento delle condizioni di vita nel sistema-Difesa.

Il senatore RUSSO SPENA auspica l'approvazione in tempi quanto mai brevi del provvedimento in titolo.

Dichiarata chiusa la discussione generale, ed avendo il relatore rinunciato ad intervenire, prende la parola il sottosegretario BRUTTI esprimendo l'auspicio di un'approvazione in sede deliberante, o comunque in sede referente, del testo in titolo senza modificazioni. Infatti, il testo approvato dalla Camera dei deputati non ha intaccato lo spirito informatore del testo licenziato dal Senato.

Il PRESIDENTE propone di fissare il termine per la presentazione di eventuali emendamenti per lunedì 11 maggio alle ore 12.

Conviene la Commissione.

Il PRESIDENTE chiarisce che nulla osta alla richiesta di passaggio in sede deliberante, qualora si coagulasse l'unanimità dei consensi tra i Gruppi componenti la Commissione.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,30.10
DIFESA (4a)
Mercoledì 6 Maggio 1998
111a Seduta
Presidenza del Presidente
GUALTIERI


Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Brutti.

La seduta inizia alle ore 15,05.

SULL'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL COMITATO MILITARE DELLA NATO

Il Presidente GUALTIERI rende noto di aver espresso all'ammiraglio Guido Venturoni, a nome anche della Commissione, il compiacimento per l'elezione a Presidente del Comitato militare dell'Alleanza atlantica, organismo che riunisce i Capi di Stato maggiore della Difesa dei 16 Paesi membri della NATO. Si tratta del più alto incarico per un ufficiale europeo in seno all'Alleanza atlantica.

Il senatore PALOMBO si associa al compiacimento espresso dal Presidente Gualtieri.

Il senatore MANCA esprime a sua volta plauso e soddisfazione per il fatto che per la prima volta un militare italiano viene eletto alla presidenza del Comitato militare della NATO. Si tratta di un riconoscimento per tutta l'istituzione militare italiana che con grande spirito di sacrificio e professionalità svolge i compiti di istituto. Ricorda a questo proposito quanto si stanno impegnando le Forze armate nella recentissima tragedia che ha coinvolto le provincie di Caserta, Salerno ed Avellino.

In senso adesivo alle parole del Presidente intervengono altresì il sottosegretario BRUTTI e il senatore UCCHIELLI.

SULLA NOMINA DEL SEGRETARIO DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA

Il Presidente GUALTIERI informa di aver espresso anche a nome della Commissione il compiacimento all'ammiraglio Angelo Mariani per l'assunzione del prestigioso incarico di segretario del Consiglio supremo di difesa.

I senatori PALOMBO, MANCA , UCCHIELLI e il sottosegretario BRUTTI aderiscono alle parole del Presidente.

SULLA COSTITUZIONE DI UNA BRIGATA ITALO-TEDESCA

Il senatore MANFREDI lamenta la mancata informativa da parte del Governo sulla costituzione di una brigata italo-tedesca che sarebbe allo studio dello Stato maggiore. Ritiene che, considerata la rilevanza della questione, il Parlamento dovrebbe essere messo in condizione di esprimere il proprio orientamento in merito.

Il Presidente GUALTIERI suggerisce di presentare un'apposita interrogazione per ottenere dal Governo tutte le informazioni sulla costituzione della Brigata multinazionale cui faceva riferimento il senatore Manfredi.

PER UN VISITA A MILITARI ITALIANI IMPEGNATI ALL'ESTERO

Il senatore LORETO informa che il comando Forze alleate del sud Europa AFSOUTH ha annunciato che forze NATO svolgeranno una esercitazione anfibia nel Mediterraneo occidentale dal 2 al 22 maggio al quale parteciperanno anche il Battaglione San Marco e unità aeree italiane. Chiede che sia organizzata la presenza di una delegazione della commissione alle suddette esercitazioni.

Il senatore PALOMBO ricorda di aver chiesto che una delegazione della Commissione possa visitare i soldati italiani di stanza ad Hebron nell'ambito della missione ONU denominata TIPH, volta ad assicurare la presenza di osservatori per il consolidamento della pace nella regione medio-orientale.

Il sottosegretario BRUTTI manifesta una disponibilità in linea di massima ad organizzare una missione da parte della Commissione Difesa.


IN SEDE REFERENTE

(46-B) BERTONI ed altri. - Nuove norme in materia di obiezione di coscienza, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati
(Esame e rinvio)

Riferisce il senatore LORETO il quale si sofferma sulle variazioni introdotte al testo dalla Camera dei deputati. All'articolo 4 il termine per presentare domanda per prestare servizio civile è ridotto a 15 giorni a decorrere dal 1° gennaio 1999. All'articolo 5, comma 5 si prevede che il giudice competente per decidere sulle questioni che riguardano l'obiezione di coscienza è il Tribunale in composizione monocratica di cui all'articolo 50-ter del codice di procedura civile, introdotto dall'articolo 56 del decreto legislativo n. 51 del 1998. Si tratta di un adeguamento alla legislazione introdotta dal suddetto decreto legislativo n. 51, successivamente alla data in cui fu approvato il disegno di legge da parte del Senato. All'articolo 8 è istituito - in attesa dell'entrata in vigore di decreti legislativi di cui alla "legge Bassanini" - l'Ufficio nazionale per il servizio civile, organizzato in una sede centrale e in sedi regionali, che stipula convenzioni con le amministrazioni dello Stato per l'impiego degli obiettori in attività di assistenza e reinserimento sociale, promozione culturale, formazione in materia di commercio estero. Detto ufficio promuove la formazione e l'addestramento degli obiettori d'intesa con i Ministeri interessati. Altresì per tale ufficio ci si può avvalere in via transitoria di personale militare in posizione di ausiliaria e di personale civile del Ministero della Difesa. Al medesimo articolo 8, comma 2, lettera a) si fa riferimento per l'assegnazione degli obiettori di coscienza alle amministrazioni dello Stato, mentre nel testo approvato dal Senato si indicavano le singole amministrazioni. Si tratta quindi di una norma più elastica che consentirà un margine di manovra più ampio. Al comma 2 sono aggiunte poi le lettere f) e g) che riguardano l'aggiornamento per i responsabili degli enti e delle organizzazioni che gestiranno gli obiettori e la predisposizione di un servizio informativo permanente e di campagne annuali di informazione. Il comma 3 prevede inoltre che un apposito regolamento organizzi il funzionamento dell'Ufficio nazionale per il servizio civile. All'articolo 9 si prevede che il servizio civile, su richiesta dell'obiettore, può essere svolto in un altro Paese sulla base di apposite intese bilaterali. E' altresì contemplata la non punibilità dell'obiettore che prima dell'entrata in vigore della legge abbia svolto all'estero le sue attività. Al comma 4 il testo approvato dal Senato prevedeva che la legge sul servizio civile nazionale avrebbe disciplinato i casi nei quali può essere previsto un periodo di addestramento aggiuntivo. Il testo della Camera rinvia invece tale previsione alle convenzioni. Si tratta a suo avviso di un peggioramento del testo ma che potrà essere oggetto di discussione più approfondita nell'ambito della legge sull'istituzione del servizio civile. All'articolo 22 è stata poi soppressa la norma, approvata dal Senato, in forza della quale sarebbe cessato qualsiasi effetto di sentenze penali nei confronti di obiettori che avessero prestato servizio civile per un periodo non inferiore ai 12 mesi. Infine, mentre il testo approvato dal Senato prevedeva il termine di concerto nei casi di audizione tra organi, il testo della Camera ha introdotto il termine di intesa che sicuramente è un rafforzativo. In conclusione il relatore dà conto dei pareri di nulla osta espressi dalla 1a e dalla 5a Commissione, e di quello favorevole della 3a Commissione.

Ad una richiesta di chiarimento del Presidente GUALTIERI circa la copertura finanziaria il relatore LORETO risponde che, qualora ci fosse un aumento esponenziale degli obiettori, ci dovrà essere un adeguamento del finanziamento.

Si apre il dibattito.

Interviene il senatore AGOSTINI il quale, dopo aver espresso apprezzamento per la relazione svolta dal relatore, auspica che venga posta molta attenzione sul coordinamento tra la legge sull'obiezione di coscienza e quella istitutiva del servizio civile che il Parlamento si appresta a discutere.

Prende quindi la parola il senatore PALOMBO il quale osserva che il criterio alla base del disegno di legge all'esame della Commissione è la facoltà per il giovane che deve assolvere gli obblighi di leva di scegliere tra il servizio militare di leva e il servizio civile, entrambi considerati rispondenti al dovere costituzionale di difesa della patria. Sul piano del rispetto dei diritti di ogni singolo individuo l'obiezione di coscienza è stata ampiamente riconosciuta per la sua valenza sociale, ma è proprio il vivere sociale che impone al cittadino dei doveri e tra questi uno dei più importanti è quello della difesa della patria. Si tratta quindi di chiedersi se con questa legge sarà assicurata la difesa della nazione e se il diritto alla libera scelta di ogni singolo cittadino è veramente garantito. Per quanto riguarda il primo punto il disegno di legge non fornisce alcuna certezza in quanto è facilmente prevedibile che un numero sempre più elevato di giovani sceglieranno di assolvere i propri doveri scegliendo il servizio civile perchè potranno svolgere il servizio nella propria città o comunque in ambito regionale, perchè esso ha la medesima durata del servizio militare e la stessa validità a tutti gli effetti per l'inquadramento economico e previdenziale. E' previsto poi lo stesso punteggio per i concorsi pubblici e si avrà anche l'elevata possibilità di non svolgere alcun servizio e di ottenere il congedo, se non impiegati entro un anno a causa dell'esiguità di disponibilità finanziaria sin da ora prevedibile. Si avrà inoltre la garanzia che anche in tempo di guerra l'obiettore di coscienza non sarà coinvolto in nessuna operazione di carattere bellico. Per quanto riguarda il diritto alla libera scelta occorre considerare i casi in cui il diritto di obiezione di coscienza non è esercitabile. La previsione dell'esclusione di coloro che concorrono per l'arruolamento nelle Forze di polizia fa presagire che anche il diritto alla libera scelta di ogni singolo cittadino non sarà veramente garantito. Si determinerà infatti una grave situazione di disuguaglianza tra i giovani del nord e i giovani del centro-sud; questi ultimi per mere ragioni di occupazione saranno costretti per obbligo di legge e non per libera scelta a prestare comunque il servizio militare.
Il senatore Palombo prosegue rilevando che il problema dell'obiezione di coscienza dovrebbe essere esaminato e risolto nel contesto generale che lo vede strettamente collegato con il servizio militare volontario e il servizio civile. E' necessario fare una scelta ben precisa senza creare norme transitorie che non risolvono i problemi ma che creano solo maggior confusione. Invece sembra che la maggioranza voglia una legge transitoria dato che diverse norme sono valide fino al 31 dicembre 1999 e che si dovranno discutere i disegni di legge sul servizio civile e il servizio militare volontario. Si tratta inoltre di una legge che verrà a costare 120 miliardi e 850 milioni l'anno con il rischio di paralizzare l'attuale capacità operativa delle Forze armate e nello stesso tempo senza garantire un servizio sociale. Si può facilmente comprendere quindi che a fronte dell'esplosione delle domande che verranno presentate a seguito dell'entrata in vigore di questa legge saranno centinaia di migliaia coloro che saranno messi in congedo senza aver svolto alcun servizio al Paese. Esprime poi preoccupazione sulle disposizioni relative all'assetto della struttura deputata alla organizzazione e gestione del nuovo servizio civile e ai tempi di realizzazione.
Il Gruppo di Alleanza Nazionale mantiene quindi una contrarietà non ideologica ma solo di ordine pratico perchè questa legge farà si che essendo più facile l'accesso all'obiezione di coscienza si registrerà una costante diminuzione di giovani disposti a svolgere il servizio di leva obbligatorio e quindi si avranno minori Forze armate tradizionali di leva, senza avere ancora Forze armate costituite da volontari. Se l'impegno che la maggioranza di Governo ha profuso per portare avanti l'obiezione di coscienza fosse stato rivolto a prevedere una giusta riorganizzazione delle Forze armate nazionali non si sarebbe realizzata la situazione nella quale vi sono Forze armate avvilite, inefficienti e disorientate e un fortissimo esercito di obiettori di coscienza.
La sua parte politica sia in questa che nelle passate legislature ha presentato proposte di legge per l'abolizione della leva obbligatoria e la trasformazione in senso volontario e professionale delle Forze armate. Queste proposte però sono chiaramente invise a Rifondazione Comunista che non condivide la creazione di un esercito di professionisti, mentre tutti hanno compreso che questa è la via da percorrere e tutti sono consapevoli che bisogna accelerare i tempi.

Interviene quindi il senatore MANCA il quale rileva preliminarmente che le modifiche apportate dalla Camera a suo avviso non apportano variazioni sostanziali all'impianto di fondo del provvedimento ma attengono per lo più ad aspetti procedurali come sottolineato dal senatore Loreto.
L'approvazione di una nuova legge dovrebbe essere pur sempre motivo di soddisfazione sia per la maggioranza che per l'opposizione poichè costituisce il risultato di un lavoro che introduce innovazioni nelle norme giuridiche che regolano la vita della nostra società per renderle più aderenti all'evolversi dei tempi. Riguardo al disegno di legge all'esame della Commissione egli non rinnega l'avviso favorevole espresso nel dibattito precedente specie sul punto che riguarda il riconoscimento, quale diritto soggettivo del cittadino, di far valere i propri seri e convinti convincimenti in materia di uso delle armi. Però deve rilevare che anche questa è un'occasione mancata perchè non è stato recepito l'apporto di pensiero della minoranza che avrebbe certamente giovato a dare al disegno di legge un maggiore respiro. Più grave ancora è il fatto che la materia è stata trattata in modo disorganico mentre avrebbe dovuto essere esaminata nel contesto più complessivo che si riferisce alla riforma della leva, ai problemi connessi con gli esoneri e le dispense, alla scelta del sistema del volontariato e all'adozione del servizio civile. Hanno invece prevalso motivi di urgenza di cui però gli sfuggono le vere ragioni.
Il senatore Manca osserva quindi che permangono così nel testo quelle lacune che aveva denunciato con la presentazione di emendamenti in occasione della discussione presso il Senato e che determinano un disequilibrio tra il trattamento che sarà praticato nei confronti degli obiettori e quello riservato a coloro che prestano il servizio militare.
Il senatore Manca ribadisce che il problema dell'obiezione di coscienza è stato trattato senza considerare il tema più generale dell'introduzione del sistema del volontariato per la prestazione del servizio militare che, se adottato, avrebbe fatto assumere una rilevanza del tutto marginale al tema dell'obiezione. A questo proposito coglie l'occasione per sollecitare l'avvio di una serena ed esauriente discussione sul riordino delle Forze armate su base professionale e volontaria in merito al quale ha presentato sin dall'aprile 1997 il disegno di legge n. 2336. Si augura, in conclusione, che il suo invito sia accolto in tempi brevi dalla maggioranza nella consapevolezza che l'adozione di un provvedimento sul servizio militare volontario potrà ridurre la rilevanza del provvedimento sull'obiezione di coscienza in merito al quale, pur con le ampie riserve suddette, conferma il voto favorevole espresso in occasione della prima lettura del provvedimento.

Il senatore PELLICINI richiama all'attenzione l'innovazione introdotta al comma 4 dell'articolo 14, che nella versione originaria approvata dai senatori prevedeva l'espiazione effettiva della pena come condizione dell'esonero dagli obblighi di leva. Viceversa, nel testo licenziato dalla Camera dei deputati tale previsione è stata modificata peggiorativamente, giacchè si è prevista la mera pubblicazione di una sentenza di condanna per realizzare l'esonero dagli obblighi di leva. Condanna il lassismo introdotto in seconda lettura e preannuncia la contrarietà della sua parte politica all'approvazione del testo in esame senza modificazioni.

Il senatore UCCHIELLI, rievocate le vicende decennali che hanno preceduto la formazione del testo in esame, si sofferma sulle innovazioni, non sempre convincenti, introdotte dai deputati - come ad esempio la fissazione del termine limitativo di 15 giorni di cui all'articolo 4 - per giungere alla conclusione che è nonostante tutto, preferibile, approvare senza modificazioni il provvedimento all'ordine del giorno.

Il senatore SEMENZATO dichiara di concordare con le tesi favorevoli a chiudere l'iter legislativo: con riferimento alle modifiche della Camera dei deputati esprime un giudizio controverso, ma esprime comunque soddisfazione perchè l'impianto-base del testo licenziato dal Senato non è stato scalfito.
Pertanto, sottolineato l'aspetto sperimentale dell'emananda legge, preannuncia il voto favorevole all'articolato in esame, che offre un parziale contributo al miglioramento delle condizioni di vita nel sistema-Difesa.

Il senatore RUSSO SPENA auspica l'approvazione in tempi quanto mai brevi del provvedimento in titolo.

Dichiarata chiusa la discussione generale, ed avendo il relatore rinunciato ad intervenire, prende la parola il sottosegretario BRUTTI esprimendo l'auspicio di un'approvazione in sede deliberante, o comunque in sede referente, del testo in titolo senza modificazioni. Infatti, il testo approvato dalla Camera dei deputati non ha intaccato lo spirito informatore del testo licenziato dal Senato.

Il PRESIDENTE propone di fissare il termine per la presentazione di eventuali emendamenti per lunedì 11 maggio alle ore 12.

Conviene la Commissione.

Il PRESIDENTE chiarisce che nulla osta alla richiesta di passaggio in sede deliberante, qualora si coagulasse l'unanimità dei consensi tra i Gruppi componenti la Commissione.

La seduta termina alle ore 16,30.