AFFARI COSTITUZIONALI (1a)

GIOVEDI' 11 MAGGIO 2000

532ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

VILLONE


Intervengono i sottosegretari di Stato per la Presidenza del Consiglio dei ministri Franceschini e per l'industria, il commercio e l'artigianato e il commercio con l'estero De Piccoli.

La seduta inizia alle ore 15,10.


IN SEDE CONSULTIVA

(4602) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2000, n. 70, recante disposizioni urgenti per il contenimento delle spinte inflazionistiche, approvato dalla Camera dei deputati

(Parere alla 10a Commissione, ai sensi dell'articolo 78, comma 3, del Regolamento: favorevole)

Riferisce alla Commissione il senatore ANDREOLLI, il quale segnala che la Camera dei deputati ha fortemente ridimensionato i contenuti originari del provvedimento d'urgenza, lasciando sopravvivere il solo articolo 2, concernente il blocco delle tariffe assicurative. Dopo aver segnalato le modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento a tale articolo (in particolare il conferimento all'ISVAP dei poteri di vigilanza sul rispetto dell'articolo stesso e l'introduzione di sanzioni per la sua inosservanza), conclude proponendo l'espressione di un parere favorevole.

Senza discussione - e previa verifica da parte del presidente VILLONE della sussistenza del numero legale, ai sensi dell'articolo 30, comma 2, del Regolamento - la Commissione approva la proposta del relatore.


(4368) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - Disposizioni concernenti l'elezione diretta dei Presidenti delle regioni a Statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, approvato in prima deliberazione dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione di un disegno di legge d'iniziativa del consiglio regionale della Sardegna, di un disegno di legge d'iniziativa dell'Assemblea regionale siciliana e dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Boato e Corleone; Caveri, Zeller ed altri; Soro; Bono ed altri; Zeller ed altri; Carmelo Carrara ed altri; Di Bisceglie ed altri; Ruffino ed altri; Schmid; Schmid e Olivieri; Soda; Soda; Soda; Soda; Soda; Fontanini ed altri; Garra ed altri; Prestamburgo ed altri.

(1392) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - CADDEO ed altri - Modifiche alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna) in tema di forma di governo e di riduzione del numero dei consiglieri regionali

(2690) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - ANDREOLLI ed altri. - Modifica al testo unico delle leggi sullo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670.

(3163) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA. - Autonomia statutaria della regione Sardegna in materia di forma di governo.

- e voti regionali n. 104, n. 115, n. 146, n. 168, n. 169, n. 170, n. 179, n. 203, n. 206, n. 207 e n. 208 ad essi attinenti.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta del 9 maggio.


Il presidente VILLONE comunica che sono disponibili alcune relazioni distribuite in occasione di un seminario tenutosi l'8 maggio del 2000 presso il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro sul tema dell'autonomia regionale speciale che contengono spunti e contributi a suo avviso utili per il dibattito in corso.
Preannuncia quindi la sua intenzione di verificare con la Presidenza del Senato i tempi per un inserimento nel calendario dei lavori dell'Assemblea dei disegni di legge in titolo così da garantire una sollecita definizione dei medesimi, tenendo in particolare conto dell'urgenza di approvare le disposizioni relative alla regione Sicilia, in tempo utile per il prossimo rinnovo dell'Assemblea regionale.

Il senatore SCHIFANI ricorda l'impegno del relatore e del Governo di garantire, entro maggio, l'approvazione del testo in esame da parte del Senato e comunque delle disposizioni relative alla Sicilia sulle quali si registra un ampio consenso tra le forze politiche. Confida dunque che l'iniziativa del Presidente possa garantire tale sollecita definizione del provvedimento.

Il relatore VILLONE, nell'annunciare la sua intenzione di incontrare il Presidente del Senato nella prossima settimana, ricorda che è pervenuto alla presidenza della Commissione un documento sottoscritto da alcuni consiglieri del Friuli-Venezia-Giulia che esprimono la propria contrarietà all'approvazione delle disposizioni transitorie relative a questa regione.

Il senatore ANDREOLLI dichiara di condividere l'iniziativa del Presidente relatore volto a definire una precisa fissazione dei tempi dell'esame del provvedimento da parte del Senato. Nel ribadire l'opportunità di mantenere un esame unitario del disegno di legge in esame, ritiene che debba essere valutata l'opportunità di sostituire le norme transitorie relative alla regione Friuli-Venezia-Giulia ed alla provincia autonoma di Trento con disposizioni sulle quali si registri il consenso della maggioranza in seno agli organi rappresentativi di questi due enti.

Il senatore GUBERT, premessa una forte opposizione ad ogni ipotesi di contingentamento dei tempi del dibattito su un tema di tale importanza, dichiara di condividere le osservazioni del senatore Schifani e, prendendo atto delle osservazioni del senatore Andreolli circa la possibilità di un'intesa anche sulle norme relative al Friuli-Venezia Giulia, prospetta comunque l'ipotesi di approvare celermente le norme per le quattro regioni sulle quali vi è l'accordo, stralciando quelle sul Trentino-Alto Adige.

Il presidente VILLONE assicura che è fuori di luogo l'ipotesi di contingentamento per un disegno di legge costituzionale.

La senatrice PASQUALI, concordando con il senatore Gubert, ricorda che l'ipotesi di stralciare l'articolo 4, concernente il Trentino-Alto Adige, era apparsa fin dall'inizio ragionevole ed è ancora attuale; conclude dichiarandosi a sua volta contraria ad ogni contingentamento del dibattito.

Il senatore CABRAS sottolinea la grave inopportunità di procedere ad una riforma di tale rilievo con tempi differenziati per le singole regioni: esprime pertanto forte perplessità nei confronti di qualunque ipotesi di stralcio, che rischierebbe di condurre l'una o l'altra delle norme relative alle singole regioni in un vicolo cieco. Il fatto che per una regione in particolare sussistano esigenze di particolare urgenza deve indurre tutte le forze politiche a elaborare sollecitamente le soluzioni più opportune per tutto il disegno di legge.

Il senatore PINGGERA osserva che l'eventuale stralcio dell'articolo riguardante una regione comporterebbe, di fatto, la rinuncia a realizzare la riforma statutaria per tale regione in questa legislatura. Prende atto quindi con vivo rammarico che il Gruppo di Alleanza nazionale e il senatore Gubert, dichiarandosi disponibili allo stralcio dell'articolo sul Trentino-Alto Adige, rendono impossibile l'approvazione di una normativa che in particolare la comunità ladina attende da un cinquantennio e ha finalmente il diritto di vedere approvata. Annuncia quindi la sua opposizione a ogni ipotesi di stralcio di articoli dal testo.

Il senatore DONDEYNAZ afferma che la discussione sullo stralcio di singoli articoli si lega alla capacità di mediare in ordine ai rispettivi contenuti. Per quanto riguarda la Valle d'Aosta, il testo in esame è sostanzialmente peggiorativo rispetto alla situazione attuale e presenta gravi imprecisioni, che non possono non essere corrette. Esprime quindi forte preoccupazione per l'emergere di atteggiamenti di chiusura rispetto alle istanze da lui prospettate, il cui mancato accoglimento non potrebbe non produrre effetti sullo stesso rapporto fiduciario fra la forza politica da lui rappresentata e il Governo.

Il senatore SCHIFANI osserva che la Commissione sta scontando le difficoltà causate dalla scelta errata compiuta dalla Camera dei deputati, che ha immotivatamente accorpato in un unico testo interventi di riforma relativi a cinque realtà diverse, caratterizzate da architetture istituzionali diverse e diverse scadenze elettorali. E' grave dunque che una riforma che per la Sicilia riveste particolare, estrema urgenza, e sulla quale vi è generale consenso, non possa essere approvata a causa di tale errore. Annette quindi grande importanza alle indicazioni circa le modalità di proseguimento del dibattito che potranno venire dalla Presidenza del Senato e preannuncia una durissima opposizione del Polo ove, dopo la pausa dei lavori legata all'imminente scadenza referendaria, dovesse emergere che le difficoltà sulle norme relative alle altre regioni compromettono l'approvazione della normativa per la Sicilia. D'altra parte, non concorda con il senatore Pinggera sul fatto che lo stralcio di qualche articolo voglia dire la rinuncia ad approvare quelle norme entro la legislatura, mentre non appare possibile strumentalizzare l'urgenza che la riforma riveste per la Sicilia al fine di approvare tutto il disegno di legge.

Il senatore TAROLLI osserva che l'iter del provvedimento appare viziato fin dall'inizio dalla sua struttura irragionevole. Il rifiuto di approvare celermente la norma su cui vi è ampio consenso e rinviare ad un approfondimento ulteriore le altre lo induce a temere di trovarsi di fronte ad un tentativo arrogante da parte della maggioranza di mantenere unito il disegno di legge per ottenerne a forza l'approvazione, nonostante le forti perplessità su sue singole parti. Auspica quindi una sollecita approvazione anche da parte dell'Assemblea dell'articolo 1 ed uno stralcio degli altri articoli, onde condurre una maggiore riflessione, rilevando infine che l'opinione pubblica delle regioni a Statuto speciale presterà attenzione all'atteggiamento della maggioranza di Governo.

Il sottosegretario FRANCESCHINI osserva che il dibattito sull'alternativa fra l'approvazione di un unico disegno di legge o di cinque testi separati ha un sapore ormai di scuola, dal momento che ci si trova di fronte a un testo unitario. Il Governo ribadisce il proprio favore al mantenimento di tale unità e auspica un celere iter per il disegno di legge. Quanto al problema rappresentato dalla scadenza ravvicinata delle elezioni siciliane, egli confida che sia possibile giungere all'approvazione del disegno di legge per tempo; se però una verifica dovesse mettere in rilievo l'inadeguatezza del tempo disponibile, sarebbe giocoforza ricorrere allo stralcio pur non desiderato dal Governo. Quanto infine allo stralcio dell'articolo relativo al Trentino Alto-Adige, egli ricorda - a quanti richiamano il carattere sostanzialmente pattizio della disciplina in discussione - che le istituzioni locali, tanto provinciali quanto regionali, hanno respinto documenti di indirizzo che richiedevano tale stralcio.

Il presidente VILLONE avverte quindi che chiederà al Presidente del Senato una indicazione circa le prospettive di esame del testo da parte dell'Assemblea, su cui la Commissione potrà svolgere una riflessione, quindi rinvia il seguito dell'esame congiunto.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il presidente VILLONE avverte che, nel rispetto della pausa dei lavori legata al prossimo referendum, la Commissione nella settimana prossima non dovrebbe essere convocata, salva la necessità di avviare l'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge sulla ripulitura delle liste elettorali, ove assegnato.

Prende atto la Commissione.

La seduta termina alle ore 15,50.