AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

MARTEDI' 17 OTTOBRE 2000

581ª Seduta


Presidenza del Presidente

VILLONE


Intervengono il ministro per le riforme istituzionali Maccanico, i sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Franceschini e per l'ambiente Calzolaio.

La seduta inizia alle ore 14,50.


IN SEDE REFERENTE

(4744) Deputati SABATTINI ed altri - Interventi in favore del comune di Casalecchio di Reno, approvato dalla Camera dei deputati.

(Esame e rinvio)

Introduce l'esame il relatore PARDINI, rammentando che a quasi dieci anni dalla tragedia di Casalecchio di Reno, si propone con il disegno di legge un contributo finanziario per concorrere alla ristrutturazione dell'istituto scolastico distrutto nell'incidente. Rivelato che la Camera dei deputati ha approvato il testo all'unanimità, osserva che vari interventi legislativi, nel corso della legislatura, sono stati adottati allo scopo di risarcire, in modo diretto o indiretto, le vittime di tragici episodi della storia recente: tali provvedimenti sono sempre stati concordati tra maggioranza e opposizione. Per tali motivi, propone di richiedere il trasferimento del disegno di legge alla sede deliberante, anche per assicurarne l'entrata in vigore prima della scadenza del decennale (prossimo 6 dicembre) dall'evento in questione, come atto simbolico di solidarietà da parte del Parlamento.

La senatrice PASQUALI manifesta il pieno consenso del Gruppo Alleanza nazionale, dichiarando la disponibilità al trasferimento in sede deliberante, in ricordo di un avvenimento tragico che suscita ancora sentimenti di profondo dolore.

Il senatore ROTELLI ritiene invece opportuno valutare la proposta di trasferimento alla sede deliberante, una volta approfonditi i contenuti di merito: in tal senso, ritiene che la decisione già assunta dalla Camera dei deputati non possa costituire un vincolo per il Senato. Quanto al provvedimento in esame, osserva che non si tratta di un risarcimento alle vittime di un evento dannoso, giacché l'oggetto della proposta normativa è un contributo finanziario ai fini della ricostruzione e ristrutturazione dell'edificio scolastico distrutto in quell'incidente. Il contributo è destinato al comune di Casalecchio di Reno, e già questa circostanza suscita un dubbio sul mancato coinvolgimento di altri enti territoriali, come la regione e la provincia, competenti in materia di edilizia scolastica. Soggiunge che un danno così rilevante a causa di un incidente occorso durante un esercitazione militare, dovrebbe indurre a riflettere sulla sussistenza o meno, nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa, di una provvista di risorse finanziarie destinata a riparare danni di tale natura. Nondimeno, dalla lettura del disegno di legge si evince che le sole amministrazioni statali coinvolte sono quelle del tesoro e dell'interno, quanto alla provvista delle risorse finanziarie. A suo avviso, dall'insieme di tali circostanze, non si ricava un esempio di buona legislazione, né di buona amministrazione.

Il presidente VILLONE osserva che le obiezioni avanzate dal senatore Rotelli potrebbero avere un fondamento plausibile, ma invita a considerare la natura simbolica del contributo finanziario proposto con il disegno di legge, che non interferisce in alcun modo nella ripartizione delle competenze amministrative e si limita ad esprimere la partecipazione del Parlamento a un evento tragico che a suo tempo aveva suscitato grande emozione.

Il relatore PARDINI precisa a sua volta che la spesa complessiva per l'edificio scolastico ammonta a oltre due miliardi di lire, mentre il disegno di legge provvede complessivamente per un miliardo; aggiunge che negli anni intercorsi dall'incidente sono state esperite procedure di accertamento e liquidazione dei danni in sede giurisdizionale, ma evidentemente si è accumulato un notevole ritardo nella provvista concreta delle risorse finanziarie per il completamento della struttura. Da parte sua, lo Stato intende intervenire, con una legge ad hoc, per accelerare i tempi di una completa risistemazione dell'edificio scolastico.

Il senatore BESOSTRI rileva che l'eventuale trasferimento del disegno di legge alla sede deliberante non pregiudica le valutazioni di merito e che quella decisione procedurale potrebbe comunque essere revocata. Conviene sul carattere singolare di una legge che dopo dieci anni da un evento dannoso sopperisce a un danno derivante da un'attività pubblica ma ritiene che le valutazioni della Commissione possono essere compiute in piena autonomia, più efficacemente in sede deliberante.

Il senatore STIFFONI ritiene opportuno accertare se vi sia una copertura assicurativa delle responsabilità per danni derivanti da esercitazioni militari.

Il senatore ANDREOLLI sottolinea la natura simbolica del provvedimento, ispirato da un intento di solidarietà verso la comunità colpita da quel tragico evento, anche se resta oscuro il motivo per cui dopo dieci anni la scuola non è stata ancora completamente ricostruita. Si dichiara favorevole a trasferire il disegno di legge in sede deliberante, accertando nel contempo tutti gli elementi di fatto che concorrano a consentire una piena valutazione della vicenda.

Il presidente VILLONE trova evidente la motivazione di solidarietà che accompagna il provvedimento in esame e il suo valore simbolico: propone, dunque, di chiedere il trasferimento alla sede deliberante e di convocare intanto un rappresentante del Ministero della difesa affinché riferisca sull'intera vicenda, compresi i problemi attinenti all'eventuale risarcimento del danno da parte di quell'Amministrazione.

Il senatore ROTELLI ricorda che i Gruppi di opposizione di centro-destra avevano a suo tempo stabilito di comune accordo di non sostenere più, nel corso della legislatura, le richieste di assegnazione in sede deliberante.

Il presidente VILLONE precisa che una proposta in tal senso è stata formalmente avanzata dal relatore Pardini e la pone dunque in votazione.

La proposta di richiedere il trasferimento alla sede deliberante del disegno di legge in titolo, posta in votazione, non risulta accolta all'unanimità.

Il presidente VILLONE rileva che sulla proposta appena messa in votazione non hanno votato positivamente i senatori aderenti ai Gruppi che fanno riferimento alla Casa delle libertà, presenti alla seduta, ad eccezione della senatrice Pasquali. Dispone, quindi, che il termine per eventuali emendamenti sia fissato per le ore 12 di domani, mercoledì 18 ottobre.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

(3812) Modificazioni al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, di approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione della Camera dei deputati.
(288) LA LOGGIA ed altri - Abolizione della quota proporzionale per l’elezione della Camera dei deputati e attribuzione di tutti i seggi con il sistema uninominale a un turno.
(290)LA LOGGIA ed altri - Estensione del sistema elettorale uninominale maggioritario a turno unico a tutti i seggi elettivi del Senato della Repubblica.
(1006) PIERONI ed altri - Modifiche ed integrazioni alle norme per l'elezione della Camera dei deputati.
(1323) MILIO - Abolizione della quota proporzionale per l’elezione della Camera dei deputati e attribuzione di tutti i seggi con il sistema uninominale maggioritario a un turno.
(1935) COSSIGA - Modifiche e integrazioni alle norme per la elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
(2023) BESOSTRI e MURINEDDU - Nuova disciplina dell’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica con la previsione del sistema elettorale a doppio turno.
(3190) FORCIERI ed altri - Riforma del sistema elettorale del Parlamento.
(3325) PASSIGLI - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati.
(3476) DISEGNO DI LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE - Introduzione del doppio turno nei collegi uninominali.
(3621) MAZZUCA POGGIOLINI - Norme per la modifica dei sistemi elettorali mediante l'introduzione di collegi binominali.
(3628) LA LOGGIA ed altri - Modifiche al testo unico delle leggi recante norme per la elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361.
(3633) PIERONI ed altri - Modifiche ed integrazioni al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, per l'introduzione del doppio turno di coalizione.
(3634) PIERONI e LUBRANO DI RICCO - Modifiche ed integrazioni al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, per l'introduzione del doppio turno di coalizione.
(3636) SPERONI - Elezione del Senato della Repubblica su base regionale.
(3688) CO' ed altri - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica, di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533.
(3689) CO' ed altri - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361.
(3772) PARDINI ed altri - Modifica al sistema elettorale della Camera dei deputati.
(3783) TOMASSINI - Riforma delle norme sulla elezione della Camera dei
deputati.
(3811) Modificazioni del decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, "Testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica”.
(3828) MARINI ed altri - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione della Camera dei deputati
(3989) GASPERINI ed altri. - Nuove norme per l'elezione della Camera dei deputati
(4505) ELIA ed altri - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361 e successive modificazioni
(4553) DI PIETRO ed altri. - Modifica al sistema elettorale della Camera dei deputati
(4624) D'ONOFRIO - Nuove norme per l'elezione della Camera dei deputati
(4655) CASTELLI ed altri - Nuove norme per l'elezione della Camera dei deputati

- e petizioni n. 34, n. 250, n. 306, n. 359, n. 487, n. 490, n. 539, n. 543 e n. 607 ad essi attinenti

(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)


Prosegue l'esame congiunto, sospeso nella seduta del 12 ottobre.

Il senatore LA LOGGIA dopo aver ricordato i prolungati sforzi della Commissione di pervenire a un'intesa per la definizione di una nuova legge elettorale, illustra la proposta avanzata dal leader della Casa delle libertà. Si tratta di una proposta che si distingue da quella avanzata dalla maggioranza per un unico aspetto: le modalità di calcolo del premio di governabilità. Ricordato quindi brevemente il contenuto della proposta della maggioranza, chiarisce che quella avanzata dall'onorevole Berlusconi prevede che, fermi restando il numero e le modalità di attribuzione dei collegi elettorali, il restante 25 per cento dei seggi venga attribuito alle varie liste concorrenti secondo i criteri previsti dalla legislazione vigente per la elezione della Camera dei deputati, prevedendosi solamente l'eliminazione del meccanismo del cosiddetto scorporo nonché la attribuzione di un premio che garantisca il 55 per cento dei seggi alla coalizione vincente, che abbia superato il 40 per cento dei consensi. Come è evidente, si tratta di una proposta che non si differenzia in modo radicale da quella avanzata dalla maggioranza; ritiene dunque non giustificate ed eccessive le reazioni che vi sono state nei giorni scorsi da parte di esponenti della maggioranza medesima. Auspica quindi che si apra un confronto aperto su questa proposta, che deve intendersi applicabile anche al sistema elettorale del Senato, con riferimento al quale ritiene più coerente attribuire integralmente il 25 per cento dei seggi, costituenti la cosiddetta quota proporzionale, a liste bloccate, senza recuperare i migliori perdenti nei collegi, ciò al fine di garantire ai partiti un ruolo adeguato nella scelta della rappresentanza parlamentare.

Il presidente relatore VILLONE osserva che la proposta elaborata dalla maggioranza intende perseguire un duplice obiettivo: garantire la governabilità e un'adeguata rappresentatività. A tal fine non crede irrilevanti le differenze rispetto alla proposta da ultimo illustrata dal senatore La Loggia. Nel sistema vigente, infatti, la quota proporzionale persegue l'obiettivo di riequilibrare la rappresentatività attraverso il meccanismo del cosiddetto scorporo. La quota proporzionale dunque non può essere intesa come un'appendice di un sistema maggioritario, come invece ipotizzato nella proposta da ultimo illustrata dal senatore La Loggia.
Osserva peraltro che si è generalmente riconosciuto che l'esito dell'ultima consultazione referendaria era nel senso di un ampliamento della quota proporzionale. Obiettivo questo che può essere perseguito o attraverso una riduzione del numero dei collegi uninominali ovvero utilizzando in modo diverso la restante quota del 25 per cento dei seggi che, nella proposta da ultimo avanzata dalla maggioranza, viene intesa come uno strumento per garantire - fatti salvi i seggi da utilizzare per l'attribuzione del premio di maggioranza - un'adeguata rappresentatività delle coalizioni, o liste non coalizzate, perdenti.
Il reciproco affidamento che ha permesso il confronto tra le forze politiche aveva, a suo avviso, quale proprio fondamento, l'obiettivo della stabilizzazione del sistema politico istituzionale, da realizzare attraverso la contemporanea garanzia della stabilità, per la coalizione vincente, e di una più sicura rappresentanza da assicurare alle coalizioni perdenti. La proposta illustrata dal senatore La Loggia se tiene conto dell'esigenza della stabilità, trascura invece l'esigenza, da ultimo segnalata, di un'adeguata rappresentatività da assicurare alle opposizioni.

Interviene quindi il senatore SCHIFANI che, in primo luogo, contesta l'interpretazione fornita dal relatore dell'esito dell'ultima consultazione referendaria che, a suo avviso, non è nel senso di un rafforzamento del carattere proporzionale del sistema.

Quanto alla esigenza di garantire un'adeguata rappresentatività alle coalizioni perdenti, osserva che la previsione stessa, condivisa dalla maggioranza, di un premio di governabilità - da attribuire alla coalizione vincente a scapito della dimensione della quota proporzionale - presuppone un sacrificio della rappresentatività del sistema. Il premio, nella proposta della maggioranza, ha peraltro una dimensione incerta che potrebbe, in alcuni casi limite, comprimere significativamente l'entità della quota proporzionale. La proposta illustrata dal senatore La Loggia aumentando, attraverso l'abolizione del meccanismo dello scorporo, il carattere maggioritario del sistema rende, a suo avviso, vieppiù eventuale la necessità dell'attribuzione di un premio di maggioranza e quindi del ricorso a meccanismi da ritenere comunque manipolativi dell'esito della consultazione elettorale.

Il senatore ELIA ritiene che la proposta illustrata dal senatore La Loggia mostri l'ingenuità della posizione di coloro che ritenevano che il confronto si dovesse sviluppare, dopo la consultazione referendaria, sul disegno di legge presentato dagli onorevoli Urbani e Tremonti. Mentre la proposta della maggioranza ha cercato di conciliare in modo ragionevole esigenze diverse, la proposta dell'opposizione evidenzia, invece, una intima contraddizione finendo per auspicare un'ulteriore torsione maggioritaria del sistema che era l'obiettivo del quesito referendario verso il quale, a suo tempo, fu manifestata una netta contrarietà. Ribadisce quindi di ritenere equilibrata la soluzione avanzata dalla maggioranza, pur consapevole delle difficoltà che si sono registrate nel raggiungimento di un modello ampiamente condiviso. A nome della sua parte politica, si riserva quindi di valutare le conseguenze da trarre dall'iniziativa illustrata dal senatore La Loggia che giudica comunque negativa.

Il senatore RUSSO SPENA si sofferma criticamente sulla proposta illustrata dal senatore La Loggia che incrementa il carattere maggioritario del sistema in patente contraddizione con l'esito negativo della consultazione referendaria; esito che non può essere interpretato se non come un atto di sfiducia verso sistemi di impianto maggioritario. Non reputa quindi un atto di ingenuità l'aver continuato a proporre come base del dibattito il testo a suo tempo presentato dagli onorevoli Tremonti e Urbani che corrisponde, peraltro, nel contenuto, ad un'iniziativa presentata dalla sua parte politica.

Nel ribadire l'opportunità di porre mano ad una revisione del sistema elettorale, rileva il carattere chiaramente pretestuoso della proposta avanzata dall'onorevole Berlusconi e illustrata dal senatore La Loggia. Auspica peraltro che il confronto possa proseguire.

Il senatore BESOSTRI osserva che nella proposta illustrata dal senatore La Loggia sembra essere contemplata la possibilità di un'espressione disgiunta del voto. Rileva peraltro che questa proposta accentua il carattere maggioritario del sistema, già nel suo impianto essenzialmente maggioritario, e ciò in evidente contrasto con l'esito dell'ultima consultazione referendaria. Ricorda quindi la proposta della maggioranza che è stata formulata, e quindi ulteriormente precisata, proprio per venire incontro alle esigenze segnalate dall'opposizione. Quanto al rilievo da ultimo svolto dal senatore La Loggia sul meccanismo proposto per la elezione del Senato, dichiara di non condividere la scelta di affidare in modo esclusivo alle direzioni dei partiti la selezione del personale parlamentare.

Dopo che il presidente relatore VILLONE ha ribadito che la proposta avanzata dalla maggioranza ipotizza un sistema elettorale proporzionale con un premio di maggioranza, prende la parola il senatore SCHIFANI il quale riafferma di ritenere coerente con l'esito della consultazione referendaria la proposta illustrata dal senatore La Loggia. Il quesito sottoposto, senza successo, agli elettori prevedeva infatti solo la eliminazione della quota proporzionale che la proposta illustrata dal senatore La Loggia intende invece mantenere. Osserva quindi che quest'ultima proposta prevede, conformemente a quella della maggioranza, che il premio sia tale da assicurare il 55 per cento dei seggi in ciascuna Assemblea.

Il senatore PINGGERA, nel valutare positivamente la proposta della maggioranza, osserva che occorre comunque garantire che la clausola di sbarramento sia tale da non impedire l'accesso al riparto proporzionale delle forze politiche rappresentative delle minoranze linguistiche.

Prende quindi la parola il ministro MACCANICO che, dopo aver ringraziato il senatore La Loggia per l'impegno profuso per il raggiungimento di una positiva soluzione, osserva che il sistema elettorale vigente è oggetto di critiche da un lato perché non garantisce la costituzione di solide e coerenti maggioranze nelle due Assemblee e, dall'altro, perché può produrre esiti ipermaggioritari. La soluzione elaborata dalla maggioranza mira a garantire la governabilità, assicurando la costituzione di maggioranze coese in ciascuna Camera, e tende a garantire la rappresentanza delle minoranze evitando che la semplice maggioranza dei consensi si traduca in una maggioranza di seggi nelle due Camere tale da permettere alla maggioranza che sostiene il Governo di procedere autonomamente alla elezione dei giudici costituzionali e dei componenti laici del Consiglio superiore della magistratura. Nel ribadire che quest'ultimo problema deve trovare una soluzione, dichiara quindi di condividere i rilievi svolti dal senatore Rotelli nelle precedenti sedute circa la insufficienza, ai fini della governabilità, della semplice revisione della legge elettorale. In proposito ribadisce l'opportunità di procedere ad alcune significative modifiche degli articoli 92 e 94 della Costituzione che garantiscano la stabilità degli esecutivi. Ricorda infine che, in assenza di una revisione del sistema elettorale, la normativa vigente potrebbe portare alla formazione di maggioranze di diverso colore politico nelle due Assemblee.

Il senatore LA LOGGIA dichiara di condividere le preoccupazioni da ultimo illustrate dal ministro Maccanico ed esprime quindi la disponibilità della sua parte politica a confrontarsi su soluzioni che contengano l'esito maggioritario delle consultazioni, impedendo che la maggioranza di governo possa conseguire facilmente maggioranze qualificate previste dalla Costituzione.

Il presidente relatore VILLONE rileva che la proposta illustrata dal senatore La Loggia non modifica i termini del confronto tra le forze politiche. Prende quindi atto che non vi sono le condizioni per proseguire in Commissione la discussione sui provvedimenti in titolo, fino a che non maturino tra le forze politiche novità tali da rendere possibile un'utile ripresa del dibattito.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

IN SEDE CONSULTIVA

(4835) Conversione in legge del decreto-legge 12 ottobre 2000, n. 279, recante interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato e in materia di protezione civile, nonché a favore delle zone della regione Calabria danneggiate dalle calamità idrogeologiche di settembre e ottobre 2000.

(Parere alla 13a Commissione, ai sensi dell'articolo 78, comma 3, del Regolamento. Esame. Parere favorevole)

Il relatore LUBRANO DI RICCO illustra analiticamente il contenuto del provvedimento in titolo, che reca da un lato misure generali di salvaguardia nelle aree a rischio idrogeologico elevato e, dall'altro, puntuali interventi a favore delle zone della regione Calabria colpite dalle calamità idrogeologiche degli ultimi due mesi. Propone pertanto, anche alla luce dei recenti eventi calamitosi nelle regioni del Nord-Ovest, la formulazione di un parere favorevole sul riconoscimento dei requisiti di necessità e di urgenza del provvedimento.

Prende quindi la parola il senatore ROTELLI, il quale rileva la contraddittorietà del preambolo del provvedimento che, se da un lato individua correttamente nelle vicende che hanno colpito alcune zone della Calabria negli ultimi due mesi le motivazioni che hanno reso necessario il provvedimento, fa riferimento altresì a più generali condizioni di straordinaria necessità e urgenza che imporrebbero la realizzazione di misure di salvaguardia in una serie di aree a rischio idrogeologico dell'intero territorio nazionale. Reputa quindi sussistenti i requisiti di necessità e urgenza per quanto riguarda le misure contenute negli articoli 4 e seguenti, che fanno riferimento agli interventi da realizzare nelle zone della regione Calabria colpite dagli eventi alluvionali, mentre non reputa sussistenti simili requisiti per le altre disposizioni, che contengono misure di carattere generale a suo avviso non sufficientemente e puntualmente motivate.

Il senatore PASTORE, nel condividere questi rilievi, osserva che nelle tabelle allegate vengono ricomprese località ove non sussistono, a suo avviso, problemi di dissesto idrogeologico, mentre vengono invece omesse località chiaramente a rischio, come ad esempio quelle colpite dagli eventi alluvionali di questi giorni.

A questi rilievi replica il sottosegretario CALZOLAIO, il quale osserva che, come avvenuto in occasione dell'adozione del decreto-legge n. 180 del 1998, la necessità di adottare misure a favore delle località colpite da eventi alluvionali è stata l'occasione per modificare la disciplina generale vigente in materia al fine di renderla più efficace. In particolare, si è previsto l'esercizio di poteri sostitutivi nel caso di mancata attuazione da parte delle regioni della disciplina, contenuta nel citato decreto-legge n. 180, che impone la perimetrazione delle aree a più alto rischio.

Il senatore ROTELLI, nel prendere atto dell'articolata risposta del rappresentante del Governo, avanza perplessità sulla legittimità della previsione concernente i poteri sostitutivi.

Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole avanzata dal relatore.


SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA NOTTURNA DI OGGI

Il presidente VILLONE avverte che per la concomitanza di una seduta dell'Assemblea, deve intendersi revocata la convocazione della Commissione già disposta per le ore 20,30 di oggi.

La Commissione prende atto.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il presidente VILLONE avverte che le restanti sedute della Commissione convocate per la settimana saranno prevalentemente dedicate all'esame dei disegni di legge nn. 4759 e 2171 (associazioni di promozione sociale), nn. 4264 e connessi (voto dei disabili), n. 4744 (Casalecchio di Reno) nonché dei disegni di legge costituzionale nn. 4809 e 3632 (revisione del titolo V della parte seconda della Costituzione) e n. 4778 (italiano lingua ufficiale della Repubblica).

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle ore 16,30.