TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

MERCOLEDÌ 5 MARZO 1997


80a Seduta

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, l'onorevole Antonio Bassolino, sindaco di Napoli, accompagnato dal professor Nunziante, direttore del dipartimento di scienze delle costruzioni dell'Università di Napoli e l'ingegner Angelo Provenzano, dirigente del Genio civile di Napoli, accompagnato dal dottor Michele Bove, dirigente della presidenza della regione Campania.

La seduta inizia alle ore 15,20.

SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
(R033 004, C13a, 0006o)

Il presidente GIOVANELLI fa presente che è stata avanzata, ai sensi dell'articolo 33, quarto comma, del Regolamento, la richiesta di attivare l'impianto audiovisivo per lo svolgimento delle audizioni all'ordine del giorno. Avverte che, in previsione di tale richiesta, il Presidente del Senato ha già preannunciato il proprio assenso. La Commissione aderisce alla richiesta anzidetta e conseguentemente viene adottata detta forma di pubblicità.

PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito dell'indagine conoscitiva sulle condizioni geostatiche del sottosuolo napoletano: audizione del sindaco di Napoli e di rappresentanti della regione Campania
(R048 000, C13a, 0002o)

Il presidente GIOVANELLI, dopo aver dato conto delle informazioni finora acquisite e dei convincimenti maturati dalla Commissione quanto agli indirizzi da formulare nell'ambito del documento conclusivo, ricorda che le audizioni odierne, originariamente non previste, si sono rese necessarie alla luce sia di una richiesta in tal senso avanzata durante il sopralluogo a Napoli dal sindaco Bassolino, sia in considerazione delle concrete iniziative avviate a livello nazionale e locale. La Commissione è in questo momento particolarmente interessata a seguire da vicino la definizione delle opere prioritarie, in relazione ai quali fondamentale è l'approfondimento delle problematiche legate alle procedure di spesa e all'ambito territorialie di intervento. Dà quindi la parola al sindaco di Napoli.

Il sindaco BASSOLINO, nel ringraziare i commissari per l'impegno profuso in merito al tema della sicurezza del territorio di Napoli, rileva innanzitutto quale novità significativa conseguente all'ordinanza del Ministro dell'interno che lo ha nominato «commissario gli interventi di emergenza connessi al consolidamento del sottosuolo e dei versanti della città di Napoli» la costituzione di un comitato tecnico composto da rappresentanti del comune, della Protezione civile e dei Lavori pubblici, il quale dovrà redigere un'indagine generale e sistematica tendente ad accertare lo stato del dissesto, individuando un quadro organico degli interventi da progettare secondo criteri di priorità. All'emanazione dell'ordinanza sono immediatamente seguiti atti concreti, quali la decisione di avvalersi del supporto scientifico delle università e degli enti pubblici in grado di offrire consulenza sulle tematiche in oggetto; l'individuazione di una serie di opere da realizzare con la somma di 25 miliardi di lire ai sensi dell'articolo 2, comma 4, dell'ordinanza; l'avvio dell'indagine da parte del comitato tecnico, alla quale l'ordinanza assegna 4 miliardi di lire e l'avvio delle progettazioni degli interventi prioritari, cui sono invece destinati 6 miliardi di lire. La seconda novità da sottolineare concerne la decisione di assegnare al risanamento urbano napoletano la somma di 103 miliardi di lire nell'ambito delle risorse CIPE per la difesa del suolo, a fronte della quale il comune di Napoli ha già presentato progetti cantierabili concernenti il sistema fognario e la sicurezza del territorio. La previsione di spesa stimata dal comune per la completa sistemazione della rete fognaria è di circa 400 miliardi di lire, in quanto trattasi di una rete che risale, almeno per quanto riguarda il centro di Napoli, al 1915, la quale nel tempo non ha ricevuto la necessaria manutenzione e nonostante ciò ha visto gravare su di essa un bacino di utenza pari a quattro volte quello originario. Altre previsioni di spesa dovranno essere formulate in riferimento da una parte alla sistemazione urbanistica delle zone interessate dall'abusivismo, dall'altra ai lavori da eseguire sulle cavità, sulle scarpate e i pendii, sul soprassuolo pubblico, tenendo conto che per quello privato sarà necessaria una revisione della normativa in essere sui «lavori in danno» a privati da parte del comune. Conclude prospettando l'utilità di un utilizzo con procedure straordinarie anche dei 103 miliardi di lire stanziati con la delibra CIPE del dicembre scorso e segnalando l'intento del comune di Napoli di collegare la realizzazione degli interventi per la difesa del suolo alle problematiche occupazionali, prestando molta attenzione all'impatto occupazionale di ciascuna opera.

Seguono quesiti da parte dei senatori presenti.

Il senatore LAURO chiede se il comune intende consultare anche il CNR, quanto sarà speso per gli interventi di recupero da attuarsi sul complesso «Le vele», quali soluzioni normative sono state individuate per il recupero degli oneri di urbanizzazione delle costruzioni abusive. Chiede altresì se il comune è disponibile a diffondere la documentazione delle indagini geologiche sul sottosuolo già effettuate e se intende attuare pienamente la delibera costitutiva dell'ARIN.

Il senatore NOVI, dopo aver sottolineato come sia l'intervento del sindaco che il contenuto dell'ordinanza n. 2509 del Ministro dell'interno sembrino riconoscere nello stato della rete idrica e fognaria la causa principale del dissesto, chiede quali interventi siano stati realizzati su tale rete negli ultimi dieci anni.

Il senatore FLORINO, dopo aver puntualizzato che sarebbe a suo avviso preferibile seguire per l'utilizzo dei 103 miliardi di lire richiamati dal sindaco la procedura ordinaria di spesa, la quale consentirebbe di affidare le opere dopo la presentazione di progetti, afferma che bisogna tener conto, accanto agli altri fattori di dissesto più frequentemente richiamati, del mancato recupero urbanistico delle zone in cui sono state realizzate costruzioni abusive, in quanto in alcuni casi ciò costituisce la causa principale delle problematiche territoriali. Nell'esprimere poi la propria preoccupazione in merito all'affidamento di alcuni lavori a trattativa privata, chiede se siano stati già individuati dei meccanismi per sollecitare le imprese che eseguiranno gli interventi a soddisfare la domanda di lavoro locale e prospetta comunque l'opportunità di formulare in tal senso un indirizzo in sede parlamentare.

Il senatore PONTONE, stigmatizzata la decisione di avviare nuove indagini senza avvalersi dei numerosi studi già realizzati, chiede se sia stata realizzata una mappa della rete idrica e fognaria e quali atti siano stati realizzati al riguardo dall'ARIN; chiede altresì come mai l'ufficio sottosuolo non sia stato incluso nel servizio difesa del suolo di recente istituzione e se il comune abbia pensato di richiedere per la regolarizzazione delle costruzioni abusive anche una certificazione sulle condizioni del sottosuolo. Affermato poi che la rete fognaria realizzata nel 1915 è stata dimensionata anche tenendo conto dell'aumento della popolazione almeno entro un certo periodo di tempo, esprime l'avviso che il conferimento di poteri straordinari al sindaco di Napoli debba essere limitato alla realizzazione degli interventi di emergenza.

Il senatore PALUMBO chiede in che misura i mezzi finanziari disponibili siano destinati alla sistemazione del sistema fognario e a garantirne un monitoraggio permanente.

Il senatore DONISE, preso atto con soddisfazione delle informazioni rese dal sindaco, rileva che una più compiuta definizione degli interventi da effettuare dovrà essere realizzata anche attraverso l'elaborazione di proposte organiche da parte del Governo e del Parlamento. Ritenendo quindi che l'insieme degli studi esistenti saranno senz'altro utilizzati dalla commissione insediata presso il comune di Napoli e dal comitato tecnico, rileva tuttavia che la definizione degli obiettivi prioritari ha bisogno di riferirsi alla situazione attualmente esistente, sulla quale pesa in misura rilevante la crescita enorme dell'area metropolitana di Napoli cui non si è accompagnato un adeguato adattamento delle infrastrutture. Giudicando utile il ricorso a poteri straordinari per l'utilizzo di tutti i fondi finora individuati, chiede se sia possibile quantificare la spesa globale e a quali strumenti il comune intenda ricorrere per provocare un impatto sul piano dell'occupazione.

Il senatore VELTRI, dicendosi convinto che compito principale della Commissione debba essere da questo momento in poi l'elaborazione di indirizzi al Governo e al comune di Napoli per l'individuazione delle priorità di intervento, chiede come possa il comune assolvere compiti che la legge n. 183 del 1989 non gli assegna e se una legge di settore riguardante la difesa del suolo possa essere idonea ad affrontare prolemi territoriali molto più complessi come quello di Napoli. A suo avviso, molto più utile potrebbe essere una legge quadro sul territorio che stabilisca punti di riferimento chiari soprattutto sul piano delle competenze. Segnala infine l'opportunità di avvalersi al meglio del patrimonio scientifico presente anche a Napoli, di cui un eccellente esempio è il Politecnico.

Il relatore MAGGI, nel ricordare lo spirito collaborativo che ha contraddistino finora i rapporti con il relatore Carcarino, chiede come mai non sia stata ancora prevista la realizzazione di una rete autonoma per l'acqua piovana ed auspica comunque che prima di passare alla fase operativa sia effettuata una seria analisi delle cause del dissesto. Esprimendo poi l'avviso che il sindaco debba assumere poteri straordinari nella fase di emergenza, purchè questo non significhi uno svilimento della programmazione, chiede se sia riscontrabile tra comune e Regione quella sinergia che potrebbe garantire la migliore riuscita degli interventi da realizzare. Nel dichiararsi non contrario ad un aggiornamento delle indagini sul sottosuolo, ritiene importante segnalare che uno studio approfondito potrebbe richiedere tempi molto lunghi.

Il relatore CARCARINO ritiene essenziale segnalare che le calamità verificatesi a Napoli hanno mostrato più in generale i limiti di importanti leggi nazionali, quali la legge n. 183 del 1989 e le leggi nn. 36 e 37 del 1994. Nel giudicare poi più che sufficienti le conoscenze esistenti sul sottosuolo napoletano, chiede al sindaco indicazioni più puntuali in merito alle priorità. Dichiarando di condividere il ricorso a poteri straordinari, prende quindi atto con soddisfazione delle iniziative avviate dal comune di Napoli e suggerisce un impegno particolare per una maggiore informazione dei giovani in merito alle problematiche territoriali e per l'elaborazione di una proposta normativa antisismica per i sottoservizi. Conclude segnalando la necessità di arrecare un completo contributo propositivo al Governo e quindi al comune di Napoli, nell'ambito del quale individuare altresì mezzi finanziari alternativi all'intervento statale.

Il presidente GIOVANELLI afferma che la Commissione verificherà l'eventualità di prevedere per l'utilizzo dei 103 miliardi di lire il ricorso a procedure di spesa straordinarie, nella considerazione che quelle ordinarie hanno mostrato finora una sostanziale inefficienza. Segnalando poi le difficoltà che a suo avviso incontrerà la creazione di posti di lavoro stabili, chiede se sia stata effettuata una stima delle entrate ordinarie che potrebbero essere destinate agli interventi con effetti occupazionali e se sia stato previsto anche l'utilizzo di fondi comunitari. Dopo aver dichiarato di concordare con il senatore Veltri, chiede se esistano stime contabili sull'attività dell'ARIN che consentano di mostrare l'economicità dell'unificazione della gestione degli acquedotti e dei servizi delle fognature.

Replica agli intervenuti il sindaco BASSOLINO il quale, manifestata la piena disponibilità a mantenere nel tempo un rapporto collaborativo con il Parlamento, afferma per quanto riguarda le cause, che non bisogna cercare una causa fondamentale in quanto essa non esiste, essendo invece evidente un sistema complesso di concause che ha creato le condizioni di un grave dissesto territoriale; al riguardo, non va a suo avviso trascurato che una situazione di rischio esiste anche al di fuori del territorio cittadino e sarebbe necessario tenerne conto secondo una corretta logica di prevenzione. Ricorda poi che dopo i recenti disastri l'ARIN ha avviato notevoli investimenti e il comune ha finora compiuto il massimo sforzo possibile sul piano finanziario, procedendo altresì ad una ristrutturazione degli uffici e servizi comunali, ad esempio attraverso l'istituzione di un servizio per la difesa del suolo - che ha significato l'affermazione di una più ampia responsabilità sul territorio - e l'aumento a 145 del numero dei dirigenti. Il comune sta già utilizzando la documentazione esistente che, comunque, riguarda solo in parte le priorità, vale a dire l'aspetto che in questo momento è di sicuro il più importante. Rispondendo al relatore Carcarino, precisa poi che sono state già individuate delle opere prioritarie e che le stesse sono state poi graduate secondo un ordine cronologico, ponendosi al primo posto le sistemazioni da attuare sui costoni di via Manzoni e via Campegna, nell'area dei Camaldoli e di San Martino, sulla collettrice di via Tasso, sul vallone San Rocco e nell'area di Capodichino. Precisato poi che il comune intende avviare un rapporto di collaborazione con tutte le strutture pubbliche a carattere scientifico, compresi il CNR ed il Politecnico, anche attraverso la stipula di convenzioni, fa presente il proprio intento di individuare, oltre alle opere immediate, anche quelle da realizzare in un arco di tempo più lungo secondo una seria attività programmatoria. Quanto all'impegno finanziario, una prima stima degli oneri connessi con gli interventi finalizzati alla sicurezza del territorio si aggira intorno ai 2.000 miliardi e sarà pertanto necessaria una programmazione pluriennale di interventi nazionali, regionali, comunali, nonchè l'utilizzo di fondi europei e l'apporto di privati, soprattutto per le cavità utilizzabili in modo produttivo. Per quanto riguarda la creazione di nuovi posti di lavoro, sarà a suo avviso possibile utilizzare lavoratori riconvertibili in lavori socialmente utili, ma anche creare lavori stabili attraverso iniziative innovative, come potrebbe essere ad esempio l'istituzione del parco regionale di Chiaiano, in cui esistono anche cave utilizzabili per vari fini. Precisato poi che il recupero dell'edificio H del complesso «Le vele» è destinato alla realizzazione di un centro di protezione civile, anche se è sua intenzione insediare nell'area un polo universitario per promuoverne effettivamente la riqualificazione, esprime l'avviso che sarebbe molto importante utilizzare anche i 103 miliardi di lire con procedure straordinarie, in quanto quelle ordinarie richiedono senz'altro una revisione, così come sarebbe auspicabile una modifica della disciplina degli appalti e l'approvazione di una legge quadro sul territorio. In tale ambito, sarebbe necessario delimitare chiaramente le responsabilità istituzionali dei vari soggetti interessati ponendo le basi per una loro proficua collaborazione e affidando comunque interamente la gestione amministrativa del territorio ai comuni.

Prende successivamente la parola, in rappresentanza del presidente della Giunta regionale Rastrelli, l'ingegner PROVENZANO il quale dà conto delle attività avviate dalla Regione dopo gli eventi catastrofici del gennaio scorso che hanno condotto alla istituzione di nuove strutture e all'accertamento di 250 miliardi di lire a fronte dei danni verificatisi in tutte le province, sia alle opere pubbliche che sul territorio. A seguito dell'ordinanza del Ministro dell'interno n. 2499 si è poi costituita una commissione per l'elaborazione di un piano di risanamento idrogeologico che ha già avviato la propria attività, in ordine alla quale non può fornire anticipazioni. Ricorda poi che i lavori per il ripristino della circolazione nell'area sorrentina sono stati completati nei tempi previsti.

In risposta ad un quesito del presidente Giovanelli, afferma poi che la regione Campania ha recentemente istituito l'Autorità di bacino ma ciò non ha consentito di superare le lacune esistenti nella ripartizione delle competenze e connesse con il mancato raccordo tra le nuove e le vecchie professionalità, esistenti in particolare nell'ambito del Genio civile.

Il presidente GIOVANELLI, individuando in tale intervento una conferma della frattura tra gli istituti creati con la legge n. 183 del 1989 e gli organismi già esistenti, ribadisce l'esigenza di una rivisitazione di tale legge.

Dopo che il senatore FLORINO ha rilevato la sostanziale assenza della regione Campania sulle specifiche questioni di interesse della Commissione, il dottor BOVE si riserva di trasmettere ulteriori informazioni sull'attuazione della «legge Galli» e fa presente che il presidente Rastrelli ha richiesto la nomina di un ente sul dissesto idrogeologico.

Al riguardo il presidente GIOVANELLI fa presente che il presidente Rastrelli lo ha informato telefonicamente dell'impossibilità di partecipare alla seduta odierna, rilevando peraltro che l'ordinanza del Ministro dell'interno n. 2509 assegna al sindaco la competenza sul sottosuolo. A suo avviso, esistono comunque numerosi interventi che richiedono il coinvolgimento della Regione sul piano delle responsabilità e degli impegni di spesa.

Il relatore CARCARINO, proponendo di audire il presidente Rastrelli nell'ambito delle eventuali audizioni sul tema della difesa del suolo, ricorda con riferimento all'intervento dell'ingegner Provenzano che nell'ambito della bozza di documento conclusivo esiste un espresso riferimento alla necessità della ricostituzione del tessuto tecnico-organizzativo nazionale con espresso riferimento al ruolo degli ingegneri del gruppo civile. In relazione ad un quesito del senatore LAURO, egli fa poi presente che è intenzione del presidente della regione Campania disporre delle risorse di cui alla legge regionale n. 80 del 1984.

Il presidente GIOVANELLI, nel ringraziare gli intervenuti, ne dichiara conclusa l'audizione e rinvia il seguito dell'indagine conoscitiva.

La seduta termina alle ore 17,30.