BILANCIO (5a)
MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO 1999

180a Seduta
Presidenza del Presidente
COVIELLO

Intervengono i Sottosegretari di Stato per il tesoro, bilancio e la programmazione economica Cusumano e Giarda.

La seduta inizia alle ore 15,10.

IN SEDE CONSULTIVA
(3599) Disposizioni in materia di perequazione, razionalizzazione e federalismo fiscale
(Parere alla 6a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame sul testo. Parere favorevole condizionato ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione)

Riprende l'esame sospeso nella seduta del 16 febbraio.

Il relatore MORANDO ricorda che l'esame del collegato ordinamentale in materia fiscale era stato rinviato al fine di approfondire gli aspetti relativi alle modalità di iscrizione nel bilancio dello Stato del Fondo istituito all'articolo 1 e alla opportunità di esplicitare il collegamento tra l'esercizio della delega contenuta all'articolo 2 e le maggiori risorse accertate ai sensi dell'articolo 1.

Il sottosegretario GIARDA dichiara di condividere i rilievi del relatore sull'opportunità di chiarire le modalità di definizione e iscrizione del Fondo istituito all'articolo 1. Poichè in sede di predisposizione delle previsioni a legislazione vigente non è noto l'ammontare di risorse derivante dal recupero di somme evase, le previsioni tendenziali incorporano tale gettito e la successiva utilizzazione delle somme, comportando la modifica dei saldi di bilancio, risulterebbe preclusa. Al fine di ovviare alla difficoltà tecnica di utilizzare le maggiori entrate e anche per rendere più trasparente la definizione programmatica della politica di bilancio, ritiene opportuno inserire all'articolo 1 un esplicito rinvio al Documento di programmazione economico-finanziaria per la fissazione dell'importo massimo iscrivibile nel Fondo, precisando inoltre che esso viene comunque determinato nel limite delle maggiori entrate effettivamente accertate, mentre gli eventuali maggiori accertamenti rispetto a quanto indicato potranno essere utilizzati negli esercizi successivi. L'indicazione dell'importo massimo del Fondo nel DPEF consente di definire gli andamenti tendenziali al netto di tale importo e di registrare successivamente, tra le misure di correzione per la definizione dell'andamento programmatico, sia in entrata sia in spesa, le risorse derivanti dalla lotta all'evasione e destinate alla riduzione della pressione tributaria. Nel sottolineare la trasparenza di tale procedura, ribadisce che in tal modo la riduzione della pressione fiscale avviene nel limite degli importi effettivamente accertati e, comunque, delle risorse indicate in sede di DPEF.
In relazione all'articolo 2, comma 1, infine, ritiene che sia necessario esplicitare il collegamento finanziario con le disposizioni di cui all'articolo 1, indicando che l'attuazione avvenga nei limiti delle disponibilità del Fondo e modificare il riferimento all'aliquota vigente per le persone giuridiche, tenuto conto che tale formulazione implica una rigidità nell'esercizio della delega e potrebbe comportare un minor gettito superiore alle risorse disponibili sul Fondo.

Il senatore FERRANTE, pur esprimendo apprezzamento per le proposte del rappresentante del Governo, ritiene che occorre valutare se il rinvio al DPEF, in quanto documento programmatico, possa risultare sufficientemente vincolante ai fini della successiva definizione degli interventi. Sollecita, inoltre, indicazioni in ordine ai criteri adottati per la determinazione dell'importo del Fondo, nella misura massima indicata nel DPEF.

Il senatore VEGAS sottolinea che le osservazioni svolte, in particolare la proposta di rinvio della determinazione del Fondo in sede di DPEF, evidenziano come la riduzione della pressione tributaria costituisca un mero auspicio e non abbia un contenuto normativo effettivo.

Il relatore MORANDO fa presente che la proposta del rappresentante del Governo consente di conciliare la piena operatività del meccanismo di riduzione della pressione tributaria, in base ai maggiori accertamenti derivanti dalla lotta all'evasione, con le difficoltà attuative emerse in relazione alla tutela dei saldi di bilancio. In relazione alle osservazioni del senatore Ferrante, ritiene che il rinvio al DPEF risulti idoneo, in quanto tale Documento determina i vincoli giuridicamente rilievanti per i successivi interventi legislativi. In relazione all'articolo 2 condivide la necessità di un esplicito richiamo all'attuazione delle disposizioni nel limite delle risorse disponibili nel Fondo di cui all'articolo 1 e di modificare la formulazione del comma 1, lettera a) dell'articolo 2. In relazione all'articolo 10, tenuto conto dell'emendamento del Governo integralmente sostitutivo delle disposizioni, rinvia alle osservazioni che saranno svolte su di esso.

Con l'astensione del senatore AZZOLLINI la Commissione esprime parere di nulla osta sul testo del disegno di legge a condizione, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, che all'articolo 1, dopo il comma 1, sia inserito il seguente comma: «Il Documento di programmazione economico-finanziaria indica l'importo massimo del Fondo di cui al comma 1, lettera b) utilizzabile nell'esercizio successivo. Detto Fondo sarà comunque utilizzato nel limite delle somme effettivamente accertate. Le eventuali maggiori somme accertate rispetto a quanto indicato nel Documento di programmazione economico-finanziaria sono utilizzabili nell'esercizio ancora successivo» e che all'articolo 2 al comma 1 lettera a) le parole «alla stessa aliquota» siano sostituite dalle parole «con aliquota tendenzialmente allineata a quella» e dopo il comma 1 sia inserito il seguente: «Le disposizioni di cui al comma 1 si attuano nel limite delle disponibilità del Fondo di cui all'articolo 1, comma 1, lettera b).».

SULLA SCOMPARSA DEL SENATORE AMORENA
(A003 000, C05a, 0002o)

Il presidente COVIELLO esprime ai familiari e al Gruppo del senatore Amorena sentimenti di cordoglio ricordando la serenità con la quale egli ha adempiuto agli impegni del proprio mandato, anche dopo l'insorgenza di problemi di salute, nonché la sensibilità e la cordialità che hanno sempre contraddistinto il suo operato in Commissione.

Si associano i Commissari.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto ministeriale di ripartizione del Fondo per gli interventi agevolati alle imprese (n. 389)
(Osservazioni alla 10a Commissione)
(R139 b00, C10a, 0013o)

Il relatore GIARETTA riferisce sullo schema di decreto in esame, che dispone la ripartizione delle risorse assegnate complessivamente agli interventi agevolativi alle imprese gestiti dal Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato.
Tali risorse sono affluite, ai sensi dell'articolo 52 della legge n. 448 del 1998 in un Fondo per gli interventi agevolativi alle imprese (capitolo 7100) dando attuazione alla razionalizzazione prescritta in via generale dal decreto legislativo n. 123 del 1998; esse comprendono sia le nuove autorizzazioni di spesa disposte dalle Tabelle C e D della legge finanziaria, sia quelle derivanti da leggi pregresse (Tabella F).
Rispetto alle assegnazioni che scaturiscono dalla legislazione vigente, lo schema di decreto propone alcune variazioni che, lasciando invariato il totale del Fondo, incrementano il settore «Interventi per le aree depresse» e diminuiscono corrispondentemente i settori «Interventi per la ricerca e lo sviluppo» e «Altri interventi».
In particolare, lo stanziamento relativo agli incentivi fiscali per gli investimenti produttivi nelle aree depresse (articolo 1 della legge n. 341 del 1995) passa da 500 miliardi ripartiti nel triennio 1999-2001 in ragione di 50, 200, 250 miliardi, a 690 miliardi nel solo anno 1999: ciò al fine di portare il livello di copertura delle domande dal 61 per cento al 75 per cento. Tale risultato è raggiunto in parte utilizzando gli stanziamenti di 50 miliardi per il 1999 e 26,250 per il 2000 previsti per l'intervento di cui agli articoli 5 e 12 della legge n. 317 del 1991, sostanzialmente chiuso (l'anticipazione al 1999 dello stanziamento di 26,250 miliardi previsto per il 2000 si ottiene attraverso una compensazione tra il 1999 e il 2000 di pari importo nell'ambito degli stanziamenti per gli interventi di ricostruzione in Campania e Basilicata); in parte utilizzando l'importo di 113,750 miliardi previsti per l'intervento relativo agli incentivi fiscali alla ricerca di cui all'articolo 14 della legge n. 140 del 1997, per il quale lo stanziamento complessivo risulta esuberante rispetto alle domande.
Inoltre, gli stanziamenti per la riconversione produttiva nei bacini minerari e il recupero ambientale passano da 35 a 43 miliardi nel 1999 per adeguarsi agli interventi già programmati e in corrispondenza si riduce di 8 miliardi l'intervento relativo ai contributi in conto di interessi per investimenti minerari. Infine, lo stanziamento relativo alla legge n. 488 del 1992 (incentivi alle attività produttive) viene rimodulato nel triennio spostando un importo di 450 miliardi dal 1999 al 2000 e al 2001 nella misura, rispettivamente, di 200 e 250 miliardi.
Il relatore, espresso particolare apprezzamento per il rafforzamento degli interventi di cui alla legge n. 341 del 1995, osserva che la variazione proposta per la legge n. 488 del 1992 riduce l'operatività di uno strumento rivelatosi sempre molto efficace e sottolinea la necessità di informazioni da parte del Governo sugli stanziamenti di cassa e sui residui.

Si apre il dibattito.

Il senatore CURTO interviene criticamente sulle variazioni proposte con lo schema di decreto in esame, le quali dimostrano la mancanza di sensibilità del Governo nei confronti da una parte dell'area della ricerca, che non andrebbe assolutamente intaccata, dall'altra della politica di sviluppo alla quale un potenziamento della legge n.488 del 1992 avrebbe potuto efficacemente contribuire.

Il senatore AZZOLLINI si sofferma sulla rimodulazione operata con riferimento alla citata legge n. 488 che nella sostanza viene a colpire duramente tutto il sistema di incentivazione automatica alle imprese. La scelta compiuta dal Ministro dell'industria smentisce tra l'altro le dichiarazioni rese dal sottosegretario Macciotta in risposta ad un quesito da lui postogli, secondo le quali il rinvio al mese di febbraio della graduatoria relativa al 1998 sarebbe stato sollecitato dalle stesse imprese per poter disporre di maggiori fondi. Il giudizio sullo schema di decreto non può, pertanto, che essere negativo, atteso che dalle variazioni proposte risultano fortemenente compromessa l'automaticità e l'efficacia degli incentivi disposti dalla legge n. 488, che è stata l'unica ad essere gestita in un quadro di certezze per gli investitori.

Il presidente COVIELLO concorda con le osservazioni prospettate dal relatore in merito alla mancanza di informazioni sui residui e sugli stanziamenti di cassa. Giudicata apprezzabile la variazione proposta con riferimento alla legge n. 341 del 1995, esprime invece perplessità sulla scelta riguardante la legge n. 488, che ha costituito uno strumento di intervento valido ed efficace e che alla luce del dibattito sulle aree depresse svoltosi durante la sessione di bilancio nonché dell'estensione nel 1999 ad altri settori dello stesso meccanismo di intervento avrebbe dovuto senz'altro essere potenziata sul piano dei finanziamenti. Segnalata poi l'opportunità di conoscere con maggiore chiarezza gli effetti delle variazioni proposte per gli «Interventi per le aree depresse» sul finanziamento della ricostruzione in Campania e in Basilicata, auspica lo svolgimento di un'audizione in Commissione del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato.

Dopo interventi di precisazione dei senatori AZZOLLINI (il quale afferma che dallo schema di decreto deriva sostanzialmente la mancanza di fondi per il 1999 per i soggetti che intendono programmare gli investimenti avvalendosi degli incentivi di cui alla legge n. 488) e CURTO (il quale segnala l'incapacità del Governo di gestire la politica di sviluppo in via strutturale con l'abbassamento delle aliquote fiscali), il relatore GIARETTA ribadisce la proposta di esprimersi in senso favorevole sullo schema di decreto, rilevando che il totale dei fondi stanziati in bilancio rimane comunque invariato e che i definanziamenti annuali sono parametrati alla capacità del sistema produttivo di utilizzare i fondi nei tempi originariamente previsti. A suo avviso l'impegno del Governo nei confronti della legge n. 488 non viene meno, anche se è opportuno segnalare delle preoccupazioni in ordine ai cambiamenti proposti con lo schema di decreto, che senz'altro vanno a contenere l'operatività della legge. Ribadisce, infine, l'opportunità di segnalare l'esigenza del Parlamento di essere informato sull'utilizzo dei fondi relativi ai singoli interventi.

Con il voto contrario dei senatori AZZOLLINI, VEGAS, CURTO e TAROLLI, la Commissione, a maggioranza, dà mandato al relatore di redigere un parere nei termini da lui testè richiamati.

CONVOCAZIONE DELLA SOTTOCOMMISSIONE PER I PARERI

Il presidente COVIELLO, in considerazione dell'urgenza di taluni pareri, dispone l'immediata convocazione della Sottocommissione.

La seduta termina alle ore 16,20.