AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

MERCOLEDI' 3 FEBBRAIO 1999

353ª Seduta

Presidenza del Presidente

VILLONE



Intervengono i Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri Bassanini e Minniti.

La seduta inizia alle ore 15,15.


IN SEDE REFERENTE

(3742) Nuove norme in materia di punti vendita per la stampa quotidiana e periodica, approvato dalla Camera dei deputati

(Esame e rinvio)

Riferisce il senatore PARDINI, premettendo alcune considerazioni sulla scarsa diffusione dei quotidiani nel nostro paese, a confronto con i paesi vicini, e sull'esigenza di rivedere la legge sull'editoria n. 416 del 1981, alla luce della recente normativa sul commercio. Richiama quindi l'attenzione sull'opportunità di adottare misure idonee a favorire un maggior tasso di lettura dei quotidiani, in direzione anche del potenziamento dei punti di vendita, i quali devono offrire una molteplicità di prodotti a carattere multimediale. Passando poi ad illustrare il disegno di legge, sottolinea il carattere sperimentale della disciplina, secondo quanto dispone l'articolo 1, soffermandosi in particolare sulla garanzia delle parità di condizioni assicurata alle testate giornalistiche. Raccomanda infine un esame favorevole, dopo l'approfondita trattazione svolta dinanzi all'altro ramo del Parlamento, considerato che il provvedimento offre soluzioni equilibrate alle questioni affrontate.

Il senatore ROTELLI segnala che all'articolo 2, comma 2, alcune funzioni sono imputate direttamente al sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, mentre il Dipartimento competente fa capo alla Presidenza del Consiglio in quanto tale. Si potrebbe inoltre sostenere che, se la distribuzione dei giornali e dei periodici avviene in locali commerciali, appare più giustificata la competenza del Ministro dell'industria.

Secondo il senatore PASTORE le varie esigenze in gioco vanno attentamente soppesate. Egli non è contrario alla liberalizzazione della vendita dei giornali e dei periodici, tenuto conto della scarsa propensione alla lettura del pubblico italiano. Teme tuttavia che l'operazione possa risolversi in un pregiudizio per la rete distributiva esistente e si augura che la sperimentazione abbia una durata certa. In merito all'articolo 3, nota che, anziché ricorrere ad un'ennesima delega legislativa, era preferibile prevedere l'emanazione di un regolamento di attuazione, atto verso il quale i cittadini dispongono di maggiori garanzie.

Il senatore PELLEGRINO fornisce a sua volta una valutazione positiva del disegno di legge, facente parte di un orientamento a contenuto liberalizzante, sostenuto dal Governo e che va senz'altro condiviso. Apprezza specialmente il carattere sperimentale della disciplina, che dovrà muoversi entro i limiti temporali di attuazione della delega legislativa.

Il senatore PASSIGLI considera come soddisfacenti le soluzioni intervenute in direzione di una reale liberalizzazione, che tiene conto dell'evoluzione nel settore, in forte espansione di ricavi a causa della varietà delle merci offerte. Nel disegno di legge non è predeterminato il numero degli esercizi di vendita, trattandosi di un aspetto lasciato al mercato.

Il senatore ANDREOLLI condivide l'impostazione del disegno di legge ed insiste perché si pervenga quanto prima alla delegificazione del settore.

La senatrice PASQUALI osserva che la liberalizzazione può danneggiare la rete distributiva esistente, che già appare diffusa in modo capillare. Esprime inoltre la propria contrarietà alla previsione di un'ulteriore delega legislativa, manifesta dubbi sullo svolgimento della sperimentazione e preannuncia il voto contrario della sua parte politica.

Al senatore ROTELLI, che chiedeva nuovamente la parola, il presidente VILLONE fa notare di essere egli già intervenuto nel dibattito.

Il senatore FISICHELLA si pronuncia in linea di principio a favore di un indirizzo di liberalizzazione, da estendere progressivamente a molteplici settori economici. Manifesta tuttavia qualche preoccupazione per le difficoltà che possono incontrare i piccoli editori, i quali possono risultare danneggiati da un'estensione della rete distributiva e quindi soccombere dinanzi ai gruppi maggiori. La tendenza in atto non autorizza comunque aspettative di incremento nelle vendite di quotidiani e di periodici.

Agli intervenuti replica quindi il relatore PARDINI, motivando ancora le ragioni economiche che depongono a favore di una liberalizzazione delle vendite. Auspica altresì un incremento della quota di giornali e periodici che vengono distribuiti attraverso il mezzo postale, come accade in diversi paesi stranieri, quale strumento per favorire la diffusione della stampa, particolarmente dei periodici specializzati

Interviene quindi il sottosegretario MINNITI, ricordando che ipotesi di parziale liberalizzazione nella vendita della stampa sono in discussione almeno da tre lustri dinanzi alle Camere. La normativa in esame non interviene comunque soltanto sul versante della liberalizzazione, perché le misure di sperimentazione contemperano l'operazione complessiva, in ogni caso necessaria per effetto del recente decreto legislativo sulla disciplina del commercio. Fa poi presente che al momento si vendono circa 5.800.000 copie di quotidiani nel nostro paese, un milione in meno del 1988. La stampa periodica attraversa una fase critica, osservando una flessione del 3,2 per cento nel corso dell'anno passato. Purtroppo nel nostro paese soltanto una quota del 7 per cento del totale viene distribuito attraverso abbonamenti postali. Lo strumento in esame dovrebbe servire ad invertire questa tendenza e ricorda che il Governo ha acquisito il consenso delle categorie interessate nonchè una estesa convergenza politica anche da parte delle forze di opposizione. Ricorda altresì che è stato assunto l'impegno di presentare, entro tre mesi, un disegno di legge di riforma organica della legge n. 416 del 1981. Rileva poi che l'imputazione formale delle competenze in materia di editoria è alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ma di fatto le relative funzioni sono esercitate dal Sottosegretario a ciò delegato. Assicura che la sperimentazione prevista è reale e nel corso della medesima si potrà anche prendere atto che non è opportuno proseguirla. La commissione paritetica è poi rappresentativa di tutte le parti interessate: per le sue decisioni è stabilito un termine, decorso il quale insorge la responsabilità decisoria del Sottosegretario.

La Commissione, infine, su proposta del PRESIDENTE, conviene di fissare a mercoledì 10 febbraio, alle ore 13, il termine per la presentazione di eventuali emendamenti.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

(3506-B) Delegificazione e codificazione di norme concernenti procedimenti amministrativi - Legge di semplificazione 1998, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati

(Seguito dell'esame e rinvio)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 28 gennaio.

Si procede all'illustrazione degli emendamenti.

Il senatore ROTELLI dà ragione dell'emendamento 3.1, diretto a ripristinare il testo del Senato in merito ai criteri di esperienza quali requisiti necessari per il reclutamento dei diversi soggetti considerati nell'articolo 3, anche se provenienti da amministrazioni pubbliche.

Il sottosegretario BASSANINI obietta che proprio nel testo approvato dalla Camera dei deputati quei requisiti sono prescritti comunque, a prescindere dalla provenienza degli esperti, mentre nel testo del Senato vi era una sorta di presunzione di esperienza per alcuni soggetti.

Persuaso dal chiarimento, il senatore ROTELLI ritira l'emendamento 3.1. Illustra, quindi, l'emendamento 5.1, rivolto a specificare l'oggetto dell'analisi di impatto della regolamentazione in riferimento all'organizzazione pubblica e a prevedere che tale valutazione sia prescritta per ogni relazione che accompagna atti normativi provenienti dal Governo.

La relatrice BUCCIARELLI ringrazia il senatore Rotelli per aver contribuito, con i propri emendamenti, a chiarire alcuni aspetti del testo in esame. Pur condividendo nel merito la proposta contenuta nell'emendamento 5.1, invita a considerare la circostanza che il disegno di legge potrebbe essere approvato definitivamente, in modo da assicurare l'immediata entrata in vigore di quelle disposizioni che recano differimento di termini per l'esercizio di deleghe legislative. Auspica, pertanto, che il senatore Rotelli trasformi il proprio emendamento in un ordine del giorno, certamente utile per orientare il contenuto dell'analisi di impatto della regolamentazione.

Il sottosegretario BASSANINI condivide la valutazione della relatrice e precisa che la soluzione adottata dalla Camera dei deputati in merito all'articolo 5 va spiegata in ragione della pendenza, presso quel ramo del Parlamento, di un progetto di legge già in avanzato stato di elaborazione concernente le fonti normative e la qualità della legislazione. La Camera dei deputati ritiene preferibile includere in quel contesto una disciplina organica in materia di analisi di impatto della regolamentazione, limitando le disposizioni in esame a una sperimentazione, tuttavia corredata della possibilità, prevista dall'attuale comma 2, che l'analisi sia comunque richiesta dalle Commissioni parlamentari. D'altra parte, una nuova modifica del testo già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati, comporterebbe un ulteriore ritardo proprio nell'intraprendere quelle operazioni di analisi di impatto della regolamentazione, cui lo stesso senatore Rotelli annette giustamente una particolare importanza.

Il senatore ROTELLI replica a sua volta che la formulazione dell'articolo 5 dopo le modifiche della Camera dei deputati autorizza in sostanza le amministrazioni pubbliche a non procedere, se lo ritengono, alle analisi di impatto della regolamentazione e asseconda un modo di intendere gli strumenti di valutazione preventiva che ha già manifestato i propri difetti in alcune relazioni di accompagnamento a provvedimenti normativi del Governo, laddove ci si limita a riscontrare l'assenza di inconvenienti per l'organizzazione amministrativa. Una disposizione di legge di tenore prescrittivo, viceversa, potrebbe assicurare un risultato più efficace. Insiste, dunque, per la votazione dell'emendamento.

Posto ai voti, l'emendamento non risulta accolto.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,30.


EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 3506-B
Art. 3

Al comma 3, sostituire le parole da: "Se appartenenti", fino alla fine del comma, con le seguenti: ", nonché tra professori universitari, dirigenti pubblici, funzionari dei ruoli degli organi costituzionali, che possono essere collocati fuori ruolo nei limiti di 12 unità o in aspettativa retribuita secondo le norme dei rispettivi ordinamenti".

3.1 Rotelli

Art. 5

Al comma 1, premettere il seguente comma:

"01. La relazione che accompagna gli schemi degli atti normativi adottati dal Governo e i regolamenti ministeriali od interministeriali, che disciplinano, anche parzialmente, aspetti organizzativi o procedimentali dell'attività amministrativa, contiene l'analisi dell'impatto della regolamentazione (AIR) sull'organizzazione dell'amministrazione pubblica e l'illustrazione delle norme introdotte nel provvedimento al fine di renderlo effettivamente applicabile attraverso l'adeguamento organizzativo, secondo la disciplina del comma 1."

5.1 Rotelli