ISTRUZIONE (7a)

GIOVEDI' 25 GIUGNO 1998
211a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente
OSSICINI

Interviene il sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione Soliani.

La seduta inizia alle ore 9,10.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di regolamento concernente la disciplina degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studi di istruzione secondaria superiore (n. 261)
(Parere al Ministro della pubblica istruzione, ai sensi dell'articolo 18, comma 1, della legge 10 dicembre 1997, n. 425: seguito dell'esame e rinvio)
(R139 b00, C07a, 0030°)


Riprende l'esame, sospeso nella seduta di ieri.

Il senatore ASCIUTTI formula una serie di puntuali rilievi al testo in esame. All'articolo 1, comma 3, appare inopportuno il riferimento alle capacità acquisite, da sostituire con il riferimento alle abilità acquisite; anche il riferimento alle conoscenze suscita timori di un ritorno al nozionismo.
L'articolo 2 è mistificante, in quanto sotto un apparente ossequio alla legge, in realtà se ne discosta infliggendo gravi danni alle scuole non statali, che non potranno più istituire classi collaterali. Al riguardo, va sottolineato che il riconoscimento legale è concesso alle scuole e non alle singole classi; tale principio è stato ribadito nella legge di riforma da cui il regolamento trae origine, ma che ora quest'ultimo intende tradire. Non è legittimo, del resto, confondere la nozione di corso con quella di sezione. Occorrerà quindi modificare il comma 1, lettera c), per conformarlo alla legge.
Quanto all'articolo 3, occorrerebbe integrarlo con una disposizione che preveda la presentazione, da parte dei candidati esterni, di una relazione sui contenuti su cui hanno particolarmente concentrato la propria preparazione e sugli obiettivi perseguiti, al fine di avvicinare la loro condizione a quella dei candidati interni.
Nell'articolo 4, comma 3, si dovrebbe sopprimere l'ultimo periodo; il comma 4 appare poco chiaro e distorsivo rispetto alla volontà della legge, in quanto dà spropositato rilievo a peraltro poco chiare capacità di integrazione. La priorità dovrebbe essere invece assegnata ad una effettiva acquisizione di conoscenza e alla padronanza di metodi e criteri propri delle singole discipline. Sul punto era molto più chiaro il testo della relazione illustrativa. Il comma 5 andrebbe modificato anch'esso, per evitare di premiare chi ha studiato poco o nulla ma sa utilizzare brillantemente quel poco.
Passando all'articolo 5, al comma 1 andrebbe precisato che la materia oggetto della seconda prova scritta è individuata nella prima decade di aprile. Qui il regolamento si discosta dalla legge in ossequio ad un ordine del giorno accolto dal Governo, con l'effetto peraltro di riprodurre uno dei peggiori difetti della vecchia maturità, quando gli alunni si dedicavano solo a poche materie fin dai primi mesi dell'anno. D'altra parte, è noto il ben scarso ossequio che il ministro Berlinguer ha prestato a ordini del giorno approvati dal Parlamento in altre occasioni. Al comma 3, andrebbe chiarito che la collegialità non implica l'unanimità. Al comma 7, andrebbero soppressi gli ultimi due periodi che sembrano superflui o inopportuni e suscettibili di dar luogo ad ampio contenzioso.
Le norme sulla terza prova andrebbero poi integrate per tenere conto della particolare condizione in cui verrebbero a trovarsi i candidati esterni. La terza prova, infatti, sarà sostanzialmente costruita su misura per la classe di alunni interni che dovrà sostenerla, con evidente discriminazione di quelli esterni. Si potrebbe quindi prevedere che i candidati esterni abbiano diritto di conoscere per tempo i documenti elaborati dai consigli di classe dell'istituto presso il quale dovranno sostenere l'esame e possano conseguentemente indicare a quale classe intendono essere associati nell'esame, alla luce della maggiore affinità con il proprio percorso formativo.
All'articolo 8, il comma 3 andrebbe integrato al fine di consentire ai candidati esterni di sostenere gli esami anche in provincia diversa da quella di residenza.
All'articolo 12, il comma 2 dovrebbe prevedere che le certificazioni comprovanti l'attività lavorativa rechino indicazioni realmente significative per la commissione di esame.
Passando all'articolo 14, è irrealistico immaginare che tutte le commissioni di esame possano avvalersi contemporaneamente del supporto dell'Osservatorio: pertanto bisognerebbe prevedere tale facoltà anche per i consigli di classe delle ultime classi.
All'articolo 15, risulta ingiustificata la discriminazione a danno delle scuole non statali e pertanto andrebbero soppressi i commi 4, 5 e 6.
Passando infine ai crediti scolastici, sembra irragionevole - conclude il senatore Asciutti - attribuirli anche agli alunni con un debito non sanato; inoltre nessun credito è previsto per chi non ha mai avuto bocciature, né è consentito attribuire un credito ad alunni interni particolarmente meritevoli che abbiano già il massimo punteggio.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

ANTICIPAZIONE DELLA SEDUTA POMERIDIANA E SCONVOCAZIONE DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA
(R029 000, C07a, 0026°)


Il presidente OSSICINI avverte che la seduta pomeridiana, già prevista per le ore 15,30, è anticipata alle 15,15 e che la riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, già prevista per tale ora, non avrà più luogo.

La seduta termina alle ore 9,30.