IGIENE E SANITA' (12ª)

GIOVEDI’ 5 NOVEMBRE 1998
190ª Seduta

Presidenza del Presidente
CARELLA
indi del Vice Presidente
MONTELEONE
indi del Presidente
CARELLA
Interviene il ministro per la solidarietà sociale Turco.
La seduta inizia alle ore 14,40


IN SEDE REFERENTE

(3543) Disposizioni per il Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga e in materia di personale dei Servizi per le tossicodipendenze, risultante dallo stralcio degli articoli 2 e 3, comma 2, del disegno di legge n. 2756. Approvato dalla Camera dei deputati.
(Seguito dell’esame e rinvio)

Riprende l’esame sospeso nella seduta di ieri.

Il presidente CARELLA ricorda che era in corso la discussione generale.

La senatrice DANIELE GALDI ricorda che il disegno di legge in esame nasce da uno stralcio dall’originario disegno di legge governativo determinato dalla divisione, apertasi tra le varie forze politiche, sulla questione della riduzione del danno. A tale riguardo va osservato che la conferenza svoltasi a Napoli nel marzo 1997 è valsa a chiarire l’inutilità di contrapposizioni meramente ideologiche e soprattutto ad evidenziare l’esigenza di realizzare una organica interrelazione operativa tra tutti i settori coinvolti nella lotta alla droga. Appare oggi evidente che la scelta di fare uso di sostanze stupefacenti trae origine da situazioni e motivazioni molteplici ed anche assai diverse tra loro, ed è perciò necessario che altrettanto flessibile e variegata sia la risposta di prevenzione e recupero, in termini di progetti il più possibile personalizzati.
Il provvedimento in titolo è quindi espressione di un approccio diverso rispetto al passato, anche se - in assenza di una riforma dell’assistenza, riforma che rappresenta una priorità fondamentale per il Paese - non può che rappresentare una sia pur buona legge di transizione. In particolare apprezzabile risulta la scelta di regionalizzare il 75 per cento del Fondo nazionale di intervento; per quanto riguarda il restante 25 per cento, al quesito posto dal senatore Campus circa il soggetto cui sarebbe affidato il controllo sulla gestione di tali risorse, va risposto che le necessarie verifiche dovranno essere compiute dal Parlamento in sede di esame della relazione annuale che il Governo deve presentare alle Camere.
La senatrice Daniele Galdi giudica altresì opportuna la previsione di un adeguato finanziamento degli organismi consultivi ed istruttori istituiti, giacché essa assicura l’effettiva operatività delle strutture in questione. Elemento qualificante del disegno di legge è senza dubbio rappresentato dalle disposizioni volte a superare la situazione di precarietà in cui versa il personale dei servizi per le tossicodipendenze (SERT); risulta poi senz’altro opportuna la scelta di promuovere progetti personalizzati adeguati anche al reinserimento lavorativo dei tossicodipendenti.
La soluzione normativa adottata dalla Camera dei deputati, tramite l’approvazione di un emendamento presentato dalle opposizioni, relativamente ai progetti volti alla riduzione del danno, non può essere considerata soddisfacente, ove si abbia presente la necessità che tali progetti offrano una molteplicità di servizi e di opzioni ben più articolata di quella prevista. Ciò nonostante il Gruppo di Democratici di sinistra, riconoscendo con senso di responsabilità l’urgenza del provvedimento - soprattutto per quanto riguarda il personale dei SERT - non presenterà emendamenti diretti a ripristinare la formulazione originaria del comma 8 del nuovo testo proposto dell’articolo 127 del Testo Unico sulle tossicodipendenze.

Il senatore BRUNI osserva in primo luogo che il disegno di legge in esame, teoricamente concernente la sola definizione delle regole per il finanziamento dei progetti di prevenzione, riabilitazione e reinserimento, è stato in realtà caricato di ulteriori problematiche - dall’uso dei farmaci sostitutivi all’assunzione di personale nei SERT, all’istituzione di nuovi organismi burocratici - che sarebbe invece opportuno affrontare, in modo ben più approfondito, in un’altra sede. Per quanto in particolare riguarda il personale, risulta inaccettabile prevedere l’assunzione di dirigenti responsabili di secondo livello e di operatori con funzioni assai delicate e complesse attraverso un mero concorso riservato per titoli, procedura oltretutto non esente da dubbi di costituzionalità.
L’istituzione della Consulta degli esperti e degli operatori sociali suscita poi fondate perplessità: si tratta infatti di un organismo, composto da ben 70 cosiddetti esperti, non solo costoso, pletorico e lottizzabile, ma prevedibilmente non in grado di rappresentare gli interessi dei pazienti e dei cittadini. Al riguardo sarebbe sicuramente necessario ridurre a 35 il numero dei componenti, prevedendo altresì che un terzo di essi siano designati da associazioni di difesa dei diritti dei pazienti.
In conclusione, il senatore Bruni sottolinea con forza che è ormai giunto il momento di porre fine ad un modo di legiferare che, introducendo elementi di ritardo, di confusione e di instabilità, non giova certo alla soluzione delle difficili problematiche connesse al fenomeno della tossicodipendenza.

Il senatore Baldassare LAURIA, richiamandosi alle argomentazioni svolte dalla senatrice Daniele Galdi, afferma che il disegno di legge in titolo costituisce un apprezzabile tentativo di migliorare gli interventi di prevenzione e recupero dalla tossicodipendenza e merita di essere approvato tempestivamente. Condivisibili appaiono in particolare le disposizioni relative al Fondo nazionale di intervento e alla sanatoria concernente il personale dei SERT, il quale svolge un lavoro non solo delicato ma a volte anche rischioso ed ha pieno diritto di uscire dall’attuale situazione di precarietà.
Alla luce delle considerazioni svolte, il senatore LAURIA annuncia che il Gruppo dell’UDR non presenterà emendamenti.

Il senatore DE ANNA dichiara di condividere sostanzialmente il provvedimento in esame, che è opportuno approvare senza ulteriori ritardi.
Ritiene tuttavia utile segnalare l’esigenza di stabilire una maggiore collaborazione ed adeguati canali di comunicazione tra l’Osservatorio permanente e il mondo della scuola, in modo da mettere in condizione quest’ultimo di comprendere concretamente i vari aspetti del fenomeno della droga e in particolare le motivazioni che possono spingere un giovane a farne uso. Si tratta di un’essenziale opera di prevenzione che, allo stato attuale, evidentemente nè la scuola, nè le famiglie sono in grado di compiere e per la cui realizzazione, viceversa, il contributo dell’Osservatorio potrebbe rivelarsi prezioso.

Nel condividere il giudizio positivo sul disegno di legge già articolatamente espresso dalla senatrice Daniele Galdi, il senatore CAMERINI sottolinea come la distribuzione delle risorse del Fondo nazionale tra regioni e Governo centrale si ispiri correttamente ad un principio affermato dalla Organizzazione mondiale della sanità, secondo il quale occorre affrontare le problematiche legate alla tossicodipendenza in modo organico e globale, affidando però al livello locale gli interventi operativi.
Il senatore Camerini esprime peraltro alcune perplessità sia in ordine al rischio di sovrapposizioni che può determinarsi tra i vari organismi a livello centrale previsti dal provvedimento, sia per quanto concerne lo strumento dei concorsi riservati attraverso il quale viene sanato, peraltro doverosamente, lo stato di precarietà del personale dei SERT. A quest’ultimo riguardo occorrerebbe tra l’altro verificare, relativamente ai SERT caratterizzati da media o bassa utenza, se tale situazione derivi da una carenza della domanda oppure da un’insufficiente propositività delle strutture pubbliche.

Il presidente CARELLA dichiara chiusa la discussione generale.

Il relatore VALLETTA, intervenendo in sede di replica, osserva come molti dei rilievi formulati nel corso della discussione generale possano essere almeno parzialmente condivisi. Ciò tuttavia non può fare venire meno due considerazioni di carattere generale sulle quali tutte le parti dovrebbero convenire: la prima relativa al carattere comunque innovativo di un provvedimento che introduce forti elementi di regionalizzazione e una più efficiente struttura di monitoraggio, e la seconda concernente il dato che il disegno di legge non modifica l’attuale disciplina sull’uso delle sostanze stupefacenti e psicotrope.
E’ quindi evidente che il testo in esame non chiude una problematica sulla quale nei prossimi mesi dovrà svolgersi un approfondito confronto nel Parlamento e nel paese. E’ in quest’ottica che egli stesso, ad esempio, ritiene che questa sede non debba essere riaperto il dibattito su taluni punti che pure appaiono a suo parere insufficienti, come l’autorizzazione all’uso del metadone concessa alle sole strutture pubbliche e non anche alle comunità terapeutiche volontarie, che pure in passato hanno utilizzato questo strumento di intervento, ovvero la mancata previsione di adeguati strumenti di formazione, a partire dall’istituzione di una apposita specialità medica, per gli operatori delle tossicodipendenze.
In conclusione egli invita quindi la Commissione a proporre all’Assemblea l’approvazione del disegno di legge in titolo nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.

Il ministro TURCO ringrazia in primo luogo il relatore e i senatori intervenuti nel dibattito, dal quale è emersa la consapevolezza della necessità di un intervento risolutivo che metta fine al grave stato di incertezza derivante dalla mancata stabilizzazione degli operatori dei SERT, e dal non definito quadro normativo relativo alla ripartizione tra centro e periferia del Fondo nazionale per la lotta alle tossicodipendenze. Va in proposito ricordato che il testo in esame risulta dallo stralcio di un disegno di legge presentato dal Governo già nel 1996, e che riprendeva le disposizioni di un precedente decreto-legge, reiterato ben 23 volte senza che si riuscisse ad approvarne la conversione in legge.
L’approvazione del testo in esame, frutto di un confronto serrato ma franco presso la Camera dei deputati, appare quindi necessaria a tutelare da un lato gli operatori delle tossicodipendenze, e dall’altro la stessa credibilità delle istituzioni.
Il Ministro è consapevole del fatto che ogni parte politica, così come del resto è chiaramente emerso nel corso del dibattito, conserva una serie di riserve e di perplessità. Tuttavia la consapevolezza dell’improrogabilità del provvedimento deve far sì che tutti i gruppi, che hanno approvato il disegno di legge alla Camera dei deputati, si sentano impegnati a non presentare emendamenti e a non riaprire le questioni sulle quali si è faticosamente raggiunto un accordo consensuale. Solo a questa condizione ella stessa può rinunciare a riaprire il confronto su alcuni punti del testo approvato dalla Camera dei deputati che la lasciano sinceramente insoddisfatta, primo fra tutti il comma 8 del nuovo testo dell’articolo 127 del Testo Unico sulle tossicodipendenze, recato dall’articolo 1, che appare da un lato pleonastico, in quanto è evidente che le azioni di riduzione del danno nulla hanno a che vedere con le ipotesi di legalizzazione di determinate sostanze, e dall’altro eccessivo, in quanto sancisce una inopportuna intrusione della politica nella libera ricerca e sperimentazione del più corretto approccio terapeutico, legittimamente perseguite dagli operatori.
Quanto si è detto non deve però indurre a sottovalutare il contenuto innovativo del provvedimento che introduce la triennalizzazione dei progetti (conferendogli per tale via un ben più incisivo carattere programmatico), l’ampia regionalizzazione della ripartizione del Fondo nazionale per la lotta alle tossicodipendenze, e la previsione, attraverso l’Osservatorio, di uno strumento finalmente efficace di monitoraggio della situazione delle tossicodipendenze e dell’efficacia degli interventi.
Naturalmente restano aperti numerosi problemi, primo fra i quali quello di conferire un assetto istituzionale più efficace alla lotta alle tossicodipendenze; sarebbe in particolare auspicabile, in accordo con numerosi esempi stranieri, concentrare in un unico Ministero tutte le competenze attualmente disperse tra la Solidarietà sociale, l’Interno e la Sanità, superando così la situazione attuale che vede il Comitato interministeriale funzionare sulla base di un mero atto di buona volontà politica, senza però strumenti efficaci di intervento.
Per quanto concerne il problema da più parti sollevato della moltiplicazione degli organi collegiali, il Ministro si sofferma sulla differente natura delle funzioni ad essi attribuite.
Mentre infatti il Comitato interministeriale ha una funzione di direzione politica della lotta alle tossicodipendenze, l’Osservatorio ha, come si è detto, una funzione essenzialmente di monitoraggio ed epidemiologica. Da questo punto di vista l’esigenza, richiamata dal senatore De Anna, di un collegamento tra l’attività dell’Osservatorio e il mondo della scuola, dovrebbe essere soddisfatta piuttosto in sede di relazioni interministeriali.
La commissione istruttoria, poi, ha visto ridimensionate le sue funzioni a seguito della prevalente regionalizzazione degli interventi finanziati con il Fondo nazionale, ma conserva una importante funzione di definizione dei programmi a livello centrale e di indirizzi tecnici per le stesse regioni.
Per quanto riguarda infine la Consulta nazionale, della quale pure taluni hanno lamentato la pletoricità, ella osserva che la relativa norma sancisce a livello legislativo un organo già istituito con atto amministrativo che sta dando ottima prova di sè, in quanto gli esperti coinvolti, effettivamente rappresentativi di tutte le realtà e di tutte le culture della lotta alle dipendenze, hanno mostrato una grande volontà e capacità di fornire un fecondo apporto di documentazione e propositivo all’attività del Governo, richiedendo in cambio unicamente un riscontro concreto nell’azione del Governo stesso nella lotta alle tossicodipendenze.

Il presidente CARELLA fissa il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 12 di Lunedì 9 novembre 1998 e rinvia il seguito dell’esame.

La seduta termina alle ore 15,35