TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

MARTEDÌ 11 MARZO 1997


82a Seduta

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

Intervengono il ministro dell'ambiente Ronchi ed il sottosegretario di Stato per i lavori pubblici Mattioli.

La seduta inizia alle ore 15,10.

IN SEDE REFERENTE
(64) NAPOLI Roberto ed altri: Disciplina della valutazione di impatto ambientale
(149) GIOVANELLI ed altri: Disciplina della valutazione di impatto ambientale
(422) BORTOLOTTO ed altri: Disciplina della valutazione di impatto ambientale
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, sospeso nella seduta del 27 febbraio.

Il relatore IULIANO, integrando la relazione già svolta, richiama l'attenzione della Commissione sulla circostanza che il 3 marzo scorso è stata approvata una nuova direttiva comunitaria la quale contiene modifiche migliorative della direttiva 85/337/CEE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. In particolare, tale direttiva estende notevolmente la gamma dei progetti elencati nell'allegato I, comportanti una valutazione obbligatoria dell'impatto ambientale e fissa criteri da applicare per decidere se i progetti di cui all'allegato II debbano essere sottoposti o meno al procedimento di impatto ambientale, demandando agli Stati membri di decidere circa un esame caso per caso ovvero tramite l'individuazione di soglie; tale direttiva introduce inoltre la fase preliminare dei contenuti dello studio di impatto ambientale mediante la consultazione tra proponente ed autorità competente alla valutazione, recepisce le principali disposizioni contenute nella convenzione Collega poi la direttiva in materia di impatto ambientale con la direttiva concernente prevenzione e riduzione integrata dell'inquinamento, prevedendo l'eventualità di un'unica procedura valutativa. Il relatore sottolinea quindi la necessità di tener conto della nuova normativa comunitaria introducendo nei testi in esame opportune modifiche di adeguamento finalizzate ad esempio a decidere le modalità attraverso cui un progetto debba essere sottoposto a valutazione di impatto ambientale, e se la decisione in merito all'esclusione o all'ammissione di un progetto alla procedura debba essere portata a conoscenza del pubblico. A suo avviso, sarà altresì necessario sopprimere alcune parti dell'articolato non più necessarie anche in virtù dell'esigenza di una semplificazione procedurale cui deve accompagnarsi una più efficace protezione preventiva dell'ambiente, in sintonia peraltro con il provvedimento governativo in materia di snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo. Auspicando un'iter rapido che consenta al nostro Paese di recepire tempestivamente ed anche in anticipo rispetto ad altri partners comunitari la nuova direttiva, prospetta in conclusione l'ipotesi di richiedere il trasferimento alla sede deliberante.

Il presidente GIOVANELLI richiede ai Gruppi se intendano esprimersi immediatamente sulla richiesta del relatore di trasferimento di sede, ovvero se si riservino la decisione al termine della discussione generale.

Concorda con la proposta di trasferimento alla sede deliberante il senatore BORTOLOTTO, che coglie l'occasione per richiedere al Governo se corrispondano a verità le dichiarazioni del ministro Costa, recentemente divulgate dalla stampa, in merito alla necessità di uno snellimento procedurale dei pareri ambientali; laddove così fosse, si domanda come tale posizione possa conciliarsi con le norme comunitarie che contemplano nelle fasi di progettazione delle opere pubbliche l'obbligo di una valutazione di impatto ambientale.

Il senatore SPECCHIA si dichiara in linea di massima favorevole al trasferimento alla sede deliberante, ma rimette al prudente apprezzamento della Presidenza la valutazione circa l'opportunità di ascoltare prioritariamente la valutazione di tutti i Gruppi nel corso della discussione generale.

I senatori VELTRI e RESCAGLIO concordano con la richiesta di trasferimento di sede.

Il senatore COLLA dichiara che il Gruppo Lega Nord-per la Padania indipendente si oppone al trasferimento alla sede deliberante.

Il presidente GIOVANELLI prende atto che allo stato manca l'unanimità dei commissari alla richiesta di trasferimento alla sede deliberante. Dà comunque la parola ai rappresentanti del Governo, sia per riceverne le ulteriori indicazioni sui recenti sviluppi della legislazione comunitaria sollecitate dal relatore, sia per rispondere ai quesiti rivolti loro dal senatore Bortolotto.

Il ministro RONCHI dà anzitutto notizia dell'approvazione della nuova direttiva in materia di valutazione di impatto ambientale, nel Consiglio dei ministri dell'ambiente del 3 marzo 1997: essendo stata emanata sulla scorta di una posizione comune da tempo nota, tale direttiva era già nei fatti adempiuta dal testo licenziato dal Senato nella scorsa legislatura, per cui ad esso si renderebbero necessari solo limitati emendamenti, più che altro di collegamento con il Decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996, nonchè con la normativa sulla prevenzione integrata dell'inquinamento (volta a ricondurre ad unico procedimento ambientale le autorizzazioni sull'inquinamento delle acque, dell'aria e da rifiuti).
I ritardi nell'utilizzo di risorse pubbliche per opere a sostegno dell'occupazione non sono comunque imputabili ai pareri resi dalle autorità competenti sull'ambiente, nè questo è stato mai un addebito avanzato in sede governativa al Ministero dell'ambiente: le opere pubbliche di cui si discute (come l'autostrada Salerno-Reggio Calabria o la Messina-Palermo) non registrano un contenzioso con le amministrazioni di tutela dell'ambiente, bensì le usuali difficoltà che ritardano gli appalti nel nostro Paese (a partire dalle rigidità delle procedure di spesa regionali, di utilizzo dei fondi ex Gescal, nonchè le frequenti sospensive che spesso sono decise dai tribunali amministrativi regionali su istanza degli esclusi dalle gare di appalto).
Nelle riunioni interministeriali non è mai emersa una critica alla procedura ordinaria di valutazione di impatto ambientale, ma semmai quest'ultima è venuta in rilievo ai fini di una sua inclusione nelle conferenze di servizi (questione peraltro già affrontata nell'articolo 18 dell'Atto Camera n. 2564). Pertanto, il Ministro dell'ambiente non può ritenere fondate le affermazioni - di critica indiscriminata dei procedimenti consultivi ambientali - che la stampa ha addebitato al Ministro dei lavori pubblici, in quanto esse non sono mai state espresse in sede interministeriale; piuttosto, esprime il dubbio che ad alimentare i fraintendimenti in materia abbia contribuito il fatto che - nella riunione svoltasi al Quirinale tra esponenti del Governo e Capo dello Stato in materia di occupazione - il Ministro dell'ambiente non sia stato invitato.

Il sottosegretario MATTIOLI dichiara che la preoccupazione principale espressa dal Ministro dei lavori pubblici era quella di introdurre la priorità ambientale all'interno della progettazione delle opere pubbliche, in luogo di perpetuare l'attuale dialettica tra soggetti separati incaricati gli uni della politica dei lavori pubblici, gli altri della tutela dell'ambiente. Che tale condivisibile preoccupazione si aggiungesse ad un personale suggerimento del ministro Costa - che auspicava un ruolo consultivo super partes per il Consiglio superiore dei lavori pubblici - non significa però che si voglia sottrarre la materia della valutazione di impatto ambientale agli organi che attualmente se ne occupano.

Il presidente GIOVANELLI rinvia il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

IN SEDE CONSULTIVA
(139) PIATTI ed altri: Modifica della legge 26 novembre 1992, n. 468, recante misure urgenti nel settore lattiero-caseario
(995) FUSILLO ed altri: Modifiche alla legge 26 novembre 1992, n. 468, recante misure urgenti nel settore lattiero-caseario
(1587) MELUZZI ed altri: Modifica della legge 26 novembre 1992, n. 468, recante misure urgenti nel settore lattiero-caseario
(1994) Disposizioni per il riordino del settore lattiero-caseario
(2076) BUCCI ed altri: Nuove norme per il settore lattiero-caseario
(2133) CARCARINO e CRIPPA: Abrogazione della legge 26 novembre 1992, n. 468, e nuove disposizioni in materia di attribuzione delle quote latte
(Esame e rinvio)

Il presidente GIOVANELLI, nel ricordare i precedenti storici che hanno condotto in sede comunitaria all'istituzione del regime delle quote latte, sottolinea che gli eventi recenti i quali hanno portato la Comunità ad infliggere al nostro Paese onerose multe testimoniano come tale regime costituisca un punto di riferimento fermo nell'ambito della politica agricola comunitaria. I disegni di legge in materia all'esame della 9a Commissione, di cui illustra sommariamente le finalità, non mettono infatti in discussione il principio sotteso alle quote latte bensì i sistemi di distribuzione delle quote stesse all'interno del territorio nazionale, sebbene contemporaneamente il Governo italiano stia adoperandosi per un incremento della quota complessiva assegnata all'Italia. Tali sistemi di distribuzione delle quote alle aziende rappresentano peraltro l'aspetto di maggior rilievo per la competenza della 13a Commissione, in quanto la concentrazione di esse, verificatasi finora, in alcune parti del territorio ha comportato una frattura del rapporto tra zootecnia e agricoltura con effetti dirompenti per il territorio, quali ad esempio l'abbandono di taluni terreni o la scomparsa delle foraggere che rappresentano invece una garanzia sul piano idrogeologico ambientale, come dimostrano di aver ben compreso alcuni paesi europei come la Germania. Nel paventare il rischio che le nuove proposte normative comportino un aumento della concentrazione e che le quote latte, anzichè divenire parte integrante della struttura dell'agricoltura e quindi del territorio finiscano per diventare un elemento di disturbo, propone alla Commissione di esprimere un parere favorevole suggerendo una grande attenzione su questo punto e affermando la volontà dell'Italia di recepire pienamente quel concetto di multifunzionalità dell'agricoltura che va affermandosi a livello comunitario e che vede come ruolo fondamentale del settore primario la conservazione socio-ambientale accanto a quello tradizionale della produzione. Suggerisce infine, data la complessità della materia, di svolgere alcune audizioni dei soggetti interessati, quali ad esempio le associazioni ambientaliste, l'Uncem e le associazioni dei produttori agricoli.

Si apre il dibattito.

Il senatore BORTOLOTTO concorda con il Presidente, sottolineando che il regime delle quote latte presenta diversi profili di inefficienza anche in riferimento agli obiettivi direttamente perseguiti. Nel sottolineare che in molti casi la produzione apparentemente eccedentaria di latte è connessa con la produzione di derivati tipici locali, soprattutto formaggi, la quale viene pertanto iniquamente penalizzata, esprime dubbi anche sulla disposizione riguardante le autocertificazioni delle quantità prodotte, che più opportunamente dovrebbero essere sostituite dalle fatture o altra documentazione prodotta a fini fiscali. Prospetta infine l'opportunità di audire anche alcuni consorzi produttori di formaggi tipici.

Il senatore COLLA dichiara di condividere l'intervento del senatore Bortolotto.

Il senatore SPECCHIA, esprimendo perplessità sulla competenza della 13a Commissione sulla materia in esame, in quanto molti altri provvedimenti che hanno analoghi effetti sul territorio non sono esaminati, auspica l'affermazione di principi di maggiore coerenza nella fase dell'assegnazione in sede consultiva da parte della Presidenza del Senato. Dichiarando comunque di condividere la rilevanza di talune affermazioni del presidente Giovanelli, raccomanda di limitare l'esame alle parti più strettamente rilevanti per la competenza della 13a Commissione.

Il presidente GIOVANELLI dichiara chiuso il dibattito e rinvia il seguito dell'esame.

La seduta termina alle ore 16,30.