FINANZE E TESORO (6ª)

MERCOLEDI' 3 MARZO 1999
233ª Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente
ANGIUS


La seduta inizia alle ore 8,45.

Interviene il sottosegretario di Stato per le finanze Vigevani.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE.
(A007 000, C06a, 0047°)

Il senatore POLIDORO ricorda di aver presentato un'interrogazione al Ministro del tesoro, bilancio e programmazione economica, concernente il funzionamento della cosiddetta società "veicolo" del Banco di Napoli, incaricata di recuperare i crediti dell'istituto napoletano. Chiede pertanto alla Presidenza di sollecitare la risposta a tale interrogazione, dopo il deferimento in Commissione della stessa.

Prendendo spunto da questa sollecitazione, i senatori D'ALI' e PEDRIZZI chiedono al Presidente Angius di concludere in tempi rapidi l'esame del documento istitutivo della Commissione d'inchiesta del Banco di Napoli, tra i cui scopi dovrebbe anche rientrare l'analisi del funzionamento della cosiddetta bad bank.

Il senatore BONAVITA ricorda di aver già proposto una modifica all'oggetto della Commissione d'inchiesta per focalizzare l'attenzione proprio sul funzionamento della bad bank.

Il Presidente ANGIUS assicura il senatore Polidoro che terrà conto della sua sollecitazione e fa presente ai senatori D'Alì e Pedrizzi che la Commissione procederà all'esame del documento istitutivo della Commissione d'inchiesta sul Banco di Napoli una volta concluso l'esame del disegno di legge n. 3599.

IN SEDE REFERENTE

(3599) Disposizioni in materia di perequazione, razionalizzazione e federalismo fiscale
(Seguito dell'esame e rinvio)

Si riprende l'esame sospeso nella seduta di ieri.

Il Presidente ANGIUS ricorda che sono stati accantonati gli emendamenti riferiti agli articoli 3 e 5.
In conseguenza del parere contrario espresso, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, dalla 5a Commissione permanente dichiara inammissibili, perchè sprovvisti della prevista copertura finanziaria, gli emendamenti 10.100/4, 10.100/8, 10.100/10, 10.100/13, 10.100/23, 10.100/28, 10.100/42, 10.100/43, 10.18, 10.0.2, 10.0.3, 10.0.4, 10.0.5, 10.0.6, 10.0.8, 10.5 e 10.0.1.
Il parere di nulla osta sugli emendamenti 10.100/21, 10.100/22 e 10.100/39 è condizionato, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, all'inserimento di una clausola di salvaguardia relativa agli equilibri finanziari degli enti locali, osservando peraltro che occorrerebbe chiarire più precisamente cosa si intende per incremento percentuale medio della pressione fiscale in relazione ai redditi prodotti; il parere di nulla osta sull'emendamento 10.6 è altresì condizionato, ai sensi della medesima norma costituzionale, all'introduzione della previsione della soppressione compensativa dei trasferimenti erariali, al fine di escludere effetti finanziari negativi a carico del bilancio dello Stato.

Su richiesta del senatore D'ALI' il Presidente ANGIUS fa poi presente di aver interpellato il Presidente della Commissione bilancio circa la dichiarazione di inammissibilità sull'emendamento 3.14: fermo restando il parere contrario ai sensi dell'articolo 81 su tale emendamento, egli ricorda che la Commissione bilancio in quella occasione aveva espresso all'unanimità il proprio parere.

Si passa quindi agli emendamenti riferiti all'articolo 10.

Il senatore PEDRIZZI illustra l'emendamento 10.1, soppressivo dell'intero articolo, esprimendo valutazioni critiche sul progetto di federalismo fiscale avanzata dal Governo.

Il senatore ROSSI rinuncia ad illustrare l'emendamento 10.2; illustra poi il subemendamento 10.100/2 che, nel proporre la sostituzione della rubrica dell'emendamento, intende sottolineare la necessità di eliminare ogni riferimento al federalismo fiscale, tenuto conto che la proposta del Governo non può essere definito vero e proprio federalismo fiscale. Egli riformula poi in maniera tecnicamente più corretta il subemendamento 10.100/14, finalizzato ad incentivare lo sforzo fiscale delle regioni e ad evitare che i trasferimenti continuino a ripianare i bilanci degli enti territoriali nei quali si verifica un alto tasso di evasione fiscale. Il subemendamento 10.100/16, invece, intende evitare che il surplus di gettito delle regioni più ricche venga indebitamente redistribuito agli altri territori.
Il subemendamento 10.100/18, inoltre, svincola le somme del fondo perequativo dalla spesa storica, eliminando il rischio di continuare a penalizzare gli enti locali del Nord, che hanno ben amministrato, a tutto favore delle amministrazioni locali meridionali. Egli conclude, illustrando il subemendamento 10.100/24, finalizzato ad evitare il cumulo tra le somme distribuite con il fondo perequativo e quelle destinate alle aree depresse.

Il senatore D'ALI' illustra gli emendamenti 10.3 e 10.4 volti, rispettivamente, a sopprimere l'articolo e a proporne lo stralcio, ribadendo la contrarietà del Gruppo Forza Italia al conferimento della delega legislativa al Governo. Egli illustra poi il subemendamento 10.100/6, sottolineando il fatto che il Governo intende adottare un modello di federalismo fiscale basato sulla semplice sostituzione di trasferimenti erariali con quote di gettito di tributi, senza assegnare alle Regioni reale autonomia impositiva. Tale processo risulta ancora più grave, se si considera che solo per i trasferimenti destinati a finanziare gli interventi nel settore delle calamità naturali non è prevista la sostituzione con compartecipazioni. L'emendamento tende quindi, in via esemplificativa, ad indicare uno dei tanti settori nei quali non dovrebbe prevedersi la abolizione dei trasferimenti erariali. Dopo aver rinunciato ad illustrare il subemendamento 10.100/9, egli si sofferma sul subemendamento 10.100/11, che contiene una specificazione importante in merito al possibile incremento dell'Irpef a carico dei contribuenti. Egli illustra poi i subemendamenti 10.100/17 e 10.100/19, finalizzati a rendere meno vaghi i principi di delega recati dalla lettera d): infatti, ritiene, importante superare il criterio della spesa storica, che rischia di perpetuare le sperequazioni oggi esistenti. In merito ai subemendamenti 10.100/21 e 10.100/22, di cui preannunzia una riformulazione per tener conto del parere della 5a Commissione, egli fa presente che i due emendamenti delineano un processo molto più incisivo di autonomia fiscale in favore delle regioni.

Il senatore PEDRIZZI aggiunge la firma i subemendamenti 10.100/17 e 10.100/19.

Si danno quindi per illustrati i subemendamenti 10.100/1, 10.100/3, 10.100/5, 10.100/7 e 10.100/15.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

SULL'EMANAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO IN MATERIA DI IMPOSTA SUGLI SPETTACOLI
(A007 000, C06a, 0048°)

Il senatore PEDRIZZI lamenta che il Governo, nell'emanare il decreto legislativo in titolo non ha minimamente tenuto in considerazione le condizioni espresse nel parere dalla Commissione. Si tratta di una decisione piuttosto grave, tenuto anche conto che oramai la maggior parte del lavoro legislativo assume la forma di delega al Governo e successivi decreti attuativi.

Il Presidente ANGIUS prende atto dei rilievi del senatore Pedrizzi, facendo comunque presente che il parere espresso conteneva osservazioni e non condizioni.

La seduta termina alle ore 9,30.