MERCOLEDI' 21 LUGLIO 1999
433ª Seduta
Presidenza del Presidente
VILLONE
Intervengono i sottosegretari di Stato per la funzione pubblica Bressa e per i lavori pubblici Bargone.
La seduta inizia alle ore 15,15.
IN SEDE REFERENTE
(3562) Deputati CERULLI IRELLI e SODA – Disposizioni in materia di indennità dei Ministri e dei Sottosegretari di Stato non parlamentari, approvato dalla Camera dei deputati.
(Seguito dell'esame e rinvio)
Prosegue l'esame sospeso nella seduta del 14 luglio 1999.
Il presidente VILLONE, non essendovi richieste di intervento, dichiara chiusa la discussione generale e propone per martedì 27 luglio alle ore 13 il termine di presentazione degli emendamenti.
La Commissione conviene.
La relatrice BUCCIARELLI, attesa l'urgenza del provvedimento in esame, propone che sia valutata la opportunità di richiedere il trasferimento alla sede deliberante della discussione del disegno di legge in titolo.
Dopo un intervento del sottosegretario BRESSA che manifesta il suo consenso alla proposta avanzata dalla relatrice, interviene il senatore PASTORE, il quale, pur comprendendo le ragioni che motivano la richiesta avanzata dalla relatrice, ritiene che la materia oggetto del provvedimento non debba essere sottratta al dibattito in Assemblea, per evitare inutili polemiche da parte dell'opinione pubblica su un argomento - quello delle indennità dei membri del Governo - di particolare sensibilità. Manifesta peraltro, a nome della sua parte politica, la piena disponibilità a procedere nei tempi più rapidi ad una definizione, in sede referente, del disegno di legge in esame, del quale dichiara di condividere il contenuto.
Il senatore FISICHELLA, pur mostrando di comprendere gli argomenti illustrati dal senatore Pastore, ritiene necessario procedere all'approvazione nei tempi più rapidi del provvedimento in esame che si propone di perequare il trattamento dei Ministri e dei Sottosegretari di stato non parlamentari a quello dei membri delle due Camere, superando così la situazione attuale che rende ingiustificatamente penalizzante la scelta di ricoprire cariche di Governo per chi non sia membro di una delle due Camere.
Intervengono quindi il senatore BESOSTRI e la senatrice PASQUALI che, condividendo i rilievi esposti dal senatore Fisichella, manifestano, a nome dei propri gruppi il consenso ad una decisione di trasferimento dell'esame alla sede deliberante.
Il senatore TIRELLI, pur comprendendo le esigenze che motivano la proposta in esame, dichiara, a nome della propria parte politica, la contrarietà al trasferimento alla sede deliberante.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
(3841-B) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE - Deputati TREMAGLIA ed altri. - Modifica all'articolo 48 della Costituzione concernente l'istituzione della circoscrizione Estero per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero, approvato, in sede di prima deliberazione, dalla Camera dei deputati; approvato, senza modificazioni, in sede di prima deliberazione, dal Senato; approvato, senza modificazioni, in sede di seconda deliberazione, dalla Camera dei deputati.
(Esame)
Dopo che la relatrice D'ALESSANDRO PRISCO ha ricordato che il provvedimento in titolo è già stato approvato, in seconda deliberazione, dalla Camera dei deputati, la Commissione senza discussione, previo accertamento della presenza del prescritto numero di senatori, conferisce alla relatrice il mandato a riferire in Assemblea per l'approvazione, in seconda deliberazione, del disegno di legge costituzionale in titolo.
IN SEDE DELIBERANTE
(3285) Norme sul rapporto tra procedimento penale e procedimento disciplinare ed effetti del giudicato penale nei confronti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione di un disegno di legge d'iniziativa governativa e dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Contento ed altri; Borghezio ed altri.
(Seguito della discussione e rinvio)
Prosegue la discussione, sospesa nella seduta del 24 settembre.
Il relatore PELLEGRINO dà conto degli emendamenti presentati dal Governo che, nel loro complesso, costituiscono una sorta di proposta di nuovo testo, sulla quale formula una valutazione favorevole. Si sofferma quindi, preliminarmente, sull'emendamento 1.100 volto a disciplinare gli effetti della sentenza penale di condanna nel giudizio disciplinare. Al riguardo dichiara di condividere la scelta di far conseguire, anche dalla sentenza irrevocabile di applicazione della pena su richiesta delle parti, effetti vincolanti sul procedimento disciplinare. Tale opzione, pur incidendo negativamente sulla portata deflattiva del contenzioso penale dell'istituto del patteggiamento, ha il sicuro e positivo effetto di impedire che soggetti la cui credibilità è minata dall'applicazione della pena patteggiata possano continuare a rivestire responsabilità nelle amministrazioni pubbliche.
Ricorda quindi gli emendamenti 2.100, che prevede il trasferimento del dipendente pubblico nel caso di rinvio a giudizio del medesimo, e 3.100, che dispone la sospensione del dipendente pubblico a seguito di condanna non definitiva. Quanto all'emendamento 3.0.100, si tratta di previsione che chiarisce gli effetti della sentenza di condanna definitiva sul procedimento disciplinare e, più in generale, sul rapporto di impiego del dipendente pubblico. Infine ricorda gli emendamenti 3.0.200 e 4.100 volti a disciplinare gli effetti delle sentenze di condanna sui procedimenti di competenza della Corte dei conti.
Il senatore PASTORE ritiene che le proposte emendative del Governo, illustrate dal relatore, meritino per la loro complessità un'attenta riflessione. Chiede pertanto un rinvio della discussione.
Il presidente VILLONE, dopo aver ricordato che proprio alla luce del carattere degli emendamenti presentati dal Governo – che propongono sostanzialmente una integrale riformulazione del testo in esame – era stata prevista nella seduta dell'8 luglio la possibilità di presentare subemendamenti entro il 13 luglio, dichiara di comprendere la esigenza avanzata dal senatore Pastore e propone pertanto un ulteriore rinvio della discussione del disegno di legge in titolo.
Concorda con quest'ultima proposta il sottosegretario BRESSA.
Il seguito della discussione è quindi rinviato.
(4090) Disposizioni temporanee per agevolare gli interventi ed i servizi di accoglienza del Grande Giubileo dell'anno 2000.
Prosegue la discussione, sospesa nella seduta del 20 luglio.
Si riprende l'illustrazione degli emendamenti.
Il relatore ANDREOLLI illustra una nuova formulazione dell'emendamento 1.5 teso a fornire un'adeguata copertura finanziaria alle misure previste dall'articolo 1.
Dopo che il senatore PASTORE ha illustrato l'emendamento 13.8, teso a restringere l'ambito territoriale di applicazione della normativa, interviene il senatore LAURO che illustra gli emendamenti 13.4, 13.10 e 13.3, volti a ridurre la portata delle sanzioni previste dall'articolo 13. Questa disposizione, oggetto di numerosi rilievi critici da parte della 2ª Commissione, reca una disciplina eccessiva e, a suo avviso, non giustificata, che si risolve in uno strumento per irrigidire ulteriormente discutibili divieti alla circolazione introdotti dalla Amministrazione comunale di Roma nel corso degli anni. Al riguardo, ricorda l'esposto depositato, presso le competenti autorità, da un'associazione di categoria, della quale consegna copia ai membri della Commissione.
Intervengono quindi la senatrice PASQUALI, che illustra l'emendamento 13.1, volto a ridurre l'entità delle sanzioni previste, ed il senatore BESOSTRI che espone le motivazioni dell'emendamento 14.0.1.
Il presidente VILLONE avverte che, non essendo ancora pervenuto il parere della Commissione bilancio sul testo e sugli emendamenti, l'esame potrà proseguire sulle sole disposizioni che non implicano conseguenze finanziarie.
Si passa quindi alla discussione sull'articolo 7 e gli emendamenti ad esso riferiti.
Il senatore PASTORE riformula l'emendamento 7.4 e tutti gli altri emendamenti a sua firma (1.6, 1.7, 3.1, 4.1, 11.2, 12.3, 12.4, 12.5, 13.5 e 13.6) volti a delimitare l'estensione temporale di applicabilità di varie previsioni contenute nel provvedimento in titolo, modificando la data di scadenza da quella del 31 gennaio del 2001 a quella del 30 aprile sempre del 2001.
Interviene quindi il relatore ANDREOLLI il quale, dopo aver dichiarato di ritenere comunque insufficiente la riformulazione degli emendamenti del senatore Pastore, segnala la difficoltà di definire con precisione l'area del centro storico del comune di Roma che potrebbe rendere preferibile estendere la disciplina prevista all'intero territorio del comune di Roma. Propone quindi un ulteriore emendamento (7.100) volto a limitare l'applicazione della normativa prevista dall'articolo 7 alle sole ipotesi di rilascio degli immobili per finita locazione.
Il sottosegretario BARGONE, a questo proposito, dichiara di ritenere più congruo estendere a tutto il territorio del comune di Roma l'ambito di applicazione dell'articolo in esame, stante la difficoltà di individuare con certezza il centro storico, nel quale comunque è ricompreso un numero esiguo di unità immobiliari, il che rende sostanzialmente non incisiva, e incapace di realizzare le finalità volute, la disciplina in esame.
Dopo un intervento di chiarimento del senatore SCHIFANI sulla portata della nozione di "centro storico", il presidente VILLONE rileva che si pone un'alternativa tra la soppressione della disposizione in esame e la estensione della sua portata all'intero territorio del comune di Roma.
Sulla questione si apre quindi un dibattito.
Il senatore TIRELLI ritiene preferibile sopprimere l'articolo 7, mentre il senatore BESOSTRI e la senatrice d'ALESSANDRO PRISCO concordano con la proposta di estendere all'intero territorio del comune di Roma la disciplina in esame, alla luce della portata dell'evento giubilare, che interesserà tutta l'area urbana di Roma, e al fine di evitare disparità di trattamento tra i proprietari di immobili siti nel territorio del medesimo comune. Dichiarano altresì di condividere la opportunità di limitare l'applicazione di questa normativa alle sole ipotesi di rilascio degli immobili per finita locazione.
Il senatore PELLEGRINO, ricordato il fine della disposizione in esame, ritiene possa essere rimessa ad una decisione dell'amministrazione comunale la definizione dell'ambito applicativo di questa normativa.
Dopo che il presidente VILLONE ha segnalato le difficoltà pratiche cui una tale eventualità metterebbe capo, interviene il senatore PASTORE, il quale dichiara di non comprendere il fine della disposizione in esame che, prevedendo una semplice sospensione dell'esecuzione dei provvedimenti di rilascio e non una proroga delle locazioni, non è tale da indurre, a suo avviso, un miglioramento della qualità del patrimonio edilizio e, conseguentemente, della sua capacità ricettiva. Nel dichiarare quindi la propria netta contrarietà alla estensione dell'ambito applicativo di tale disposizione, ritiene che la sua approvazione possa risolversi in un negativo segnale presso l'opinione pubblica, andando in controtendenza rispetto ai più recenti indirizzi della legislazione e della giurisprudenza.
Il senatore Athos DE LUCA ribadisce, invece, la necessità di estendere la portata della disciplina proposta all'intero territorio di Roma per evitare ingiustificate disparità di trattamento tra i proprietari degli immobili e alla luce della straordinarietà dell'evento giubilare.
Il senatore FISICHELLA, attesa l'urgenza del provvedimento in titolo e stanti le divergenze che si registrano sulla disposizione in esame, propone che venga ulteriormente valutata, dal rappresentante del Governo e dal relatore, la possibilità di sopprimere la disposizione medesima.
Concorda con tale proposta il senatore PASSIGLI che segnala la opportunità di acquisire ulteriori informazioni sugli effetti di quanto previsto dall'articolo 7.
Anche il presidente VILLONE ritiene la questione meritevole di un'ulteriore riflessione e propone, conseguentemente, l'accantonamento dell'articolo in esame.
La Commissione concorda.
Si passa quindi all'esame dell'articolo 11 e degli emendamenti ad esso riferiti sui quali, non essendovi richieste di intervento, il relatore ANDREOLLI e il sottosegretario BARGONE formulano un parere negativo.
Si passa quindi all'esame dell'articolo 12.
Non essendovi richieste di intervento, il relatore ANDREOLLI e il sottosegretario BARGONE formulano un parere negativo su tutti emendamenti salvo che sull'emendamento 12.2, sul quale invece esprimono un parere favorevole.
Il relatore ANDREOLLI illustra infine una nuova formulazione dell'emendamento 13.2 volta a recepire i rilievi avanzati dalla Commissione giustizia ed invita, conseguentemente, la presentatrice a ritirare l'emendamento 13.9.
La seduta termina alle ore 16,30.