AFFARI COSTITUZIONALI (1a)
GIOVEDÌ 1o OTTOBRE 1998

307a Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
VILLONE

Intervengono il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali Bassanini e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Bettinelli.

La seduta inizia alle ore 8,40.

IN SEDE REFERENTE
(3015) Misure per la prevenzione dei fenomeni di corruzione, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Mammola ed altri; Lucchese ed altri; Pecoraro Scanio; Frattini; Veltri; Veltri ed altri; Veltri ed altri; Tremaglia e Fragalà; Piscitello ed altri.
(3339) BERTONI - Misure per la prevenzione della corruzione e di altri delitti contro la pubblica amministrazione.
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Prosegue l'esame sospeso nella seduta pomeridiana del giorno precedente.

All'articolo 5, il PRESIDENTE suggerisce di sopprimere le ultime parole della disposizione, la quale dovrebbe concludersi alle parole «pubbliche amministrazioni», dando così alla norma una portata più ampia. Si dichiara favorevole il sottosegretario BETTINELLI. Il senatore PASTORE suggerisce di sopprimere anche le parole precedenti fino a «procedimenti disciplinari». Aderisce il PRESIDENTE. L'emendamento soppressivo è quindi accolto, restando pertanto preclusi gli altri 5.1 e 5.2; è approvato l'articolo 5 nel testo modificato.

All'articolo 6, il PRESIDENTE si dichiara contrario all'emendamento 6.2; è favorevole all'emendamento 6.3, fatto salvo l'ultimo capoverso. Suggerisce comunque una riformulazione della parte finale della disposizione (emendamento 6.6). Invita quindi a ritirare l'emendamento 6.4.

Il senatore ROTELLI aggiunge la propria firma all'emendamento 6.4, osservando che un obbligo generale, posto a carico di tutte le pubbliche amministrazioni, appare troppo gravoso, per cui è opportuna una limitazione a quelle amministrazioni soltanto che svolgono le attività richieste, escludendo quelle di più ridotte dimensioni. Il PRESIDENTE nota che l'emendamento non raggiunge comunque tale obiettivo, ma si dice sensibile all'esigenza segnalata. Il sottosegretario BETTINELLI rileva che la comunicazione di dati e notizie concerne elementi precisamente individuati. Insiste però il senatore ROTELLI. Il sottosegretario BETTINELLI suggerisce di sopprimere il carattere trimestrale della relazione, affidando alla Commissione il potere di stabilire le modalità di questa informativa. Il senatore PASTORE rileva che l'ambito soggettivo previsto dall'articolo 9 appare più esteso: sembra pertanto opportuno richiamare questa disposizione. Il PRESIDENTE riformula quindi la prima parte dell'articolo 6 (emendamento 6.7). Il senatore PINGGERA propone di far ricadere l'obbligo di comunicazione anche sulle amministrazioni giudiziarie. Il PRESIDENTE dissente sostenendo che le amministrazioni di appartenenza sono più direttamente a conoscenza delle eventuali pendenze giudiziarie del proprio personale. Il senatore MAGNALBÒ aderisce alla nuova formulazione del relatore e ritira quindi l'emendamento 6.4. Sono quindi accolti gli emendamenti 6.6 e 6.7. È approvato l'articolo 6 nel testo così modificato.

All'articolo 7, il PRESIDENTE fa presente che l'emendamento 7.1 è di mero coordinamento. Il senatore ROTELLI critica la formulazione dell'articolo. Il senatore PASTORE considera che la disposizione sarebbe meglio inserita all'articolo 2, dopo il comma 2. Il sottosegretario BETTINELLI non esclude una diversa collocazione della norma. Il PRESIDENTE propone da ultimo di approvare la norma stessa, con l'emendamento 7.1, con riserva di coordinamento od anche di eventuale soppressione, qualora il testo venisse reputato superfluo. Si dice favorevole a questa impostazione il ministro BASSANINI. È accolto l'emendamento 7.1 ed è quindi approvato l'articolo 7 nel testo così modificato.

All'articolo 8, il presidente VILLONE richiama l'attenzione sugli identici emendamenti 8.1, 8.3 e 8.7, soppressivi del comma 3, nonchè sul proprio emendamento 8.8, soppressivo del comma successivo. Il senatore ROTELLI afferma che la Commissione è configurata, in sostanza, come un'autorità indipendente collocata presso le Camere, per cui alcune delle previsioni contenute nell'articolo non sono necessarie. Il PRESIDENTE propende per la soppressione dei commi 3 e 4, mentre si dice favorevole al mantenimento del comma 5, essendo difficile la coesistenza con il nuovo organismo. Il senatore MAGNALBÒ ritira l'emendamento 8.6. La Commissione approva quindi gli emendamenti 8.1 e 8.8, restando quindi assorbiti gli altri 8.3, 8.7 e preclusi gli emendamenti 8.4 e 3.4, precedentemente accantonato. È approvato l'articolo 8 nel testo così modificato.

Il senatore ROTELLI interviene quindi in senso contrario sull'emendamento 8.0.1. Aderisce alle sue considerazioni il PRESIDENTE e l'emendamento stesso è quindi ritirato dalla senatrice PASQUALI.

All'articolo 9, il PRESIDENTE fa presente che anch'esso è da considerare sostituito dal proprio emendamento 10.4, presentato in luogo degli articoli da 10 a 16 del disegno di legge. Propone comunque di considerare come subemendamenti al proprio testo le proposte di modifica riferite all'articolo 9. Si esprime poi in senso contrario sugli emendamenti 9.2 e 9.5, del quale si riserva di proporre eventualmente una riformulazione. Si dice contrario altresì sulla prima parte dell'emendamento 9.1, considerandone troppo elastica la dizione. Osserva a questo proposito il senatore PASTORE che un meccanismo di adattamento dovrebbe comunque essere introdotto per non determinare disparità di trattamento tra realtà societarie diverse. Aggiunge poi che in base al codice civile la nozione di controllo risulta ben definita. Il PRESIDENTE si manifesta sensibile all'esigenza indicata, riservandosi un approfondimento; perplessità maggiori segnala invece sulle ultime parole della prima parte dell'emendamento («o comunque nominati con il concorso del socio pubblico»). Si dice poi favorevole al secondo e all'ultimo capoverso dell'emendamento, contrario al terzo.

Stante l'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea, il seguito dell'esame congiunto è rinviato alla seduta pomeridiana.

La seduta termina alle ore 9,30.