AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)
MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE 2000
571ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Vice Presidente
MARCHETTI
Interviene il ministro per le riforme istituzionali Maccanico.
La seduta inizia alle ore 8,50.
IN SEDE REFERENTE
(4368-B)
DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. – Disposizioni concernenti l’elezione diretta dei Presidenti delle regioni a Statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano
,
approvato, in prima deliberazione, dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione di un disegno di legge d’iniziativa del consiglio regionale della Sardegna, di un disegno di legge d’iniziativa dell’Assemblea regionale siciliana e dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Boato e Corleone; Caveri; Zeller ed altri; Soro; Bono ed altri; Zeller ed altri; Carmelo Carrara ed altri; Di Bisceglie ed altri; Ruffino ed altri; Schmid; Schmid e Olivieri; Soda; Soda; Soda; Soda; Soda; Fontanini ed altri; Garra ed altri; Prestamburgo ed altri, modificato, in prima deliberazione, dal Senato; approvato, in prima deliberazione, dalla Camera dei deputati
(Esame)
Il presidente MARCHETTI, in sostituzione del relatore Villone, ricorda che il provvedimento in esame è stato già approvato in sede di prima deliberazione dalle due Camere e, in quell’occasione, è stato oggetto di un approfondito esame.
Si apre quindi la discussione generale.
Il senatore TAROLLI, nel ribadire la propria contrarietà all’approvazione del provvedimento, ricorda che il rappresentante del Governo, nel corso dell’esame in sede di prima deliberazione, ha più volte replicato alle sue argomentazioni segnalando l’esistenza di un’ampia condivisione del testo in esame da parte degli organi rappresentativi della regione Trentino Alto-Adige e delle provincie autonome. Il 26 luglio di quest’anno, invece, il Consiglio provinciale di Trento, con una maggioranza trasversale, ha approvato una mozione con la quale si esprime la netta contrarietà di quel Consiglio alle modifiche allo statuto speciale del Trentino Alto-Adige contenute nell’articolo 4 del disegno di legge.
Si sofferma quindi su alcune disposizioni contenute nel citato articolo 4 che presentano, a suo avviso, evidenti profili di illegittimità costituzionale. In primo luogo richiama l’attenzione sul meccanismo previsto dal comma 3, lettera
d)
, numero 6, destinato a garantire la rappresentanza della minoranza ladina, che lede i principi costituzionali in materia di eguaglianza del voto favorendo, in modo del tutto improprio, una delle liste in competizione. In secondo luogo, si sofferma criticamente sulla disposizione contenuta nella lettera
f)
del comma 3 del medesimo articolo, che fa un rinvio fisso ad alcune leggi regionali, finendo così per comprimere, in alcuni significativi ambiti, l’autonomia normativa del consiglio regionale del Trentino Alto-Adige.
Prende quindi la parola il senatore GUBERT che, nel rinnovare le sue critiche al testo in esame, auspica che questo venga bocciato in sede di seconda deliberazione e, comunque, che non si raggiunga la maggioranza prevista dall’articolo 138 della Costituzione per evitare la possibilità del ricorso al
referendum
abrogativo. In ogni caso, auspica un intervento del Capo dello Stato per evitare la promulgazione di un provvedimento evidentemente incostituzionale. A quest’ultimo proposito dichiara di condividere i rilievi avanzati dal senatore Tarolli, osservando in primo luogo che la normativa relativa all’elezione del rappresentante della minoranza ladina finisce per comprimere la potestà normativa della regione in materia elettorale. Osserva quindi che lo svuotamento di funzioni della regione Trentino Alto-Adige, realizzata dall’articolo 4, finisce per ledere il disposto dell’articolo 116 della Costituzione che riconosce e garantisce il ruolo di questa regione e non già delle due provincie autonome.
Ricordata la netta contrarietà della maggioranza dei membri del Consiglio regionale sulla formulazione del provvedimento in esame, ribadisce la sua contrarietà all’impianto delle modifiche che si vogliono apportare allo statuto del Trentino Alto-Adige, tali da svuotare di ogni significativa attribuzione la regione e da introdurre inaccettabili distorsioni nella composizione dell’organo di governo. Si tratta peraltro di modifiche che la maggioranza ha accettato per un interesse politico di breve termine.
Anche la senatrice PASQUALI ribadisce la contrarietà della sua parte politica alle modifiche allo statuto speciale del Trentino Alto-Adige, in ordine alle quali condivide i rilievi di costituzionalità avanzati dai precedenti oratori. In particolare, ritiene inaccettabile lo svilimento del ruolo della regione, che viene privata di ogni significativa attribuzione accedendo alle richieste dalla
Süd Tiroler Volkspartei
. Ricorda quindi criticamente i continui cedimenti del Governo e della maggioranza nei confronti delle richieste avanzate da questa formazione politica che hanno portato ad interpretazioni non corrette dello statuto e degli accordi internazionali che lo sostengono e mirano, oggi, a porre in questione il delicato equilibrio istituzionale che caratterizza l’ordinamento del Trentino Alto-Adige.
Il senatore DONDEYNAZ, nel rinnovare le sue critiche alla scelta di apportare con un unico provvedimento modifiche a tutti gli statuti speciali, osserva che questo procedimento ha impedito di cogliere le differenze che connotano le varie realtà regionali. In particolare, con riferimento alla Val d’Aosta, rileva che si realizza, con le modifiche proposte allo statuto, una grave lacerazione nei rapporti con questa regione che non condivide i limiti alle attribuzioni del consiglio regionale in ordine alla scelta della forma di governo. Coglie quindi l’occasione per evidenziare che, in palese contraddizione con le reiterate assicurazioni del rappresentante del Governo nel corso dell’esame di questo provvedimento, l’Assemblea della Camera dei deputati, varando ieri in sede di prima deliberazione la riforma del Titolo V della parte II della Costituzione, non ha previsto l’introduzione, nell’articolo 116 della Costituzione, di una disposizione che imponga il consenso dei consigli delle regioni interessate nel procedimento di revisione degli statuti speciali.
Nel ribadire infine la netta contrarietà del Consiglio regionale della Val d’Aosta al contenuto dell’articolo 2 del provvedimento in titolo, preannuncia il suo voto contrario.
Il senatore ANDREOLLI, pur prendendo atto della deliberazione del Consiglio provinciale di Trento citata dal senatore Tarolli, preannuncia il suo voto favorevole sul provvedimento che è frutto di un lungo e attento lavoro parlamentare nel quale sono stati coinvolti tutti gli organi rappresentativi delle regioni e delle provincie interessate. Reputa quindi insufficienti le argomentazioni svolte circa l’illegittimità di alcune disposizioni contenute nell’articolo 4 e osserva che la norma transitoria relativa alle elezione del Presidente della provincia di Trento, pur costituendo un
vulnus
all’autonomia del consiglio provinciale, non pregiudica in alcun modo la possibilità che quest’organo decida di modificare in futuro la forma di governo provinciale.
Dopo che il senatore ROTELLI ha manifestato la sua volontà di intervenire utilizzando il tempo previsto dal Regolamento per gli interventi in discussione generale e stante la richiesta da parte di altri senatori di intervenire nel dibattito, il presidente MARCHETTI, in considerazione del contemporaneo inizio dei lavori dell’Assemblea, prende atto che la Commissione non è riuscita a concludere l’esame del provvedimento la cui trattazione in Assemblea è prevista per la seduta antimeridiana di oggi.
La seduta termina alle ore 9,35.