TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13
a
)
GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 1997
74
a
Seduta
Presidenza del Presidente
GIOVANELLI
Interviene il ministro dell'ambiente Ronchi.
La seduta inizia alle ore 15,15.
IN SEDE DELIBERANTE
(2051) Modifiche alla legge 28 dicembre 1993, n. 549, recante misure a tutela dell'ozono stratosferico
(Seguito della discussione e rinvio)
Si riprende la discussione del provvedimento in titolo, sospesa nella seduta pomeridiana di ieri.
Il senatore BORTOLOTTO, dopo aver ricordato alcuni dati allarmanti sull'abbassamento della concentrazione di ozono nella stratosfera e sulla diffusione del cosiddetto buco dell'ozono - il quale a partire dal 1992 si è presentato anche nella zona artica, aumentando enormemente i rischi per la salute umana - sottolinea il ritardo con cui sono state assunte a livello normativo decisioni volte a frenare o vietare l'uso delle sostanze lesive della fascia di ozono, già individuate da tempo a livello scientifico. Solo nel 1994 l'Unione europea ha stabilito dei divieti nella produzione e nell'uso di tali sostanze, ammettendo però nel contempo larghe possibilità di deroghe per gli usi cosiddetti essenziali. Il disegno di legge in esame, che ripropone il testo di un decreto-legge emanato dal Governo per rispondere alla procedura di infrazione avviata a livello comunitario nei confronti della legge n. 549 del 1993, limita le possibilità di deroga e posticipa al 2008 la data di cessazione della produzione delle sostanze lesive, estendendo altresì alle sostanze antincendio quanto previsto per gli idrofluorocarburi. Esso significa pertanto un condivisibile compromesso che da una parte lascia alle imprese interessate il tempo sufficiente per adeguarsi all'uso di nuove sostanze, dall'altra va incontro alle critiche avanzate in sede comunitaria. Un eventuale slittamento della data del 2008 costituirebbe pertanto un atto irresponsabile, suscettibile soltanto di aggravare i problemi ambientali e fare avanzare nuove censure a livello europeo. Illustra infine il seguente ordine del giorno:
«La 13
a
Commissione permanente del Senato,
in sede di esame del disegno di legge n. 2051,
viste le conclusioni dell'VIII Conferenza delle parti firmatarie del protocollo di Montreal per la protezione della fascia d'ozono, che si è tenuta a San Josè di Costarica dal 22 al 28 novembre 1996, e considerato in particolare che il rapporto scientifico presentato alla Conferenza conferma le previsioni sull'estensione dell'assottigliamento della fascia protettiva dell'ozono stratosferico e suggerisce l'eliminazione degli usi delle sostanze pericolose;
considerato altresì che la VII Conferenza delle parti firmatarie del protocollo di Montreal che si è tenuta a Vienna dal 2 al 7 dicembre 1995, ha individuato i tempi per la riduzione e la eliminazione dell'uso del bromuro di metile, ed ha inoltre indicato l'esigenza di avviare la riduzione dell'uso degli
halons,
ad integrazione di quanto già stabilito dal regolamento 94/3093/CE;
considerato che il Consiglio dei ministri dell'ambiente dell'Unione europea ha richiesto alla Commissione europea di presentare quanto prima una revisione del regolamento 94/3093/CE per adeguarlo alle conclusioni della Conferenza delle parti di Vienna;
considerato infine che il Consiglio dei ministri dell'ambiente dell'Unione europea ha anche individuato l'esigenza di accelerare i tempi per l'eliminazione degli usi degli HCFC, a partire da quelli con maggiore potere di distruzione dell'ozono, ed ha peraltro sottolineato l'esigenza che gli eventuali sostituti degli HCFC non comportino effetti sul clima globale a causa di un elevato potenziale di effetto serra;
impegna il Governo
a sostenere nell'ambito dell'Unione europea l'esigenza di una urgente revisione del regolamento 94/3093/CE per accelerare i tempi della eliminazione comunque entro il 2008 di tutte le sostanze pericolose per la fascia d'ozono e garantire contestualmente l'impiego di sostanze sostitutive che non comportino effetti negativi per la protezione dell'ambiente globale oltre che della fascia d'ozono».
0/2051/1/13
a
Bortolotto, Pieroni, Manconi, De Luca, Sarto, Lubrano Di Ricco, Cortiana, Ripamonti, Boco, Carella, Pettinato, Semenzato
Il senatore SPECCHIA rileva che i problemi di cui il senatore Bortolotto ha ricordato la gravità presentano un'innegabile valenza mondiale, per cui non sono sicuramente suscettibili di essere risolti da un solo paese. Eventuali iniziative non concertate a livello internazionale potrebbero anzi significare soltanto la penalizzazione di importanti settori produttivi nazionali. Nel condividere l'iniziativa del Governo di rispondere con un apposito provvedimento alla procedura di infrazione comunitaria, fa presente che il proprio Gruppo non concorda tuttavia con la riproposizione da parte del disegno di legge in esame della data del 2008. Tale data infatti non garantisce una sufficiente tutela delle aziende italiane interessate e non è quindi idonea a contemperare, in un'ottica di sviluppo sostenibile, le esigenze ambientali con quelle economiche: preannuncia pertanto la presentazione di emendamenti al riguardo.
Il presidente GIOVANELLI, dopo averlo fatto proprio, illustra il seguente ordine del giorno:
«La 13
a
Commissione permanente del Senato,
premesso:
che è necessario un ruolo più propositivo del Governo italiano in sede di elaborazione delle politiche comunitarie nel settore ambientale;
che la tutela dell'ozono stratosferico è obiettivo primario da perseguire, in connessione con la individuazione delle differenti incidenze delle diverse sostanze nocive non solo in fase di dispersione diretta ma durante l'intera fase di gestione;
che occorre accelerare la transizione verso l'uso di sostanze a contenuto impatto ambientale, sia attraverso il contributo di studi e ricerche che con concrete misure incentivanti rivolte alle aziende produttrici che si avviino realmente verso una riconversione non lesiva dell'ozono stratosferico;
che il Parlamento, nelle competenti Commissioni permanenti, deve svolgere un ruolo più attivo di quanto finora sostenuto nelle politiche ambientali italiane a livello europeo;
impegna il Governo:
ad un sollecito intervento in sede europea perchè si pervenga sia ad una limitazione nella produzione, utilizzazione, commercializzazione, importazione ed esportazione di sostanze nocive dell'ozono, che ad un anticipo delle scadenze previste nel regolamento 3093/94/CE;
a procedere al rifinanziamento dei fondi previsti dall'articolo 10, commi 1 e 2, della legge n. 549 del 1993;
ad un rapporto più diretto con il Parlamento in sede di predisposizione delle politiche nazionali nel settore ambientale, da concertare con quelle degli Stati membri della Unione europea».
0/2051/2/13
Veltri
Il PRESIDENTE dichiara quindi chiusa la discussione generale.
Replica agli intervenuti il ministro dell'ambiente RONCHI, secondo cui la particolare esposizione dei paesi mediterranei al rischio di riduzione dell'ozono - che influenza in maniera rilevante attività economicamente assai redditizie come quella turistica - giustifica il ruolo di traino che il Governo italiano da anni ha assunto in sede comunitaria per fronteggiare tale problematica. La legge n. 549 del 1993 rifletteva tale preoccupazione nonchè, con le scadenze in essa contenute, la volontà di dare impulso ad una maggiore assunzione di responsabilità in sede comunitaria; eppure tale legge incorse in una procedura di infrazione in ragione delle conseguenti limitazioni al commercio e del modo in cui era stato predisposto il meccanismo derogatorio.
Il Governo italiano non accolse con favore il regolamento 94/3093/CE, che, nell'allontanare eccessivamente la data di cessazione della produzione di determinate sostanze lesive, non consentiva la loro sostituzione con prodotti a bassa penetrazione nell'ozonosfera: mantenere in proposito il requisito della totale assenza di impatto sull'ozono significa dilatare eccessivamente il ricorso al meccanismo delle deroghe, con un paradossale effetto deleterio sull'ecosistema nel suo complesso. Una simile posizione non è meno controproducente di quella che, ignorando i problemi di inapplicabilità cui si espone, vorrebbe un blocco rigido su tutte le sostanze lesive entro un termine assai ravvicinato: è invece ragionevole la posizione espressa dal Governo italiano, che anticipa la riduzione delle sostanze lesive gassose al 2008, confermando contemporaneamente gli effetti del decreto 26 marzo 1996; conseguentemente, in deroga al regolamento comunitario, possono essere usati prodotti sostitutivi a basso impatto sull'ozonosfera, mentre la prossimità della scadenza per la produzione non giustifica ulteriori lamentele fondate sull'alterazione della concorrenza.
L'effetto di trascinamento planetario di una posizione comune europea incardinata sull'enunciato avviso del Governo italiano, sarebbe estremamente significativo ai fini della rimozione del problema dell'ozonosfera: lo stesso orizzonte temporale decennale, delineato dal termine proposto, consentirà al Governo italiano di continuare a propugnare tale posizione a livello comunitario. È una posizione, peraltro, collegialmente assunta e condivisa anche dal Minstero dell'industria: alla Camera dei deputati le vicende parlamentari dell'ultimo decreto-legge non hanno comportato una modifica di tale indirizzo politico, nel quale il Governo crede ed a difesa del quale intende esercitare tutte le facoltà conferitegli dalla Costituzione e dai regolamenti parlamentari, compresa quella di revoca della sede deliberante laddove necessario.
Il relatore CONTE replica agli intervenuti giudicando positivamente l'assunzione di responsabilità che da ogni Gruppo è stata espressa nei confronti delle importanti scelte legislative imposte dall'esigenza di tutelare l'ozonosfera: è perciò necessaria una ponderazione del valore della tutela con quello della durata della produzione delle sostanze lesive. Supporto indefettibile per tale ricerca di un equilibrio accettabile sono i trattati internazionali ratificati dall'Italia, nonchè le posizioni vincolanti assunte dall'Unione europea: va anzi valutato se l'apprestamento di vincoli più stringenti a livello nazionale comporti una posizione di forza, nel negoziato comunitario, come sostiene il Governo, e fino a che punto il grado di vincolatività incida sull'efficacia negoziale. In proposito, sarebbe utile che il Governo fornisse il prima possibile ulteriori elementi informativi sulle trattative in corso a Bruxelles; peraltro, il relatore si riserva di esprimere una posizione puntuale sul termine finale di produzione del 2008 in sede di discussione sui singoli articoli.
Il presidente GIOVANELLI propone che il termine per la presentazione degli emendamenti sia fissato per le ore 12 di martedì 25 febbraio 1997.
Non facendosi osservazioni così resta stabilito.
Il seguito della discussione è rinviato ad altra seduta.
La seduta termina alle ore 16,15.