AFFARI COSTITUZIONALI (1
a
)
MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 1998
305
a
Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
VILLONE
Intervengono il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali Bassanini e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Bettinelli.
La seduta inizia alle ore 8,40.
IN SEDE REFERENTE
(3015)
Misure per la prevenzione dei fenomeni di corruzione
, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Mammola ed altri; Lucchese ed altri; Pecoraro Scanio; Frattini; Veltri; Veltri ed altri; Veltri ed altri; Tremaglia e Fragalà; Piscitello ed altri
(3339)
BERTONI - Misure per la prevenzione della corruzione e di altri delitti contro la pubblica amministrazione
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Prosegue l'esame congiunto dei disegni di legge in titolo, sospeso nella seduta del 24 settembre.
Si procede all'esame degli emendamenti riferiti al disegno di legge n. 3015.
Il relatore VILLONE osserva in via preliminare che molti emendamenti possono essere considerati assorbiti o comunque soddisfatti dalle sue stesse proposte di modifica. Altri emendamenti, come quelli che propongono l'istituzione di un difensore civico nazionale, sono a suo avviso collocati in una sede normativa non pertinente, anche perché alla Camera dei deputati sono in corso d'esame apposite iniziative in materia. Su questi ultimi emendamenti esprime pertanto un parere contrario, esclusivamente in ragione della considerazione appena svolta.
Il senatore PASTORE si dichiara disponibile a ritirare gli emendamenti evocati dal relatore, e da lui sottoscritti, purché la Commissione di cui all'articolo 1 non risulti destinataria di competenze proprie di un organo come il difensore civico. Ritira intanto l'emendamento 1.1.
Quanto all'emendamento 1.16, il senatore PASTORE chiede chiarimenti sulla conseguente collocazione istituzionale della Commissione e dichiara comunque di condividere la scelta di non situare il nuovo organo presso gli apparati di Governo e di non istituire una nuova autorità indipendente. Secondo il sottosegretario BETTINELLI, la collocazione prevista dall'emendamento 1.16 non è di facile individuazione e determinerebbe problemi di compatibilità con gli assetti e le funzioni delle due Camere. Il senatore BESOSTRI condivide nel merito la scelta del relatore, ma invita a individuare una soluzione tecnica più idonea. Anche il senatore ROTELLI dubita della opportunità di collocare la Commissione nel senso indicato nell'emendamento 1.16; egli si sofferma anche sul comma 2 dell'articolo 1, rilevando contraddizioni e incongruenze nell'individuazione delle discipline di esperienza per la nomina dei commissari. Il relatore VILLONE conferma l'intento di non istituire una nuova autorità indipendente e di non collocare la commissione presso gli apparati di Governo; propone quindi di accantonare l'emendamento 1.16.
La Commissione consente.
Viene poi approvato l'emendamento 1.17.
Sugli emendamenti successivi, diretti ad ampliare il numero dei componenti la Commissione, il relatore VILLONE osserva che l'emendamento 1.17, appena accolto, rende meno rilevante il problema della rappresentatività dell'organo, essendo state radicalmente ridimensionate le competenze della Commissione, quanto all'esercizio diretto delle attività di controllo e di indagine. D'altra parte, gli stessi emendamenti hanno suscitato il parere contrario della Commissione bilancio, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione. Invita pertanto i proponenti a ritirare tali emendamenti.
Dichiarato decaduto l'emendamento 1.10 per l'assenza del proponente, la senatrice PASQUALI ritira gli emendamenti 1.14,1.5, 1.4 e 1.3, mentre la senatrice DENTAMARO ritira l'emendamento 1.15, dopo che il relatore VILLONE ha fornito nuovi chiarimenti sugli effetti dell'emendamento 1.17 riguardo alle competenze della Commissione.
Il senatore BESOSTRI, quindi, osserva che la composizione della Commissione dovrebbe essere commisurata anche alla pluralità di competenze ed esperienze di coloro che sono chiamati a farne parte, avuto riguardo alla complessità dei fenomeni corruttivi: il comma 2 dell'articolo 1 individua cinque settori di esperienza, che potrebbero rivelarsi non sufficienti; occorre pertanto, a suo avviso, riconsiderare la composizione della Commissione alla stregua di tali valutazioni. Il sottosegretario BETTINELLI replica che l'elenco delle discipline contenuto nel comma 2 non è tassativo ma indicativo. Secondo il senatore ROTELLI, sarebbero preferibili indicazioni più generali ed anche più pertinenti, ad esempio le discipline giuridiche, economico-finanziare, ed organizzative. Anche il senatore PASTORE si dichiara perplesso sulle indicazioni contenute nel comma 2. Il relatore VILLONE si riserva di proporre una correzione di tale elenco, che tenga conto delle obiezioni appena formulate.
Si passa all'esame dell'emendamento 1.11, fatto proprio della senatrice PASQUALI in assenza del proponente. Il relatore VILLONE si dichiara contrario. Il senatore BESOSTRI si sofferma sulla decorrenza delle prescrizioni in questione, che dovrebbe essere riferita alla nomina e non all'accettazione di essa. Il sottosegretario BETTINELLI esprime un parere contrario, reputando pienamente giustificata l'incompatibilità in questione, considerati i rapporti della Commissione con la Guardia di finanza e con altri organi investigativi. Il senatore PASTORE rileva una possibile asimmetria con la disciplina in corso d'esame in materia di conflitto d'interessi. Il relatore VILLONE si riserva di compiere un approfondimento a tale riguardo. L'emendamento 1.11, posto in votazione, non risulta accolto.
Sull'emendamento 1.2, il relatore VILLONE esprime un parere contrario, ritenendo improprio il parametro assunto dalla proposta.
Il senatore BESOSTRI nota una incongruenza nella determinazione della retribuzione spettante ai componenti della Commissione, quantomeno in sede di prima applicazione.
Il relatore VILLONE considera fondata l'obiezione, e propone di conseguenza l'emendamento 1.100, che viene accolto dalla Commissione.
Ne risultano preclusi l'emendamento 1.2 e l'emendamento 1.12.
L'emendamento 1.9 è ritirato dal senatore BESOSTRI.
Si passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 2.
Il senatore PASTORE ritira l'emendamento 2.1.
La senatrice PASQUALI ritira l'emendamento 2.4, ritenuto superfluo dal relatore. È ritirato anche l'emendamento 2.2.
L'emendamento 2.7 è accolto dalla Commissione.
Il senatore LUBRANO DI RICCO ritira l'emendamento 2.5.
Con distinte votazioni sono dunque accolti gli emendamenti 2.8 e 2.6, e viene approvato l'articolo 2 nel testo modificato.
Quanto agli emendamenti riferiti all'articolo 3, il RELATORE si sofferma sul 3.17, da lui proposto: al riguardo, egli prospetta l'opportunità di integrare la lettera b2), in riferimento anche alle altre forze di polizia. Il sottosegretario BETTINELLI si dichiara perplesso poiché la Guardia di finanza ha una specifica competenza in materia. Il senatore PARDINI considera invece preferibile riferirsi genericamente alle forze di polizia. Il senatore GASPERINI osserva che nella lettera b3) la competenza di tutte le forze di polizia è comunque implicitamente prevista, nelle attività conseguenti di polizia giudiziaria. Tenuto conto della riserva formulata dal rappresentante del Governo, il RELATORE rinuncia a modificare l'emendamento ma si riserva di approfondire la questione. L'emendamento 3.17 è accolto dalla Commissione. Ne risultano preclusi o assorbiti i successivi emendamenti, fino al 3.3.
Su invito del relatore VILLONE, il senatore BESOSTRI riformula l'emendamento 3.4 e lo riferisce all'articolo 8: l'emendamento è dunque accantonato.
L'emendamento 3.14 è ritirato dalla senatrice PASQUALI.
Si procede all'esame dell'articolo 4. Poiché sono stati presentati esclusivamente emendamenti soppressivi dell'intero articolo, il PRESIDENTE pone in votazione il mantenimento nel testo dell'articolo 4: la Commissione non approva.
Si passa all'esame dell'emendamento aggiuntivo 4.0.1. Il relatore VILLONE ne illustra e ne motiva il contenuto. Il senatore PASTORE concorda sulla proposta ma domanda se non interferisca con la normativa vigente in materia disciplinare. Risponde il relatore VILLONE rammentando che la materia disciplinare è ormai demandata alla contrattazione collettiva, mentre l'emendamento avrebbe l'effetto di rilegificare una parte di essa ma solo per alcuni soggetti e per fattispecie determinate. Interviene quindi il ministro BASSANINI, il quale considera corretto procedere con cautela nel legificare materie già rimesse all'autonomia negoziale: tuttavia egli osserva che l'emendamento in esame non incide né sulla composizione degli organi disciplinari né sui criteri di valutazione degli stessi. Si interviene, infatti, esclusivamente sulle potestà d'iniziativa e sui termini del procedimento: questi ultimi, in particolare, costituiscono un elemento critico del regime disciplinare. A suo avviso, pertanto, la proposta di emendamento va senz'altro sostenuta. Il senatore BESOSTRI si sofferma sul comma 3 dell'emendamento, in particolare sul termine per la conclusione del procedimento. Il sottosegretario BETTINELLI suggerisce di adottare, nel comma 1, l'espressione: «servizi preposti al controllo interno». Il relatore VILLONE accede a tale proposta. Il senatore ROTELLI esprime riserve sulla formulazione del comma 1 e domanda chiarimenti al relatore. Il relatore VILLONE si riserva di considerare ulteriori correzioni dell'emendamento, per la seduta successiva.
Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.
INTEGRAZIONE DELL'ORDINE DEL GIORNO
(A007 000, C01
a
, 0119
o
)
Il presidente VILLONE avverte che l'ordine del giorno delle sedute successive, già convocate per la settimana in corso, è integrato in sede consultiva con l'esame, ai sensi dell'articolo 78, comma 3, del Regolamento, del disegno di legge n. 3551 («Conversione in legge del decreto-legge 29 settembre 1998, n. 335, recante disposizioni urgenti in materia di lavoro straordinario»).
ANTICIPAZIONE DELLA SEDUTA POMERIDIANA
Il PRESIDENTE avverte che l'orario di inizio della seduta pomeridiana di oggi è anticipato alle ore 14,45.
La seduta termina alle ore 9,30.