BILANCIO (5a)
MARTEDÌ 16 FEBBRAIO 1999

179a Seduta
Presidenza del Presidente
COVIELLO

La seduta inizia alle ore 16.

IN SEDE CONSULTIVA
(3599) Disposizioni in materia di perequazione, razionalizzazione e federalismo fiscale
(Parere alla 6a Commissione su testo ed emendamenti: rinvio dell'esame sul testo; esame e rinvio sugli emendamenti)

Il presidente COVIELLO propone di acquisire alla sede plenaria l'iter già svoltosi nella Sottocommissione pareri per quanto riguarda il testo e di rinviarne l'esame, dedicando la seduta odierna all'esame degli emendamenti governativi.

Conviene la Commissione.

Il relatore PASQUINI dà conto degli emendamenti governativi soffermandosi in primo luogo su quello concernente il federalismo fiscale, che comporta una modifica rilevante nei flussi finanziari fra Stato e Regioni, dando attuazione alle linee di tendenza già emerse in occasione dell'esame del collegato di sessione e prima ancora nel Documento di programmazione economico e finanziaria per il triennio 1999-2001. La sostituzione di tributi ai trasferimenti statali era prevista nell'articolo 21 del collegato citato, che è stato poi stralciato andando a formare l'oggetto del disegno di legge A.C. n.5267-quater: le disposizioni in esso contenute possono tuttavia considerarsi superate proprio alla luce dell'emendamento in esame che riformula l'articolo 10. In particolare, alcune disposizioni contenute nell'articolo 21 sono trasformate in principi e criteri direttivi per la delega legislativa, portandosi da 6 a 9 mesi il termine per l'emanazione dei decreti legislativi che saranno poi sottoposti per il parere alla Commissione dei trenta. Il Governo, tenendo conto inoltre delle novità nel frattempo intervenute in merito al Fondo sanitario nazionale ed al potenziamento dell'autonomia finanziaria delle Regioni, propone, in sostituzione dei trasferimenti, un rafforzamento dell'addizionale regionale all'Irpef superando la scelta originaria che limitava la compartecipazione solo all'accisa sulla benzina e all'Iva. La manovra riguarda essenzialmente il rapporto Stato/Regioni, dal momento che le finanze comunali sono interessate in minima parte, essendosi sostanzialmente rinviata una scelta politica al riguardo. I trasferimenti regionali che vengono mantenuti riguardano gli interventi a seguito di calamità naturali, quelli che si configurano «come di rilevante interesse nazionale», quelli già contenuti nel Fondo sanitario nazionale che costituiscono somme vincolate da accordi internazionali o destinate al finanziamento delle attività di istituti di ricerca scientifica e sperimentale e delle attività assistenziali di istituti di ricovero e cura. Per quanto riguarda l'ammontare delle compartecipazioni, è previsto un aumento dell'aliquota di compartecipazione dell'addizionale regionale all'Irpef fino ad un valore non superiore al 2 per cento, con riduzione delle aliquote erariali in modo da contenere il gettito complessivo inalterato; un aumento dell'aliquota della compartecipazione dell'accisa sulla benzina, che non potrà essere superiore a 450 lire al litro; l'ìstituzione di una compartecipazione all'Iva in misura non superiore al 20 per cento del gettito complessivo. Poichè l'esercizio della delega non può comportare oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato e per i bilanci del complesso delle Regioni a statuto ordinario, la relazione tecnica non fornisce dati sull'ammontare delle risorse tributarie assegnate alle Regioni. Sarebbe invece opportuno che su tali aspetti il Governo fornisse ulteriori elementi di valutazione, che tengano conto anche degli effetti di progettati interventi normativi suscettibili di incidere sull'evoluzione di tributi compartecipati. Il Governo dovrebbe altresì ufficializzare le quantificazioni delle compartecipazioni, che sembrano ammontare rispettivamente a 17.000, 4.000 e 25.000 miliardi, nonchè precisare quale sarà la sorte dei disavanzi pregressi del settore sanità.
Nel rilevare che il testo dell'emendamento riprende in gran parte le conclusioni della Commissione di studio per il decentramento fiscale (cosiddetta Commissione Gallo), per quanto riguarda il rafforzamento delle compartecipazioni regionali e, parzialmente, il potenziamento dell'autonomia tributaria delle Regioni, il Relatore segnala che l'obiettivo di prevedere aliquote diverse per le singole Regioni ai fini della perequazione risulta invece non realizzato. In definitiva, esprime un giudizio positivo sul testo che contiene importanti scelte di fondo, sottolineando la valenza dell'estensione all'Irpef del meccanismo di compartecipazione che, secondo quanto segnalato dalle Regioni stesse, ha una base imponibile notevolmente maggiore dell' Iva e permette una maggiore manovrabilità nella determinazione delle aliquote, anche perchè nessuno degli indicatori dei consumi presi in considerazione per differenziare le aliquote Iva è risultato soddisfacente, rischiando anzi di premiare le Regioni dove più alta è l'evasione da tale tributo.
Per quanto riguarda gli altri criteri di delega, la lettera c) prevede l'attribuzione allo Stato di una quota del gettito Irap a compensazione della perdita di gettito derivante dall'abolizione dell'imposta sul patrimonio netto delle imprese; la disposizione si applica tuttavia limitatamente al gettito dell'Irap relativo ai primi due periodi di applicazione. La lettera d) dispone in ordine ai meccanismi perequativi, definiti in funzione della capacità fiscale relativa ai principali tributi e compartecipazioni ai tributi erariali, nonchè dei fabbisogni sanitari; solo per un periodo transitorio non superiore ad un triennio la perequazione può essere effettuata anche in funzione della spesa storica, mentre non si fa più riferimento allo sforzo fiscale, al fine di tenere in maggior conto la capacità di combattere l'evasione. Si tratta quindi di una scelta finalizzata ad un'equalizzazione delle capacità fiscali per abitante, seppure corretta per tener conto di variabili oggettive che influiscono sul costo dei servizi e delle funzioni ordinarie di competenza degli enti territoriali. In altri termini, il Governo tende a perequare le differenze nella capacità fiscale e nei fabbisogni che non sono controllabili dai governi periferici, pur incentivando quest'ultimi a combattere l'evasione e gestire in modo efficiente le risorse loro assegnate: si tratta pertanto di una scelta orientata verso un federalismo di solidarietà motivato da considerazioni oggettive, ma anche competitivo. Qualche ambiguità permane in ordine ai criteri dei fabbisogni sanitari in quanto la rimozione di vincoli di destinazione fa ritenere possibile una scelta autonoma delle singole regioni sul livello e la composizione della spesa sanitaria ma con conseguenti differenziazioni territoriali e mobilità dei cittadini-pazienti da una regione all'altra.
Il Relatore dà infine conto del finanziamento della perequazione che, a differenza di quanto previsto originariamente, è di tipo verticale, prevedendosi che il fondo perequativo è finanziato attingendo alla compartecipazione dell'Iva ed eventualmente all'accisa sulla benzina. Dopo aver segnalato l'esigenza di un coordinamento con la legge delega in materia di riforma del Servizio Sanitario Nazionale, approvata lo scorso novembre, egli ricorda che l'addizionale sul consumo di energia elettrica è attribuita ai comuni limitatamente alle abitazioni, alle province limitatamente alle imprese e allo Stato limitatamente all'autoproduzione e ai luoghi diversi dalle abitazioni e prospetta l'eventualità di effettuare talune audizioni, soprattutto di rappresentanti di comuni che hanno espresso su tale schema di ripartizione le principali riserve.
In conclusione, il relatore Pasquini illustra la copertura finanziaria degli altri emendamenti governativi che non si presta a particolari rilievi, con l'eccezione di quella concernente la DIT (Dual Income Tax) che, così com'è formulata, non offre agli imprenditori le certezze necessarie sulle effettive agevolazioni.

Il Presidente COVIELLO propone di rinviare il seguito dell'esame degli emendamenti alla mattinata di martedì 23 febbraio, formulando un parere che tenga conto, soprattutto in materia di federalismo fiscale, anche dei complessivi effetti sulle scelte di politica economica; nella seduta della Commissione già convocata per domani potrebbe essere invece concluso l'esame del testo.

Dopo interventi dei senatori MORANDO, FIGURELLI, AZZOLLINI, MANTICA e FERRANTE, che concordano sulla necessità di acquisire ulteriori elementi informativi dal Governo, il senatore FERRANTE interviene altresì per far presenti le proprie perplessità in merito ad un parere non strettamente limitato ai profili di copertura finanziaria, nonchè la propria contrarietà allo svolgimento di audizioni.

Il Presidente COVIELLO concorda su quest'ultimo punto, ritenendo invece che un parere formulato nei termini prima richiamati sia pienamente legittimo e non costituisca una ingerenza nel lavoro della Commissione di merito.

Concorda il senatore MORANDO.

Non essendovi ulteriori osservazioni, la Commissione conviene sulla proposta del Presidente.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 17,15.