DIFESA (4a)
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 1997

85a Seduta
Presidenza del Presidente
GUALTIERI

Intervengono il ministro della difesa Andreatta, il Capo di stato maggiore della difesa, ammiraglio di squadra navale Venturoni e il Segretario generale - Direttore nazionale degli armamenti, generale di corpo d'armata Zignani.

La seduta inizia alle ore 15,15.

PROCEDURE INFORMATIVE
Acquisizione di elementi informativi ex articolo 47 del Regolamento su affari assegnati alla Commissione: audizione del Capo di stato maggiore della difesa e del Segretario generale della difesa - Direttore nazionale degli armamenti sullo schema di riorganizzazione dell'area tecnico-industriale del Ministero della difesa
(R047 000, C04a, 0002°)

Il ministro ANDREATTA, preso spunto dall'arretratezza giuridica ed economica nella quale si dibattono gli stabilimenti militari e gli arsenali, sottolinea l'esigenza di adeguare il contesto lavorativo di circa 14.000 persone alla realtà odierna e, in particolare, alle regole generali della produttività industriale. Citati esempi concreti di sprechi di risorse, che hanno connotato negli ultimi anni la vita di alcuni stabilimenti, osserva come la ristrutturazione sia ormai ineludibile, anche in ragione dei risparmi finanziari che potranno essere garantiti: egli ipotizza come, in linea tendenziale, con il decreto in esame si possa nel prossimo quinquennio risparmiare mediamente 300 miliardi di lire l'anno.
La ristrutturazione prevista dovrebbe aumentare la produttività da due a tre volte, senza chiedere uno sforzo addizionale agli operai. Ciò è possibile poichè più della metà degli operai attualmente sono impegnati in lavori di supporto mensa e manutenzione, mentre quelli che lavorano nel servizio lavorazioni sono spesso sottoutilizzati per mancanza di tecnici specializzati ed errori di programmazione derivanti dalla grande complessità del sistema attuale.
Si sofferma poi sull'evoluzione tecnologica, che ha reso vieppiù frequente il ricorso a stabilimenti di produzione privati, e giustifica la scelta di privilegiare il rispetto delle norme di contabilità industriale. Gli ispettorati nella loro veste di «clienti» degli arsenali, dovranno garantire adeguate risorse umane e finanziarie agli stabilimenti. D'altra parte i direttori degli stabilimenti saranno responsabili sia del costo complessivo sia della disponibilità del materiale a loro assegnato.
Dichiaratosi convinto della necessità di snellire gli organici del Ministero nei più disparati settori, ricostruisce i passaggi che hanno caratterizzato l'iter formativo dello schema di decreto in relazione al quale si svolge la procedura informativa, prima e durante la seduta del Consiglio dei Ministri che varò l'articolato attualmente all'esame della Commissione; riconosce che gli accordi intercorsi con le organizzazioni sindacali hanno conosciuto qualche modifica, ma lo stesso testo approvato dal Governo potrà, prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, essere oggetto di rettifiche sulla base delle osservazioni che il Parlamento vorrà suggerire.
Il risultato netto del decreto sulle direzioni generali, da poco emanato, è che queste non avranno più alcun compito sull'area tecnico-industriale, visto che i suoi stabilimenti saranno trasferiti o alla Forza armata o al Segretario generale. Ovviamente sarà necessario trasferire le professionalità attualmente disponibili nelle direzioni generali verso i nuovi enti incaricati. Un vantaggio addizionale di questa scelta sarà che le direzioni generali si specializzeranno nel loro compito fondamentale, ossia l'acquisto del materiale militare. Attualmente, soltanto Costarmaereo e Telecomdife sono quasi esclusivamente dedicati all'approvvigionamento.

L'ammiraglio VENTURONI, espressa adesione piena all'impostazione del Ministro, sottolinea la necessità di intervenire in modo radicale su alcuni stabilimenti per favorire una sana ricostruzione dell'efficienza produttiva e, quindi, per permettere sul medio periodo anche nuove assunzioni. Si dichiara disponibile a fornire i chiarimenti che venissero richiesti.
Rimane il fatto irrinunciabile che il Ministero non deve mantenere attività produttive in concorrenza con le ditte private a costi molto superiori a quelli disponibili sul mercato.

Il generale ZIGNANI conferma la bontà della scelta di riorganizzare i centri produttivi della Difesa, seguendo criteri nuovi ed economicità: talune strutture, infatti, non sono remunerative, altre, invece, sono pienamente efficienti, ma non sono funzionali alle scelte della Difesa. Pertanto reputa opportuno riflettere, con la dovuta prudenza, su scelte in parte inevitabili.
Sarà fondamentale per migliorare la produttività la scelta sistematica delle attività che si possono svolgere efficientemente negli arsenali e negli stabilimenti, trasferendo all'industria privata le attività troppo specializzate e che richiedono grossi investimenti.

Intervengono per richieste di chiarimenti alcuni commissari.

Il senatore MANCA invita a non considerare il delicato problema in termini esclusivamente contabili; riconosce poi che le organizzazioni sindacali lamentano una eccessiva difformità fra il testo concordato e quello varato dal Consiglio dei Ministri. Ricorda infine che molte critiche sono state formulate nel corso delle audizioni informali verso il metodo d'indagine adottato dal consulente del Ministro.

Il senatore PALOMBO rende noto che le organizzazioni sindacali si sentono lese dal distacco con il quale il consulente del Ministro avrebbe affrontato il problema, ignorando forse in più di una occasione le realtà concrete e cita, ad esempio, i problemi nei quali si dibattono e sempre più si dibatteranno gli stabilimenti di Nettuno qualora lo schema di decreto non venisse modificato in maniera significativa. Auspica, pertanto, l'introduzione di correzioni all'interno dei 5 articoli.

Il senatore AGOSTINI reputa legittime le preoccupazioni dei sindacati, che temono la soppressione di numerosi posti di lavoro; suggerisce di apportare qualche opportuno ritocco al testo in esame.

Il presidente GUALTIERI ricorda che in data 15 ottobre e oggi sono state effettuate audizioni informali dei sindacati nazionali e dei sindacati di alcuni arsenali e stabilimenti, che lo avevano espressamente richiesto. Preannuncia che domani, giovedì 30 ottobre alle ore 15, l'Ufficio di Presidenza allargato ai rappresentanti dei Gruppi sarà convocato per un incontro con il prof. Carlos Zaragoza, consulente del Ministro ed incaricato di predisporre un nuovo regolamento degli arsenali militari.

Il senatore DOLAZZA ravvisa una contraddizione fra le conclusioni cui sarebbe pervenuto il consulente del Ministro e l'odierna affermazione del Segretario generale del Ministero, secondo il quale si dovrà vagliare, caso per caso, ossia stabilimento per stabilimento ed arsenale per arsenale, il destino futuro di questi centri di produzione.

Il ministro ANDREATTA preannuncia la distribuzione di elementi approfonditi sullo stabilimento di Piacenza, dai quali emergerà la fondatezza delle tesi del Governo, che hanno ispirato il testo in esame.

Il senatore DOLAZZA, conclude il suo intervento, invitando a non sopprimere con leggerezza posti di lavoro.

Il senatore MANFREDI si rallegra che finalmente, assieme al decreto sull'area tecnico-operativa, sia possibile avere visione del Nuovo modello di Difesa; invita i colleghi a riflettere sull'opportunità della distinzione (di cui all'articolo 1) fra enti funzionali e non funzionali. Si mostra alquanto preoccupato per l'affermazione secondo la quale si dovrà ancora valutare il destino specifico di ciascuno stabilimento.
Chiede infine di sapere i criteri che hanno ispirato la redazione dell'articolato.

Il senatore UCCHIELLI reputa che la parziale, mancata concorrenzialità di alcuni stabilimenti ed arsenali debba essere imputata a responsabilità precise di determinati soggetti; pertanto, non si può operare solo ed esclusivamente in termini contabili, facendo poi ricadere i costi sui lavoratori attraverso facili soppressioni di posti di lavoro.

Il senatore DE GUIDI lamenta una eccessiva genericità negli articoli dello schema di decreto in titolo e invita a non trascurare l'importanza di perseguire contemporaneamente le esigenze sia di economicità, sia di tutela del prodotto fornito; quest'ultima esigenza può essere fornita forse con maggiori garanzie da strutture produttive pubbliche che non da quelle private.

Il senatore LORETO, ringraziati il Ministro, il Capo di stato maggiore della difesa e il Segretario generale per le informazioni fornite, reputa realisticamente che il residuo spazio di manovra del Parlamento sia ormai troppo ristretto per tentare un ribaltamento dei contenuti di cui allo schema di decreto. Concorda sull'esigenza di riscrivere la realtà dell'area tecnico-industriale in Italia e condivide le ragioni dell'urgenza, ma sottolinea la preoccupante divaricazione di posizioni politiche emersa nelle audizioni informali fra le organizzazioni sindacali nazionali e quelle radicate nei singoli centri di produzione.
Conclude sottolineando che l'intero apparato produttivo nel settore della difesa è purtroppo messo in discussione e teme interventi, tramite l'emanando decreto, che potranno sortire, talora, effetti negativi superiori a quelli positivi: invita, quindi, alla massima attenzione possibile, che sia pensosa delle esigenze anche occupazionali delle singole realtà locali.

Il senatore FORCIERI, relatore sullo schema di decreto recante riorganizzazione dell'area tecnico industriale del Ministero della difesa, ricorda che il Parlamento, con la legge 28 dicembre 1995 n. 549, aveva conferito al governo il compito di riscrivere la nuova struttura della realtà produttiva nel mondo della difesa. Pertanto il Parlamento, forniti i principi e criteri direttivi, deve sostenere il Governo nell'attività di redazione del decreto attuativo della volontà politica e non tentare di incidere con intenti particolaristici.

Il ministro ANDREATTA, ringraziati gli intervenuti e pur ricordato che vi sono Stati europei che hanno ripudiato ogni forma di presenza statale nel settore della produzione e manutenzione dei prodotti militari, sottolinea che negli ultimi decenni, a fronte di una forte riduzione dei mezzi militari in dotazione, non ha avuto luogo un'analoga riduzione delle dimensioni degli stabilimenti produttivi del Ministero della difesa. Non si sofferma sulle ragioni che hanno indotto il Consiglio dei Ministri a modificare l'accordo sottoscritto dai sindacati, bensì esprime l'auspicio che si possa quanto prima rendere operativa la riforma nel settore che per la prima volta rimedita in toto la «geografia» degli arsenali e degli stabilimenti in funzione della redditività e dell'ottimizzazione delle risorse dedicate alla difesa.
Concorda, infine, con chi ha ricordato la diversità di compiti fra il Parlamento - organo di indirizzo politico - e il Governo cui spetta l'esecuzione e l'attuazione di quegli atti d'indirizzo.

SCONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE

Il presidente GUALTIERI rende noto che la seduta della Commissione già convocata per domani, giovedì 30 ottobre alle ore 15, non avrà luogo, giacchè egli ha preferito convocare per la medesima ora l'Ufficio di Presidenza allargato ai rappresentanti dei Gruppi.

Prende atto la Commissione.

La seduta termina alle ore 17,10.