che i mass-media parlano continuamente di posti di lavoro in più e di disoccupati in meno; che i dati ISTAT pubblicati dal «Sole 24-Ore» del 27 settembre scorso parlano addirittura del 4,9 per cento di disoccupati al Nord; che in realtà nel Piemonte la gente si fa un’altra idea dell’occupazione e rimane fortemente influenzata dalle continue chiusure di stabilimenti e dai continui licenziamenti; che il Gruppo dei Comunisti Italiani alla regione Piemonte denuncia, in queste settimane, la drammatica situazione di altre migliaia di lavoratori a rischio; che alla «Sorin» di Saluggia (Vicenza) 160 lavoratori e lavoratrici sono a rischio, alla ex «Sin-Enel» di Torino centinaia di dipendenti sono a rischio, alla «Embraco-Aspera» di Riva di Chieri (Torino) 200 lavoratori e lavoratrici sono in esubero, alla «Lanterna Magica» di Torino altri 30 lavoratori e lavoratrici sono a rischio, altri 70 posti di lavoro sono a rischio nelle cooperative che lavorano per il comune di Asti e tante altre piccole aziende hanno dichiarato numerosi esuberi; che tutto ciò denota più che una situazione favorevole, una vera e propria emorragia di posti di lavoro, si chiede di conoscere quale sia l’attuale, reale situazione del Piemonte, di ogni provincia, e che cosa si stia facendo per il famoso patto per lo sviluppo del Piemonte.