AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

MERCOLEDI’ 28 OTTOBRE 1998

317ª Seduta

Presidenza del Presidente

VILLONE



La seduta inizia alle ore 15,15.


IN SEDE REFERENTE

(3015) Misure per la prevenzione dei fenomeni di corruzione, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Mammola ed altri; Lucchese ed altri; Pecoraro Scanio; Frattini; Veltri; Veltri ed altri; Veltri ed altri; Tremaglia e Fragalà; Piscitello ed altri.

(3339) BERTONI - Misure per la prevenzione della corruzione e di altri delitti contro la pubblica amministrazione.

(Rinvio del seguito dell’esame congiunto)

Il presidente VILLONE informa la Commissione che il Ministro per la funzione pubblica gli ha chiesto, per le vie brevi, di soprassedere fino alla prossima settimana quanto all'esame dei disegni di legge in titolo, per una valutazione di tutti gli aspetti delle proposte di modifica ancora in trattazione. Ritiene di poter senz'altro accedere alla richiesta del Ministro.

La Commissione consente e il seguito dell'esame congiunto è pertanto rinviato.


(3236) Norme in materia di conflitti di interesse, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Caparini ed altri; Veltri ed altri; Berlusconi ed altri; Piscitello ed altri.

(236) PASSIGLI ed altri - Disciplina in materia di incompatibilità e di conflitto di interessi per i titolari di cariche di Governo.

(Rinvio del seguito dell’esame congiunto)

Il presidente VILLONE ritiene opportuno riprendere tempestivamente l'esame dei disegni di legge in titolo, considerando anche l'eventualità di aprire nuovamente un breve termine per la presentazione di ulteriori emendamenti.

Il senatore SCHIFANI concorda sulla priorità da attribuire ai disegni di legge nei lavori della Commissione e afferma che la sua parte politica intende pervenire a una definizione sollecita del testo, già approvato dalla Camera dei deputati, in modo da determinare anche un chiarimento in materia circa le posizioni rispettive delle altre forze politiche.

Anche il senatore PASTORE sottolinea la priorità dei disegni di legge nei lavori della Commissione
Si conviene quindi di proseguire l'esame dei disegni di legge nelle sedute della settimana successiva.




(2941) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE - Modifica alla XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione, approvato dalla Camera dei deputati, in prima deliberazione, in un testo risultante dall’unificazione di un disegno di legge costituzionale d’iniziativa governativa e dei disegni di legge costituzionale d’iniziativa dei deputati Trantino; Simeone; Selva; Frattini e Prestigiacomo; Lembo; Giovanardi e Sanza; Boato.

(303) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - COSTA - Abrogazione del comma secondo della XIII disposizione transitoria della Costituzione.
(341) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE.- DIANA Lino - Abrogazione dei commi primo e secondo della XIII disposizione transitoria della Costituzione.
(432) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - GERMANA’ ed altri - Abrogazione dei commi primo e secondo della XIII disposizione transitoria della Costituzione.

(658) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - PEDRIZZI ed altri - Abrogazione dei commi primo e secondo della XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione.

(2452) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - PIERONI - Integrazione della XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione.
(Rinvio del seguito dell’esame congiunto)

Su richiesta del senatore PASTORE, il PRESIDENTE precisa che l'esame degli emendamenti riferiti al testo già approvato dalla Camera dei deputati potrà essere intrapreso nelle sedute della prossima settimana.


SULL'ESAME DEI DISEGNI DI LEGGE IN MATERIA ELETTORALE
(A007 000, C01a, 0122°)

Il presidente VILLONE propone di inserire nell'ordine del giorno dei lavori della Commissione i disegni di legge concernenti l'elezione del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, considerando che la questione ha assunto una nuova attualità politica. Su richiesta del senatore Rotelli, precisa quali sono i disegni di legge già assegnati e assicura che altre, prevedibili iniziative saranno senz'altro connesse nell'esame.

Il senatore SCHIFANI considera con favore il tentativo di affrontare una materia rilevante come quella elettorale: egli trova utile, peraltro, iniziare l'esame dei disegni di legge senza ignorare la possibilità di altre proposte e tenendo conto di possibili collegamenti con alcune riforme costituzionali.

Anche il senatore BESOSTRI reputa opportuno iniziare l'esame sulla base del materiale propositivo già disponibile.


Il senatore ROTELLI osserva che la materia dovrebbe comprendere anche i disegni di legge relativi alle operazioni elettorali e non solo quelli strettamente inerenti al sistema elettorale.

Il presidente VILLONE si riserva di valutare successivamente eventuali, ulteriori connessioni di materia.

Il senatore ANDREOLLI conviene sull'opportunità di avviare l'esame di disegni di legge sul sistema elettorale, tenendo conto della possibilità di altre iniziative.

Il senatore ROTELLI giudica ineccepibile una integrazione dell'ordine del giorno discussa in Commissione in assenza di un rappresentante del Governo, ma poichè il nuovo Governo comprende un Ministro per le riforme istituzionali, occorre considerare, a suo avviso, anche l'orientamento dell'Esecutivo.

Il senatore PELLEGRINO considera saggia la riflessione del senatore Rotelli e paventa una accelerazione non meditata della discussione parlamentare sulla materia elettorale: dopo che il Governo ha assunto evidentemente un indirizzo più impegnato in materia di riforme istituzionali, è necessario a suo avviso un tempo minimo di riflessione e di rielaborazione prima di affrontare nel merito la riforma del sistema elettorale.

Il presidente VILLONE dissente in linea di principio dalla ritenuta necessità di attendere un indirizzo del Governo in materia elettorale e considera quest'ultima come un argomento proprio della primaria competenza del Parlamento. D'altra parte, egli si dichiara pienamente disponibile a eventuali richieste di attesa o di breve dilazione, motivate dal Governo per ragioni tecniche.

Secondo il senatore PELLEGRINO si tratterebbe di rinviare solo di una settimana l'inizio dell'esame.

La senatrice D'ALESSANDRO PRISCO giudica fuorviante la discussione in corso, poichè la proposta del Presidente è quella di affrontare la questione mentre i tempi di inizio di trattazione possono essere rimessi a determinazioni successive, anche dell'Ufficio di Presidenza. In ogni caso, non può essere ignorata la rinnovata attualità politica del tema, dimostrata anche dalla nomina di un Ministro per le riforme istituzionali.

Il senatore FISICHELLA condivide l'orientamento del Presidente circa la priorità delle valutazioni assunte in sede parlamentare in materia elettorale, ma osserva che la stessa maggioranza parlamentare non ha finora manifestato un orientamento omogeneo, sul quale anche l'opposizione potrebbe modulare il proprio indirizzo. Appare pertanto opportuna una fase di riflessione, preliminare all'esame di merito.

Il presidente VILLONE sostiene che l'occasione per far emergere elementi di riflessione e di rielaborazione potrebbe essere proprio una discussione di merito da avviare in Commissione, la sede più pertinente, senza alcuna posizione pregiudiziale e senza scadenze perentorie. D'altra parte, il Presidente del Consiglio dei ministri ha affermato dinanzi al Parlamento che il Governo non presenterà una propria proposta di riforma elettorale, cosicchè l'indirizzo di maggioranza si formerà e si manifesterà proprio durante la discussione parlamentare.

Il senatore SPERONI ricorda che nel 1993 la riforma elettorale seguì il referendum abrogativo e osserva che una nuova disciplina per le elezioni della Camera e del Senato non potrebbe prescindere dalla revisione della struttura dell'ordinamento, che dovrebbe essere prioritaria o quanto meno contestuale. Diversamente, si dovrebbe riconoscere che la riforma costituzionale relativa all'ordinamento della Repubblica non è più una questione attuale, mentre in alcuni paesi ad ordinamento federale la disciplina elettorale è rimessa agli Stati federati, a dimostrazione di quanto rilevante e prioritaria possa essere la definizione costituzionale di una nuova forma di Stato.

Secondo il senatore BESOSTRI, l'occasione propizia per svolgere considerazioni come quelle appena formulate dal senatore Speroni potrebbe essere proprio quella di una discussione di merito sui disegni di legge in materia elettorale.

La senatrice DENTAMARO rinviene una relativa urgenza nella trattazione della materia in riferimento ai referendum abrogativi già promossi, ma concorda con il senatore Speroni sulla impossibilità di separare il tema della riforma elettorale da quello della riforma costituzionale, ad esempio in tema di assetto del Parlamento. Al riguardo, infatti, occorre considerare con una attenzione costante il problema del persistente rapporto di fiducia di entrambe le Camere con il Governo e della possibilità, contraddittoria, della formazione di maggioranze non omogenee nei due rami del Parlamento; un ulteriore profilo di connessione tra la riforma elettorale e le riforme costituzionali riguarda l'eventualità dell'elezione diretta del Presidente della Repubblica. D'altra parte, l'esperienza ha dimostrato ampiamente che la stabilità delle maggioranze di Governo non è assicurata, di per sè, da un sistema elettorale idoneo a questo scopo, poichè nella vicenda incidono elementi rilevanti del sistema costituzionale. Conclude ritenendo necessario un tempo preliminare di riflessione, al fine di chiarire il rapporto tra la materia elettorale e quella delle riforme costituzionali.

Il senatore ANDREOLLI considera utile, invece, avviare una discussione sulla riforma elettorale, anche per consentire a tutte le eventuali connessioni, anche di livello costituzionale, la possibilità di emergere in concreto, manifestando i reciproci rapporti di priorità; altrimenti si dovrebbe ritenere impossibile intraprendere la riforma elettorale senza una riforma costituzionale che allo stato non appare affatto attuale.

Il presidente VILLONE insiste sulla circostanza che l'evoluzione del dibattito politico impone di considerare la priorità accordata alla questione del sistema elettorale da parte di una notevole maggioranza delle forze politiche. Ritiene, pertanto, che l'argomento potrebbe essere inserito immediatamente nell'ordine del giorno dei lavori della Commissione, rimettendo all'Ufficio di Presidenza i tempi dell'esame, anche in riferimento agli altri argomenti già inseriti nell'ordine del giorno. In ogni caso, egli considera errato non tenere conto della novità insorta nel dibattito politico, che esige un segnale di attenzione da parte della Commissione.

Il senatore SPERONI osserva che il dibattito politico si è concentrato da ultimo sulle modalità di formazione del nuovo Governo, piuttosto che sulla ritenuta inadeguatezza del sistema elettorale. Il problema, infatti, risiede nell'ordinamento costituzionale, che non assicura nel complesso quella corrispondenza tra mandato elettivo e indirizzo politico perseguita dai critici dell'attuale assetto. La revisione della disciplina elettorale, pertanto, non potrebbe essere disgiunta dalle riforme costituzionali.

Il presidente VILLONE rileva che in materia di riforme costituzionali, concernenti la seconda parte della Costituzione, le forze politiche non hanno intrapreso nuove iniziative dopo l'interruzione dell'iter avviato alla Camera dei deputati, mentre in materia elettorale sono disponibili vari disegni di legge, che costituiscono di per sè una base di discussione. Su richiesta del senatore Rotelli precisa, quindi, che i testi già assegnati alla Commissione parlamentare per le riforme costituzionali o da questa elaborati, possono costituire oggetto, in tutto o in parte, di nuovi disegni di legge costituzionali, che sarebbero assegnati alla Commissione affari costituzionali.

Il senatore SPERONI sostiene che alcuni disegni di legge costituzionali, concernenti la prima parte della Costituzione, potrebbero avere una connessione sostanziale con la materia elettorale.

Su richiesta del senatore MUNDI, il presidente VILLONE precisa che i disegni di legge costituzionali, già inseriti nell'ordine del giorno, relativi all'istituzione di un' Assemblea per la revisione costituzionale, saranno esaminati a partire dalla settimana successiva.

Si conviene, infine, di integrare l'ordine del giorno della Commissione con l'esame dei disegni di legge concernenti l'elezione del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, rimettendo all'Ufficio di Presidenza i tempi di trattazione, da avviare comunque non prima della settimana successiva alla prossima.



IN SEDE CONSULTIVA

(3369) Norme in materia di attività produttive

(Parere su testo ed emendamenti alla 10ª Commissione: seguito dell'esame e rinvio)

Prosegue l'esame del disegno di legge e degli emendamenti trasmessi dalla Commissione di merito, sospeso nella seduta del 29 luglio e rinviato nella seduta antimeridiana del 6 ottobre.

Il relatore ANDREOLLI, rinviando alle considerazioni già svolte sul disegno di legge, propone di esprimere al riguardo un parere favorevole. Quanto agli emendamenti trasmessi dalla Commissione di merito, si riserva di compiere una valutazione specifica.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.


(3079) FASSONE ed altri - Istituzione di un centro superiore di studi giuridici per la formazione professionale dei magistrati, denominato Scuola nazionale della magistratura e norme in materia di tirocinio.

(Parere alla 2ª Commissione: esame e rinvio)

Il presidente VILLONE ricorda che dall'esame svolto in Sottocommissione per i pareri si desume un rilievo condiviso sulla carenza, nella normativa in esame, di criteri di individuazione e di designazione dei docenti.

Il relatore LUBRANO DI RICCO considera opportuno, riguardo ai criteri di designazione e individuazione dei docenti, un sistema flessibile, che tenga conto delle necessità riscontrate in concreto per la formazione dei magistrati.

Il senatore BESOSTRI si sofferma sui rapporti tra la Scuola della magistratura e il Consiglio superiore della magistratura: poichè i compiti di quest'ultimo organo sono determinati dalla Costituzione e precisati da una legge apposita, le nuove competenze desumibili dal disegno di legge ne risultano in gran parte difformi ed appaiono estranee al profilo istituzionale e funzionale del C.S.M. In particolare, ad esso viene affidato una funzione di indirizzo didattico e scientifico non compatibile con il proprio profilo costituzionale, mentre altre disposizioni attribuiscono al C.S.M. poteri di ingerenza, di nomina e anche di amministrazione attiva in un ambito non previsto dalla stessa Costituzione. Alcune previsioni normative, inoltre, suscitano riserve di opportunità, ad esempio laddove si contempla la possibilità, per i magistrati già nell'esercizio delle funzioni giurisdizionali, di trascorrere periodi di aggiornamento e formazione presso pubbliche amministrazioni, istituti di credito, grandi imprese e altri enti.

Il relatore LUBRANO DI RICCO ricorda che il Consiglio Superiore della Magistratura già svolge funzioni di indirizzo e di amministrazione diretta riguardo al tirocinio degli uditori giudiziari, mentre la possibilità di una formazione permanente per i magistrati è resa necessaria dalla carenza di preparazione e di aggiornamento sulle discipline non attinenti al percorso formativo tradizionale.

Anche il presidente VILLONE considera opportuna una previsione specifica per la formazione permanente dei magistrati, ma senza gli inconvenienti lamentati dal senatore Besostri.

Il senatore PASTORE osserva che la Scuola sarebbe una emanazione del Consiglio superiore della magistratura, laddove quest'ultimo organo ha, per determinazione costituzionale, funzioni completamente diverse. La scelta istituzionale più idonea, pertanto, sarebbe quella di collocare la Scuola presso il Ministero di grazia e giustizia ovvero di costituirla in organo o ente in posizione di piena autonomia.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C01a, 0122°) (R029 000, C01a, 0006°)

Il presidente VILLONE comunica che le sedute della settimana successiva saranno convocate per martedì 3 novembre alle ore 15, mercoledì 4 novembre alle ore 8,30 e alle ore 15 e giovedì 5 novembre alle ore 8,30 e alle ore 15, con l'ordine del giorno già diramato e integrato con la materia elettorale.
Precisa che nelle sedute in questione saranno trattati con priorità i disegni di legge nn. 3015 e 3339 (sulla prevenzione della corruzione), 3236 e 236 (sul conflitto di interessi) 2941 e connessi (revisione della XIII disposizione transitoria della Costituzione), i disegni di legge costituzionali per la revisione dello Statuto della regione Trentino-Alto Adige (3308 e connessi), il disegno di legge n. 3107, recante l'approvazione del nuovo Statuto della regione Toscana.
Avverte, infine, che l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, sarà convocato per martedì 3 novembre, alle ore 14,30.

La seduta termina alle ore 16,30.